#Rick
Giri
da una buona mezzora nei reparti del supermercato.
Lì
è tutto in francese, tedesco o italiano.
Non
fai in tempo a memorizzare la disposizione dei prodotti che
già li hanno
spostati.
Perché
diamine non hai studiato il francese come seconda lingua, a scuola?
“Excusez-moi
...où...” lo stai dicendo bene?
“...où est le chocolat...noir?”
Ci
hai dovuto pensare un bel po’ prima di fermare un addetto e
nemmeno sei tanto
convinto di averlo detto correttamente.
“Suivez-moi,
s’il vous plaît” ti risponde,
incamminandosi.
Ok,
immagini che devi seguirlo.
Pochi
passi e nel reparto accanto ti indica uno scaffale con tutta la
cioccolata che
potresti mai desiderare.
Ma
non è per te che la stai cercando.
È
la preferita di Kate.
100%
fondente, naturalmente.
Come
faccia a mandarla giù, lo sa solo lei.
Soddisfatto
la metti nel carrello e ti dirigi alla cassa.
Non
che una tavoletta amara possa cambiare le cose, ma quella settimana
è stata
particolarmente dura per lei.
Ma
chi vuoi prendere in giro.
Sono
venti le settimane particolarmente dure per lei.
E
cinque mesi estenuanti per te.
Da
quando l’hai ritrovata, non passa giorno senza che tu
ringrazi Dio o chi per
lui per avervi fatti incontrare, quel giorno, in quel caffè.
Dopo
aver sprecato tanto tempo ad odiarla, ora la ami ogni giorno di
più.
Ami
la sua forza.
L’amavi
anche prima. È sempre stata forte. Tosta.
Ma
è un tipo di forza differente quella che ti ha mostrato da
quando state
insieme.
Quella
che suo padre avrebbe voluto vedere ma che non era stato in grado di
infonderle.
Poi
sei tornato dal tuo tour e lei sembrava rinata.
Avete
passato momenti meravigliosi insieme.
Tante
risate.
Qualche
lacrima qua e là.
A
volte per il troppo ridere. Altre per il suo senso di colpa per non
averti
detto quello che le era capitato ed il tuo per averla completamente
tagliata
fuori dalla tua vita.
E
poi è arrivata la svolta.
Parlando
con vari medici e dottori di fama mondiale hai scovato questa clinica
svizzera.
Non
ti è importato nulla del costo dell’operazione.
Avete
fatto le valige e siete partiti.
Voi
due soli. Così ha voluto Kate.
“Così
se l’operazione
non avrà buon fine, ce ne torneremo a casa e basta. Senza
tanti piagnistei” ti ha detto.
Ed
ora siete ancora lì in Svizzera, dopo cinque lunghi mesi di
fisioterapie e
massaggi.
Secondo
i medici l’operazione è riuscita perfettamente e
anche tu ne sei convinto.
Non
sei una di quelle persone che incolpa i medici se qualcosa va storto.
Inoltre
sai benissimo che l’unica che può cambiare le
cose, che deve volerlo veramente,
è Kate.
Giorno
dopo giorno l’hai vista abbattersi.
Avvilirsi.
Scoraggiarsi.
Con
saltuari picchi di entusiasmo ed impazienza.
Vorrebbe
alzarsi e camminare subito, anziché attendere i naturali
ritmi di ripresa del
suo corpo.
E
come si accorge di non riuscire, crolla dandosi per vinta.
Prendendosela
con tutti.
Anche
con te.
Tu
incassi e non le dai peso.
Perché
sai che sta male e non ha che te con cui sfogarsi.
Perché
la ami e nemmeno immagini cosa si deve provare a stare su una sedia a
rotelle.
E
perché lei è l’unica che può
salvarsi.
O distruggersi.
Ma
non ci vuoi nemmeno pensare.
Lei
è Kate Beckett!
Mentre
arrivi alla porta di casa ti arriva un messaggio di tua figlia.
Ha
superato un altro esame nonostante non si sentisse molto preparata.
È
stata a trovarvi da poco e temeva di non aver dedicato abbastanza tempo
allo
studio.
Le
rispondi e poi entri in casa, lasciando un attimo le borse della spesa
fuori
dalla porta.
Posi
le chiavi e il telefono e cerchi con lo sguardo Kate.
L’appartamento
è tutto sullo stesso piano perciò ti basta
un’occhiata per vedere che non è né
in soggiorno, né in cucina.
Ti
addentri per vedere se sta bene. Lo sai che se la sa cavare da sola ma
non puoi
fare a meno di preoccuparti per lei.
Senti
un tonfo pesante e dei gemiti che ti allarmano immediatamente.
Corri
verso la stanza che usate per la fisioterapia e ti blocchi sulla porta.
Kate
è riversa a terra in mezzo alle parallele.
Serra
i pugni attorno al materassino mentre cerca di respirare in attesa che
il
dolore svanisca.
Ogni
fibra del tuo corpo vorrebbe soccorrerla.
Prenderla
in braccio e sommergerla di coccole.
Le
prime volte che ignorava Noël e obbligava il suo corpo a
strafare, correvi in
ginocchio ai suoi piedi.
Ma
la cosa la faceva solo arrabbiare di più.
Sottolineavi
il suo fallimento e la delusione si faceva largo nel suo sguardo.
Ti
sei imposto tempo fa di non risollevarla più, fisicamente
almeno.
Come
si fa con i bambini che imparano a camminare la prima volta.
Devono
cadere per imparare a rialzarsi e devono farlo senza l’aiuto
dei genitori.
Con
il nodo in gola ti allontani ed esci dalla porta.
Fai
un paio di giri della casa per darle tempo di ricomporsi.
Sbirci
da una finestra.
È
in sala ora.
Afferri
la spesa e con il migliore dei tuoi sorrisi rientri in casa.
“Scusa
il ritardo” le dici, posando tutto sul tavolo della cucina.
Nel
momento in cui i vostri occhi si incrociano, lei si irrigidisce
immediatamente.
Come
se ti bastasse un’occhiata per scoprire quello che
è appena successo.
Le
sorridi.
Continui
a parlare.
“Faccio
ancora fatica con il francese e di provare con il tedesco non se ne
parla
proprio!”.
Lei
accenna un debole sorriso “L’italiano?”
ti chiede.
“Pasta,
pizza, caffè, latte. Questo è il mio massimo, per
ora”.
Sistemi
la spesa e la raggiungi in salotto.
“Ti
ho portato una cosa”.
Kate
guarda la tavoletta.
La
fissa senza afferrarla.
Capisci
di aver sbagliato a mostrargliela ora.
La
conosci bene, in questo momento sente di non meritarsi nulla.
“Sono
stanca...scusami” gira veloce le ruote “Mi metto a
letto”.
Ormai
manovra da esperta quella carrozzina.
In
pochi secondi è sparita dalla tua vista.
Getti
la tavoletta sul divano e ti lasci cadere sui cuscini.
Volevi
solo tirarla un po’ su di morale.
Così
come vorresti solo sdraiarti accanto a lei e stringerla forte.
Amarla.
Ma
sai che non te lo permetterebbe.
Non te lo permette più
dal giorno
dell’operazione.
Ivi’s
Corner:
Cosa
ne dite del punto di vista di Rick?
I
nostri eroi attraversano un brutto momento.
Aria
di crisi? O solo il primo dei tanti ostacoli che le coppie si ritrovano
ad
affrontare?
Come
sempre, mai che si parlassero chiaro sti due, eh?! :-P
Buona
serata e buon proseguimento di settimana :-*
Ivi87