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Autore: hiccup    10/12/2013    1 recensioni
I miei venticinque giorni prima di Natale.
Ventincinque personali momenti d'inverno; il freddo, la cioccolata bollente sulla lingua e i sorrisi umidi.
Un calendario d'avvento un po' particolare e completamente diverso dagli altri.
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Dieci dicembre: un funerale e un’amicizia.
(-16)
 


 

 
C’è l’odore pregnante dell’incenso  
che aleggia tuttora tra lo zucchero filato tra i capelli
e le labbra tese in un mesto sorriso.
 
E’ lecito sorridere dopo un cordoglio funebre?
Forse no,
o forse lo è,
invece.
 
Camminare a passo lento e cadenzato,
 - i ciottoli ridacchiano
rotolando al di sotto delle suole
scricchiolando contro i fili d’erba ghiacciati –
e parlare, parlare, parlare ancora.

 
Sembra sciocco quanto stupido possa essere tutto questo,
un funerale e una risata.
C’è qualcosa che non va?

 
Parlare fino a che i polmoni non piangono,
fino a che le labbra non si prosciugano dal freddo.
E continuare a parlare comunque;
è così liberatorio.
 

Sciocco e incomprensibile
il meccanismo dell’amicizia.

 
 
Salutarsi con un abbraccio forte, che toglie il respiro, protettivo;
le dita fredde che incontrano quelle calde e sudate in una stretta infantile;
e siamo di nuovo nelle nostre case, addobbate e brillanti
e per una volta stiamo sorridendo.
Sorridendo per davvero.



 
*

 
  
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