Anime & Manga > Dragon Ball
Segui la storia  |       
Autore: Somasamachan    11/12/2013    0 recensioni
Prima volta che pubblico in questo sito e primissimo esperimento su Dragon Ball! Spero sia di vostro gradimento!
Estratto: "Il loro amore era infatti segreto, nessuno ne era a conoscenza, sarebbe stato troppo difficile doverlo spiegare agli altri, li avrebbero guardati con sospetto e indignazione, avrebbero loro affibbiato appellativi poco carini e soprattutto avrebbero fatto di tutto per separarli."
[Piccohan; Truten]
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Chichi, Gohan, Goten, Piccolo, Trunks, Un po' tutti | Coppie: Goten/Trunks
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 

                                              CAPITOLO 5

                                                 What to do now?

    


 

 

Quando Piccolo raggiunse Gohan, lo trovò immobile sotto l'ombra di un grande salice, rannicchiato su se stesso e immerso in chissà quali pensieri, cullato soltanto dal leggero fruscio di quei lunghi rami che sembravano volerlo proteggere dal mondo esterno.
Rispecchiava il suo umore quel maestoso albero, accartocciato su se stesso quasi stesse piangendo, donando una sensazione di malinconia a chiunque lo guardasse con particolare attenzione.
"Gohan.." lo chiamò Piccolo, stando attento ad usare un tono di voce non troppo alto, quasi a non voler spezzare bruscamente quell'atmosfera così rassicurante che il ragazzo si era voluto creare.
Non appena sentì la voce dell'altro, Gohan alzò lentamente il viso verso di lui, lo sguardo intriso di tristezza e rassegnazione sembrò rasserenarsi un poco alla vista dell'amato.
Non disse nulla, si limitò solo a rivolgergli un sorriso tirato prima di voltarsi nuovamente, guardando fisso davanti a sè, del tutto perso in chissà quali tristi pensieri.
Piccolo si avvicinò maggiormente, sedendosi accanto a lui con discrezione, per poi posargli una mano sulla spalla con il chiaro scopo di indurlo a voltarsi verso di lui.
"Sta tranquillo, Gohan..vedrai che andrà tutto bene.. - cominciò il namecciano guardandolo dritto negli occhi - Goku ha dato la sua approvazione, ci penserà lui a far ragionare tua madre" terminò poi sorridendogli, tentando di rassicurarlo almeno un poco.
Non poteva affatto sopportare di vederlo così giù di morale, così rassegnato, non era da lui, e ogni volta che guardava i suoi occhi, pieni di dolore e frustrazione, si sentiva anch'egli addolorato, perchè la sofferenza di Gohan era inevitabilmente anche la sua.
"Dici sul serio?? Davvero papà l'ha presa bene? - fece allora il giovane saiyan meravigliato, anche se in fondo, avrebbe dovuto aspettarselo almeno un po' da suo padre! - Però mia madre non lo ascolterà così facimente..tu non la conosci abbastanza..non si lascerà mai convincere.." aggiunse poi con un sorriso amaro.
"Lo immagino..Chichi è piuttosto testarda..ma anche Goku devi ammettere che non scherza in quanto a cocciutaggine! Possiamo comunque sperare che ci riesca..dopotutto ha sempre vinto qualsiasi battaglia fino ad ora no?" gli rispose Piccolo rivolgendogli un sorriso sincero.
Gohan rimase inizialmente stupito dalle parole dell'altro, ma in seguito addolcì lo sguardo e annuì lentamente.
"Già..la speranza è l'ultima a morire giusto?" gli sorrise di rimando e si accostò maggiormente a lui, per poi appoggiare la testa sulla sua spalla.
"Grazie, Piccolo-san"

 

 

 

 

 

 

                                                                                   ***

 

 

 

 

 

 

A casa Son vi era ancora un'aria di forte tensione, accentuata dal fatto che i piccoli Goten e Trunks erano fuggiti di soppiatto per andare chissà dove.
"Dove diavolo si saranno andati a cacciare quei due?! Giuro che non appena tornano Trunks avrà una punizione esemplare!" ringhiò Vegeta con irritazione crescente, stufo di quella snervante attesa nel soggiorno di quel buono a nulla di Kakaroth.
"Calmati Vegeta, vedrai che torneranno! Trunks e Goten seppur piccoli sanno badare a loro stessi, e non credo ci sia bisogno di alcuna punizione! Staranno solo giocando!" gli rispose prontamente Bulma, di gran lunga spazientita da quella rabbia immotivata che non accennava a diminuire.
Proprio mentre Vegeta si apprestava a risponderle, con una di quelle graziose risposte che solo lui sapeva dare, si sentì bussare ripetutamente la porta di casa.
Chichi corse immediatamente ad aprire con il cuore in gola, speranzosa di trovare il suo Gohan ad attenderla, possibilmente con al seguito il piccolo Goten, e senza quel dannatissimo teppista.
Effettivamente il suo primogenito c'era dietro quella porta, peccato che non fosse solo, e che la persona ad accompagnarlo non fosse affatto il suo fratellino, bensì quel dannatissimo teppista.
"Gohan tesoro! Non hai idea di come fossi in pensiero!" gli disse Chichi abbracciandolo di slancio, stringendo talmente forte quasi da soffocarlo.
Gohan si stupì non poco di quella reazione, sinceramente si sarebbe aspettato un bel ceffone da sua madre, convinto che fosse furiosa, invece era più preoccupata che altro.
D'istinto ricambiò la stretta, relativamente contento di quella reazione inaspettata, per poi rompere delicatamente l'abbraccio e sorriderle rassicurante.
"Sei fuggito così all'improvviso! Ero tanto preoccupata tesoro!" continuò la donna imperterrita, afferrandogli istintivamente la mano per trascinarlo dentro casa.
"Calmati mamma, sto bene!" le fece allora Gohan di rimando, sforzandosi di sorriderle come meglio poteva, seppur in verità non ne avesse molta voglia.
"Menomale! E Goten? L'hai visto per caso? E' fuggito anche lui con quell'altra peste di Trunks! Non ho idea di dove sia!" piagnucolò ancora Chichi, prima di spostare casualmente lo sguardo verso l'accompagnatore di Gohan, del quale inizialmente non si era accorta.
"E lui?! Che ci fa ancora con te quel teppista?! Non lo voglio in casa mia, mi sembrava di essere stata abbastanza chiara no?!" ringhiò furiosa la donna, puntando il dito minacciosa contro il povero Piccolo.
A quelle parole il giovane saiyan chinò il capo dispiaciuto, a quanto pare, come del resto immaginava, a sua madre non era affatto passata, anzi, alla sola vista del compagno era divenuta furiosa.
"Sta lontano dal mio bambino hai capito?! Sparisci immediatamente e non tornare mai più!" continuò ancora Chichi, gonfiando il petto minacciosa e fissando il namecciano dritto negli occhi, senza alcuna paura.
"Avanti mamma! Ancora con questa storia?! Come credo tu abbia ormai compreso io sono innamorato di lui! Smettila di trattarlo così! Io voglio stare con lui!" le rispose allora Gohan con convinzione, puntando il suo sguardo sicuro in quello della madre.
Nel sentire quelle parole, Chichi restò di sasso, completamente sconvolta, così come il resto dei presenti, che fino a quel momento erano rimasti in silenzio ad osservare la scena.
"Ma..Gohan! Non puoi dire sul serio! Stai scherzando non è vero caro?!" strepitò Chichi con voce lamentosa, mentre copiose lacrime cominciavano a formarsi ai lati dei suoi occhi.
"Invece sì. Dico sul serio mamma" rispose perentorio il ragazzo, seguitando a guardarla deciso negli occhi.
La donna non disse più nulla, ma dal suo sguardo si poteva facilmente comprendere come fosse sconvolta e addolorata dalla chiara confessione di suo figlio, convinto più che mai di ciò che affermava. Si accasciò a terra, mentre le lacrime presero il sopravvento, cominciando a solcarle incessantemente le guance.
"Oh no! Non può essere! Oh Gohan dimmi che non è vero!" continuò a lamentarsi la donna, prima che fece il suo ingresso nella stanza Goku, da chissà quale angolo della casa, pronto a risolvere tutto quel trambusto.
"Ehi Gohan, Piccolo! Finalmente siete tornati! Era da un bel pezzo che vi stavamo aspettando! - cominciò rivolgendosi ai due con un largo sorriso, per poi avvicinarsi apprensivo a sua moglie - Coraggio cara! E' tutto a posto!" seguitò in tono rassicurante, stringendola dolcemente al petto.
Chichi nel sentire quelle parole alzò il volto verso di lui, ancora scossa, e rimase per un tempo indefinito ad osservare i lineamenti del suo viso, come in trance, prima di cadere improvvisamente priva di sensi tra le sue braccia.
"Oh no accidenti!" borbottò il saiyan con rassegnazione, premurandosi di sorreggerla saldamente per le spalle, prima di prenderla in braccio e stenderla sul divano lì accanto.
"Mamma!" fece preoccupato Gohan correndole incontro, doveva ammettere di sentirsi in parte responsabile, dopotutto era colpa sua se sua madre era svenuta, se era sconvolta e stava soffrendo. Ovviamente lui non avrebbe mai voluto ferirla di proposito, questa situazione non gli piaceva per nulla e avrebbe desiderato fortemente che le cose fossero state più sempici, che tutto fosse andato diversamente, ma in parte era comunque consapevole che fosse colpa sua. O almeno, così stava cominciando a credere.
Bulma si premurò immediatamente di bagnare una pezza di stoffa con dell'acqua fresca, per poi posarla sulla fronte di Chichi, sperando che si riprendesse al più presto.
"Accidenti che guaio..povera Chichi!" mormorò tra sè la scienziata, non troppo piano però da non venir sentita dalle persone intorno a lei.
"Io..mi dispiace.." fece infatti Gohan a mezza voce, tenendo perennemente lo sguardo puntato a terra come se chissà quale terribile crimine avesse commesso.
A quelle parole, come prevedibile, si ritrovò tutti gli sguardi puntati addosso.
Li sentiva freddi e accusatori, sconvolti e quasi schifati, ma più che altro li sentiva colmi di pietà, era come se provassero soprattutto pena per lui. Ed era la cosa che più di tutte lo struggeva.
Alzò lentamente il capo, e la prima persona che si ritrovò davanti fu Bulma, che non appena incrociò i suoi occhi distolse lo sguardo, quasi delusa, a confermare il fatto che lo credesse realmente colpevole di tutta quella brutta situazione.
Spostò poi lo sguardo verso gli altri presenti, soffermandosi con attenzione su ognuno di loro. Tutti i loro occhi lasciavano intravedere le stesse emozioni, trasmettevano gli stessi identici pensieri.
Gohan si sentiva in trappola, giudicato e additato come mai in vita sua. Quella pietà che riusciva a percepire provenire dai loro sguardi gli faceva ribollire il sangue nelle vene. Non riusciva a sopportare che proprio le persone alle quali teneva maggiormente lo stessero trattando in questo modo. Come un appestato, un lebbroso o come se chissà quale altra terribile malattia avesse. Ma in realtà era sempre lui. Non era cambiato nulla. Era sempre lo stesso Gohan a cui avevano sempre voluto bene.
E con questi pensieri in testa, confuso, addolorato e arrabbiato come non mai, reagì d'istinto. Attaccò per primo, cercando di sfuggire così a quelle pesanti accuse e a quegli sguardi che lo tormentavano, che sembravano non avere nessuna intenzione di lasciarlo in pace.
"Adesso basta! Sono stufo della vostra pietà! Non mi interessa quello che pensate! Se credete davvero che mi lascerò spaventare dai vostri stupidi pregiudizi vi sbagliate di grosso! Io so quello che sento e so quello che voglio! Niente e nessuno potrà mai farmi cambiare idea!" sbottò senza frenarsi, si sfogò quasi, per poi afferrare la mano di Piccolo e trascinarlo con sè fuori dall'abitazione.
"Ci si vede" terminò poi in tono duro e fermo, chiudendosi bruscamente la porta alle spalle sotto lo stupore generale di tutti. E sotto lo sguardo addolorato di Goku.
"Gohan..sei sicuro?" gli chiese Piccolo una volta rimasti soli, stringendo maggiormente la sua mano per infondergli coraggio. Ci aveva sperato sul serio, ci avevano sperato insieme, ma a quanto sembrava la loro felicità era davvero irraggiungibile.
Il ragazzo si voltò amareggiato verso di lui e gli rivolse un sorriso tirato, per poi annuire lentamente.
"Sì, andiamocene" rispose convinto guardandolo negli occhi, riuscendo così a trasmettergli tutta la sua determinazione.
Piccolo si chinò su di lui e gli lasciò un tenero bacio sulla bocca, prima di alzarsi in volo e trascinare delicatamente il compagno con sè alla volta del Palazzo del Supremo.

 

 

 

 

 

 

                                                                                  ***

 

 

 

 

 

 

Passò qualche giorno da quella sera, qualche giorno che sembrò un'eternità, in cui Gohan rimase con Piccolo al Palazzo del Supremo, supportato dal suo amico Dende che era a piena conoscenza della situazione.
Una volta tornato a casa, prevedibilmente accolto da sua madre con pianti e strepiti, l'argomento venne momentaneamente messo da parte, come se tutto a un tratto fosse tornata ogni cosa alla normalità. Era molto strano, doveva ammetterlo, eppure non gli dispiacque affatto e preferì ignorare anch'egli la cosa, almeno per il momento.
Il suo fratellino inoltre era allegro come sempre, e si precipitava ogni pomeriggio a giocare con il suo amichetto Trunks, il quale, nonostante le dure minacce di Vegeta sul metterlo in punizione non appena fosse tornato dalla sua scappatella, la fece stranamente franca senza problemi. A prima vista non si direbbe, ma Gohan era convinto che Bulma avesse la sua buona parte d'influenza nelle scelte del principino dei saiyan. La scienziata aveva un bel caratterino, dopotutto, e sapeva tenergli testa più di chiunque altro.
Anche sua madre Chichi sembrava aver accantonato l'idea di punire Goten per la sua marachella, e sembrava essersi stranamente convinta che con tutta probabilità non c'era nulla di cui preoccuparsi per ciò che era accaduto. Erano soltanto dei bambini in fondo.
Chissà, magari era stata Bulma a riuscire a farla ragionare un pochino, o magari suo marito Goku, ma era più fattibile la prima opzione, decisamente.
Insomma, sembrava quasi che fosse stato tutto dimenticato in quei giorni, senonchè a un certo punto Chichi iniziò a comportarsi in modo alquanto strano.
Stava cominciando a diventare fastidioso, per Gohan, questo suo modo di fare improvvisamente indagatore, quasi volesse tenerlo d'occhio e capire cosa gli passasse per la testa. Il giovane saiyan, infatti, non poteva certo fingere di non essersi accorto di come, spesso e volentieri, sua madre passasse furtivamente davanti la porta della sua camera, tentando di origliare all'interno.
L'aveva persino sorpresa, alle volte, a controllare attentamente i suoi abiti prima di lavarli o a sbirciare nella sua stanza nei momenti in cui lui non era presente.
Per non parlare di quando doveva uscire! Cominciava ad assillarlo di domande alla stregua di dove vai, con chi sei, quando torni, perchè vai...e tutto questo decisamente più di quanto non lo facesse di solito!
E Gohan iniziava anche ad immaginare il motivo di tutto ciò, dopotutto, non ci voleva un genio. Sua madre aveva senza ombra di dubbio una gran paura che lui potesse proseguire con il suo comportamento deviato e, soprattutto, che potesse portare avanti la sua altrettanto deviata relazione con Piccolo. E lui era stufo. Decisamente troppo stanco di dover essere controllato in questo modo. Di dover sopportare una tale ingiustizia. Avrebbe dovuto immaginarlo, d'altronde, che una donna dalla mentalità chiusa come quella di Chichi non avrebbe mai potuto accettare, tanto meno dimenticare, una cosa del genere. Ci aveva soltanto inutilmente sperato. La verità era che non toccava l'argomento semplicemente per non creare tensioni con il suo figlio prediletto, per non allontanarlo. Peccato che i suoi atteggiamenti parlassero più di quanto credesse, più delle parole stesse, e Gohan ne risultava sempre più infastidito, rassegnato e oltremodo addolorato.

 

 

 

 

 

 

 

                                                                                 ***

 

 

 

 

 

 

Un pomeriggio come un altro il giovane saiyan si apprestò ad uscire, seguito dallo sguardo attento di sua madre fino all'uscio di casa e, immaginava, con tutta probabilità anche una volta fuori, finchè non sarebbe stato troppo distante per essere tenuto d'occhio.
Spiccò il volo più velocemente che potè, sfrecciando via come il vento da quegli occhi indiscreti che lo mandavano su tutte le furie.
Volò senza meta per un po', finchè non gli venne in mente che magari avrebbe potuto fare un giro in città, tanto per fare qualcosa di nuovo e non pensare a nulla.
Una volta arrivato, non avendo niente di particolare in programma, cominciò a camminare per il corso e ad osservare qualche negozio qua e là, senza però mostrare un vero e proprio interesse per ciò che stava guardando. Aveva troppi pensieri per la testa e neanche un giro in città l'avrebbe alienato dai suoi problemi, purtroppo.
"Ehi, Gohan! - una voce femminile lo riportò improvvisamente alla realtà, facendolo voltare in direzione di quest'ultima - che piacere vederti da queste parti!" continuò la voce, con tono decisamente entusiasta. Riconobbe subito la proprietaria di quella voce. E una volta voltatosi verso di lei, ne ebbe la conferma.
"Ehi, Videl! Come te la passi? E' un po' che non ci si vede!" le rispose Gohan cordialmente, accennando un sorriso.
"Già è vero! Tutto bene direi, ho sempre un gran da fare! Sai com'è, collaborando con la polizia è inevitabile! Tu invece che mi dici? Non ti si vede mai qui in giro!" gli fece di rimando l'amica, visibilmente contenta di vederlo.
"Sì lo so...ma lo sai io abito piuttosto distante da qui!" si limitò a risponderle, quasi a volersi giustificare, donandole un mezzo sorriso di cortesia. Non aveva una grande voglia di chiacchierare in quel momento, nè a maggior ragione di raccontarle i fatti suoi.
"Ma dai! Lo so benissimo che volando ci impieghi sì e no dieci minuti!" gli fece notare la ragazza, facendogli l'occhiolino e mettendolo un po' in imbarazzo.
Videl era l'unica figlia del campione del mondo di arti marziali, il famoso Mr Satan. Era questo il motivo per il quale collaborava spesso e volentieri con la polizia, per combattere la criminalità a Satan City. Frequentava inoltre il suo stesso liceo e la sua stessa classe, motivo in più per conoscersi. Era una ragazza molto forte e determinata, oltre che bella. I suoi occhi azzurri come l'oceano non potevano non essere notati, chiunque ci si sarebbe perso dentro. I suoi capelli erano neri e corti, quasi al pari di quelli di Gohan. Si ricordava bene il motivo per cui Videl aveva tagliato i capelli, fingeva solo di non averlo ancora compreso appieno. Era stato lui a suggerirle di farlo, quando le aveva dato lezioni di volo, in questo modo avrebbe combattuto meglio, non dando modo all'avversario di approfittare della lunghezza dei suoi capelli per bloccarla. Ma Videl aveva creduto inizialmente che fosse perchè lui preferiva le ragazze dai capelli corti, e quando le aveva spiegato il reale motivo si era fortemente offesa, dandogli così modo di credere che non avrebbe seguito il suo consiglio. Fatto sta che la volta dopo si era presentata con i capelli tagliati, lasciandolo di stucco. Era abbastanza evidente che Videl avesse un debole per lui, se ne era accorto. Essendo una ragazza abbastanza orgogliosa, non dava molto modo di farlo capire, ma ogni tanto traspariva da qualche suo atteggiamento o reazione che aveva nei suoi confronti. Probabilmente lei sarebbe stata la ragazza perfetta, se soltanto lui non fosse già innamorato di qualcun altro. Era persino ricca, e sua madre non desiderava altro che la sposasse, proprio per questo motivo. Sarebbe stata sicuramente fin troppo contenta se lui l'avesse amata, se avesse fatto di lei la sua compagna di vita. Peccato solo che non fosse così. Non avrebbe mai potuto amarla, neanche se ci avesse messo tutto l'impegno del mondo, neanche per compiacere sua madre Chichi.
"Allora? Che ne dici facciamo un giro insieme? Mi sembra che tu sia solo!" gli propose la ragazza, rompendo il silenzio leggermente imbarazzante che si era venuto a creare.
Gohan si limitò ad annuire, prima di iniziare a camminare al suo fianco diretto chissà dove, mentre lei iniziava un qualche tipo di discorso non ben definito alle orecchie del moro.
La fissò per un istante, perdendosi qualche secondo nei suoi profondi occhi blu, mentre lei arrossiva e distoglieva lo sguardo. A quel punto un'idea balenò all'improvviso nella sua mente. Un'idea sfocata e senza dubbio malsana. Forse, Videl poteva rappresentare una sorta di soluzione ai suoi problemi. O almeno, così credeva.

 

 

 

 

 

 

Continua...

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Dragon Ball / Vai alla pagina dell'autore: Somasamachan