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Autore: sykesmarlboro    11/12/2013    1 recensioni
Mel ha 18 anni, Mel abita a Los Angeles.
E' quasi Natale e, vivendo un un quartiere che pullula di gente, l'atmosfera si sente. Ma lei è sola.
Genere: Dark, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Melissa? Melissa, sveglia!"
Si girò e aprì gli occhi, si tolse la cuffietta che le era rimasta nell'orecchio dalla notte prima. 
Il suo sguardo un po' disorientato appariva dolce agli occhi di sua sorella Anna, la maggiore.
"Oggi devi partire per Los Angeles, ricordi? Sei già in ritardo."
Mel aveva da poco compiuto la maggiore età ma era da tanto tempo che viveva come una maggiorenne.
Ed ecco, il suo primo grande passo: andare a vivere a Los Angeles, la città dei suoi sogni. Voleva diventare una Manager musicale, sponsorizzare cantanti famosi e fare tanti soldi. Sin da piccola le piaceva la musica. 
Aveva studiato in Italia, dove per poco ancora avrebbe vissuto. Si era laureata in Management e diplomata in Lingue. 
La sorella se ne andò, socchiudendo la porta.
Melissa si alzò con calma, si mise dei calzettoni e un maglione di lana, dopodichè scese al piano di sotto.
"Ultima colazione italiana, no?" scherzò la sorella.
Melissa girò gli occhi e fece una smorfia. Da quanto tempo non sorrideva? Da un po' di anni.
Mel era una di quelle ragazze solari ma dalle scuole medie, il suo sole si era spento. 
Di quegli anni aveva solo in mente il fumo delle Marlboro Rosse comprate di nascosto e l'Heavy Metal che le faceva passare il mal di testa.
Mal di testa? Lei diceva 'mal di testa' ma era male solamente. Un male autoindotto, un male che feriva. 
"Le parole fanno più male di un pugno nelle palle." le diceva il suo professore di Filosofia.
Ed era così. Sette anni d'inferno, sette anni di pura schifezza.
"Io vado, Mel. Ciao piccolina." Anna le stampò un bacio enorme sulla guancia e la abbracciò forte.
Quanto odiava gli abbracci. Non sapeva reagire. Rimaneva immobile e non respirava.
La sorella uscì di casa.
Era da sola, finalmente. Non sopportava la compagnia, voleva avere con lei solo la sua musica e le sue sigarette.
Andò in bagno, si sciaquò la faccia. Accese la luce della specchiera e intonò le prime note della sua canzone preferita. Si raccolse i capelli blu e voluminosi in uno scomposto chignon. Prese la matita e tracciò il primo segno sulla sua palpebra rigata da piccoli capillari blu. Lo stesso procedimento sulla seconda e ultima palpebra. Rimise a posto la matita e tirò fuori il mascara, che diede in abbondanza sulle sue ciglia già abbastanza lughe. Un velo di rossetto nude e già sembrava più presentabile. I suoi capelli le scesero e si slegarono dall'elastico. Si fece una coda più resistente e ornò la sua testa con una bandana nera e bianca, dopo slacciò di nuovo i capelli.
Sospirò.
Andò in camera e aprì l'armadio ormai vuoto: tirò fuori un paio di pantaloni attillati e un maglione più fine di quello che aveva già addosso. Si mise i suoi Dr Martens e fece il risvolto ai jeans. Chiuse l'armadio e respirò per l'ultima volta l'atmosfera natalizia presente in Italia.
Afferrò la valigia, tirò fuori una sigaretta e il suo accendino.
Uscì di casa e la chiuse lentamente, per poi lasciare le chiavi sotto lo zerbino.
"Bye bye Italia."

 
   
 
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