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Autore: Pervinca95    11/12/2013    17 recensioni
Avete presente "La guerra dei mondi" di Steven Spielberg? Ecco, immaginate qualcosa di vagamente simile in cui i protagonisti, però, sono due ragazzi del liceo e il cui unico sentimento capace di accomunarli è l'odio reciproco: David Trent e Sarah Anderson.
Il primo è il tipico bello e dannato, arrogante fino al punto giusto e indisponente oltre i limiti dell'immaginazione.
La seconda è una ragazza come tante, determinata e testarda, che non ha intenzione di farsi mettere i piedi in testa da nessuno; al contempo, però, è anche sensibile e dolce, un'inguaribile romantica.
*REVISIONE E CORREZIONE IN CORSO- POSSIBILI AGGIUNTE*
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Dal capitolo tredici:
Con la mano libera mi afferra il polso e lo stringe.- Sarei comunque in grado di fermarti in tempo, quindi la tua minaccia non mi sfiora nemmeno di striscio-
Sollevo un sopracciglio scettica.- Non è vero, non ce la faresti- replico convinta.
- Vuoi scommettere?-
- Ci sto-
- Ok, allora, se io vinco...- Fa una pausa e guarda il soffitto in fase meditativa, dopo poco riporta lo sguardo su di me, ma una strana luce illumina i suoi occhi.- Se io vinco tu dovrai spogliarti-
Genere: Romantico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico, Sovrannaturale
Capitoli:
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Parole, pugni e verità
















Guardo David e David guarda me. Stiamo pensando la stessa cosa: questo ragazzo deve essere impazzito.
Probabilmente non ha retto a tutta questa situazione ed ha perso la testa.

- David, piacere, e lei è Sarah- risponde Trent, al posto mio.

Il tipo strano mi guarda e sorride.- Ciao bellina, come stai?-

- Bene grazie, tu?- domando osservandolo.

- Benissimo, ero venuto a fare una passeggiata. È una bella giornata oggi, c'è un sole che spacca le pietre. E quello chi è?- chiede poi, notando TJ. Sgrana gli occhi e lo addita.- Ma lui è quello che ho cercato di fare fuori ieri! Perché è con voi adesso?! Ha ucciso un sacco di persone! Dovete fargli fare la stessa fine!-

- No, lui è buono, e nessuno lo toccherà- affermo seria.

Bim mi guarda e poi si avvicina curioso.- Come mai vi segue?- domanda squadrandomi.

- Perché lo abbiamo salvato- taglio corto.

- Che cosa?!- Mi afferra per le spalle e comincia a scuotermi violentemente, mentre io rimango inerme.
Immediatamente David lo afferra per la maglietta e lo allontana da me, mentre TJ scatta in avanti, pronto ad attaccare.

- Tieni giù le mani amico- gl'intima David, trafiggendolo con lo sguardo.

- Quel mostro è ancora vivo! E vi sta seguendo! Morirete tutti e due! Vi state portando dietro un assassino!- urla Bim, con gli occhi fuori dalle orbite.

David gli tira un pugno nello stomaco e Bim si lascia cadere al suolo, in ginocchio.

- Perché gli hai tirato un cazzotto?- domando sconvolta.

David fa spallucce e incrocia le braccia al petto.- Non si voleva calmare...-

- Ma sei scemo?!- esclamo inorridita.

- Sei tu quella scema che si fa subito mettere le mani addosso senza battere ciglio- mi fa presente fulminandomi.

- Non mi sono lasciata mettere le mani addosso- puntualizzo stizzita.

- No giusto, ti sei solo lasciata scuotere come un'insalata a cui va tolta l'acqua, solo che a te va via il cervello... E già ne hai poco- Sghignazza e tenta di nascondere le grasse risate che si vorrebbe fare.

- Uh ma senti da che pulpito! Parla quello il cui cervello si connette a fasce orarie e per farlo deve comporre un numero verde. Questa è la fascia oraria in cui è spento ovviamente- ribatto, scoppiando a ridere della mia geniale battuta.

David ride e mi afferra i polsi.- Ma come ti vengono?-

- Sei tu ad ispirarmi, sei la mia musa- dico guardandolo sorridente.

- State insieme?- chiede all'improvviso Bim, che si è alzato e ci sta osservando.

- No!- esclamiamo all'unisono io e il troglodita.- Chi la sopporterebbe!- aggiunge Trent.

Mi volto a fulminarlo e Bim fa un sorrisetto malizioso.- E perché prima vi baciavate allora?-

David fa spallucce e sghignazza.- Se lei mi salta addosso che ci posso fare?-

Bim scoppia a ridere ed io guardo lo stupido troglodita con gli occhi fuori dalle orbite. Io gli salto addosso?! Ma è impazzito! Ha visto un film alla radio, cioè qualcosa d'inesistente.

- Trent, vuoi che sia TJ a saltarti addosso?- domando, velando la minaccia con un tono tranquillo.

David si volta verso di me e sorride a mo' di sfida.- Sono sicuro che lo precederesti-

- Vogliamo provare?- Sollevo un sopracciglio e lo perforo con lo sguardo.

- Chi è TJ?- s'intromette Bim.

- È lui- taglio corto indicando il tentacolo al mio fianco.

- Và ucciso, lui vi condurrà alla morte. Probabilmente starà già dando informazioni al suo corpo madre, e tra poco verrà a prendervi- ricomincia Bim, allarmato.- Ci penso io!- esclama infine.

Con un piccolo scatto si avvicina a TJ, il quale istintivamente si lancia in avanti con il suo enorme occhio spalancato, riuscendo ad atterrare Bim e a fargli fare un volo di qualche metro.

- Fermo! TJ sta' fermo, ti prego!- urlo tappandomi gli occhi.

- Non gli fa nulla, si è già fermato- mi fa presente David, al mio fianco. Tolgo le mani dagli occhi e vedo che TJ sta lentamente tornando da me e Trent.

Appena arriva davanti a noi gli poso una mano sulla testa e lo accarezzo.- Bravo TJ- sussurro sorridendo.- Ma solo per il fatto che ti sei fermato-

Trent allunga una mano e, per la prima volta, lo sfiora. L'occhio del tentacolo si sposta repentinamente su di lui e inizia a scrutarlo.

- Ehi che cavolo hai da guardare? Mai visto uno tanto bello?- sbotta stizzito il troglodita.- Odio essere fissato-

Rido e TJ gli si avvicina, sollevandosi fino ad arrivare alla sua altezza. Lo scruta ancora mentre Trent lo fissa indispettito, e lì mi accorgo di cosa sta per succedere.

- Ti vuole curare quel taglio sulla guancia- bisbiglio avvicinandomi a David.

Bim nel frattempo si è rialzato e sta osservando la scena attonito, incapace di credere a ciò che si para davanti ai suoi occhi.

- Che? E perché dovrebbe volermi curare?- chiede il troglodita, muovendo la testa verso di me.

- Gli piaci probabilmente, ancora non ha scoperto il tuo lato scorbutico, insopportabile, indisponente, egocentrico e borioso- Ridacchio divertita e appoggio una mano sul suo braccio.- E stai fermo, se no non può curarti-

- Allora quando scoprirà tutte le terribili sfaccettature del tuo orribile carattere ti strangolerà senza pietà- mi appunta Trent, ghignando.

Alzo un sopracciglio e gli tiro uno schiaffetto sul braccio.- Stavi parando di te forse?- domando sorridendo beffarda.

- Ah ah ah, oggi il tuo umorismo mi uccide- commenta facendo una smorfia a dir poco buffa.

Scoppio a ridere e TJ lascia ricadere dal suo occhio alcune gocce che istantaneamente rimarginano il taglio di David. Poi chiude l'occhio e si stende vicino a noi.

- Comincio a credere che faccia un grande sforzo a produrre queste goccioline- dico, osservando TJ ai nostri piedi.

- Credo anch'io- asserisce David, mentre si tocca la guancia, sorpreso.

- Certo che fa fatica- s'intromette Bim.- Quelle non sono semplici gocce, sono le sue lacrime. Le usano solo nel caso in cui sono feriti o in fin di vita, gliel'ho visto fare con i miei occhi. Quel tentacolo che chiamate TJ era stato colpito da un missile dell'esercito, e proprio ieri l'ho trovato che cercava di curarsi. Quando producono lacrime perdono forze e s'indeboliscono, per questo l'ho attaccato, ma alla fine è sopravvissuto comunque- Fa una pausa e guarda il nostro amico.- Il fatto che le abbia usate per voi... Sembra che vi sia affezionato. Ora ho capito quello che volevi dire con "non ci farà del male". Credo che... Non tenterò più di ucciderlo, lo prometto- conclude abbassando la testa.

- Vedi di mantenere ciò che hai detto allora- lo appunta freddamente David.- Ne deduco che tu abbia deciso di venire con noi quindi- Incrocia le braccia al petto e lo guarda in modo altezzoso.

- Se per voi va bene... sì. Magari potremmo andare a fare una passeggiata per conoscerci meglio o andare a prendere un gelato, che ne dite?- domanda sorridendo.

Guardo David con un'espressione di pietà per Bim, ma il troglodita non si volta nemmeno a guardarmi, anzi, rimane con lo sguardo puntato sul ragazzo.

- Forse tu non hai ancora capito quello che sta succed...-

- David- lo riprendo flebilmente, toccandogli il braccio.- Per favore-

Trent si volta a guardarmi e rimane per qualche secondo con gli occhi puntati nei miei. È visibilmente infastidito dalla nuova presenza del ragazzo, lo si vede lontano un miglio, però è naturale che non possiamo lasciarlo qui da solo.

- Vieni con noi- afferma infine, rivolgendosi a Bim.- Ma se ti azzardi a crearci problemi o a renderci le cose ancora più difficili, puoi considerarti morto- Gli lancia uno sguardo di puro gelo e s'incammina verso l'uscita del corridoio.

Bim, invece, lo guarda con un'espressione di stima e poi porta lo sguardo su di me.- Scusa bellina se prima ti ho aggredita- Sorride e mi porge una mano.- Ti ho già detto che mi chiamo Bim, ma per gli amici Bum e per le amiche Bam?- chiede, visibilmente confuso.

- Si si, me lo hai già detto- Gli stringo la mano e sorrido.- Io sono Sarah comunque-

- Ah!- esclama spalancando la bocca.- Sarah significa principessa!-

- Già, vogliamo muoverci? Mi sono rotto di stare qua dentro- s'intromette David, sbuffando e battendo un piede a terra.

- Ok capo!- Bim si porta una mano davanti alla fronte e ridacchia.- Conosco una gelateria deliziosa, potremmo andare là-

- Niente gelaterie- lo fredda Trent, scocciato.

Bim non perde il sorriso e fa spallucce; poi si volta verso di me e mette una mano davanti alla bocca, come se mi volesse rivelare qualcosa.- È nervoso eh? Forse ha le sue cose- sussurra ridacchiando.

- È quasi sempre così, te lo posso assicurare- Sospiro ed alzo gli occhi al soffitto non appena noto lo sguardo di fuoco di David.

- Invece di fare la spiritosa vieni a metterti la benda- m'intima estraendo il panno dalla tasca dei pantaloni.

Mi avvicino a lui e gli dò le spalle per farmela allacciare.- Ehi stavolta fallo per bene, non voglio rimanere senza capelli- lo ammonisco, prima che ricombini lo stesso macello.

- Perché la bendi?- domanda Bim.

- Perché non sono ca...-

- Perché mi fa impressione vedere ciò che c'è fuori- mi affretto a dire, prima che Trent degeneri la situazione con la sua finezza.

- Ah... quindi tu non sai che cosa fanno quei mostri- nota, osservandomi serio.

Scuoto la testa in senso di diniego e sento David, dietro di me, irrigidirsi. Bim mi guarda pensieroso e poi si apre in un sorriso.

- Te lo dirò io! Praticamente loro prendono le persone e gli strap...-

David scatta in avanti e lo afferra per il colletto della maglietta, riuscendo a sollevarlo da terra di qualche centimetro. Lo sbatte contro uno scaffale e avvicina il suo volto a quello di Bim.- Mi sembrava di averti detto che non avresti dovuto creare problemi. Un'altra parola e ti lascio qui a marcire insieme alla tua pazzia, chiaro?- sibila furioso.

Mi avvicino a David e stringo le mani intorno al suo braccio con l'intento di calmarlo. Sta' a vedere ora si rigira contro di me e m'arriva un manrovescio in piena faccia.

- Sono stato chiaro razza d'idiota?!- urla sul suo viso.

Bim sgrana gli occhi per il terrore ed annuisce convulsamente; solo a quel punto David lo lascia andare, voltandosi verso di me.
Il suo volto è una maschera di rabbia, frustrazione e stanchezza.

Porto una mano sulla sua guancia e lo carezzo dolcemente.- Calmo David, va tutto bene- sussurro alzandomi sulle punte per abbracciarlo.
Si è arrabbiato così tanto solo perché voleva proteggermi da questa schifosa realtà che stiamo vivendo.
Mi sento così... strana e felice se ci penso. Se penso che lo ha fatto per me.

Le sue braccia mi circondano la vita ed appoggia la testa sulla mia.- Sono calmo, è solo che non reggo gli idioti-

Sorrido sul suo petto e mi stacco per guardarlo.- Allora non dovresti sopportare nemmeno te stesso- ironizzo, cercando di alleggerire l'atmosfera.

Trent sorride divertito e mi afferra una ciocca di capelli.- Devo ancora metterti la benda... vuoi che succeda la stessa cosa di stamani?- minaccia sorridendo sghembo.

Riduco gli occhi a due fessure e sbuffo dal naso.- Per stavolta hai vinto tu, spaccone-

Sorride vittorioso e tira la ciocca.- Come sempre del resto, tappa-

Lo fulmino con lo sguardo, mentre sento già la mia vena sulla fronte pulsare convulsamente, e poi lo supero per andare da Bim, a terra.

- Come stai? Fatto male?- domando, porgendogli una mano per farlo alzare.

Sorride e strizza l'occhio.- Tutto bene principessa. Ehi capo, picchi duro tu!- Scoppia a ridere ed approfitta del mio aiuto per sollevarsi.

- Vedi di non costringermi a dartele sul serio- lo avverte David, serio.

- Se tu lo picchi io picchio te- minaccio, rivolta al troglodita.

Trent solleva un sopracciglio e dopo poco scoppia a ridere come un pazzo, seguito a ruota da Bim.

Quest'ultimo si avvicina a David e gli dà una pacca sulla spalla.- Coraggiosa la principessa- dice, in preda alle risate.

- Più che altro pazza. Scusa ma tu dove la vedi questa principessa? Io vedo solo un mostriciattolo- sghignazza lo scemo, mettendo fuori la lingua e lanciandomi un'occhiata divertita.

Che cavolo di sguardo è il suo? E poi perché mi sta guardando in quel modo... provocante accidenti!

Il mio cuore perde qualche battito e volto la testa di lato, stizzita e fintamente offesa. Poi gli passo vicina e faccio un versetto altezzoso, prima di superarlo e dirigermi verso il fondo del corridoio. Ovviamente seguita a ruota da TJ.

- Amico, credo si sia offesa- sento dire da Bim.

Trent fa una risata e percepisco i suoi occhi puntati su di me con prepotenza.- Non si è offesa, fa solo la stizzita in attesa che io le chieda perdono... E se lo può scordare- conclude divertito.

Mi volto a guardarlo con le sopracciglia sollevate, in un gesto di puro scetticismo, e con un'espressione altezzosa.- Sai dove te le puoi mettere le tue scuse?- domando, mostrando nonchalance.

Bim fa un sorriso divertito e mi fa segno di "ok" con la mano.- La principessa è tornata all'attacco, ma passiamo la parola al suo principe- dice, facendo finta di porre un microfono davanti alla bocca del troglodita.

- Pff, mio principe?- domando derisoria, indicando David.- Preferisco rimanere zitella- Faccio un gesto della mano come a voler scacciare una mosca, che sarebbe Trent, e ridacchio tra me e me.

- Con il carattere che ti ritrovi rimarrai sicuramente zitella, non hai nemmeno da scegliere vecchia inacidita che non sei altro- ribatte colui che da questo momento può tranquillamente considerarsi morto.

Lo fulmino con lo sguardo mentre lui mi osserva divertito e a mo' di sfida.
Siamo in guerra, giusto. E lui se la sta giocando bene la sua partita... perfetto, se vuole il gioco duro lo avrà! Lo metterò a tacere una volta per tutte, o con le buone o con le... cattive.

- Oh oh, la principessa mi pare piuttosto arrabbiata- commenta Bim, portando il microfono immaginario sotto la sua bocca, poi si guarda la mano e corruga la fronte.- Questo microfono non fa tanto bene, devo prenderne un altro-

- Per tua informazione, razza di troglodita decerebrato, io sono più giovane di te, quindi se io sono una vecchia tu sei un relitto decrepito- lo appunto incrociando le braccia al petto e sorridendo soddisfatta.

- Come fai a sapere che, magari, sono nato prima di te? Sei forse andata negli archivi della scuola per cercare informazioni sul mio conto? Puoi ammetterlo di essere follemente innamorata di me, è normale- Fa spallucce e sghignazza divertito.

- Ti sbagli sul tutto il fronte, carissimo. Ti assicuro che mai e poi mai sarei in grado d'innamorarmi di te, piuttosto preferisco l'amputazione degli arti- Faccio una smorfia altezzosa e poi sorrido diabolica- Che sei più vecchio di me è evidente dalle rughe che ti ritrovi-

Bim ci guarda rapito e con la bocca aperta, come se fosse affascinato dal nostro battibecco.

- Ehi vecchia, stai forse cercando di affibbiare a me i tuoi difetti? Mi pare di scorgere un po' di rughe sul tuo di volto, e quello sguardo assassino che adesso ti ritrovi le sta accentuando ancora di più- contrattacca il maledetto, facendomi saltare: embolo, sistema nervoso e coronarie.

- Tu!- sbraito avvicinandomi a lui a grandi falcate.- Razza d'idiota patentato che non sei altro! Come ti permetti d'insinuare certe cose sulla mia splendida pelle?! Le rughe ce l'avrai te, vecchiaccio che non sei altro! Forza, quando sei nato?! Vedremo chi è il più vecchio fra noi! E se sei tu pretendo delle scuse in ginocchio, per l'affronto arrecato alla mia stupenda persona, è chiaro?!-

Trent scoppia a ridere e sembra fatichi anche a rispondere.- Stupenda persona! Oddio, vuoi farmi morire?- continua, ridendo come uno scemo.

- Rispondi, non ho tutta la giornata- Picchietto il piede per terra e l'osservo scocciata.

- 3 Gennaio- riesce a dire, tra una risata e l'altra.

Scoppio a ridere vittoriosa e comincio a saltare dalla gioia.- Ho vinto! Ho vinto! Tié! Beccati questa Trent!- urlo ridendo felice.

- Perché tu quando sei nata?- domanda il troglodita perdente.

Fermo i miei saltelli impazziti e l'osservo con un sorriso vittorioso stampato in faccia.- 5 Aprile, mio caro. Hai perso, puoi inginocchiarti e baciarmi i piedi adesso. Se mi andrà ti perdonerò- affermo soddisfatta e sventolando una mano in sua direzione.

- Scordatelo, stupida illusa che non sei altro- ribatte Trent, stizzito per aver perso. Povero sciocco, neanche ha pensato che fosse quasi scontata la mia vittoria dal momento che è nato agli inizi dell'anno.

- Stupida illusa lo dici ad un'altra-

- Eppure a me va di dirlo a te- insiste, sorridendo beffardo.

- Beh, se la metti così... cretino decerebrato che non sei altro...-

- Uh, ha parlato quella piena di cervello!- Fa un applauso di scherno e ridacchia.

- Di sicuro ho più materia grigia rispetto a te, e questo lo abbiamo potuto appurare parecchie volte- Scrollo le spalle con nonchalance e sospiro, facendogli intendere che, in confronto a me, lui è un caso perso.

- Sai, mi ha telefonato la clinica dove avevi portato il cervello ad aggiustare. Hanno detto che è stato sistemato e che puoi andarlo a ritirare... è incartato in un coriandolo- conclude, scoppiando a ridere e lasciandomi basita.

Basta! Non posso sopportare un simile affronto! Questo è troppo persino per la mia pazienza di martire!

Lo afferro per la maglietta e lo strattono verso di me.- Vuoi che ti strappi i capelli uno ad uno?- lo minaccio, in un sibilo inquietante.

- Qui la situazione si sta surriscaldando amici telespettatori, credo proprio che arriveremo ad uno scontro corpo a corpo- bisbiglia Bim al suo microfono immaginario.

- Allora Trent? Hai ancora voglia di mostrare la tua chioma fluente alle tue amichette o preferisci che ti spelacchi senza pietà?-

Il troglodita sorride divertito e mi afferra i polsi.- E tu hai intenzione di lasciarmi la maglietta o preferisci che ti stacchi la mani lasciandoti monca?-

- Non si risponde ad una domanda con un'altra domanda- lo appunto riducendo gli occhi a due fessure.

- Infatti non era una domanda- Sorride diabolico ed aumenta la pressione sui miei polsi.- Era una minaccia-

- Eh certo, perché la mia era una domanda di cortesia- Sospiro e l'attimo dopo lo fulmino.- Muoviti a chiedermi scusa in ginocchio, non ho tempo da buttare via-

- Nemmeno io, per questo non ti chiederò scusa e non m'inginocchierò. Mi faresti sprecare solo fiato, e tu non ne sei degna-

- Non sono degna della tua presenza in effetti, meriterei molto di più, hai ragione. Una volta tanto sono d'accordo con te- ribatto soddisfatta e sorridendo.

- Anch'io meriterei molto di più, per avere almeno qualcuno al mio livello- contrattacca sospirando.

- Bene- dico stizzita.

- Bene- ripete risentito.

Contemporaneamente io lascio la sua maglietta e lui i miei polsi, entrambi con la stessa stizza e irritazione.
Poi io mi dirigo verso la fine del corridoio e Trent s'incammina verso la parte opposta, io seguita da TJ e lui seguito da un Bim confuso e impressionato.

- All'uscita- è l'unica cosa che dice il troglodita, prima di svoltare l'angolo.

Sbuffo innervosita e stringo i pugni.
Vorrei tanto tirargliene uno in faccia, avrei un gancio destro micidiale, ne sono sicura, dovrei solo metterlo in pratica... e quale migliore occasione se non provarlo su Trent?
Prima o poi sono sicura che glielo rifilerò; la cinquina gliel'ho già spalmata, altre cinque nocche non possono che fargli bene, magari rinsavirebbe.
O magari la parte spenta del suo cervello si rimetterebbe in funzione.
Alla fin fine sarei altruista... in una maniera un po' macabra e contorta forse, ma comunque altruista nei confronti del suo cervello.

Cammino ancora per qualche metro fino a che non arrivo davanti alla porta d'uscita.
Picchietto un piede per terra spazientita, in attesa di quello stupido troglodita e di Bim che non si decidono ad arrivare ancora.
E poi dovrebbero essere le donne a farsi attendere! Come no!

Sbuffo e mi abbasso sui talloni per fare qualche carezza a TJ.
Il tentacolo chiude il suo enorme occhio e si lascia cullare dalla mia mano.

- Grazie TJ, stai facendo tanto per noi- sussurro sorridendogli.

In risposta sfrega la sua testa contro il mio palmo e rilascia un piccolo verso.

- Ti prego, non ci lasciare. Resta con noi- chiedo, quasi in un lamento.

Il suo occhio improvvisamente si apre e mi osserva intensamente. Si alza ed arriva con la testa a pochi centimetri dal mio viso.
Ci guardiamo per qualche istante e poi richiude l'occhio quasi con tristezza, una tristezza che non riesco a comprendere e che mi lascia una terribile sensazione nello stomaco.
È come se... se lui sapesse qualcosa che io non so... qualcosa di brutto e spiacevole.

Ricerco il suo sguardo, ma decide di appoggiare la sua testa sulla mia spalla e dunque di evitare i miei occhi.

- Cosa c'è TJ? Perché sei triste?- domando, pur sapendo che non mi darà mai una risposta orale.

Infatti non si muove nemmeno. Lascia la sua testa adagiata sulla mia spalla e a questo punto, istintivamente, lo abbraccio, come se fosse umano.

Tengo lo sguardo puntato davanti a me e non so per quale motivo sento delle lacrime che premono per uscire.
Perché? Non c'è nessun motivo.
Eppure... eppure sento qualcosa... non so cosa, è solo una fastidiosa sensazione che parte dallo stomaco e che mi fa venire voglia di piangere disperatamente.
È un presentimento schiacciante, destabilizzante... capace di togliermi il respiro e farmi soffocare.

- Che fate?- La voce di David mi riporta alla realtà e punto gli occhi sulla sua figura.

- Mi sembra abbastanza evidente- rispondo acida, probabilmente per cercare di allontanare questa sensazione.

- Comunque non m'interessa- taglia corto scrollando le spalle.- Fatti mettere questa benda e leviamoci di qui, mi sono stufato- fa presente sbuffando e facendo roteare il panno nella sua mano.

Sollevo un sopracciglio e mi alzo da terra.- Dov'è Bim?- domando, non notando la sua presenza dietro di lui.

David sorride sghembo e mi lancia uno sguardo divertito.- L'ho fatto fuori mentre venivamo-

Sospiro avvilita da tanta stupidità e infantilità e sollevo gli occhi al cielo.- Ripeto la domanda: dov'è Bim?-

- Certo che non c'è proprio divertimento con te, neanche ci sei caduta o ti sei spaventata- si lamenta sorridendo.- Comunque gli ho dato da portare la busta coi viveri, e diciamo che l'ho... un po' riempita mentre venivamo- conclude ghignando.

Sgrano gli occhi e lo addito.- L'hai fatto apposta per rallentarlo poverino!-

- Davvero perspicace-

- Ma sei un mostro!- esclamo sconvolta e portandomi le mani sulla faccia.

Fa spallucce e sghignazza.- Ti assicuro che tutte le ragazze mi definiscono in un altro modo, al massimo mi reputano un mostro di bravura quando ci vado a letto-

Faccio una smorfia schifata e incrocio le braccia al petto.- Sei disgustoso-

Si avvicina lentamente e con passo cadenzato fino a che non arriva davanti a me. Alza una mano e l'appoggia sul mio collo sorridendo divertito.- Gelosa per caso?- domanda passandosi la lingua sulle labbra.

Seguo quel movimento rapita e poi punto i miei occhi nei suoi.- Non farmi ridere- replico facendo un'alzata di spalle.

- Stai forse cercando di evitare la domanda?- insiste divertito.

- No, affatto. E con questo ho risposto ad entrambe le tue assurde domande- concludo tirando uno schiaffetto alla sua mano e superandolo per sporgermi nel corridoio a vedere dove sia Bim.

Lo vedo che sta trascinando una busta piena zeppa di roba e corro in suo soccorso.- Aspetta Bim, leviamo un po' di roba- dico facendolo fermare e piegandomi per terra.

- David ha detto che sono tutte cose essenziali alla sopravvivenza- risponde confuso.

Mi volto di scatto a fulminare il troglodita che se ne sta bellamente appoggiato ad uno scaffale con le braccia conserte e un ghigno stampato in faccia. Poi ritorno su Bim e gli sorrido.

- Decido io cosa è necessario, non ti preoccupare- lo rassicuro cominciando a scartare un sacco di cose inutili.

- Trent?- lo chiamo ad un certo punto.

- Dimmi Anderson- risponde divertito.

- Secondo te un ferro da stiro a cosa ci sarebbe stato utile?- domando voltandomi a guardarlo e mostrandogli il ferro.

- A sbattertelo in testa quando mi dai fastidio- è la sua coraggiosa risposta.

Mi alzo in piedi, lasciando Bim a togliere altra roba dalla busta, e comincio ad avvicinarmi a lui.- Adesso mi stai dando fastidio- gli faccio notare sorridendo.- Direi di provare a vedere quali sono gli effetti di un ferro da stiro sbattuto in testa-

- Ottimo- risponde Trent ghignando.- Proviamo su di te-

Allunga una mano per strapparmi di mano l'arnese, ma riesco a ritrarmi un secondo prima.
Sorrido beffarda e gli faccio di no con l'indice.

- Prima tu, se poi ne uscirai vivo proveremo su di me- affermo divertita.

- Di solito si dice "prima le signore"- nota sollevando un sopracciglio e sghignazzando.

- C'è sempre l'eccezione che conferma la regola- ribatto prontamente.

- Mi dispiace, ma non ci sto- asserisce prima di fare uno scatto repentino e imprevedibile grazie al quale riesce ad afferrare una parte del ferro.

- Lascialo immediatamente- sibilo fulminandolo.

- Non vorrei ricordarti cos'è successo stamattina...- dice sorridendo diabolico.

Strattono il ferro dalla mia parte e con uno nuovo scatto David mi afferra per la vita ed avvicina velocemente a sé.

- Se credi di destabilizzarmi con la tua vicinanza ti sbagli di grosso- gli faccio presente riducendo gli occhi a due fessure.

Ridacchia e mi attacca con la schiena ad uno scaffale lontano dalla visuale di Bim.- Veramente non era questa la mia idea- sussurra approssimando le distanze tra i nostri visi.

- Allora non andrà a buon fine nemmeno quest'altra tua idea- dico appoggiando la mano libera sul suo petto per allontanarlo.

- Vuoi scommettere che cederai dopo pochi secondi?- domanda sorridendo, sicuro di sé.

Sento la rabbia ribollirmi nelle vene e faccio un grande respiro per controllarmi.- A quanto pare ti ho dato troppe libertà- borbotto tra me e me.- Allora, mettiamo le cose in chiaro una volta per tutte- comincio additandolo.- Io non sono come quelle tante galline che ti porti a letto e che cadono ai tuoi piedi come pere cotte solo perché fai uno dei tuoi tanti sorrisi insopportabili. Il mio odio per te è parecchio consolidato dopo quattro anni di liceo, quindi se credi di avermi in un pugno abbandona l'idea. Ripeto: non sono come quelle galline, io il cervello ce l'ho-

Trent sorride compiaciuto e annuisce.- Non ne ho mai dubitato-

- Ah, e la prossima volta che tenti qualche approccio di questo genere- continuo indicando la sua mano intorno alla mia vita.- Il calcio che ti ho tirato a pranzo diventerà l'abitudine. Inutile dire quali saranno gli effetti sui tuoi gioielli di famiglia, credo tu ne abbia una vaga idea- concludo liberandomi dalla sua presa e lasciandogli il ferro da stiro in mano.

Torno nel corridoio dove si trova Bim e lo aiuto ad eliminare le ultime cose.
Dopo poco siamo pronti e ci avviciniamo all'uscita dove si trova David che mi guarda torvo e lancia occhiate di puro odio a Bim.

- La benda- dice soltanto, estraendola dai pantaloni e avvicinandosi.

Me la mette velocemente e poi apre la porta.- Dammi la mano- mi ordina con un tono di voce tra il perentorio e l'asettico.

- Non posso tenere quella di Bim?- domando, ancora innervosita per la faccenda di poco prima.

- Non mi pare di averti dato una seconda scelta, e comunque anch'io farei a meno di stringere la tua. Il disgusto è reciproco, fidati- sputa afferrandomi la mano poco gentilmente.

E come una scema ci rimango male per le sue parole, perché io non mi riferivo al disgusto quando ho affermato di non voler tenere la sua mano. Era solo una ripicca per l'arrabbiatura.
Io... io non ci capisco più niente.
Un secondo prima mi tratta bene, il secondo dopo litighiamo e tutti i bei momenti bruciano al vento lasciando posto solo a polvere, e niente più.
Ma perché? Perché deve sempre dire cose sbagliate e di conseguenza farmi stare male?

Strattono la mia mano e ne riprendo possesso.- So fare da sola, non ho bisogno che tu mi faccia da balia- ribatto nascondendo la voce tremula.

- Bene, come vuoi. Allora facciamo così, tu corri per conto tuo. Io correrò davanti, se quando torno al rifugio sei ancora dietro a me bene, se no tanti saluti e condoglianze- asserisce innervosito.

- Ma Sarah come può...- s'intromette Bim sconvolto.

- L'ha voluto lei- lo interrompe Trent.- Andiamo, al mio tre-

Sento il cuore esplodermi nel petto e trattengo il respiro volontariamente.
So benissimo che da sola non riuscirò ad andare da nessuna parte, anzi, andrò dritta ad una morte sicura.
Sono cocciuta, è vero, ma come potrei dirgli di aiutarmi adesso che mi ha esplicitamente detto che disgusta tenermi la mano? Preferirei morire piuttosto che calpestare indignitosamente il mio orgoglio.

Quando Trent pronuncia il numero tre nemmeno ci faccio caso. Rimango immobile al mio posto mentre li sento cominciare a correre ed allontanarsi da me, per sempre.
La porta si chiude dietro di loro e mi tolgo la benda lentamente.

"Se quando torno al rifugio sei ancora dietro a me bene, se no tanti saluti e condoglianze" mi rimbomba nella mente come se fosse un rumore estremamente sgradevole impostato a tutto volume.

Abbasso lo sguardo e vedo TJ accanto a me che mi guarda col suo enorme occhio.
Gli sorrido tristemente e una lacrima scende lungo la mia guancia.
La caccio velocemente, ma subito ne cade un'altra. E così fanno le altre che impetuose e senza un briciolo di pietà decidono di sgorgare dai miei occhi.

Alla fine mi ritrovo sempre sola. Forse è questo il mio destino.
In un attimo mi passano alla mente i ricordi con la mia famiglia: mia madre, mio padre e mio fratello.
Ogni notte, prima di addormentarmi, prego che stiano bene, che siano tutti vivi, che non mi lascino per sempre. È solo una speranza la mia, che come una fiammella accesa durante una notte di vento impetuoso cerca di rimanere accesa, lottando con tutta se stessa.
Prego che questa speranza si tramuti in realtà prima o poi, ma prima di allora sono e sarò sola.

- Vieni TJ, andiamo a nasconderci da qualche parte- dico flebilmente, cominciando a camminare in un corridoio.

Percorro qualche metro, forse meno, non sono più sicura di nulla da un po' di tempo.

Sento le gambe pesanti, ogni passo è una tortura. Il respiro faticoso e le membra doloranti.
Mi lascio scivolare a terra e stringo le gambe al petto come a volermi proteggere.

Mi sento... male, uno schifo. Sto provando un dolore immane nel ripensare alla mia famiglia, ai miei amici... a Trent.
Sì anche lui, perché da quando ha avuto inizio questo dannato inferno è stata lui la persona alla quale mi sono affidata, la mia ancora di salvezza, l'unico che mi abbia dato una speranza nel domani e che, in un certo qual modo, mi abbia alleggerito questa situazione.

Ma adesso non ho più nessuno. Nemmeno lui.

Sono sola, sola come lo ero quella volta in cui David decise di andarsene per recuperare le mie medicine. Sola come poche volte sono stata nella mia vita.

"Se quando torno al rifugio sei ancora dietro a me bene, se no tanti saluti e condoglianze"

Ci sono ricordi, momenti, parole, messaggi, persone che rimangono incisi nella testa per sempre e torneranno a fare compagnia quando si è soli e fragili.
Allora si può reagire in due diversi modi: sorridere ricordandoli, oppure, asciugare il viso e permettere che facciano male, ancora.

Da tempo ormai mi sono rassegnata alla seconda opzione, permettendogli di farmi male, di nuovo.
Accidenti! Non ho mai... provato un dolore tanto forte in tutta la mia esistenza.
Fino a poco tempo fa mi chiedevo addirittura cosa fosse il dolore. Adesso lo so per esperienza vissuta.
È un verme solitario. Ti entra dentro senza che tu te ne renda conto, ti strappa via fino all'ultimo pezzo di anima. E non lascia più niente. E diventi invisibile, sia per gli altri che per te stessa... soprattutto per te stessa. Rimani da sola con lui. Rimani sola.

Se questa schifosa situazione ha un aspetto positivo è che mi sta insegnando tante cose di cui prima ignoravo l'esistenza. O forse ero io che non volevo conoscerle direttamente.

Scuoto la testa con rabbia e piango ancora.
La cosa che più di tutte non sopporto è piangere e mostrarmi debole difronte alle difficoltà.
Non ho mai reagito così per nulla, invece adesso sembra che non riesca a fare altro.
E questa cosa la odio. Soprattuto perché sono lacrime che vengono dal profondo.
Sono pezzi di anima distrutta che fuoriescono con veemenza per cercare sbocco all'esterno ed abbandonarmi. Anche loro.
Ogni lacrima ed il vuoto che sento dentro si raddoppia, triplica, quadrupla, lasciandomi oppressa dal nulla.
E per quanto io mi possa sforzare di fermarle loro non si arresteranno, continueranno fino a che tutte le speranze, le illusioni e la felicità non saranno state risucchiate da quel grande vuoto che sta dilagando dentro di me.

Vorrei fermare il tempo ed osservarmi. Sono sicura che non sarei in grado di riconoscermi. Questa non sono io.
Io non affronto così la realtà, io non piango disperata in un angolo nascosto, io non demordo, io non mi faccio sconfiggere.
Eppure non sono cambiata. No. Sono solo, pian piano, stata distrutta.
Sento l'anima a brandelli e vorrei tanto urlare e chiedermi come ho fatto a non accorgermene... Ma lo sapevo, no? Lo sapevo benissimo che stava succedendo. E per quanto mi sia sforzata di nasconderlo agli altri e a me stessa facendo sorrisi e ricacciando le lacrime alla fine è tutto scoppiato, si è distrutto.
E ora come mi sento? Colma di parole non dette e di altre che mi hanno spezzato il cuore.











Angolo dell'autrice:

Bonsoir!!! Stavolta in anticipo \(^.^)/ che bello!!
Allora, non so per quale motivo specifico, ma questo capitolo lo adoro. Spero vi sia piaciuto e che abbiate gradito :)
Ovviamente, come avevo anticipato e come v'immaginavate, le litigate fra Sarah e David non sono finite. Quindi eccone qui un'altra.
Sarah se l'è presa per un motivo preciso e (lasciatemelo dire) aveva ragione! *Solidarietà femminile mode on*
David con la sua frase "vuoi scommettere che cederai dopo pochi secondi?" ha rovinato tutto, e questo perché è come se l'avesse paragonata ad una delle tante che cadono ai suoi piedi. Questa cosa Sarah non la sopporta e quindi ha reagito di conseguenza.
Brava brava! Ahahahah, David non può pensare di farla sempre franca! Eh no, va riportato all'ordine!
Ma... Ma... C'è sempre un ma... E questo "ma" lo scoprirete nel prossimo capitolo! ;)
Bim alla fine si è scoperto che è pazzo ( povero ragazzo! >.<) Bum e Bam sono solo cose aggiuntive che gli è venuto un mente di mettere oltre al suo nome.
Il suo cognome è ignoto... Mistero...
Mi sto dilungando tantissimo, scusate ahahahah >_<
Alla prossima ed un bacione!!! GRAZIE A TUTTEEEEEEEEE!



 
  
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