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Autore: Blooming    11/12/2013    4 recensioni
Sono passati dieci anni da quando i Winchester hanno fatto amicizia con una ragazza del liceo loro coetanea, e ora devono districarsi tra i soliti problemi di fantasmi e mostri e con l'inizio dell'Apocalisse e l'arrivo di Lucifero sulla terra. Ma uno strano caso coglie la loro attenzione soprattutto perchè a Harmony, Minnesota hanno una vecchia conoscenza...
Genere: Fluff, Malinconico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dean Winchester, Nuovo personaggio, Sam Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Quinta stagione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Mi fa piacere vederti! '
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We are free to struggle
We’re not struggling to be free
Your blood bought and makes us children
So children drop you chains and sing
(The Struggle; Tenth Avenue North)


Anamaria si stiracchiò allungando verso il soffitto le mani e miagolando silenziosamente, guardò Dean che la osservava ricambiando le occhiate di dolcezza che gli riservava la donna al suo fianco.
Lui cominciò ad accarezzarle il braccio provocandole brividi piacevoli
“Ora però mi stai facendo il solletico.” Sorrise lei arrossendo
“È strano solo per me?” chiese Dean guardandola negli occhi “Insomma, sono passati dieci anni e sembriamo ancora due ragazzini che lo fanno nel prato.”
“Tu sembri un ragazzino che dici ancora ‘lo fanno’, io sono una donna adulta e una madre e dico ‘fare l’amore’.” Rise mentre Dean le passò una mano sul fianco e la strinse dolcemente a sé “E poi non siamo in un prato…”
Dean bloccò la frase con un bacio sulle labbra e uno sul collo, sulla spalla e sul petto mentre lei si stringeva ancora di più a lui dolcemente poi lei alzò gli occhi scuri perdendosi in quelli verdi dell’uomo al suo fianco
“Saltiamo la parte in cui mi dici che appena finito il caso ripartirai, lo so che non c’è futuro per noi e sinceramente non lo voglio.” Lui la guardò “Non prendertela ma sei un cacciatore, sei fatto per viaggiare e uccidere non per sistemarti per la vita.”
Dean rimaneva senza parole mentre lei lo abbracciava
“Sappi che sei stato il mio primo amore e non ti dimenticherò mai e mai ti chiederei di lasciar perdere la tua vita per vivere con me.”
“Me lo stai chiedendo?” chiese perplesso Dean
“No.” Scosse la testa lei “Solo per mettere le cose in chiaro, questa notte è stata favolosa ma è solo una notte, non voglio nient’altro.”
Il cacciatore non disse niente, si limitò a baciarla sulla fronte e ad abbracciarla stringendola contro il petto.
Passarono circa un’ora abbracciati quando finalmente Anamaria si alzò
“Sono una persona mattiniera cacciatore!” erano solo le 6 a.m. “Quindi, io vado a prepara la colazione, tu se vuoi dormi ancora un po’.” Disse con un sorriso dolce
Dean si alzò e senza dire una parola la seguì al piano di sotto aiutandola a preparare la colazione
“Non sono poi un così pessimo casalingo sai.” Disse agguantando un cucchiaio di legno
“Ma è meglio con non tocchi niente lo stesso!” An con un sorriso dolce gli strappò il cucchiaio di mano “Siediti che ti preparo da mangiare.”
Parlarono un po’ del loro passato facendo colazione e lanciandosi occhiatine allusive e poi ad Anamaria venne in mente un fatto
“Ascolta, sai che sono una pazza e che raccolgo tutti i fatti di cronaca vero?” Dean annuì “Ecco. Mi è venuto un flash di un articolo che avevo letto e credo che centri con il caso.” Si battè una mano in fronte “Perché non mi è venuto in mente prima!!”
“Dai racconta.”
“Allora.” Prese un profondo respiro “Ho letto che una donna, di cui non ricordo il nome, è morta in un incidente d’auto circa sei anni fa, non ci ho fatto caso al tempo ma ora… pare che la donna subisse,” sospirò “violenze dal marito e avesse un figlio che morì anche lui nell’incidente con la madre. Il marito non era in macchina ma morì a causa di un infarto qualche mese dopo, tutti pensarono al troppo alcol ma in realtà venne fuori che era sano come un pesce.”
Dean la fissò
“Perfetto. Ci basta sapere il nome di quella donna, appena Sammy si sveglia” guardò l’orologio sul muro “andiamo a fare un po’ di indagini.”
“Felice di esservi d’aiuto Winchester!”
Poco dopo scese Sam già pronto per uscire e Anamaria lo salutò con un gesto della tazza e urlando
Buongiorno cacciatore!” sorrise “Dormito bene tesoro?” lo scherzò un po’
“Mai dormito meglio, tu?”
“Decentemente.” Rispose lei arrossendo
Sam capì tutto al volo e scosse la testa trattenendo un sorriso sereno e si preparò la colazione, qualche ora dopo i due ragazzi uscirono per andare fare varie ricerche su quella donna morta che probabilmente poteva essere il fantasma vendicatore.
 
Anamaria finì di sistemare le stanze e mentre aspettava l’arrivo di sua madre con il piccolo Wade, si mise a cercare quel vecchio articolo di giornale in cui si parlava di quell’incidente. Quando sentì il campanello corse ad aprire per riabbracciare il suo piccolo bambino che amava, salutò la madre che la rassicurò che tutto era andato bene e poi rientrò in casa per mettersi a giocare con il figlio.
Rimase seduta a terra a mostrare a Wade delle lettere di gomma e a giocare insieme, adorava essere madre e adorava avere un figlio che le volesse bene incondizionatamente, così come lei gli voleva bene più della sua stessa vita.
D’improvviso sentì un terribile e agghiacciante rumore, come di unghie sulla lavagna, la temperatura si abbassò di colpo e Anamaria capì subito, infondo c’era già passata da adolescente ma in quel momento non poteva preoccuparsi per sé stessa, c’era Wade da salvare per primo.
Lo prese in braccio e cominciò a piangere spaventato, si diresse correndo verso la porta ma era bloccata così come tutte le altre porte e finestre.
Era in trappola.
 

Dean sfogliava un paio di registri cartacei mentre Sam si occupava di quelli elettronici. L’agente di polizia gli aveva dato campo libero credendoli degli agenti del FBI così poterono fare le loro ricerche paranormali tranquillamente
“Trovato qualcosa?” chiese Dean continuando a guardare quei fogli senza trovare quello che cercava
“Forse… no. Non è questo.” Rispose Sam cambiando file del computer
Sbuffarono entrambi, ormai erano ore che cercavano informazioni senza risultati
“Provo a chiamare Anamaria, magari ha trovato qualcosa.” Dean tirò fuori il telefono dalla tasca della giacca e compose il numero
Attese qualche squillo ma nessuno rispondeva, Dean guardò il fratello scuotendo la testa
“Riprova magari ha da fare con il bambino…” gli consigliò Sammy che continuava nella sua ricerca
Ma anche dopo quattro tentativi di chiamata non rispose nessuno e Dean cominciò a preoccuparsi seriamente
“Perché non risponde, maledizione! Anamaria!” si alzò e prese la giacca appoggiata alla sedia “Andiamo a casa sua, deve essere successo qualcosa.” Il su sesto senso si era attivato
“Aspetta, ho trovato qualcosa…” lo fermò il fratello minore “Leggi qui. Patrice Mcdonnelly, il marito la picchiava e molti lo sapevano ma non dicevano niente, figlio appena nato muore con lei durante l’incidente. Io credo si sia suicidata.” I due Winchester si guardarono negli occhi e corsero alla macchina sapendo benissimo cosa stava per succedere in quella casa.
 

Anamaria teneva stretta al petto il suo bambino, lo proteggeva da tutto e cercava di scappare prima che gli potesse succedere qualcosa, il piccolo piangeva spaventato da tutto quel trambusto e quell’incredibile gelo.
La donna si rifugiò in cucina dove avrebbe avuto la possibilità di prendere del sale e lì notò una finestra aperta, tentò lo scatto. Di sicuro avrebbe lottato per salvare la vita di quella creaturina che teneva tra le braccia, il cuore le batteva all’impazzata e cercò di arrivare alla finestra che avrebbe scavalcato ma una figura pallida e fredda la bloccò
“Non te ne andrai.”
Anamaria spalancò gli occhi e tremò terrorizzata, tentò di allungare la mano per prendere il sale sul piano della cucina ma il fantasma di Patrice la fermò facendole perdere i sensi.
Anamaria si svegliò immobilizzata contro il muro tenuta ferma dal solo gesto della mano del fantasma che sorrideva con una dolcezza raccapricciante a Wade sdraiato sul divano che piangeva. Il fantasma sentì i mugugni di Anamaria che cercava di liberarsi da quella presa e con uno scatto invisibile si avvicinò al suo volto e la guardò negli occhi scuri
“Stai zitta.” Disse sussurrando
Anamaria respirava affannosamente e poi il fantasma cominciò a torturarla

“No. Ti prego.” Urlò “NO! Non ho mai fatto niente di male!” L’ombra bianca e fredda si avvicinò, si piegò su di lei
“Sai cosa hai fatto.” gli sussurrò all’orecchio e le graffiò la carne.


Anamaria stava lentamente perdendo i sensi quando sentì il rumore della vecchia Impala che frenava davanti a casa e sentì che la speranza le stava tornando
“Dopo che ti avrò ucciso prenderò tuo figlio.” Il fantasma tornò a guardare il bambino
An non sapeva bene cosa significasse quel ‘prenderò’ ma le faceva paura lo stesso, sentì Dean battere il pugno sulla porta e urlava il suo nome finché non sfondarono la porta con un calcio ed entrarono.
Il fantasma li guardò e si scagliò contro di loro con ferocia ma Dean prontamente lo colpì con una sbarra di ferro puro e lo fermò per qualche minuto, i due fratelli corsero verso Anamaria che coperta del suo stesso sangue e di graffi si accasciò su Sam che la prese tra le braccia mentre Dean teneva stretto al petto Wade che continuava a piangere spaventato.
 

Uscirono correndo dalla casa e saliti in macchina diressero verso il cimitero dove era sepolta Patrice Mcdonnelly. Aspettarono la sera per scavare la tomba assicurandosi prima che Anamaria e il figlio fossero protetti all’interno della macchina circondata da un cerchio di sale. Dean le aveva medicato alla meglio le ferite
“Ti portiamo solo guai An…” disse come per scusarsi rivolgendosi alla donna
“Non ti preoccupare… non ha fatto niente a Wade, io me la caverò, come sempre.” Gli mise una mano sulla guancia e gli fece alzare lo sguardo “Hey!” si guardarono “Se non fosse stato per te… grazie.” Anamaria gli sorrise dolcemente e gli strappò un bacio “Ora torna a scavare, mi verso io il disinfettante sulla pancia, tranquillo.”
Ma Dean continuava a stringerle la mano non volendola lasciare sola.





Angolo autrice
OOOOOOH finalmente ho superato il blocco/apatia che mi ha preso in questo periodo e finalmente mi sono messa a scrivere!
Ecco il capitolo nuovo, entro domani credo che pubblicherò l'epilogo (sì lo pubblico domani perchè ho la scaletta da seguire e questa storia doveva finire oggi con la pubblicazione dell'ultimo capitolo ma because of blocco non ho pubblicato niente e quindi domani o questa sera tardi pubblicherò l'epilogo.)
Okay basta ciarlare! torno a scrivere!
Un bacione a tutte :) 

 
   
 
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