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Autore: directionerwrite    11/12/2013    5 recensioni
-Potrai conoscerla da quanto vuoi, ma non puoi sapere se è cambiata in questi anni visto che non le parli più, avrai sentito in giro cose false. E' vero che mi ami, Zayn?-
-Credimi, non sono cose fals.. Cosa?-

Ziam!AU. // Christmas Version.
Genere: Slice of life, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Liam Payne, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: Triangolo
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Four, like the letters of our names.
directionerwrite
 





17 Dicembre 2013.
 
E' bello addormentarsi con le luci dell'albero di Natale che riflettono sulle lenzuola del tuo letto, e svegliarsi lo è ancora di più perché anche se sei depresso per il viaggio all'Istituto, ti ricordi che tra un paio di giorni saremo a Natale, la festa più bella secondo me di sempre, mi dà sempre gioia, amo il freddo, la cioccolata, i regali ma il cibo un po' meno, e lo si nota anche dalla mia quasi anoressia. Ricordo che a otto anni ricevetti il più bel regalo, ovvero il pupazzetto di Batman dalla mia mamma, che mi accontenta tutt'ora in ogni cosa e questa la vedo un po' come cosa negativa, ma io so come equilibrarmi e come comportarmi tenendo i piedi per terra, sempre. Cosa vorrei come regalo quest'anno? Non ho una risposta, perché ormai a diciassette anni, non si torna indietro nel tempo. Tempo fa potevo ricevere ciò che volevo, perché quello che volevo erano giocattoli, purtroppo però ci sono cose difficili da ottenere, e beati quelli a cui non capita mai di volere qualcosa di astratto. Il Natale scorso ottenni un libro, "Il tempo delle mele" l'ho amato a prima vista già dalla struttura e dall'odore di quelle pagine bianche ruvide marchiate dall'inchiostro di penna nero. Sarà perché amo tanto Parigi, la città dell'amore, il motivo per cui amavo da pazzo quel libro che lessi più di dieci volte. Qui, a Filadelfia l'estate se n'è andata davvero in fretta e non potevo desiderare qualcosa di più bello visto che la mia stagione preferita è l'inverno: quei suoi fiocchi di neve che si posano sulle macchine, sugli alberi e sul terreno che mi danno aria di freschezza pura e limpida; per non parlare dei pupazzi di neve, non ne ho mai creato uno ma mi piacerebbe, e credo anche che sarebbe bello se ci riuscissi vedendo i miei voti eccellenti d'arte. Frequento, infatti, l'Istituto d'arte da ormai quattro anni e ad ogni compito ho sempre preso più di otto, ma non mi definisco il secchione, non voglio che la gente mi definisca un ragazzo con gli occhiali enormi marrone scuro, capelli scombinati e un apparecchio infiltrato sui denti giallastri. Io mi definisco un ragazzo serio, educato e molto modesto e credo che tutti debbano avere un briciolo di modestia perché se prima non si ama se stesso come si può pretendere di amare gli altri? E' il mio motto e ne vado fiero, molto. Ritornando al fatto "Istituto", parlando degli studenti devo dire che non sono cattivi come in altri, li trovo molto amichevoli e sociali, e fortunatamente nessuno ce l'ha con me per nulla. Mi sono trovato a mio agio qui e non ho intenzione di andarmene. Mia madre voleva iscrivermi al classico solo perché alle medie nei temi ero il genio della classe e la professoressa era sempre fiera di me e dei miei compiti, ma dopo averle spiegato cautamente che la mia passione non era l'antologia ma il disegno e la storia, si convinse. Beh, che dire di mia madre, è sempre molto convincente e come ho detto precedentemente mi accontenta sempre in tutto perché lei a me ci tiene veramente, ed è anche molto sconvolta da ormai moltissimi anni, da quando mio padre ci ha lasciati per colpa di un incidente stradale. Ma parliamo dell'amore, io non credo nel destino, se non lo vedo non ci credo e basta, e non ha senso amare una persona tantissimo mentre quell'altra non prova un fico secco per te. Purtroppo quando credevo che non mi sarei mai innamorato, successe ed è davvero, davvero ma davvero esilarante. Lui è Liam Payne, un ragazzo dagli occhi color oro, ha dei capelli perfetti e pochi centimetri più alto di me. Ha quel sorriso che farebbe invidia anche al sole, e lo amo ancor di più se esso è riservato a me. E' un ragazzo del quarto anno come me, non lo definisco come amico perché non ci siamo mai parlati e sinceramente mi sento uno stupido a parlare di lui come se fosse la cosa più perfetta del mondo, con la paura di illudermi per non conoscerlo davvero bene. Non so niente di lui, le mie orecchie non hanno ancora udito la sua voce che io immagino vellutata e angelica come tutto il resto. Da come avete capito, mi piacciono i maschi e non mi importano i giudizi della gente perché non sono dei giudici e soprattutto non possono rovinarmi la vita per una cosa così stupida, loro non sono nessuno, se non che dei perdenti che credono di essere fighi insultando la gente per ogni singola cazzata. Io sono anche molto sognatore, sarà perché leggo molti libri o forse perché guardo troppi film? Non sono ancora sicuro della risposta, ma io so per certo che un sogno esiste anche nella realtà: un sogno non è una cosa astratta, e posso confermarlo perché io so cos'è un sogno e l'ho visto, lo vedo tutti i giorni e ogni volta che incrocio il suo sguardo un battito del mio cuore accelera, ma subito dopo rallenta perché penso ch'egli non sarà mai mio, perché come sappiamo un sogno, sotto sotto, è un qualcosa di astratto nonostante lui sia reale. Lui è quel ragazzo di cui ho parlato poco fa, dalla prima volta che l'ho visto ho subito provato dei sentimenti mai provati prima, sono calato in uno stato felice ma anche pauroso perché sì, ero certo che mi ero innamorato, lui è stato la mia prima cotta e non posso negarlo. Lui per me è la prova che un sogno si può toccare, si può sentire e si può vedere. Lo so, sono romantico, non avevo mai parlato così di una persona prima d'ora, credo per fino che anche mia madre se ne sia accorta della mia trappola in amore, e non me ne vergogno perché a volta dimentico pure che sia mia madre dalla sua statura piccola. Ogni giorno cuore e cervello si accendono e iniziano a sparare cose differenti, come al solito, e io non so mai cosa seguire: il mio cuore dice di parlargli ma il cervello inizia ad elencare tutte le cose che potrebbero succedere e così non faccio mai un passo avanti, ho paura che lui sappia tutto, che sappia che io voglia parlargli o qualcosa del genere ma non credo e credetemi, sarebbe meglio così. Devo cercare di dimenticarlo, devo cercare di dimenticare quel suo viso squadrato perfettamente, quel suo profumo così dolce che il mio naso accudì per una frazione di secondo, quando Liam mi si passò davanti per uscire dall'Istituto. Solo una volta ci guardammo, solo una volta ci facemmo un sorriso entrambi e questo in una sola volta: il primo giorno di scuola, quattro anni fa. E' da quattro anni che sono innamorato pazzo di uno studente, ma non uno studente qualsiasi: insomma, lui è quel ragazzo popolare fidanzato con la ragazza più antipatica degli Stati Uniti d'America, Allison, la troia che si porta in bagno o a casa sua ogni singolo studente escluso me perché sapeva del mio orientamento sessuale. Allison ha finito due anni fa con Scott, un ragazzo davvero per bene anche se di scuola non ne vuole sapere a brodo, e quando quel fottuto 12 aprile iniziò a parlare con Liam, si trovano fidanzati da due anni. Inutile dire come mi sentivo in quel momento, pensavo di aver perso le speranze (e lo penso tutt'ora), però sfortunatamente ho capito una cosa, lui è etero. A lui piacciono le ragazze, non è nemmeno bisessuale, è il più etero degli etero che avessi mai potuto incontrare. Adesso capite perché mi odio, e odio la mia vita? E' la prima volta che sono innamorato e ovviamente non poteva essere tutto perfetto. Da quattro anni sto male, davvero male, non smetto di pensarlo un fottuto secondo e sinceramente per quanto intelligente possa essere, non so cosa fare. Stavo quasi diventando femmina per lui, ma parlando seriamente credo proprio di fidanzarmi con un altro per dimenticarlo. L'amore purtroppo non è una cosa buona per tutti, c'è chi felice e chi come me ha speranze pari all'intelligenza di una tartaruga. Ma sì, ma vaffanculo all'amore, è solo una trappola e credo di morire da solo con cinquanta mila gatti mentre cucio con la lana, bene forse sto immischiando i miei pensieri e tutto qui, su questo pezzo di carta dove posso sfogarmi e esprimere tutto. 
Ma perché parlare dei lati negativi? Riprendiamo il discorso della festa, anche se non credo in Dio devo ammettere che il Natale è una festa bellissima, e chi lo sa magari sul serio può accadere qualcosa di bello, e lo dice uno che non crede ad una cosa finché non la vede. Ah, io sono Zayn Malik, ma ti prego chiamami Zayn.

19 Dicembre 2013.
 
Sono le 7:54 del mattino, oggi è il 19 Dicembre 2013, a scuola c'è una mostra dei disegni più belli e, visto che c'è anche il mio, mi sto preparando per andare insieme a mia madre che ovviamene vuole guardarla ed essere fiera di me, come sempre. Sono il più bravo della classe, la professoressa non si è mai lamentata di me e mi ha sempre soddisfatto con il suo soddisfacente nei pagellini di quattro anni. Ecco appena arrivati alla Rainbow Colours, solo il nome mi fa sorridere come non ho mai fatto prima, ecco un altro fatto positivo di questo bellissimo e grandissima scuola. 
Le mostre sono tutte belle, la cosa che definisco inquietante sono i fotografi che non smettono di cliccare emettendo un rumore fastidioso quanto il flash che finisce negli occhi, facendoti vedere dei pallini neri davanti e non capisci più niente, il mio è l'ultimo e ho davvero paura che a mia madre non piaccia.
Sono sette, e siamo solo alla terza, così decido di fare una passeggiata e lasciando mia madre sola con altre madri, girovago in cerca magari dei miei compagni. I corridoi sono quei tipi di cui si vedono sempre nei film horror, credo siano le cose più inquietanti in questa, mi fanno sempre venire dei brividi tranne quando c'è quell'individuo perfetto a farmi dimenticare questi: quel ragazzo di cui ho parlato per filo e per segno dalla prima parola, quel ragazzo dagli occhi oro, quel ragazzo dai capelli perfetti, quel ragazzo fottutamente etero.
Non posso non parlare di Liam, è nella mia mente in ogni secondo della giornata, settimana, mese, anno, secolo. E se fosse qui? Oh, caro Zayn non sognare perché anche se lo fosse tu non faresti nulla, passeresti come hai sempre fatto da ben quattro lunghi anni.
Dopo averlo percorso, mi ritrovo di fronte al mio armadietto, nonostante non ci fosse nessuno, lo apro e poso i libri per l'indomani con già i compiti fatti, almeno mi tolgo il pensiero.
Chissà a che numero saranno arrivati, e se adesso arriva mia madre e si arrabbia perché non le piace? Okay, non lo farebbe mai.
 
-Zayn?- 
Mi volto di scatto e lo vedo, vedo la luce, vedo il mondo, ma sento anche una melodia, quella della sua voce, quella che non ho mai sentito prima d'ora, non ci credo.
Dalla troppa ansia rimango muto davanti a tanta perfezione, mi prende quasi per stupido e sembrava tutto perfetto finché non vedo spuntare dietro di lui Allison, ed ecco che il mondo mi crolla addosso come se ce l'avesse con me - o ce l'ha per davvero -.
Inizio a balbettare cose senza senso e indicando l'armadietto e subito dopo la via lungo il corridoio dove c'era, a destra, la fila dei grafici e credo capisca.
-Oh, già. Il più bravo della 4 D, dico bene? Amo tanto la tua mostra, racchiude tanti segreti, okay forse sto sparando una cavolata, scusa.- mi risponde ricordandosi del giorno delle mostre e guardandomi come un imbranato.
Quello che riesco a fare è guardarlo negli occhi senza muovermi, finché la ragazza a fianco non gli dice di uscire e con un cenno mi saluta ed esce dal portone.
Mi ha parlato, mi ha parlato, mi ha parlato.
Liam mi ha parlato.
Credo di essere il ragazzo più felice dell'intero universo, chi lo sa, magari è stato Natale a causare tutto ciò? Forse dovrei crederci un po' di più.
Vogliamo parlare del suo sorriso quando ha pronunciato il mio nome? Ha detto 'Zayn'.
Sa come mi chiamo, sa di che classe faccio parte, sa che sono il migliore a disegnare, ma probabilmente non sa più nulla di me. Beh, questo non posso dirlo perché fino a pochi minuti fa credevo che non sapesse nemmeno come mi chiamassi.

 
* don't stop believing.

                                                                                                                                                     
-Zayn, amore mio, sei bravissimo mi è piaciuta tanto, ti preparo una cioccolata?- mi dice mia madre con un sorriso a trentadue denti mentre sistema delle cose.
-No, grazie non ne ho voglia, per ora penso a L.. allo studio, vado di sopra a fare i compiti per Mercoledì.- mento e salgo con degli occhi sognanti pensando e ripensando alle parole da quello dai capelli oro e quando arrivo in camera mi addormento sognando di tutto e di più.


 


21 Dicembre 2013.
 
Il rumore della sveglia mi fa traballare dal letto e appena svegliato, mi accorgo di essermi addormentato con tutti i vestiti addosso nonostante non dormii per tutta la notte. Chissà perché.
Ho paura, tanta. Ho paura di essermi immaginato tutto, che non sia successo nulla. Non lo saprò mai, così vivo in questo sogno.

Ecco appena arrivato a scuola, non so perché tutti mi fissano come se fossi una pop star ma li ignoro tutti e cammino, arrivando al mio armadietto.
 
-Ehi, sei il popolare ora, quella tua mostra ha vinto la gara. Esci con me.- conosco la sua voce, non può essere quella stronza di Allison, ma a parte questo la domanda che mi chiedo è perché mi sta chiedendo di uscire?
-Scusa bella sgualdrina, non è che hai qualche rotella fuori posto stamattina?- le rispondo cercando i libri posati il giorno precedente per le ore che susseguivano.
Sento che ride alle mie spalle e rido anche io appena le sento dire -Io esco sempre con i popolari.-
-Oh, certo e Liam? Ora ti fa schifo solo perché, come dici tu (cosa poco credibile), io sono salito?- la squadro dalla testa ai piedi e continuo -e poi lo sai che sono gay, quindi vaffanculo.-
-Ahahah, non me ne frega nulla che sei gay, guarda che io la do anche alle femmine.- mi guarda seria masticando quella gomma tanto antipatica quanto lei.
-Non me ne frega un cazzo a chi la dai, ma stai tranquilla che non la riceverò anche io, quindi ora gira i tacchi e vai via da qui, e appena ti azzardi a far soffrire il tuo ragazzo, domani non vedrai più la luce del sole, tanto meno il colore dei tuoi smalti puzzolenti come te, ciao.- sbatto con forza l'armadietto guardandola con uno sguardo insopportabile, e fiero della mia risposta nonostante tutti gli occhi puntati addosso dal resto del liceo, cammino avanti fino in classe, ma mi fermo subito appena la sento di nuovo richiamarmi alle spalle.
-Oh, ma come ho fatto a non capirlo prima. E' ovvio, ti piace quello sfigato di Payne. Malik, cambia direzione non fa per te.-
mentre tutti ci guardano io continuo facendo sì che l'ultima risposta fosse la mia dicendo -Sicura che non hai scambiato aggettivo? Qui la sfigata sei tu, non fai altro che fartela con mezzo Istituto, a meno che sono l'unico che manca nella lista, ma devi capire che non sono tutti "sfigati" come te, qui le persone hanno un cervello e sappiamo tutti che sei venuta qui solo per i bei ragazzi e non perché ti piace l'arte, quindi da uno come me che ama imparare questa materia ti dice che intanto i colori chiari non ti stanno bene, e truccati di meno, che non sai nemmeno passare una linea dritta con quell'eyeliner e se credi di uscire con me te lo puoi solo sognare, anzi nemmeno quello sai mi farebbe schifo pensare che una come te si immagina cose assurde su una perfezione come me, e adesso non rompermi più le palle sennò scoppiano da quanto sono grandi, addio.- inutile dire che tutti da quando ho iniziato a parlare risero come matti dandomi ragione, a parte il team sgualdrine che mi guardava con una bocca a forma di 'o' emettendo un'antipatia assurda.


Le ore passano in fretta, non parlo con nessuno nemmeno con i miei compagni, ed esco dalla scuola aspettando il bus.
-Hai fatto un discorso un po' offensivo verso i suoi confronti sai, è una ragazza.. la mia.- dice un ragazzo che si posa accanto a me.
-Anche io sono una ragazza, quindi?- rispondo senza sapere chi avevo davvero accanto, così mi giro e lo vedo sorridere guardando verso l'alto.
-Ah, allora ce l'hai una voce. Zayn, è sempre la mia ragazze e non voglia che mezza scuola pensi queste cose su di lei.-
-S-scusa, io n-non volevo.- mi sono appena accorto di aver fatto una grandissima figura di merda, lui era lì e aveva sentito tutto, ogni singola parola.
-Ecco cosa non sopporto di te, non hai il coraggio di dirmi in faccia che per te non importa del mio giudizio, scusa.- risponde gesticolando.
-Io.. credo di aver detto delle cose giuste, scusa, ma chissà quante bugie ti avrà detto quella.. Allison.- rispondo non guardandolo perché saprei che mi sarei fermato subito, e come ha detto lui, non avrei avuto il coraggio.
-Non è una troia e non mi dice bugie, se non conosci le persone non giudicare. E' vero?-
-Scusa, mi stai forse dicendo che la conosci meglio di me? Guarda che la conosco da sempre, le nostre madri sono come sorelle. E' vero, cosa?- comincio ad alterarmi e non è una cosa bella, specie con la persona che amo.
-Potrai conoscerla da quanto vuoi, ma non puoi sapere se è cambiata in questi anni visto che non le parli più, avrai sentito in giro cose false. E' vero che mi ami, Zayn?-
-Credimi, non sono cose fals.. Cosa?- cerco di rispondere ma penso all'ultima domanda che mi ha posto poco prima. Me l'ha chiesto davvero? E adesso?
-Hai una cotta per me?- ripete guardandomi nè serio nè sorridente, con un'aria tranquilla, credo.
-Certo che..- non so cosa dire e lo vedo guardarmi interrogativo aspettando un 'sì' o un 'no'.
-..No.- mento come faccio sempre, quella era la mia occasione e l'ho rovinata, forse ho fatto la cosa giusta. Inizio a fare una faccia disgustata forse poco credibile e lo vedo sorridere, darmi una pacca sulla spalla e andarsene. Sembrava come esserci rimasto male.
Arriva l'autobus e salgo ancora incredulo di pochi minuti prima.
 
* please, don't leave me, i love you.

24 Dicembre 2013.
 
Ecco arrivati alla vigilia di Natale, ormai ci sono le vacanze natalizie, Allison e Liam non mi hanno parlato da ieri, l'ultimo giorno di scuola e mi sento davvero in colpa. Forse Liam ha ragione, forse ho detto delle cose che non succedono più come in passato, dovevo solo starmi zitto e dirgli un 'no' freddo? Non lo so. Ma quello che so con certezza è che ormai Liam non mi parlerà più, che è tutto finito. L'anno prossimo sarà l'ultimo anno di Liceo e me lo dimenticherò, ne sono certo. No, no ne sono per nulla certo devo smetterla di pensare in modo opposto. Liam ha ragione, devo avere il coraggio di dire le cose in faccia, sempre. 
Tra poco uscirò con i miei compagni così, per vagare lungo Filadelfia a vedere tutti gli oggetti natalizi e magari, comprare qualcosa per mia madre visto che sotto l'albero ci sono regali solo per me. Mi sento in colpa a volte. 
Sono al The Christmas Village insieme agli altri, è davvero un paradiso c'è di tutto e di più, poco fa ho comprato una palla di neve con una foto all'interno, una nostra foto. Decido di andare in una via differente e li lascio camminare, così annuso l'aria natalizia e, con tutti i guanti, mi infilo le mani nel cappotto a causa del freddo immaginabile e cammino lungo gli alberi e la neve finché non arrivo al Love Park e mi seggo su una panchina. Sono solo, tutti sono andati a fare acquisti natalizi, ma per poco perché vedo arrivare una sagoma riconoscibile, non può essere.

-Ehi, come mai tutto solo?- mi dice Liam sedendosi accanto a me, agitando le mani per colpa del gelo.
-Ehm, veramente sono con i miei compagni.. o meglio prima ero con loro.- dico questa volta qualcosa di reale e mi guarda strano.
-Come mai? E' successo qualcosa?- 
-No, è che.. amo la solitudine specie durante il periodo natalizio.- 
-Ah, non sapevo che ti piacesse rimanere solo, allora me ne vado scusa per il disturbo.- risponde alzandosi.
Non so dove trovo il coraggio e un -No.- esce dalla mia bocca.
-Oh, perché?- mi chiede prendendomi per pazzo, (o forse lo ero davvero?).
-Perché quando inizio a parlare con qualcuno non voglio finisca.-
-Wow, sei davvero interessante.- ride e rimane in silenzio per un po' finché io, dopo cinque esatti minuti, dico:
-Eh.. tu come mai sei solo?- 
-Oh beh.. adesso sono solo, poco fa mi ha lasciato.-
-Chi?- continuo interessato e anche un po' incazzato sperando di aver capito una cosa differente.
-Allison, proprio lei. Che Natale, eh?- mi risponde agitando, di nuovo, le mani e facendo una faccia triste.
-Giuro che la uccido, è morta. Ma come si è permessa? Come ha potuto fare qualcosa del genere? Liam, sei un ragazzo d'oro, tutti vorrebbero essere ai tuoi piedi. Sei quel ragazzo che ognuno pensa ogni qualvolta legge "principe azzurro", sei quel ragazzo per cui ognuno darebbe qualsiasi cosa pur di stare con te, sei quel ragazzo..- vengo interrotto dall'altro che adesso mi stava guardando con gli occhi spalancati, tremando.
-Ehi, non è che quell' "ognuno" sei tu?- ecco, la domanda che volevo non mi facesse. Non posso mentire un'altra volta, ma il problema è che non voglio dirgli la verità.
-Io..- guardo altrove cercando di dare una piega diversa alla conversazione, ma vengo di nuovo interrotto.
-Zayn, ti prego dimmi la verità, ti prego io devo saperlo. E' da sempre che mi pongo questa domanda.-
Ma perché? Perché se la pone da sempre? Vuole farmi stare male? Vuole dirlo a tutta la scuola? E se fosse un bullo? Cosa molto probabile, visto che da quanto sfigato sono, ci cascherei.
-Sì, Liam tu mi piaci da quattro anni, cazzo te l'ho detto. Hai presente la prima volta che sei arrivato all'Istituto? Ecco, da quell'esatto momento mi sono innamorato del tuo profilo, dei tuoi occhi, dei tuoi capelli, del tuo sguardo, del tuo sorriso, del tuo corpo, della tua simpatia, del tuo sorriso..-
-Zayn.- mi ferma guardandomi serio e subito dopo alzando gli occhi al cielo, dopo guarda l'orologio e anche io vedo che sono le 00:00 precise, è il 25, è Natale.

25 Dicembre 2013.

 
Di scatto all'improvviso, prende il mio viso tra le sue mani e mi bacia: non posso spiegare a parole il bacio che mi ha dato. 
Fu un bacio lunghissimo, appassionante e davvero dolce, con quello capii che anche lui provava le stesse cose, capii che si era messo con quella solo per rendermi geloso, capii che mi amava quanto io amassi lui da quei quattro anni, che ormai sembravano esser diventati secondi.
Con quel bacio la mia vita ebbe una piega diversa, migliore. 

-Perchè l'hai fatto?- chiedo subito dopo il bacio, ancora col respiro mozzafiato.
-Per tre semplici motivi.- mi risponde sorridendomi in un modo perfetto.
-Il terzo, perchè siamo sotto il vischio.- continua alzando gli occhi, facendolo notare anche a me che non l'avevo notato nemmeno quando minuti fa mi sedetti su quella panchina che ormai è la nostra.
-Il secondo?- chiedo fissandolo attentamente, aspettandomi tutte le cose negative e positive che possano mai esistere.
-Perché i nostri nomi sono formati da quattro lettere.- mi dice senza che io capisca.
-E..il primo?- chiesi non facendoci caso.
-Perché ti amo, anche io, da quattro lunghi anni.- 



* Angolo Autrice.

Salve, non so da dove mi sia uscita questa OS, beh ci stiamo avvicinando al periodo natalizio e i miei feels hanno scritto cosa a caso.
Scusate per eventuali errori, ma non ho avuto tempo di rileggerla.
Spero sia stata di vostro gradimento, grazie per aver sprecato minima parte del vostro tempo a leggerla.
Alla prossima. 

 
  
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