I could walk away and leave my family behind.
                                                                                                              Fly away, Sugarland.
 
CAPITOLO   1 : FLY AWAY
“Pronto? Sì  Zac sono già qui! Certo che non l’ho detto a mamma e papà! “
“Sei sicura di quello che stai facendo?”
“Mai stata più sicura Zac. Te lo giuro. Ti chiamo appena arrivo.”.
“D’accordo. Sta’ attenta! Ti voglio bene!”
“Ti  voglio bene anch’io..”
Emma chiuse così la chiamata con suo fratello Zac. Era talmente apprensivo certe volte!
Ma era il suo fratellone, gli voleva un bene dell’anima e gli mancava così tanto da quando se ne era andato..
Avevano tre anni di differenza: lei 19 e lui 22.
 
*Si avvisano I Signori passeggeri  per New York che il volo ritarderà di circa due ore. Ci scusiamo per i disagi.*
 
“COSA?!?! Nonononono ma perché??” Emma iniziò ad urlare per tutto l’aeroporto.
Non poteva permettersi di arrivare tardi. Non quel giorno e non a quell’appuntamento.
Mentre si dirigeva allo sportello informazioni, si ritrovò in mezzo ad una calca di gente che urlava, piangeva e soprattutto spingeva, come gli impiegati all’ora di pranzo al McDonald’s.
  Ma cosa cavolo stava succedendo?! Fermò una ragazza e glielo chiese. Quella piangeva e rideva, rideva e piangeva, non faceva altro!
“Oh per Merlino! C’è qualcuno che mi spiega cosa succede?! Ma perché ness.. Oh aspetta un attimo!
Maglietta.. Take me home.. fascia .. pennarelli .. LORO sono qui! Ma perché non ne sapevo nulla?!”
Allora Emma si ricordò che erano giorni che non apriva né il suo account di Twitter né quello di Facebook
Per via della partenza (o meglio dire fuga) e di tutti i preparativi.
Nel frattempo, tutte le ragazze urlanti si erano spostate verso il gate, segno che i ragazzi stavano arrivando.
All’improvviso Emma capì tutto: One direction = fans = volo in ritardo = Emma in ritardo !
Tutto questo non era concepibile! Non dovevano mica prendere lo stesso aereo!
Era come se in quel momento in lei ci fossero due persone: una le diceva di correre in mezzo a quella mischia e di provare a vederli e l’altra le diceva di restare calma e di trovare un modo per arrivare a New York  in orario.
Vinse la seconda. Già..
Allora andò al banco informazioni e chiese all’impiegata se c’era un altro volo per NY. “Certo!” disse quella “Alle 8 di questa sera!”
Ahhh di bene in meglio proprio! Cominciò a torturarsi il labbro inferiore, come era suo solito tanto da farlo sanguinare. Provò a richiamare suo fratello, ma non sentiva niente. Allora si spostò e andò verso i bagni.
“Sì Zac hai capito bene! Non riuscirò mai ad essere lì in orario!”
“Ho capito Em, però adesso stai calma”
“Come faccio a stare calma!!  AHHHHH” Urlò e lanciò il cellulare sul piano del lavandino facendo spaccare lo schermo.
“Ma perché  capitano tutte a me! Mannaggia Merlino!”
 
“Va tutto bene?” chiese una voce alle sue spalle.
“Una meraviglia!” rispose Emma senza voltarsi.
“Capisco.. Ehm.. Perché ce l’hai con Merlino?”
Finalmente alzò gli occhi sullo specchio e disse “Oh per Merlino!!”
“Appunto” disse e iniziò a ridere.


Lui è Zac Smith, il fratello di Emma. Spazio autrice.
Ecco il primo capitolo. Spero di avervi incuriosito e che continuate a leggere la storia!
Emma è un personaggio abbastanza particolare e piano piano lo capirete fino in fondo.
This is a promise! haha :)
A presto,
Manu **