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Autore: ItsRya    11/12/2013    4 recensioni
Ora, Harry conosceva il suo ragazzo, e anche la sua spiccata imprevedibilità. Gli aveva fatto tante di quelle sorprese, che il riccio ormai si aspettava di tutto in qualunque momento.
Ma, cazzo.
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Larry!Harry+Louis phone-sex
Se siete omofobe, non shippate Larry e tutte quelle cose lì... go away. :)
Genere: Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno
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Giuro, che non avrei voluto pubblicarla. Solo che l'avevo salvata da giorni sul computer, e dopo sere a rileggerla e a correggerla, mi sono decisa. Allora, non so bene come funzionano le cosiddette "chiamate a luci rosse", in quanto io non ne abbia mai avuta una lol.Ho provato a descriverla alla meglio, ma accetto suggerimenti e critiche di ogni genere. Se vi va, lasciate una recensione con il vostro parere :).
Ho scelto di tenere il rating arancione, poiché non fanno veramente sesso -o amore, come preferite voi lol. Ma se considerate sia da Rosso, ditemelo che provvederò a cambiarlo.
Parole: 964

 
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Dedico questa One-Shot a Monica,
Manuela e a Gloria.
Viva i Gay Parteh, girls.
Unpredictable.
 
 
Non si sorprese quando vide il suo cellulare illuminarsi, il nome “Boo” –che ci poteva fare? Era un romanticone!- comparire sullo schermo. Quella sera era a cena da sua madre Anne, «non ti vedo mai!» così aveva detto lei. Cosa falsa, visto che lui e Louis si ritrovavano ogni domenica a pranzo a mangiare i magnifici manicaretti di Anne. Ma Harry aveva capito che le serviva una serata solo tra madre e figlio, e –anche se non l’avrebbe ammesso mai- anche a lui mancavano quel genere di serate. Finora, la cena era andata bene: avevano parlato di Harry, della sua convivenza con Louis, del nuovo lavoro di Anne e del fidanzato di Gemma. Insomma, erano argomenti normali.
«Rispondi pure, Harry. Intanto finisco di lavare i piatti!» esclamò sua madre, sorridendogli.
Harry le sorrise di rimando, mimando una scusa con le labbra alla quale la donna rispose con una scrollata di capo. Il riccio prese il cellulare, uscendo dalla cucina e dirigendosi nella sua vecchia stanza. Non sapeva neanche lui perché fosse andato proprio lì, forse per ricordare quando lui e Louis ancora non vivevano insieme e ogni sera si chiamavano per darsi la buonanotte.
«Dimmi, Lou» rispose, sorridendo e chiudendo la porta alle sue spalle.
La sua stanza era ancora la stessa, ovviamente senza i vestiti e i pochi oggetti che si era portato con sé. Osservò il letto perfettamente rifatto, scuotendo leggermente la testa. Sua madre era la solita: tutto doveva essere in ordine, anche se non veniva usato.
Dall’altra parte del telefono non ci fu risposta.
«Louis…?» disse, con le sopracciglia leggermente aggrottate.
Ora, Harry conosceva il suo ragazzo, e anche la sua spiccata imprevedibilità. Gli aveva fatto tante di quelle sorprese, che il riccio ormai si aspettava di tutto in qualunque momento.
Ma, cazzo.
Credeva di aspettarsi di tutto, davvero. Si aspettava persino un “Ho incendiato casa, volevo farmi un tea”. In quel caso non sarebbe stato sorpreso.
Ma, cazzo.
Non un fottutissimo  -eccitante- gemito da parte del suo ragazzo.
Harry strabuzzò gli occhi, allontanando il telefono per verificare fosse davvero Louis dall’altra parte del telefono. Magari, l’aveva chiamato per sbaglio Bob, il suo meccanico, mentre era in… atteggiamenti intimi con la moglie. Tuttavia, la chiamata era davvero di Louis, e il riccio non dovette nemmeno controllare una seconda volta, perché il suo ragazzo parlò.
E davvero, non avrebbe voluto ascoltare.
«Immaginati le mie labbra intorno al tuo cazzo»
Ed Harry era un ragazzo con una fervida immaginazione. Quindi, inevitabilmente, l’immagine si fece spazio nella testa di Harry: Louis inginocchiato davanti a lui, la
sua mano nei suoi capelli, gli occhi azzurri e lucidi fissi nei suoi, le guance incavate e le labbra rosse… gli si spezzò il respiro.
«Louis, ma cos…?»
Un altro gemito lo interruppe, e dovette sedersi sul letto, un accenno di erezione nei pantaloni. Ma possibile che si eccitasse anche solo a sentire i gemiti del suo ragazzo?
«Oh… vai così, Harry» mormorò Louis dall’altra parte del telefono, con voce bassa e sensuale.
Il riccio si stese sul letto, l’erezione sempre più evidente e dolorosa stretta nei suoi pantaloni ultra-stretti, la sua mente che viaggiava. Quella voce, quel tono, Harry l’aveva sentito un sacco di altre volte, sotto le coperte, con le loro pelli che si sfioravano, il loro amore così vivo in quella stanza. Un gemito più acuto di Louis lo fece sospirare pesantemente, mentre con la mano andava avanti e indietro sulla patta dei pantaloni, cercando sollievo.
«Louis, s-sono da mia m-madre» balbettò il riccio, cercando di far smettere Louis di ansimare e gemere nel telefono.
«Shhh» sussurrò sensuale il più grande, prima di gemere forte.
Harry si arrese, la mente annebbiata dai gemiti e dagli ansiti di Louis, gli occhi socchiusi mentre si dava piacere da solo, la cerniera dei pantaloni tirata giù e i boxer leggermente abbassati. Il riccio gemette.
«Così si fa, bravo piccolo» disse Louis, la voce roca dal piacere.
Harry passò il pollice sulla punta arrossata, e gemette forte, tanto che temette che sua madre lo avesse sentito. Dovette ammettere che tutta quella situazione -Louis che gemeva al telefono, la possibilità che sua madre lo scoprisse da un momento all’altro- lo faceva eccitare, e non poco. Si morse un labbro cercando di fare meno rumore possibile.
«Ha-Harry» balbettò Louis.
Il liscio gemette forte, e quella fu la goccia che fece traboccare il vaso. Harry aumentò la velocità della mano, venendo in pochi secondi, un gemito che gli uscì dalle labbra aperte. Restò qualche minuto immobile, gli occhi chiusi, il telefono ancora vicino all’orecchio e Louis che gemeva. Il petto si abbassava e si rialzava velocemente, il respiro irregolare.
«A-Amore…?» chiese dopo qualche secondo il riccio, non sentendo più nessun rumore.
«Ti amo» disse dolcemente Louis e Harry poté sentire il sorriso nella sua voce.
Prima che potesse dire qualcosa, il liscio aveva già chiuso la chiamata.
Harry sorrise, scuotendo leggermente la testa.
 
Quando tornò in cucina, sua madre aveva finito di lavare i piatti da un pezzo, e lo guardava con uno strano sorriso in viso. Harry arrossì violentemente: l’aveva sentito. Balbettò qualcosa, probabilmente giustificazioni senza senso, nemmeno lui capiva i suoi balbettii. Sua madre scoppiò a ridere, imbarazzando ancora di più il povero ragazzo, ormai rosso come un pomodoro e desideroso di scomparire dalla faccia della terra.
«Scarseggia il sesso, Harry?» chiese sua madre ridacchiando.
Il riccio la guardò con gli occhi e la bocca spalancati, «Mamma!» esclamò, sconvolto.
Sua madre rise ancora.
 
Quando Harry tornò a casa, tutte le luci erano spente e Louis dormiva beatamente nella sua parte del letto. Il riccio lo guardò con affetto, prima di stampargli un leggero bacio sulle labbra.
«Sei proprio imprevedibile» sussurrò dolcemente.
Louis sorrise.
  
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