Una rosa non sarà mai un lillà.
<<
Bene Oscar,
buonanotte. >>
Osservò per lunghi istanti
la schiena di Oscar, mentre sorseggiava il tè caldo che le
aveva
portato. Non aveva accennato a parlare; lo aveva solamente
ringraziato per quel gesto, con il sorriso che sempre illuminava il
suo viso.
Si decise a darle i suoi
ossequi André, dopo la disinvoltura ed il silenzio che si
erano
impadroniti della ragazza.
Si voltò di scatto, risoluto
a raggiungere la porta della stanza ed uscire, dannatamente
frustrato.
Tuttavia, la voce di lei lo
inchiodò su sé stesso, costringendolo a girarsi
di scatto.
<< Aspetta. Devo
parlarti. >>
Non si era voltata però;
continuava a dargli le spalle, parlando autoritaria.
<< Dal momento che ho
deciso di vivere come un uomo, volevo dirti che non intendo
più
continuare ad avere il tuo aiuto André. >>
Sospirò, poggiando
delicatamente la tazza di porcellana sul tavolo accanto a lei,
rimanendo sempre voltata. I lunghi capelli biondi frusciavano sulla
camicia di seta che indossava informalmente.
<< Vedi, io ancora non
so quale sarà il mio prossimo incarico, ma appena
lascerò la
guardia reale, credo che non avrò più bisogno di
te. >>
Rimasero in silenzio per un
lungo istante. Andrè aveva solamente sgranato gli occhi
verso
quell'assurda affermazione, ma lei non poté notarlo, visto
che stava
per dirigersi all'interno della sua camera, intenta a concludere in
quel modo quel discorso.
<< Devo imparare a
vivere senza appoggiarmi a nessuno. Buonanotte André.
>>
Il ragazzo rimase impalato al
suo posto, ascoltando il ticchettio spedito dei passi di Oscar, che
raggiunse il centro della stanza illuminata solamente dai raggi del
tramonto.
<< Anche io ti devo
dire una cosa. >> Prese coraggio, mandando giù
uno dei bocconi
più amari che avesse ingoiato in tutta la sua vita.
Si fermò allo stipite della
porta, dove ancora uno spiraglio di luce illuminava il suo viso
marmoreo. Non trapelava nessuna espressione saccente, né una
ruga
corrucciata. Il suo occhio scoperto era solo tremendamente puntato su
di lei.
<< Una rosa è una rosa
anche se essa sia bianca o rossa. >>
Iniziò risoluto, facendo
perdere un colpo al nobile cuore del comandante, che si girò
di
scatto sgranando i lucenti occhi azzurri e facendo frusciare ancora
di più i capelli color del grano che tanto attiravano il
giovane.
<< Una rosa non sarà
mai un lillà Oscar. >> Terminò
senza minimamente cambiare
espressione.
L'unica cosa che cambiò in
quello scenario, fu la donna che raggiunse a grandi falciate il
ragazzo, che la fronteggiava dall'alto della sua statura.
<< Vuoi dire che una
donna resta sempre una donna in ogni caso? Questo vuoi dire?
>>
Alzò la voce, pretenziosa di
risposte, cercando di smuovere l'enigmatica espressione che
André
aveva assunto.
Abbassando l'occhio destro
verso il pavimento, aveva mancato di rispondere alla domanda
repentina della donna, che nel silenzio aveva ripreso la forza per
parlare nuovamente.
<< Rispondimi, mi devi
rispondere André! >>
Gridò con tutto il fiato che
aveva in gola, non tollerando il silenzio irrisorio che stava
mostrando l'altro.
Con un sonoro schiaffo sulla
guancia dell'amico, Oscar pretese della risposte. Tuttavia, restando
esattamente nella posizione sofferente e sottomessa, André
mancò di
nuovo di rispondere.
Fu allora che, presa
dall'ira, Oscar lo afferrò per il bavero, avvicinando il
proprio
volto al suo, digrignando di più i denti, lasciando che
scintillassero all'ombra della stanza.
<< Lo voglio sapere, è
importante per me! >>
Addolcì un poco la voce dopo
aver visto la reazione di André, che si era rifiutato sia di
rispondere, sia di reagire.
Trascorsero alcuni istanti,
il cui giovane attese prima di afferrare i polsi della ragazza,
stringendoli in una mascolina e ferrea presa al quale lei non si
sarebbe riuscita a sottrarre tanto facilmente; infatti, in una
smorfia di sofferenza, lasciò la presa dalla camicia del
ragazzo.
<< Così mi fai male.
>>
Piagnucolò sincera, non
riconoscendo il comportamento che stava avendo André nei
suoi
confronti. Non si era mai sottomesso così tanto a lei, e
neanche si
era mai sognato di prendere una posizione come quella.
Fu allora che, finalmente,
André alzo l'unico occhio sano su di lei, in un'espressione
supplichevole e devota e fu allora che gli occhi azzurri di Oscar
sgranarono per l'improvvisa sorpresa.
Il ragazzo, stringendole
ancora di più polsi, avvicinò il viso in quello
di lei, chiudendo
le sue labbra in un repentino bacio che fece cadere i due sulle
coperte immacolate del letto di Oscar.
<< Lasciami André o
chiamo aiuto! >>
Gridò lei in un momento di
lucidità e stupore, nella confusione che quel gesto le aveva
causato.
In risposta a quella respinta
tanto sentita, il ragazzo strappò la camicia di dosso alla
ragazza,
rivelando i rosei seni schiacciati dentro strette fasciature.
Sentendosi inerme di fronte
ad un uomo, che fosse André o chiunque altro, Oscar si
lasciò
andare in un pianto spaventato.
Quello non era il ragazzo che
conosceva. Non era l'André che l'aveva aiutata a prendere
posizione
nel suo ruolo di comandante. Non era l'amico d'infanzia che sollevava
il suo cuore dai tormenti. Quello davanti a sé, era un uomo
che
aveva appena posto nel suo animo altrettanta sofferenza.
Voltò il volto rigato dalle
lacrime per non farsi vedere da lui e non vedere il volto dell'uomo
che aveva appena tentato di violentarla. Voleva solamente dimenticare
quel gesto e sperare che André fosse stato solamente ubriaco
e che
il giorno dopo tutto sarebbe tornato alla normalità.
Ma quel bacio, era realmente
il bacio di un uomo che non sapeva cosa stava facendo? La stretta di
quelle labbra bramose la sentiva ancora su di lei, come la stretta
che sentiva ancora sui polsi doloranti.
No, lui era nel pieno delle
sue facoltà; ecco cosa la faceva stare ancora più
male.
<< Bene, ed adesso cosa
vorresti farmi André? >> Chiese in preda ai
singhiozzi ed alle
lacrime. << Che cosa vuoi provare? >>
In un momento di lucidità,
il ragazzo capì immediatamente cosa il suo amore per quella
donna lo
aveva portato a fare. Aveva abbattuto tutti i muri che aveva creato
in quegli anni in un solo secondo, solo per farle capire ciò
che di
bello la vita poteva ancora offrirle. Voleva farle capire cosa
significava essere donna e la gioia che un uomo poteva farle provare.
Non voleva che lei pensasse che, dopo un rifiuto, la vita non andasse
avanti. Non lui, che era stato respinto dal volere di Oscar di vivere
come un uomo. Avrebbe significato che, anche lui per lei, sarebbe
stato solo un amico, come lei stessa era stata definita da Fersen.
Non avrebbe voluto un epilogo
del genere per quella storia. Sicuramente Oscar non lo avrebbe
più
guardato con la stessa luce negli occhi, e con quei sorrisi che gli
riscaldavano il cuore. Si sarebbe allontanata, ed avrebbe continuato
a soffrire per amore.
Abbassò il capo sconfitto,
mentre lacrime amare scivolavano lungo le sue guance.
<< Ti prego perdonami
Oscar, giuro su Dio che non ti farò mai più una
cosa come questa.
>>
Con un amorevole gesto,
cercando di rimediare al torto inferto poco prima, coprì il
corpo
nudo della donna con le lenzuola, ma lei bloccò il suo
braccio prima
che questo arrivasse a coprirle il collo.
Con ancora le lacrime che
scendevano dagli occhi azzurri, voltò lo sguardo sul volto
del
ragazzo, pretendendo spiegazioni.
<< Hai mancato di
rispondere André! Ti prego, ti scongiuro,
dimmi..perché hai fatto
tutto questo? Cosa volevi provare? >>
Addolcì la voce, issandosi a
sedere e abbassando lo sguardo sulle ginocchia, evitando di osservare
piangere anche lui. Bastavano le sue lacrime, in quell'assurdo
momento.
<< Volevo farti capire
che non puoi cancellare di essere nata donna, con tutto ciò
che ne
consegue. Sei stata innamorata e sei stata respinta, ma non darti
colpe che non hai Oscar, perché al mondo c'è
qualcuno che piange
l'amore che hai respinto tu. >>
Dichiarò deciso,
abbassandosi in ginocchio per essere alla sua altezza, prendendole le
mani fra le sue.
La ragazza si irrigidì sotto
il suo tocco, aspettandosi qualcosa che non avrebbe potuto prevedere,
invece André pianse solamente a contatto con le sue dita.
Provò a sorridere,
osservando la delicatezza di quel gesto. André era stato
rude con
lei, ma quello era un ricordo lontano in confronto alla dolcezza che
mostrava in quel momento e lei continuava a chiedersi il
perché.
Cosa volavano dire le sue parole? Forse che lui era...
<< Guardami! >>
Dichiarò autoritaria, con la stessa voce che usava verso i
suoi
soldati.
Meravigliato, fece come gli
era stato ordinato e posò gli occhi verdi sul volto pallido
della
donna che ora sorrideva tristemente.
<< Lo so bene di non
poter cancellare il mio essere donna; volevo solamente sopraffare
questa debolezza con la mia mascolinità. Sono stata allevata
come un
uomo e mandata a combattere in un mondo che, una donna di alta
nobiltà come me, si sognerebbe. >>
Dichiarò solenne,
ricacciando indietro altre lacrime che stavano minacciando di
scendere dai suoi occhi.
<< Non è così che
dimenticherai un amore non corrisposto. >>
André sostenne il suo
sguardo meravigliato, corrucciando le sopracciglia in un'espressione
supplichevole.
<< Perché mi stai
dicendo questo? >> Chiese, abbassando nuovamente gli
occhi dal
suo viso incrinato dalla profonda tristezza.
<< Perché Fersen non
conosce il valore della donna che ha lasciato soffrire.
>>
Dichiarò sprezzante, stringendo i pugni sulle mani di Oscar,
che
aprì la bocca di nuovo in un'indole di pura sorpresa.
<< Ed immagino tu lo
sappia! >> Continuò lei inespressiva.
<< Io ti sono stato
accanto fin da bambino. Sono stato con te nei momenti tragici ed in
quelli felici. Insieme abbiamo superato innumerevoli battaglie.
Così
facendo, mi sono innamorato di una donna anche se non ha mai
indossato un abito elegante. Non mi sono innamorato del tuo
portamento dentro un corsetto, ma dall'aspetto brillante che hai
impugnando una spada, Oscar. >> Dichiarò
solenne, lasciando
che nuove lacrime solcassero le sue guance arrossate dal precedente
pianto.
Quella rivelazione repentina
lasciò la ragazza interdetta e colpita. Non sapeva cosa
dire, perché
non aveva mai pensato ad Andrè come un uomo da amare. Lo
aveva avuto
sempre al suo fianco, quello era vero, ma come un grande amico. Solo
come un amico.
Allora perché, dopo quel
bacio arrivato con veemenza e quella rivelazione repentina, il suo
cuore batteva all'impazzata come quando combatteva contro un
avversario?
Che forse, l'amore che lui
provava per lei era corrisposto?
<< Ascolta André, sono
molto confusa. >> La sua voce uscì roca,
facendo alzare di
nuovo il volto dell'amico su di lei. << Questo
è stato il mio
primo bacio. Un bacio che ho sempre sognato di dare a Fersen, e che
ora ha perso totalmente importanza di fronte al tuo. Forse, non ero
disposta a tutto per averlo. >> Si riferì al
conte, parlando
aspramente di sé.
<< Io si Oscar. Farei
di tutto per te, te l'ho dimostrato. Mi dispiace che tu l'abbia
appreso in questo modo, ma giuro che non farò mai
più una cosa del
genere. >> Prese un copioso respiro. <<
Perdonami. >>
Sospirò infine, aspettando una risposta.
Il volto della donna accennò
un sorriso, mentre la sua mano destra, sfuggita alla sua presa, si
insinuò nei capelli castani del ragazzo, lisciando la
frangia che
cadeva sopra il suo occhio sinistro.
André chiuse gli occhi sotto
quel lieve tocco, godendo a pieno di quell'avvicinamento tanto
bramato.
<< No André.
Nonostante tutto questo, voglio che tu faccia ancora una cosa per me.
>>
Richiese supplichevole,
lasciando scivolare la mano sulla guancia bagnata dalle lacrime.
Il ragazzo aprì l'occhio
destro, desideroso di sapere cosa voleva che facesse.
<< Cosa Oscar, dimmi.
Farei qualsiasi cosa! >> Dichiarò
supplichevole, avvicinandosi
lentamente mentre la mano della ragazza lasciava la sua pelle.
<< Allevia le
sofferenze del mio cuore. >> Sorrise, con il sorriso
più bello
e dolce che André abbia mai visto.
Quella notte, nonostante il
repentino e violento avvicinamento che si era permesso di avere con
lei, ogni cosa aveva finalmente raggiunto la stabilità.
Quella notte, nonostante il
dichiarato intento di Oscar di vivere come un uomo, aveva scoperto
finalmente cosa voleva dire essere una donna. Finalmente, le ferite
provocate dal rifiuto di Fersen avevano smesso di sanguinare.
Nel cuore del colonnello
Oscar, era entrato di nuovo l'amore.
Fine.
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Salve a tutti, eccomi tornata
con questa piccola one shot. Ho provato ad immaginare un epilogo
diverso per quell'episodio, magari che avrebbe cambiato il corso della
storia :3 Mi ha lasciato un profondo rammarico quella puntata D: povero
André e dire che, sicuramente, molte ragazze avranno
pensato: "voglio un uomo così". Io l'ho detto :P Stimo molto
il personaggio di André :)
Bene, spero mi facciate
sapere come vi sembra :3 Ho lasciato la prima parte uguale all'anime,
perché i dialoghi mi sembrano perfetti così come
sono ^^
Un bacio a tutti!