La prima è stata Sibyl. Una dopo l’altra, tutte le donne del campo hanno salutato l’abete con un inchino e offerto un dono: chi un pendente, chi un fermaglio, chi una collana, chi la piastra di un bracciale (1).
Nasir ha scelto la punta di una freccia: l’ha guardato, non distante, selezionare con cura il ramo e scoprire poi, pieno di disappunto, fosse lontano dalla portata delle sue braccia.
“Ridimensionati, nanetto,” sogghigna – ed evita d’un soffio una gomitata. “Volete lasciare una traccia ai romani?”
“No, una preghiera agli spiriti.”
“Io non prego: combatto.”
“Lo so. Per questo io domando per due.”
Nota: (1) Durante i Saturnalia, si adornavano i boschi per richiamarvi gli spiriti.