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Autore: Scarlet Jaeger    11/12/2013    5 recensioni
- Bene Oscar, buonanotte. -
Osservò per lunghi istanti la schiena di Oscar, mentre sorseggiava il tè caldo che le aveva portato. Non aveva accennato a parlare; lo aveva solamente ringraziato per quel gesto, con il sorriso che sempre illuminava il suo viso.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: André Grandier, Oscar François de Jarjayes
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Una rosa non sarà mai un lillà.



<< Bene Oscar, buonanotte. >>
Osservò per lunghi istanti la schiena di Oscar, mentre sorseggiava il tè caldo che le aveva portato. Non aveva accennato a parlare; lo aveva solamente ringraziato per quel gesto, con il sorriso che sempre illuminava il suo viso.
Si decise a darle i suoi ossequi André, dopo la disinvoltura ed il silenzio che si erano impadroniti della ragazza.
Si voltò di scatto, risoluto a raggiungere la porta della stanza ed uscire, dannatamente frustrato.
Tuttavia, la voce di lei lo inchiodò su sé stesso, costringendolo a girarsi di scatto.
<< Aspetta. Devo parlarti. >>
Non si era voltata però; continuava a dargli le spalle, parlando autoritaria.
<< Dal momento che ho deciso di vivere come un uomo, volevo dirti che non intendo più continuare ad avere il tuo aiuto André. >>
Sospirò, poggiando delicatamente la tazza di porcellana sul tavolo accanto a lei, rimanendo sempre voltata. I lunghi capelli biondi frusciavano sulla camicia di seta che indossava informalmente.
<< Vedi, io ancora non so quale sarà il mio prossimo incarico, ma appena lascerò la guardia reale, credo che non avrò più bisogno di te. >>
Rimasero in silenzio per un lungo istante. Andrè aveva solamente sgranato gli occhi verso quell'assurda affermazione, ma lei non poté notarlo, visto che stava per dirigersi all'interno della sua camera, intenta a concludere in quel modo quel discorso.
<< Devo imparare a vivere senza appoggiarmi a nessuno. Buonanotte André. >>
Il ragazzo rimase impalato al suo posto, ascoltando il ticchettio spedito dei passi di Oscar, che raggiunse il centro della stanza illuminata solamente dai raggi del tramonto.
<< Anche io ti devo dire una cosa. >> Prese coraggio, mandando giù uno dei bocconi più amari che avesse ingoiato in tutta la sua vita.
Si fermò allo stipite della porta, dove ancora uno spiraglio di luce illuminava il suo viso marmoreo. Non trapelava nessuna espressione saccente, né una ruga corrucciata. Il suo occhio scoperto era solo tremendamente puntato su di lei.
<< Una rosa è una rosa anche se essa sia bianca o rossa. >>
Iniziò risoluto, facendo perdere un colpo al nobile cuore del comandante, che si girò di scatto sgranando i lucenti occhi azzurri e facendo frusciare ancora di più i capelli color del grano che tanto attiravano il giovane.
<< Una rosa non sarà mai un lillà Oscar. >> Terminò senza minimamente cambiare espressione.
L'unica cosa che cambiò in quello scenario, fu la donna che raggiunse a grandi falciate il ragazzo, che la fronteggiava dall'alto della sua statura.
<< Vuoi dire che una donna resta sempre una donna in ogni caso? Questo vuoi dire? >>
Alzò la voce, pretenziosa di risposte, cercando di smuovere l'enigmatica espressione che André aveva assunto.
Abbassando l'occhio destro verso il pavimento, aveva mancato di rispondere alla domanda repentina della donna, che nel silenzio aveva ripreso la forza per parlare nuovamente.
<< Rispondimi, mi devi rispondere André! >>
Gridò con tutto il fiato che aveva in gola, non tollerando il silenzio irrisorio che stava mostrando l'altro.
Con un sonoro schiaffo sulla guancia dell'amico, Oscar pretese della risposte. Tuttavia, restando esattamente nella posizione sofferente e sottomessa, André mancò di nuovo di rispondere.
Fu allora che, presa dall'ira, Oscar lo afferrò per il bavero, avvicinando il proprio volto al suo, digrignando di più i denti, lasciando che scintillassero all'ombra della stanza.
<< Lo voglio sapere, è importante per me! >>
Addolcì un poco la voce dopo aver visto la reazione di André, che si era rifiutato sia di rispondere, sia di reagire.
Trascorsero alcuni istanti, il cui giovane attese prima di afferrare i polsi della ragazza, stringendoli in una mascolina e ferrea presa al quale lei non si sarebbe riuscita a sottrarre tanto facilmente; infatti, in una smorfia di sofferenza, lasciò la presa dalla camicia del ragazzo.
<< Così mi fai male. >>
Piagnucolò sincera, non riconoscendo il comportamento che stava avendo André nei suoi confronti. Non si era mai sottomesso così tanto a lei, e neanche si era mai sognato di prendere una posizione come quella.
Fu allora che, finalmente, André alzo l'unico occhio sano su di lei, in un'espressione supplichevole e devota e fu allora che gli occhi azzurri di Oscar sgranarono per l'improvvisa sorpresa.
Il ragazzo, stringendole ancora di più polsi, avvicinò il viso in quello di lei, chiudendo le sue labbra in un repentino bacio che fece cadere i due sulle coperte immacolate del letto di Oscar.
<< Lasciami André o chiamo aiuto! >>
Gridò lei in un momento di lucidità e stupore, nella confusione che quel gesto le aveva causato.
In risposta a quella respinta tanto sentita, il ragazzo strappò la camicia di dosso alla ragazza, rivelando i rosei seni schiacciati dentro strette fasciature.
Sentendosi inerme di fronte ad un uomo, che fosse André o chiunque altro, Oscar si lasciò andare in un pianto spaventato.
Quello non era il ragazzo che conosceva. Non era l'André che l'aveva aiutata a prendere posizione nel suo ruolo di comandante. Non era l'amico d'infanzia che sollevava il suo cuore dai tormenti. Quello davanti a sé, era un uomo che aveva appena posto nel suo animo altrettanta sofferenza.
Voltò il volto rigato dalle lacrime per non farsi vedere da lui e non vedere il volto dell'uomo che aveva appena tentato di violentarla. Voleva solamente dimenticare quel gesto e sperare che André fosse stato solamente ubriaco e che il giorno dopo tutto sarebbe tornato alla normalità.
Ma quel bacio, era realmente il bacio di un uomo che non sapeva cosa stava facendo? La stretta di quelle labbra bramose la sentiva ancora su di lei, come la stretta che sentiva ancora sui polsi doloranti.
No, lui era nel pieno delle sue facoltà; ecco cosa la faceva stare ancora più male.
<< Bene, ed adesso cosa vorresti farmi André? >> Chiese in preda ai singhiozzi ed alle lacrime. << Che cosa vuoi provare? >>
In un momento di lucidità, il ragazzo capì immediatamente cosa il suo amore per quella donna lo aveva portato a fare. Aveva abbattuto tutti i muri che aveva creato in quegli anni in un solo secondo, solo per farle capire ciò che di bello la vita poteva ancora offrirle. Voleva farle capire cosa significava essere donna e la gioia che un uomo poteva farle provare. Non voleva che lei pensasse che, dopo un rifiuto, la vita non andasse avanti. Non lui, che era stato respinto dal volere di Oscar di vivere come un uomo. Avrebbe significato che, anche lui per lei, sarebbe stato solo un amico, come lei stessa era stata definita da Fersen.
Non avrebbe voluto un epilogo del genere per quella storia. Sicuramente Oscar non lo avrebbe più guardato con la stessa luce negli occhi, e con quei sorrisi che gli riscaldavano il cuore. Si sarebbe allontanata, ed avrebbe continuato a soffrire per amore.
Abbassò il capo sconfitto, mentre lacrime amare scivolavano lungo le sue guance.
<< Ti prego perdonami Oscar, giuro su Dio che non ti farò mai più una cosa come questa. >>
Con un amorevole gesto, cercando di rimediare al torto inferto poco prima, coprì il corpo nudo della donna con le lenzuola, ma lei bloccò il suo braccio prima che questo arrivasse a coprirle il collo.
Con ancora le lacrime che scendevano dagli occhi azzurri, voltò lo sguardo sul volto del ragazzo, pretendendo spiegazioni.
<< Hai mancato di rispondere André! Ti prego, ti scongiuro, dimmi..perché hai fatto tutto questo? Cosa volevi provare? >>
Addolcì la voce, issandosi a sedere e abbassando lo sguardo sulle ginocchia, evitando di osservare piangere anche lui. Bastavano le sue lacrime, in quell'assurdo momento.
<< Volevo farti capire che non puoi cancellare di essere nata donna, con tutto ciò che ne consegue. Sei stata innamorata e sei stata respinta, ma non darti colpe che non hai Oscar, perché al mondo c'è qualcuno che piange l'amore che hai respinto tu. >>
Dichiarò deciso, abbassandosi in ginocchio per essere alla sua altezza, prendendole le mani fra le sue.
La ragazza si irrigidì sotto il suo tocco, aspettandosi qualcosa che non avrebbe potuto prevedere, invece André pianse solamente a contatto con le sue dita.
Provò a sorridere, osservando la delicatezza di quel gesto. André era stato rude con lei, ma quello era un ricordo lontano in confronto alla dolcezza che mostrava in quel momento e lei continuava a chiedersi il perché. Cosa volavano dire le sue parole? Forse che lui era...
<< Guardami! >> Dichiarò autoritaria, con la stessa voce che usava verso i suoi soldati.
Meravigliato, fece come gli era stato ordinato e posò gli occhi verdi sul volto pallido della donna che ora sorrideva tristemente.
<< Lo so bene di non poter cancellare il mio essere donna; volevo solamente sopraffare questa debolezza con la mia mascolinità. Sono stata allevata come un uomo e mandata a combattere in un mondo che, una donna di alta nobiltà come me, si sognerebbe. >> Dichiarò solenne, ricacciando indietro altre lacrime che stavano minacciando di scendere dai suoi occhi.
<< Non è così che dimenticherai un amore non corrisposto. >>
André sostenne il suo sguardo meravigliato, corrucciando le sopracciglia in un'espressione supplichevole.
<< Perché mi stai dicendo questo? >> Chiese, abbassando nuovamente gli occhi dal suo viso incrinato dalla profonda tristezza.
<< Perché Fersen non conosce il valore della donna che ha lasciato soffrire. >> Dichiarò sprezzante, stringendo i pugni sulle mani di Oscar, che aprì la bocca di nuovo in un'indole di pura sorpresa.
<< Ed immagino tu lo sappia! >> Continuò lei inespressiva.
<< Io ti sono stato accanto fin da bambino. Sono stato con te nei momenti tragici ed in quelli felici. Insieme abbiamo superato innumerevoli battaglie. Così facendo, mi sono innamorato di una donna anche se non ha mai indossato un abito elegante. Non mi sono innamorato del tuo portamento dentro un corsetto, ma dall'aspetto brillante che hai impugnando una spada, Oscar. >> Dichiarò solenne, lasciando che nuove lacrime solcassero le sue guance arrossate dal precedente pianto.
Quella rivelazione repentina lasciò la ragazza interdetta e colpita. Non sapeva cosa dire, perché non aveva mai pensato ad Andrè come un uomo da amare. Lo aveva avuto sempre al suo fianco, quello era vero, ma come un grande amico. Solo come un amico.
Allora perché, dopo quel bacio arrivato con veemenza e quella rivelazione repentina, il suo cuore batteva all'impazzata come quando combatteva contro un avversario?
Che forse, l'amore che lui provava per lei era corrisposto?
<< Ascolta André, sono molto confusa. >> La sua voce uscì roca, facendo alzare di nuovo il volto dell'amico su di lei. << Questo è stato il mio primo bacio. Un bacio che ho sempre sognato di dare a Fersen, e che ora ha perso totalmente importanza di fronte al tuo. Forse, non ero disposta a tutto per averlo. >> Si riferì al conte, parlando aspramente di sé.
<< Io si Oscar. Farei di tutto per te, te l'ho dimostrato. Mi dispiace che tu l'abbia appreso in questo modo, ma giuro che non farò mai più una cosa del genere. >> Prese un copioso respiro. << Perdonami. >> Sospirò infine, aspettando una risposta.
Il volto della donna accennò un sorriso, mentre la sua mano destra, sfuggita alla sua presa, si insinuò nei capelli castani del ragazzo, lisciando la frangia che cadeva sopra il suo occhio sinistro.
André chiuse gli occhi sotto quel lieve tocco, godendo a pieno di quell'avvicinamento tanto bramato.
<< No André. Nonostante tutto questo, voglio che tu faccia ancora una cosa per me. >>
Richiese supplichevole, lasciando scivolare la mano sulla guancia bagnata dalle lacrime.
Il ragazzo aprì l'occhio destro, desideroso di sapere cosa voleva che facesse.
<< Cosa Oscar, dimmi. Farei qualsiasi cosa! >> Dichiarò supplichevole, avvicinandosi lentamente mentre la mano della ragazza lasciava la sua pelle.
<< Allevia le sofferenze del mio cuore. >> Sorrise, con il sorriso più bello e dolce che André abbia mai visto.
Quella notte, nonostante il repentino e violento avvicinamento che si era permesso di avere con lei, ogni cosa aveva finalmente raggiunto la stabilità.
Quella notte, nonostante il dichiarato intento di Oscar di vivere come un uomo, aveva scoperto finalmente cosa voleva dire essere una donna. Finalmente, le ferite provocate dal rifiuto di Fersen avevano smesso di sanguinare.
Nel cuore del colonnello Oscar, era entrato di nuovo l'amore.
Fine.

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Salve a tutti, eccomi tornata con questa piccola one shot. Ho provato ad immaginare un epilogo diverso per quell'episodio, magari che avrebbe cambiato il corso della storia :3 Mi ha lasciato un profondo rammarico quella puntata D: povero André e dire che, sicuramente, molte ragazze avranno pensato: "voglio un uomo così". Io l'ho detto :P Stimo molto il personaggio di André :)
Bene, spero mi facciate sapere come vi sembra :3 Ho lasciato la prima parte uguale all'anime, perché i dialoghi mi sembrano perfetti così come sono ^^
Un bacio a tutti!

  
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