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Autore: Curly_Girl    10/12/2013    10 recensioni
Come se il dolore fosse contenuto nella sua massa grassa,
Louis quando soffriva, smetteva di mangiare per mandarlo via .
Louis!Anorexic \ Larry \
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Prologue.


Era innegabile la stupefacente maestria con cui il ragazzo si muoveva sul palco.

Era quasi spudorato, indiscreto, il modo che aveva di recitare, sfruttando l’attenzione delle persone per poter giocare con la loro psiche, con i loro occhi concentrati, le loro bocche stupite, e le orecchie tese, come fossero burattini.
Il teatro era il suo habitat, la sua naturalità, come viceversa, la sua condanna.

Louis Tomlinson faceva l’attore, ventiquattr'anni appena, viveva o cose simili, insomma, in una grande città, con grandi complessi, con grandi sforzi e dolori e piccoli, quasi effimeri, guadagni, insignificanti come i metri quadri del suo appartamento nella sporca periferia che lo ospitava.

Era ben nota di lui, nella sua famiglia, quella così forte indole di ragazzo indipendente, che l’aveva spinto ad andarsene senza quasi alcun preavviso.
Lasciò un patrigno che non lo aveva neanche salutato, un padre mai conosciuto, una madre troppo occupata con le sue numerose sorelle per poter occuparsi di quel frutto marcio, nato da un amore sbagliato e violento che anni orsono, l’aveva quasi portata alla pazzia.
Lo avevano incoraggiato per quella strada proprio come se fosse stato un sollievo essersi levati un peso così gravoso dalle spalle, accordandosi su qualche visita mensile, cui Louis non partecipava da molto ormai, e telefonata, giusto per fingere un qualche affetto mai provato, o forse ignorato.
In fondo da quando aveva terminato il liceo, Louis era diventato quasi un parassita, così aveva preparato un borsone pieno di sogni e sospiri, e aveva seguito qualche amico che si spostava per il college nella bella Capitale, lontana da Doncaster.

Sì, era decisamente un frutto marcio, Louis Tomlinson.
O almeno, così si considerava.
Era quel tipo bisognoso di attenzioni mancate, il quale nonostante apparisse il più delle volte un po’ troppo esuberante, veniva considerato comunque il ragazzo da tenersi nel gruppo, così, per assicurarsi allegria.
Anche se nel suo animo in realtà, ne possedeva poca.

Ma a chi interessava, in ogni caso?

Forse per questo, per necessità, o per una dote innata, nessuno lo aveva ancora capito, era portato per l’arte della recitazione, e  per qualsiasi abilità si potesse mostrare su un palco scenico, qualsiasi attività attirasse gli occhi delle persone su di lui.
Sapeva cantare, ballare, improvvisare, sapeva far ridere, farsi ammirare, sapeva persino sbagliare e far sembrare i suoi errori la cosa più raffinata del mondo.

Solo il suo migliore amico, forse, era riuscito a carpire quale fosse la verità e quale la finzione nella persona di Louis Tomlinson.
D’altronde lo aveva visto recitare da sempre, da quando da piccoli, era lui a convincere chiunque della loro innocenza per ogni malefatta che giornalmente combinavano, anche attraverso giustificazioni stupide, idiote, a cui non avrebbe creduto neanche un tonto.
Rimaneva sbalordito tutt’ora, dopo anni, quando la gente pensava davvero che Louis fosse la persona che mostrava di essere, con tutti: felice.
La sua famiglia in primis, che forse, si era approfittata di questa sua dote di attore, così da lasciarlo crescere da solo.

Era indescrivibile il potere che aveva il suo sorriso su tutti, sulla compagnia teatrale, sulla ragazza che lo corteggiava da anni ormai, con cui Louis si divertiva a giocare, manovrandola a suo piacere, troppo superficiale e assetata per sforzarsi di capire che in realtà quel ragazzo bramava il corpo maschile quanto lei, e che non l’avrebbe mai ricambiata.

Anche lo stesso Zayn, a volte, si era ritrovato con mille perplessità a causa dei suoi comportamenti.
Si basava sul fisico, come si fa con chi non ha la possibilità di esprimere i propri disagi a parole.
Sapeva ormai, che quando Louis era al limite della frustrazione, usciva tardi e tornava con parecchie pillole in gola, che spesso gli aveva ritrovatoin pacchetti o bustine nelle tasche della giacca, accanto alle sigarette.
Oppure si dava all’alcol.
Da quando era piccolo però, aveva notato, che quando gli capitava qualcosa di grave, poteva passare dalla costituzione di un giovane normale, a quella di un fuscello.

Come se il dolore fosse contenuto nella sua massa grassa , Louis, quando soffriva, smetteva di mangiare per mandarlo via .

Chissà perché, Zayn si sorprendeva ancora del fatto che parlandone con la compagnia, con gli amici, tutti gli dessero sempre del pazzo:

‘Non esiste nessuno equilibrato quanto Louis, è più che in forma, se non mangiasse,
non si reggerebbe mai in piedi con tanta abilità sul palco,
non senti gli applausi?’ .

Eccome se li sentiva, Zayn.
Da anni, da secoli, li ascoltava riecheggiare come se quei suoni che tanta soddisfazione portavano alle orecchie di chiunque, di solito, fossero in realtà la vera condanna di Louis.

Lui sorrideva, un ultimo inchino, e la gente applaudiva.
Sorrideva, un ennesimo convinto ‘sto bene’, e la madre annuiva compiaciuta, felice a tal punto di non dover indagare di più sulla vita del figlio, che il sorriso con cui ricambiava, pareva un ennesimo battere delle mani.

E Louis moriva dentro.
E nessuno se ne accorgeva.
Perché di questi tempi, le persone capiscono il tuo male o quando in parte li riguarda, o quando piangi e sei costretto a mostrarlo, o quando ormai sei sotto terra.
Nessuno scava oltre la superficie.
Nessuno si guarda più negli occhi veramente.
Come fossimo tutti involucri senz’anima.

E poi è tutto un susseguirsi di “ Era un così vivace ragazzo, solare, pieno di vita, non riesco a capacitarmi di come sia potuto succedere. ”

Ma d’altronde a Louis poco importava.
Non aveva mai avuto nessuno a cui interessasse, nessuno che si fosse preso cura di lui, nessuno che lo avesse mai amato.
Non sapeva davvero se ne sentisse la mancanza, o semplicemente volesse tentare di avere accanto qualcuno del genere, così, un po’ come si prova un gusto nuovo di pizza.

Così cercava amore nella gente, anche se non sapeva di cosa fosse fatto quel sentimento in realtà, e spesso lo scambiava col sesso, ritrovandosi a rimorchiare nei locali, per non passare mai la notte solo.
Non aveva mai pensato a relazioni stabili, né si era mai immaginato vicino a qualcuno in quel senso così stretto, un po’ perché si riteneva incapace, un po’ perché non aveva mai trovato la persona giusta.
Talvolta pensava a Zayn, perché era l’unico essere umano che lo avesse mai conosciuto, o che gli avesse seriamente voluto bene, ma nella sua testa, non riusciva ad andare oltre qualche bella nottata.
I clichè che erano dopo i due punti, nella sua definizione di “amore” lo facevano ridere solo al pensiero. Bacini, abbracci nel mezzo della notte, appuntamenti.
No, no di certo.

Incapace con le persone, Louis era invece certo di aver sempre amato varie cose nella sua vita:
il pubblico, il palcoscenico e le reazioni della gente che lo stava a guardare.
Al primo posto però, c'era avere attenzione, tutta quella che poteva attrarre, addosso.
Con tutte le conseguenze che questo comportava, cioè essere sempre perfetto, presentabile, bello.
Si allenava tutti i giorni per questo.
Ma che fosse in palestra, o davanti allo specchio, non aveva mai ottenuto i risultati che voleva.
Era sempre troppo basso, troppo tozzo, concentrato, troppo femminile in quelle forme morbide.
Mangiava quel poco che gli serviva a mostrare a Zayn un po’ di sostanza, e al medico, quando doveva firmare lui un certificato per la boxe, o per la palestra.

Però lo odiava, odiava il cibo come odiava se stesso.
Ogni boccone che era costretto a fare gli raschiava la gola e la mente di sensi di colpa, e l’unico modo per sentirsi meglio, era quello di aspettare finchè non tornavano i crampi allo stomaco, e capiva che stava facendo la cosa giusta.

Qualche chilo in meno, e sarebbe stato perfetto.
Sicuramente sarebbe stato tutto più facile, qualche regista l’avrebbe notato, magari, ai casting per le pubblicità lo avrebbero finalmente considerato.
La sua vita, sarebbe stata migliore.
Avrebbe ricominciato da lì,
da qualche chilo di meno.


Solo che i chili che perdeva, stavano diventando sempre più, di … qualche.

 


Ciao belle, non ho molto da dire, mi sfogherò piuttosto nei prossimi capitoli! :O
Sperando che a qualcuno interessi che io li continui.

Ho provato molte volte a cominciare una FF Larry, ho pensato a tante trame, ma questa è quella che sento di più.
Sperando che piaccia anche a voi, 
grazie a quelle dolcezze del 
«my real first crush was Louis Tomlinson.» mi sono convinta a postarla ^^

Beh, siamo solo al prologo, è vero, ma prego per qualche recensione, 
giusto per convincermi ad andare avanti.

*no, non è un ricatto, lol*

*o forse sì...*

Che dire di altro?
Un Louis un po' particolare, Zayn, come migliore amico.

Ma Harry? Gli Altri?

*PROSSIMAMENTE SU QUESTI SCHERMI*

Ora vi mollo, non voglio blaterare ancora.

Grazie a chiunque lascerà un suo pensiero, 
sperando di avervi incuiriositei almeno un po'. 

Ellie








 
  
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