Dieci dicembre: un funerale e un’amicizia.
(-16)
C’è l’odore pregnante dell’incenso
che aleggia tuttora tra lo zucchero filato tra i capelli
e le labbra tese in un mesto sorriso.
E’ lecito sorridere dopo un cordoglio funebre?
Forse no,
Forse no,
o forse lo è,
invece.
invece.
Camminare a passo lento e cadenzato,
- i ciottoli ridacchiano
rotolando al di sotto delle suole
scricchiolando contro i fili d’erba ghiacciati –
e parlare, parlare, parlare ancora.
Sembra sciocco quanto stupido possa essere tutto questo,
un funerale e una risata.
C’è qualcosa che non va?
Parlare fino a che i polmoni non piangono,un funerale e una risata.
C’è qualcosa che non va?
fino a che le labbra non si prosciugano dal freddo.
E continuare a parlare comunque;
è così liberatorio.
Sciocco e incomprensibile
il meccanismo dell’amicizia.
Salutarsi con un abbraccio forte, che toglie il respiro, protettivo;
le dita fredde che incontrano quelle calde e sudate in una stretta infantile;
e siamo di nuovo nelle nostre case, addobbate e brillanti
e per una volta stiamo sorridendo.
Sorridendo per davvero.
le dita fredde che incontrano quelle calde e sudate in una stretta infantile;
e siamo di nuovo nelle nostre case, addobbate e brillanti
e per una volta stiamo sorridendo.
Sorridendo per davvero.
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