Fanfic su artisti musicali > One Direction
Ricorda la storia  |      
Autore: nannie    10/12/2013    1 recensioni
"You're like the wind and i'm like the rain
together we both make hurricanes."
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'mille volte ancora. '
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 
A noi che come un'uragano ci siamo distrutti.

Hurricanes.

«Ciò che mi passa per la testa sono pensieri sconnessi.
Guardo la stanza e non capisco, non ricordo quello che è successo.
I cuscini del divano sono a tessa e il vaso che ho sempre odiato è in mille pezzi sul parquet scuro.  –Tanto era orribile no?- avevi quasi gridato.
Per il corridoio, fuori dalla porta della mia –ormai è (era?) nostra- camera giace la felpa grigia e la tua maglia dei Nirvana.
Proprio la maglia che indossavi il giorno che ci siamo conosciuti.
Tu sei entrato nella mia vita con il passo pesante di chi dopo una corsa ha i piedi di fuoco, ed io nella tua con le vans rovinate e il passo un po’ trascinato di chi è stanco di correre.
Quella sera il pub era pieno, fuori pioveva ma due sconosciuti fumavano comunque.
Mi stavo bagnando, l’accendino non voleva funzionare –per fortuna non ha funzionato- e già dal tempo dovevamo capirlo che noi saremmo stati un bel casino, bello ma pur sempre un casino.
Tu con l’accento inglese e le origini pakistane, io irlandese fin nel midollo.
Strani, infondo uguali: incasinati ed essenziali.
Ricordo il primo bacio.
M’avevi trascinato sotto la pioggia –proprio come quando ci siamo conosciuti Niamh!- e via, bocca contro bocca, labbra che si sfiorano e si confondono e il cuore che scoppiava.
Che poi io sono come la pioggia, cado incessante, imperterrita e arrogante, finché non smetto –tanto poi ricominci.
E tu sei come il vento, silenzioso e raramente urli –non spreco voce con chi non vuol sentire, ma con me finivi sempre per farlo-, arrivi soffi e ti porti dietro tutto, scombini ogni cosa.
Insieme, quel noi che oggi c’ha fatto litigare, siamo un’uragano.
Che non si sa se facciamo l’amore o cerchiamo d’ucciderci a vicenda, perché nonostante i litigi siamo sempre lì.
Siamo sempre lì a guardarci negli occhi e a dirci le cose senza le parole, perché noi ci dimostriamo ciò che proviamo –e di cui hai fottutamente paura!- con i fatti.
Quindi mi chiedo, dopo tutto quello che facciamo per noi è giusto arrivare a questo?
Dopo i libri che lascio in giro e tu metti a posto, dopo i pacchetti nuovi di tabacco che ti faccio trovare quando mi accorgo che lo stai per finire a breve, le maglie che mi lasci rubare e i ritardi che facciamo per fare l’amore.
Dopo la pasta scotta che mangio comunque – dai va bene uguale l’hai fatta tu-. Per i thè strani che compri apposta per me.
Per le notti insonni che passiamo a parlare, dopo esserci confusi le anime e le ossa.
Dopo tutto perché ci riduciamo a questo?
Siamo pioggia e vento, pelle chiara e olivastra che fa contrasto ma si mischia. Come le nuvole di temperature diverse ci scontriamo a duecento chilometri orari e diamo vita a una tempesta, però anche se “siete un casino assurdo, dio mio!” come dice Louis, a me va bene così.
Mi va bene quando mi sgridi perché non premo il tubetto del dentifricio dalla fine ma dal centro, quando apri la finestra col freddo glaciale perché devi fumare, mentre provi a chiamarmi cucciola e sai che a me fa imbestialire, quando ti pianto i piedi gelati addosso sotto le coperte –sei così tremendamente caldo-, quando litighiamo per le cose che ti rubo e quelle che tu mi fai sparire quando metti apposto.
Mi va bene essere disordinata cronica e tu con la mania dell’ordine, la pasta quasi sempre sciapa e le birre di mezzanotte. Mi vanno bene i miei sbalzi d’u(a)more e le tue sfuriate inutili e senza senso.
Mi va bene convivere con te tanti giorni e poi vederti tornare a casa tua per qualche giorno –sempre troppi- perché devi fare qualche progetto all’università.  
Mi va bene perché ora ti sento muoverti incerto dietro la porta d’ingresso, so che sei lì e tra poco varcherai la soglia.
Mi va bene questa tempesta perché anche se assurda è la cosa più bella che mi sia capitata.
Quindi entra perché a me va bene così, essere pioggia e essere vento, essere tempesta per essere amore.
A me va bene noi. »


_____________________________________________________________________________________________________________

Arieccomi(?) con una one shot della serie ''mille volte ancora'' che, ripeto, sono sfoghi e deliri personali per lo più.
Devo ammettere però che questa, di oneshot, è uno sfogo misto a una fantasia.. le altre erano pensieri miei, questa unisce i pensieri ad una situazione mai accaduta. 
Diciamo che intorno alla mia storia reale ci sto sviluppando una storia che storia non è, quindi sono oneshot che vanno bene separate ma insieme hanno senso. Vabbe, 'ncasino in pratica hahaha c: 
Il banner è sempre opera mia e ammetto che questo fa relativamente cagare ma è stato fatto alle 10 di sera e non m'andava di rifarlo, per questo mi scuso anche per eventuali errori visto che non ho sbatti di rileggere, sorry. :c 
non ho altro d'aggiungere se non un: recensite e ditemi se vi gusta. 
Ah... la storia è ispirata a "hurricanes" dei The Script da cui prende anche il titolo (capitan ovvio), ascoltatela merita davvero (come tutte le loro canzoni) :3

 
 
besos, nannie.
   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: nannie