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Autore: PepsiCola    11/12/2013    1 recensioni
Sarebbe bello sapere di poter amare una sola persona per tutta la vita? La paura e la consapevolezza di essere vuoti senza la nostra metà ci farebbe vivere comunque? Sana e Akito lo sanno. L'hanno sempre saputo. Dal primo momento che hanno messo piede nella stessa classe in 5^ elementare. Il desiderio è sempre stato palpabile. La paura dell'abbandono anche.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sana Kurata/Rossana Smith | Coppie: Sana/Akito
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Sana, non trovi che quel ragazzo seduto al bancone sia bellissimo? –

 
-Umh? Si, un bel ragazzo...- Sana Kurata, 20 anni, alzò svogliatamente lo sguardo dal suo bicchiere di vino al

ragazzo in questione, tornando a guardare il calice vuoto subito dopo.

 
-E dai Sana, ma è possibile che non te ne piaccia nessuno?-   

 
Macy Hades, inglese trasferitasi in Giappone da poco più di 2 mesi, era sbalordita dal poco interesse che la

sua amica mostrava per i ragazzi in generale. Insomma, erano già uscite una decina di volte insieme e,

sapendo che l’unica storia di Sana risaliva a un paio di anni fa con un tipo di  nome Akito, cercava sempre di

coinvolgerla in qualche appuntamento. Avere un ragazzo era fondamentale come l’aria, per lei.

 
Sana abbozzò un mezzo sorriso, ed ignorando la domanda di Macy, ordinò un altro calice di vino.

 
-Sono brilla, e sono solo le 10 di sera.- Si passò una mano tra i capelli rossi, come a scacciare via altri

pensieri e sorrise sguaiatamente. Voleva tornare a casa, e le venne un’idea…

 
-Allora, perché non vai a provarci con quel tipo Macy? E’ solo!-

 
-E tu? Vieni con me?- la bionda arrossì, rivolgendo di nuovo lo sguardo al tizio in questione.

 
-Aspetta.- Sana si alzò, col bicchiere in mano, bevve fino a svuotarlo quasi del tutto e si diresse al bancone.

Si avvicinò piano al ragazzo, finse una perdita d’equilibrio (non tanto finta, data la poca lucidità) e sporcò la

camicia del tipo, il quale si alzò innervosito.

 
-Oddio scusami, sono proprio un disastro, vediamo… Macy, vieni un secondo!- Non se lo fece ripetere due

volte.

 
-La prossima volta stà più attenta!- Il ragazzo del bancone sembrava non avere molta tolleranza.

 
-Ma no, guarda, lei è la mia amica Macy, io devo proprio scappare ora, ma sono sicura che ti aiuterà a darti

una ripulita. Scappo!- diede un bacio veloce alla bionda e si defilò in pochi secondi.

 
*Insomma, le mie doti da attrice si rivelano sempre utili.* pensò sorridendo tra sé e sé. Salì sul taxi. Prese il

 cellulare, nessun messaggio, nessuna chiamata. Sbuffò forte e cominciò a guardare fuori dal finestrino la

gente che camminava, che guidava, che correva, che parlava. Era un gioco che faceva spesso, quando

 doveva attendere qualcosa o si trovava in macchina: osservava le persone per pochi secondi e cercava di

creargli una storia, divertente, struggente o felice, quel che sentiva a pelle. Cominciò a domandarsi che

aspetto avesse lei, quando non pensava d’essere osservata. Magari era facile sembrare in un certo modo

quando si sapeva d’essere guardati o, per lo meno era così per lei. Attrice nata.  Ma, colti di sprovvista, tutti

abbiamo dei punti deboli da mostrare.

 
Arrivò a casa, un piccolo appartamentino a Tokio, comprato un anno prima da Misako, sua madre, per lei,

 come regalo di diploma. Aveva sempre sognato l’indipendenza. Poter cantare a squarciagola sotto la

doccia e non solo, per tutta la casa. Poter provare le battute dei suoi personaggi in pace, poter abbuffarsi di

 cioccolata e invitare chiunque a ogni ora. In fondo, non era nemmeno poi così lontano da casa di sua

madre e ogni volta che ne sentiva il bisogno, passava da lì. Non poteva negare che farlo, le creava una sorta

di nostalgia che non riusciva a spiegarsi. O, per meglio dire, data da motivi che era MEGLIO non spiegarsi. Si

buttò sul letto e accese il pc: posta elettronica, niente di nuovo. Non sapeva nemmeno bene cosa si

aspettasse di trovarci, tra i messaggi sul cellulare o tra le e-mail ricevute. Ma sapeva da quando aveva

 cominciato ad aspettare… Esattamente 2 anni e 3 mesi fa, quando un tale Akito Hayama, decise di

trasferirsi con la famiglia in America, *stupido…*
  
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