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Autore: SaraRocker    11/12/2013    2 recensioni
storiella -rigorosamente- Spuffy
Ambientata alla fine della seconda stagione. Buffy e Spike si sono alleati per sconfiggere Angelus, ma seppure i due riescono a salvare il mondo, Angel non riacquista la sua anima e Spike non riesce a riottenere la sua Drusilla.
I due alleati sono quindi costretti ad evadere per la loro sopravvivenza, legati da un patto di sangue fatto poco prima della battaglia.
-Estrattp cap.9-
-Drusilla si portò a sedere contro la testiera del letto, gli occhi imperlati di lacrime "Odori di lei... Sei impregnato di lei... Dentro, fino alle viscere." sibilò indicandolo. La mano tremante.
"Stai delirando"
"No, William... Lei ti entrata dentro più profondamente di quanto abbia mai fatto io..." gli rispose poi, troncando immediatamente ogni suo pensiero e sgombrandogli istantaneamente il cervello.
"Sin da quando l'hai vista la prima volta... Lei ti ha ossessionato" proseguì Drusilla, non potendo nascondere un profondo dispiacere nella sua voce "Dicevi di odiarla, perchè avevi paura di ammettere di amarl-" "Stai dicendo idiozie!" la interruppe improvvisamente, gridandole contro con disprezzo, in bilico di fronte ad un precipizio spaventosamente profondo.-
Genere: Azione, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Buffy Anne Summers, William Spike
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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The Promise

-Meriti la felicità

 
 
Il viaggio di ritorno era rimasto avvolto sempre da un perenne silenzio, colmo di incredibili colpe, sfacettature, timori, disperazioni e segreti. Sì, perchè il vampiro aveva omesso sin troppa verità alla propria nuova compagna di avventure, e questo lo disorientava fin troppo. 
Non capiva perchè lo avesse fatto: perchè non le aveva semplicemente detto ciò che realmente era accaduto con Drusilla? Il fatto che lei lo avesse respinto, magari nascondendo solo una parte del discorso, quella parte che lo aveva fatto cadere in un baratro di odio ed amore insopportabile.
Ciò che gli aveva raccontato la sua dama dalla nera bellezza, lo aveva completamente stravolto, rendendolo schiavo di pensieri e riferimenti completamente confusionali, che non facevano altro che mandarlo più in profondità, facendogli avvertire il vuoto che improvvisamente lo invadeva, allargarsi spropositatamente ad ogni battito di secondo. Aveva serrato le mani attorno al volante con violenza, sperando solo che nessuno se ne rendesse conto, o comunque, che se qualcuno se ne fosse accorto, questo sarebbe rimasto in silenzio, così da non costringerlo a parlare ed accampare nuove scuse. 
Era frustrato e spaesato. Le rivelazioni di Drusilla lo avevano colto alla sprovvista, facendolo decisamente tentennare di fronte anche alla sola vista della cacciatrice. Eppure, nonostante di odio -per l'appunto- non ne provasse, non poteva evitare di mentire a se stesso, sfoderando un volto tirato e collerico. Qualcosa che non si vergognava di sfoggiare.
E poi, come se non fosse sufficiente il fatto che i soli suoni che gli rimbombavano nel cervello erano le parole della vampira mora, al tutto si sommava una questione lasciata in sospeso a cui lui non voleva rispondere: perchè aveva mentito a Buffy?
Ad un occhio esterno, la risposta non sarebbe parsa tanto ardua da trovare. Era lampante il fatto che lui non si fosse voluto allontanare da lei, ma era così difficile da ammettere a se stesso che, probabilmente, avrebbe preferito cadere nell'illusione che la bugia raccontatale, fosse stata realtà. Forse avrebbe davvero amato l'idea di fingere tanto bene, da cadere in una sua stessa menzogna.

Sorrise ironicamente di tale capriccio.

C'era poi un tarlo scaltro e silenzioso, che si stava lentamente infiltrando nei meandri della sua mente secolare al solo scopo di confonderlo maggiormente, facendolo innervosire sempre più, ponendogli una domanda alla quale lui -nuovamente- non volle rispondere.
Perchè non era ferito per l'abbandono di Drusilla? 
E da quella semplice questione, ne nascevano altre. Per quale ragione non era lacerato dal dolore al pensiero di non essere più detentore di tale rara bellezza? Perchè la sola reazione era una confusione in grado di terrorizzarlo?

Buffy, nel frattanto, era rimasta seduta al suo fianco  non osando fiatare. Non azzardando parola nemmeno con Willow, la quale si era limitata a rivolgerle un paio di sorrisi incoraggianti dopo la battaglia, che lei -seppur falsamente- aveva ricambiato. Infondo come potevano essere reali? Aveva appena perso colui che amava nuovamente, dopo essere stata umiliata e sfidata falsamente. Non che si fosse aspettata di avere a che fare con il suo Angel, ma mai aveva creduto che Angelus -quel demone spietato- sarebbe caduto tanto in basso da sfoderare un'arma potente come il suo amore verso la sua parte -di lui- umana. Si era sentita ferita come non mai, completamente nuda ed ingenua, per poi avere subito il colpo di grazia sempre per mano sua. Il modo in cui l'aveva trattata, umiliandola oltre ogni modo durante il combattimento, l'aveva fatta sentire peggio di quanto avrebbe mai potuto immaginare. Non che fosse rimasta ferita gravemente, non in superficie almeno, ma quel tono di voce, quei comportamenti erano qualcosa che nemmeno Spike, nei suoi precedenti ed assidui tentativi, aveva mai sfoderato. Si era sentita incredibilmente debole, e non riusciva ad accettarlo tanto facilmente.
Avvertì istantaneamente la mancanza del proprio osservatore, desiderando ardentemente rivederlo, anche solo qualche minuto, al suo fianco, intento ad incoraggiarla o a rimproverarle quanto poco consono fosse un suo determinato comportamento per una cacciatrice, e sorrise amaramente ricordando alcuni piccoli momenti passati con l'uomo, che era andato a scavarsi un posto nella sua vita, prendendo quasi un ruolo di 'padre'.
Guardò poi il vampiro, concentrato sulla guida, con le mani tese e rigide, ed il bellissimo volto altrettanto statuario, ed all'istante immaginò quali pene potesse provare lui a suo confronto. Infondo Drusilla era stata la metà del demone Spike per oltre un secolo, assecondandolo nelle sue assurde avventure. Doveva essere davvero orribile pensare di passare anche un solo giorno senza la propria anima gemella, qualcuno che si ama oltre la follia stessa.
Solo in un secondo istante, mentre ancora osservava il suo profilo elegante, ma rude allo stesso tempo, si rese conto di come aveva pensato al vampiro.
Scosse il capo chiedendosi, quando, precisamente, avesse iniziato a pensare a lui come ad un uomo in grado di provare sentimenti, mentre si dava della stupida di fronte all'ingenuità in cui, nei giorni precedenti, probabilmente grazie alla sua costante vicinanza, era caduta.
Spike era un vampiro senz'anima, al pari di Angelus, si disse con tranquillità, sperando di non sfoderare un'espressione tesa, per poi realizzare solo dopo qualche minuto, che ciò che si era detta non corrispondeva minimamente a realtà. Non aveva alcun senso.
Confrontare Spike ad Angelus, aggiungendo poi che i due erano simili -neppure uguali- era già blasfemia di per sé. Per un attimo la perenne determinazione che una cacciatrice sempre dovrebbe avere nei confronti dei demoni, vacillò pericolosamente. Per quale ragione, il vampiro biondo, nonostante l'assenza dell'anima, era tanto controllato? 
Non beveva sangue se non costretto, non bramava un potere senza senso nonostante tutto, ma -più di tutto- dedicava tutto se stesso in ciò che era convinto di amare come non mai. Si sentì quasi gelosa delle cure che riceveva Drusilla. Quasi. Solo per pochi secondi.

A discostare la ragazza dai propri ragionamenti, fu il suono del motore dell'auto che si spegneva. Spike non disse nulla, accostando semplicemente all'esterno della temporanea residenza di Willow e Xander. 
"Grazie mille, Spike..." fece grata la rossa, sfoderando una novia gentilezza. Era sensibile la strega, e non voleva vedere nessuno tanto afflitto, nemmeno il biondo.
Il vampiro si limitò ad accennare un sorriso, non spostandosi però dal proprio posto, mentre Xander, sbuffando annoiato di fronte all'eccesiva cortesia dell'amica, si apprestava a scendere, dirigendosi poi verso l'interno. Willow, nel frattempo, stava risistemando nella borsa tutte le proprie spezie ed infusi.
Buffy guardò il moro entrare nell'edificio, palesemente frustrato dalla situazione: sapeva come la pensava su Spike. Era in disaccordo con ogni decisione presa dal biondo e la cacciatrice, e dopo la battaglia appena conclusasi, non poteva evitare di ritenersi frustrato. Il vampiro sarebbe rimasto ancora con loro.
La bionda sospirò "Salgo un attimo dentro, Spike..." azzardò poi la cacciatrice, decisa a parlare con il suo migliore amico, sperando di potere accantonare qualche momento il pensiero di Angel, Angelus e della sua umiliazione "Puoi aspettarmi? Ci metterò solo qualche minuto..."
Il vampiro, di fronte ai sussurri di lei, non potè evitare di annuire, pur tendendo visibilmente i nervi. Era teso e innervosito, e la richiesta di lei non lo aiutò a calmarsi.
Buffy gli sorrise gentile, per poi smontare dall'auto e dirigersi all'interno, palesemente all'inseguimento dell'amico, cosa che lo fece irare sempre più, tanto che sfogò la propria rabbia sul volante, colpendolo furiosamente, facendo suonare il clacson.

Willow sussultò. Aveva appena finito di raccogliere tutte le proprie essenze e si apprestava a smontare, eppure, di fronte alla reazione di lui, si era fermata d'improvviso, riflettendo. Spike la notò irrigidirsi e la scrutò dal finestrino retrovisore.
"Cosa guardi, rossa?"
D'innanzi a quella domanda, lei si risvegliò tutto di un tratto dai propri pensieri, pronta a scendere dall'auto, ma lui, notando le intenzioni, la fermò, determinato su un obbiettivo che portava avanti da ormai un paio di giorni.
"Dove pensi di andare? Abbiamo un conto in sospeso" la fermò lui, voltandosi verso di lei sorridendole, sperando di potere accantonare qualche istante le parole di Drusilla, solo per distrarsi.
"Conto in s-sospeso?" fece lei scettica, serrando le mani attorno alla propria borsa, palesemente innervosita dalla vicinanza del vampiro.
"Sì, una spiegazione." disse sbrigativo il biondo, estraendo dallo spolverino il pacchetto di sigarette di sempre, afferrandone una ed accendendola.
Lei non capì immediatamente quelle parole, reagendo semplicemente sfoderando un'espressione corrucciata. Ma poi, in un breve momento, capì a cosa si riferisse, e divenne istantaneamente paonazza.
"Non so di che parli!" esclamò Willow falsamente, sperando di non dovergli realmente parlare della frase rivoltagli qualche sera precedente.
"Stai mentendo, strega!" la ammonì lui, facendola nuovamente sussultare.
"Come lo sai?"
"Sensi da vampiro... Il tuo battito cardiaco è aumentato esponenzialmente ed oltretutto hai cambiato tono di voce..." spiegò il biondo dando qualche colpetto al filtro della sigaretta, facendo cadere la cenere di troppo "In effetti.. Anche se non fossi stato un vampiro lo avrei capito"Aggiunse poi ironicamente, notando il palese cambiamento in lei.
Willow sospirò, cercando di calmarsi, per poi aprire la bocca, intenta ad inventare una nuova scusa, ma lui -prontamente- l'anticipò.
"E che sia la verità, ragazzina"
Le labbra di lei si richiusero di scatto, facendolo ghignare divertito. Osservava le sue espressioni dallo specchietto retrovisore studiandole, decisamente appagato dall'ansia che suscitava in quella piccola giovane donna.
Lei iniziò a riflettere, per poi guardare i suoi occhi, capendo bene quanto difficile sarebbe stato compicato mentirgli. Sospirò poi arrendevole, calmando i battiti del proprio cuore e prendendo parola "Devi sapere che Xander ha una ragazza" esordì dunque, incerta persino lei di come giungere al punto.
Lui storse la bocca "Che diav-" "Si chiama Cordelia... E' molto alta, castana, bella.... E decisamente vanitosa..." spiegò la rossa gesticolando, per poi guardare la sua espressione grazie al piccolo specchietto "Effettivamente ti somiglia" aggiunse poi ironica.
"Credo tu l'abbia vista un paio di volte.."
"Sì" affermò il biondo, cercando di non dimostrarsi più di tanto innervosito, nonostante non potesse sopportare tutti quei giri di parole.
"Ecco... Devi sapere che l'anno scorso, Xander aveva una spaventosa cotta per Buffy. Ma vedi... Lei amava Angel" spiegò timidamente Willow, mantenendo lo sguardo basso "Eppure, nonostante questo, Angel era costantemente terrorizzato e convinto che Buffy sarebbe stata molto meglio affiancata da Xander... Infondo lui era immensamente più... Umano di Angel." proseguì, sperando di trovare le parole giuste.
Alzò lo sguardo, incontrando i suoi occhi cobalto osservarla interessati, ma confusi "Passavano le giornate alla luce del sole, lui avrebbe potuto darle una vita completa e persino dei bambini... Qualcosa che Angel non era in grado di far-" "In poche parole, Peches era geloso" la interruppe  Spike, definitivamente spazientito da quei discorsi senza un punto logico.
Willow annuì, abbassando nuovamente gli occhi sulle proprie mani, accennando un sorriso nascosto dalla chioma rossiccia. Di fronte a quei gesti, il vampiro non potè evitare di irrigidirsi, totalmente destabilizzato.

No, non era possibile.

"Credevo di essermi sbagliata... Di avere fantasticato su una idiozia" tornò a parlare la strega, questa volta la voce ridotta ad un lieve mormorio "Ma, anche solo qualche minuto fa... Quando lei è uscita seguendo Xander, tu hai reagito così...." si bloccò, lasciando in sospeso quella frase, per poi alzare nuovamente gli occhi, senza guardare però nello specchio, spaventata di vedere il suo viso denigrante o infuriato.
"Sei innamorato di Buffy..."

Non era stata una domanda quella uscita dalle labbra di lei. Non si era trattato di un folle gioco architettato dalla sua mente contorta, no. Semplicemente lei lo aveva affermato. Lo aveva detto con una sincerità tale da stordirlo, da renderlo schiavo di quelle parole, che gli rimbombavano rumorosamente nel pensiero, in modo fastidioso e confuso. Il tutto amalmente sommato ai discorsi sconnessi di Drusilla.

Iniziò a ridere di gusto, come avesse udito la barzelletta più divertente mai esistita, e di fronte a quella reazione, Willow sussultò, iniziando a gaurdarlo nuovamente. Stava sorridendo realmente divertito, liberando la propria voce all'interno dell'abitacolo senza imbarazzo, come un bambino felicissimo. Eppure, quei sussulti dovuti alla risata, divennero poi singhiozzi sconnessi, che confusero sempre più la rossa.
"Spike..." azzardò dunque lei, non certa che fosse il caso di smontare dall'auto, certa che gli servisse un aiuto.
"Sono stupidaggini!" esclamò lui, la voce spezzata da qualcosa che lui non voleva mostrarle, nascondendo il volto.
"Insomma..." tonrò a parlare dopo qualche minuto, come gli fosse servito del tempo per riprendersi, ed improvvisamente la rossa azzardò un pensiero incredibile.
Un pianto.
"I-Io sono un vampiro! Amare... Buffy?" domandò poi retoricamente, nascondendo un'ovvietà incredibile nel tono della voce. Come fosse stata impossibile come teoria, qualcosa di stupido, una sciocchezza impronunciabile.
"Vi divertite?" chiese poi nuovamente, questa volta non nascondendoci retorica, necessitando seriamente di una risposta, che la ragazza gli diede solo che con lo sguardo: confusione, tanta.
"Sì, vero? Vi divertite a vedermi uscire di senno!" asserì dunque lanciando una breve occhiata al cielo esasperato, colpendo poi il cruscotto dell'auto con violenza, pur evitando di distruggere qualcosa.
"Spike..." tornò a parlare Willow, sperando di essere ascoltata questa volta. Lui si voltò, dimostrandole attenzione, e lei ne approffittò "Chi altro ti ha detto questo?"
Lui sgranò istantaneamente gli occhi, come colto da una visione, per poi sussurrare quasi senza fiato "Drusilla..."
La rossa si irrigidì. Tutto ciò che il vampiro aveva detto a Buffy -comprese in un istante- erano state menzogne. Analizzò l'eventualità di parlarne con l'amica, ma poi cancellò quell'ipotesi. Spike necessitava davvero di una presenza al suo fianco. Oltretutto, l'obbiettivo era il medesimo nonostante tutto.
"La amo così tanto... Sempre" tornò a parlare il biondo, portandosi spossatamente una mano tra i capelli, palesemente innervosito dalla situazione. Mormorava, riducendo ogni sua parola ad un soffio non sempre comprensibile, ma che lei udì con attenzione.
Solo dopo, rimasta sola, si sarebbe chiesta come fossero a finiti a parlare tanto intimamente, decidendo di ascoltare un suo segreto e lei assecondandolo. Si sarebbe domandata come fossero giunti a quel punto, improvvisamente come fossero divenuti amici.
"E' nelle mie viscere... Anche ora la sento contorcersi" tornò a dire il vampiro "E' l'aria che mi circonda, l'odore che mi ammalia, la voce che si intrinseca nel mio cervello costantemente... Che mi fa impazzire, parlare, che vorrei eliminare ed odiare... A volte vorrei prendere qualcosa e distruggermi il cranio sino a vedere il cervello uscirne... Solo per potere smettere di pensare... Di amare troppo per un essere che non dovrebbe esserne in grado" concluse stizzito, facendo uscire la sua voce come un sibilo rabbioso, nonostante effettivamente non lo fosse.
Era terrorizzato e frustrato, inutile mentire. William o Spike che fosse, in amore nessuno lo aveva mai realmente desiderato e rendersene conto lo spaventava totalmente. Amare lo spaventava oltre ogni modo. Prima Cecily, poi Drusilla e a Buffy non voleva nemmeno pensare. La sua vita era, sommariamente, un infinito elenco di insuccessi.

Patetico.

"Di chi parli?" domandò dopo qualche minuto Willow.
Lui sussultò, perchè improvvisamente si rese conto di conoscere la risposta, per quanto confusa fosse.

"La amo così tanto... Sempre"
Parlava di Drusilla in quel momento, ne era certo.

"E' nelle mie viscere... Anche ora la sento contorcersi. E' l'aria che mi circonda, l'odore che mi ammalia, la voce che si intrinseca nel mio cervello costantemente... Che mi fa impazzire, parlare, che vorrei eliminare ed odiare... A volte vorrei prendere qualcosa e distruggermi il cranio sino a vedere il cervello uscirne... Solo per potere smettere di pensare... Di amare troppo per un essere che non dovrebbe esserne in grado" 
Quello? Quello era tutto fottutamente dedicato alla cacciatrice bionda.


A voce, però, non le rispose, improvvisamente resosi conto di quanto avesse effettivamente parlato di fronte alla rossa. Eppure, nonostante quel mutismo mantenuto, lei non potè evitare di scorgere chiaramente, di fronte i chiari segni, che la persona di cui più si preoccupava era Buffy.
"Sai, forse hai ragione, Spike... Ci sbagliamo e basta" disse però d'un tratto, con il patetico tentativo di aiutarlo. Di sollevargli il morale, per poi uscire dall'auto lentamente, incontrando la cacciatrice nell'atrio dell'edificio, mentre si apprestava a tornare all'auto.
"Oh, Willow" la salutò Buffy accennando un sorriso, cancellando però immediatamente l'espressione vedendo la serietà della rossa.
"Qualcosa non va?"
"Eh?" domandò l'amica cercando di distogliersi dalla conversazione con il vampiro, guardando poi la cacciatrice, nonchè sua  migliore amica. Vide i suoi occhi falsamente felici, che nascondevano pateticamente un amore infranto. L'amore per Angel.
"Niente niente..." si limitò dunque a dire la rossa, per poi abbracciarla "Buffy sii felice... Meriti tutta la felicità del mondo" aggiunse poi, ancora stretta a lei, per poi lasciarla.
"Grazie, Will..." le sorrise commossa la bionda, per poi uscire e dirigersi verso l'auto dove uno Spike decisamente afflitto l'attendeva.

Anche tu, Spike, sono convinta che meriti tutta la felicità del mondo.

Eppure, quel pensiero non fuoriuscì dalle labbra di Buffy.





Angolo dell'autrice!
Sono tornata e beh... Che dire? Spero ovviamente che il capitolo vi sia piaciuto e vorrei sapere un vostro parere! Qui Buffy e Spike non hanno nessun vero e proprio dialogo, ma in compenso spero che quello con Willow sia risultato intenso :)
Mi sembra carina l'idea che sia lei a fare aprire completamente gli occhi al vampiro, o anche il fatto che non dica nulla a Buffy per non rovinare tutto e... Da ora in poi inizia la vera avventura!
  
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