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Autore: LunaMag    11/12/2013    1 recensioni
Grazie alla mia migliore amica ho conosciuto i Fun. Proprio lei mi ha convinta a scrivere una storia su di loro, perchè sto passando un periodo difficile, e distrarmi mi aiuta. In questa storia parlo di una ragazzina di 16 anni di nome Miriam che, a causa del suo spirito ribelle, viene portata fuori dall'italia per passare l'estate in una specie di collegio. Anche lì lei riuscirà a far risaltare il suo spirito, conoscendo nuove persone e divertendosi da matti.
Ovviamente, non mancheranno i problemi e le preoccupazioni.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Jack Antonoff, Nate Ruess, Nuovo personaggio
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Dopo quel giorno tutto mi sembrò così quotidiano. Succedevano sempre le stesse cose e, solo il sabato, la giornata cambiava un po’. Uscivo con Lucia, Alessio, Alessandra e ,quando non era impegnata con Nate, anche con Syria.
Stavo passando sempre meno tempo con lei, e non ne ero molto contenta.
Non volevo farglielo notare, e questo mi faceva sentire ancora più in colpa. Finalmente aveva trovato il ragazzo della sua vita che, dopo il collegio, avrebbe rivisto raramente. Non potevo essere così egoista da non farla uscire per stare con me.
Certe volte, quando la volevo con me, mi sentivo come se fossi la persona più sbagliata del mondo.
Lei era sempre accanto a me, eppure la sentivo così maledettamente distante.
Ogni volta che chiudevo gli occhi, mi tornavano in mente i bei momenti passati con lei, ma cercavo sempre di scacciarli, per non sentire così tanto la sua assenza, per evitare di pensare al fatto che mi mancava sempre più.
 
*P.O.V. SYRIA*
Ero a lezione, e proprio lì, nella noia più totale, iniziai a pensare, a tutto.
Il tempo stava passando in fretta, forse anche troppo per i miei gusti. Una volta tornata in Italia, avrei rivisto raramente Nate, e questo non mi rendeva molto felice.
Cercavo di passare con lui tutto il tempo libero a mia disposizione,ma per questo motivo  ne passavo sempre meno  con Miriam. La sentivo così lontana da me, non potevo continuare così, avrei rischiato di perdere la mia migliore amica.
Non passare più tutto il tempo o una grande parte del mio tempo con lei, mi faceva sentire vuota. Proprio come un barattolo di nutella dopo essere stato mangiato da un amante della cioccolata.
Anche un piccolo gesto, come mangiare delle patatine, anzi, le nostre patatine, le Highlander, mi faceva sentire insignificante e affranta.
In quegli istanti mi ricordai di una promessa che qualche  anno prima io e lei facemmo : nessun ragazzo ci avrebbe mai separate o allontanate.
Io volli tenere fede a quel giuramento. E subito dopo la lezione, presi Miriam per un braccio.
*P.O.V. MIRIAM*
Mi prese per un braccio, aveva l’aria di dovermi dire qualcosa di importante.
“Miriam…ricordi il giuramento che facemmo qualche anno fa?”
“Certo”.
“Ecco, sta succedendo adesso. Non voglio che io e te ci allontaniamo per Nate. Ho preso una decisione, preferisco stare con te.”
Mentre mi diceva quelle parole la tristezza troneggiava sul suo viso e non sembrava volesse andare via.
“Syria…io non posso farti questo”
Lei mi abbracciò, come se non volesse sentire le mie motivazioni. Certo, ero contenta che avremmo passato di nuovo molto tempo insieme, ma ero davvero molto preoccupata per la sua relazione. Se si fossero lasciati sarebbe solo stata colpa mia. A tal pensiero l’inquietudine colmò la mia mente.
Passarono alcuni giorni. Il rapporto tra me e Syria era tornato quello di prima, per fortuna.
Ma, ogni volta che le chiedevo come stesse andando il suo rapporto con Nate, lei mi diceva che andava tutto bene, sempre. Ma nonostante ciò, la sensazione che mi stesse mentendo, mi  uccideva.
Era  come se mi stesse corrodendo dall’interno.
Per verificare se il mio presentimento fosse vero, decisi di controllare il suo telefono e, come sospettavo, stava decisamente ignorando Nate. Ero sul punto di piangere quando lessi un suo messaggio.
Piccola, ti sento strana, diversa, cambiata. Non so cosa ti stia succedendo, ma ti prego prova a tornare la ragazza spensierata di una volta. Per lo meno, se hai qualche problema, vorrei esserne partecipe, vorrei poterti aiutare.
Non ignorare anche questo messaggio, ti prego.
Ti amo. E lo farò per sempre.”
Qualche minuto dopo il mio telefono iniziò a vibrare. Era Nate, che tempismo perfetto!
“Ehi Miriam, ho bisogno di parlarti”. Non so bene per quale  motivo, ma ,quando pronunciò quelle parole, sentii un nodo alla gola.
“Certo dimmi tutto!”
“Ecco…ti devo chiedere una cosa su Syria. Sono molto preoccupato. Vorrei sapere se c’è qualcosa che non va. Tu sei la sua migliore amica, ti ha confidato qualcosa??”
“No, ma so cos’è successo”.
Gli spiegai tutto e decisi di organizzare un incontro tra me, Syria e Nate.
Non feci parola di questo con Syria, le dissi semplicemente di raggiungermi al bar.
Quando arrivò Nate, lei sbarrò gli occhi. Mi guardò. Lessi nel suo sguardo una domanda: “Perché?”
Le spiegai che così non potevamo andare avanti, che bisognava trovare un punto di incontro.
Ero certa che lei non sapesse che io capivo quanto fosse triste per aver chiuso i rapporti con Nate, nonostante facesse di tutto per non farlo notare.
 Decidemmo, infine, che saremmo usciti tutti e tre insieme. Io, a malincuore accettai. Preferivo  sentirmi il terzo incomodo, che far lasciare Syria e Nate.
Ma Syria, come sempre, capì il mio disagio e, arrivato il sabato, mi disse:
“Ovviamente oggi non sarai il terzo incomodo! Nate ha invitato un suo amico, quindi vestiti bene!”
L’abbracciai. Non sapevo come, ma ogni volta riusciva a capire quali fossero i miei problemi e ad aiutarmi. Probabilmente aveva la capacità di leggere nel pensiero.
Quella sera, non so precisamente il perché, decisi di mettermi un vestitino e di truccarmi.
Il vestitino che indossai, lo comprai in una boutique Russa, ed era molto simile a quello della mostra che visitammo con Donatina. Decisi di mettere anche un tacco 9, dato che,quando camminavo,  , non sembravo più un tirannosauro. Tutto merito delle lezioni che facevo in quel collegio.
Uscii dal bagno, Syria rimase a bocca aperta.
“Chiunque verrà stasera, resterà folgorato, credimi!”
“Ma dai, non esagerare!”
Quando scendemmo, una macchina ci stava già aspettando  nel cortile. Arrivammo in un locale molto alla moda. Cavoli, avevo fatto bene a vestirmi in modo elegante!
Non appena entrammo vidi seduto al tavolo Nate, e di spalle, il ragazzo che avrei dovuto conoscere. Stranamente, aveva un non so che di familiare. Aveva anche delle spalle possenti, che io adoro.
Non appena ne ebbi la possibilità, mi accorsi che quel ragazzo era Jack.
Non mi dispiaceva passare una serata con lui, in fondo eravamo rimasti amici.
Decisi di non chiedergli nulla sulla sua situazione sentimentale. Non volevo saperlo, o forse avevo solo paura di sapere che avesse trovato un’altra ragazza con cui stare.
Quella sera non c’era timidezza tra me e Jack, non c’era nulla che ci facesse avere quelle strazianti pause di silenzio. In più io ero anche un po’ brilla, e si sa, quando bevo non riesco a lasciare spazio al silenzio. Lo odio troppo. In quegli istanti così vuoti non si fa altro che pensare ai proprio problemi, ed è una cosa che non sopporto.
Quasi a metà serata, Nate uscì in terrazza per stare con Syria. Erano fidanzati, mi sembrava normale che chiedessero un po’ di intimità.
“Sono contento che la crisi tra Nate e Syria stia passando.” Disse sorseggiando del vino rosso.
“Beh si anche io. Non sai quanto mi sentissi in colpa, è stato per me che Syria si è allontanata da lui!”
Entrambi li fissammo. Erano così belli insieme e non potetti fare a meno di farlo notare anche a Jack.
“Hai visto quanto sono dolci insieme? Si amano davvero tanto…”
“Si, ma non sono gli unici, anche noi eravamo bellissimi, se non perfetti insieme.”
Non sopportavo il fatto che finisse sempre per parlare della nostra relazione, quindi deviai il discorso.
“Uuuh guarda, il cane nella foto somiglia tanto a Lucky!”
“Hai ragione!”
Nel tempo che ci rimase parlammo d’altro, per fortuna l’argomento della nostra relazione era diventato un Tabù.
La serata fu molto divertente, e per nostra sfortuna passò in fretta. Tutti e quattro ci divertivamo insieme, regnava la felicità sui nostri volti, sembravamo così spensierati e felici. Bei tempi quelli dell’adolescenza!
Verso le 23.00,Nate e Jack ci riaccompagnarono in Hotel.
Prima di tornare in camera, decisi di passare dal bar, per prendere un the al limone, dato che iniziavo ad avere dei forti crampi allo stomaco e dei dolori lancinanti alla testa.
Il minimo che potetti fare fu ringraziare Syria della serata e lei , preoccupata per quelle fitte allo stomaco , decise di sdraiarsi affianco a me, e di tenermi compagnia.
Sentivo Syria più vicina che mai. Lei era la sorella che non avevo mai avuto, e che avevo tanto desiderato . Parlammo e iniziai a bere il the. Dopo aver finito quel liquido così caldo, mi addormentai.
Il mattino seguente, non appena il sole baciò il mio volto e aprii gli occhi, la mia attenzione fu diretta immediatamente sulla marca del the che avevo bevuto la sera prima. Era un segno ne ero certa. Anche quella bottiglia di whiskey e quella camicia, proprio quella camicia, situate vicino il the lo erano.
In quel momento il mio cervello sembrò essere stato illuminato. Capii tutto: non erano i segnali che non arrivavano o che tardavano ad arrivare: ero io che li avevo ignorati, inconsciamente, per tutto il tempo!
Volevo vederlo, dovevo vederlo. Il mio cuore era sempre stato suo. Tutto ora tornava.



Ciao! :3 Questa ff è quasi giunta al termine, ma ci saranno ancora alcuni capitoli, in cui accadranno numerosissimi avvenimenti!

  
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