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Autore: Rejected    11/12/2013    1 recensioni
Si sarebbero incontrate anche per un altro motivo: dovevano andare ad un concerto insieme. [...] Ad un certo punto, proprio nel mezzo della loro conversazione, qualcuno sbatté contro Sophie che già era in ansia per il concerto, ergo nessuno doveva farla innervosire.
Genere: Commedia, Erotico, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Synyster Gates, Zacky Vengeance
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Chapter Three

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Anche se con un po’ di fatica per via dell’agitazione, le due ragazze si addormentarono, tra poche ore avrebbero avuto l’aereo per Barcellona, per seguire la band nel tour.
Avevano puntato la sveglia alle 5 del mattino, visto che alle 7:30 si sarebbero dovute trovare all’aeroporto di Malpensa. Avevano già tutto pronto, valigie e tutto il resto; non vedevano l’ora di partire, avrebbero continuato il tour con una delle loro band preferite, chi altro ha mai avuto un’occasione del genere?
Dopo essersi preparate, uscirono di casa e alle 7:30 precise erano all’aeroporto, dove c’era la band ad aspettarle.
Le due ragazze salutarono tutti e insieme si diressero verso l’aereo. Presero tutti posto: Matt prese un posto per conto suo, Johnny ed Arin si sedettero vicini e inizarono a conversare, Zacky e Andreea andarono a sedersi vicino all’ala, Gates e Sophie si sedettero subito dietro di loro.
L’aereo partì e, non appena si staccò da terra si sentì uno strattone. Zacky afferrò velocemente la mano di Andreea, gli venne istintivo. Lei gliela accarezzò, ma appena il capitalo li avvertì che il carrello aveva fatto fatica a chiudersi e che non era nulla di grave, Zacky la lasciò velocemente, arrossendo in viso e abbassando lo sguardo, mentre ad Andreea scappò un sorriso.
“Che sta succedendo qui?” la faccia di Gates fece capolino dal buco tra i sedili di Zacky e Andreea.
“Oddio Gates, leva la faccia da qui che potrei avere un infarto!” commentò il secondo chitarrista, per sdrammatizzare la situazione.
“Sei solo invidioso del mio fascino” borbottò Brian, Zacky rise.
“Oh che palle Syn, lasciali soli, non li disturbare” lo riprese Sophie, tirandolo per la maglia.
“Stavo solo chiedendo” rispose lui, facendo il finto offeso.
Dopo un’ora e mezza di volo atterrarono finalmente a Barcellona. Scesero dall’aereo e presero i bagagli, per poi dirigersi alle auto che li avrebbero scortati fino all’albergo. Appena le due ragazze se lo trovarono davanti, rimasero a bocca aperta: l’hotel si chiamava Majestic, era un cinque stelle lusso proprio nel centro della città.
Le due ragazze entrarono per prime, scortate da Zacky e Syn, seguiti da Matt, Johnny, Arin e i tecnici.
“E’ la prima volta che entrate in un hotel del genere, vero?” chiese Syn, in modo quasi strafottente.
“Dico, stai scherzando? Ci passo tutti i weekend in posti così!” rispose ironica Sophie, che si avvicinò a Gates, il quale portò un braccio verso di lei, quasi per abbracciarla, ma si bloccò tutto d’un tratto.
Sophie non capì subito il perché si fosse fermato, ma diventò tutto più chiaro quando sentì la voce di Matt urlare.
“Oddio Val! Che ci fai qui?” disse il cantante, avvicinandosi alla moglie e al bambino che portava in braccio. Le diede un dolcissimo bacio sulla bocca, per poi afferrare il piccolo River e stringerlo forte al petto.
“Volevo farti una sorpresa, mancavi un sacco al piccolo River. A tutti e due mancavi” si avvicinò a Matt, che la prese tra le sue enormi braccia per abbracciarla.
Quando si staccarono, Val si accorse della presenza delle due ragazze e, vedendo Sophie così vicina a Gates, si allarmò, chiedendo spiegazioni.
“E queste due chi sono?” chiese voltandosi verso Matt, che sgranò gli occhi.
“Emh-”
“Lei è la mia ragazza, si chiama Andreea” intervenne subito Zacky e portando la giovane verso di sé, che diventò subito rossa come un peperone “e lei è la sua amica Sophie” disse indicando la seconda ragazza.
“L-la tua ragazza? Non sapevo ti fossi fidanzato! Sono contenta per te!” Valary lo abbacciò e lui rimase incredulo, non immaginava che quella scusa avesse funzionato veramente.
“Ah, Brian!” aggiunse la bionda “Manchi un sacco a Michelle, ha chiesto di tenerti d’occhio”
Sophie si sentì morire dentro, ma cercò di non farlo vedere.
“Beh ora andiamo in camera a sistemare le nostre cose” disse Andreea schiarendosi la voce. Ovviamente lei non si sarebbe mai aspettata una frase del genere da Zacky, era rimasta spiazzata.
“Certo, vi accompagno io, tanto le vostre camere sono vicino a quella mia e di Gates” rispose il moretto, prendendo i suoi bagagli.
Le loro stanze si trovavano nei piani più alti dell’albergo, così che gli ospiti potevano godere di una bellissima vista sulla città. Certo, ai quattro non importava molto della città, erano più interessati a quello che stava all’interno dell’hotel, a pochi passi gli uni dagli altri.
Le due ragazze entrarono ognuna nella propria stanza e sistemarono i bagagli, quando qualcuno bussò alla porta di Sophie.
“Senti Sophie, io e Zacky avevamo pensato che, prima di andare al soundcheck, saremmo potuti andare fuori a pranzo tutti e quattro, che ne dici?” propose Brian.
“Certo, nessun problema! Lo dico subito ad Andreea, anche se non credo che per lei ci siano problemi” rispose la ragazza, quasi in preda all’emozione. Alla fine, erano state invitate a pranzo da Synyster Gates e Zacky Vengeance e, nonostante si fossero abituate alla presenza ormai costante dei due nelle loro vite, questo invito le aveva fatto comunque uno strano effetto.
“Bene, allora facciamo per l’una giù nella hall dell’albergo” appuntò Gates, sorridendole dolcemente, mentre lei annuiva con la testa ricambiando il sorriso.
Sophie raggiunse quindi l’amica nell’altra stanza per darle l’invito che, come prevedibile, la rossa accettò senza pensarci due volte.
“Senti, vieni qui in stanza da me, ci prepariamo e poi andiamo giù” propose Andreea.
“Ci sto! Prendo i vestiti e sono da te” disse la mora, uscendo velocemente dalla stanza e rientrando dopo pochi secondi.
Le due si prepararono e, con dieci minuti di anticipo, erano pronte. Si sedettero quindi sul letto e iniziarono a fare un po’ di conversazione.
“Allora, con Gates come va?” chiese la rossa.
“Guarda” rispose Sophie “non lo so proprio. Un momento prima fa lo stronzo, un momento dopo è dolce con me, poi torna a non considerarmi. Non so proprio cosa pensare...”
“Mh, certo che proprio strano quell’uomo” disse Andreea, mordendosi un labbro.
Proprio in quel momento, però, qualcuno bussò alla porta. Sophie andò ad aprire e si trovò i due chitarristi davanti a lei.
“Che ti dicevo, Brian? Sono ancora qui. Eravamo in anticipo noi” disse Zacky quasi sgridando l’amico.
“No beh in realtà anche noi eravamo già pronte, stavamo chiacchierando un pochino” rispose Sophie.
“Ah sì? E di che parlavate?” chiese Syn.
“Parlavamo male di te Gates, qualche problema?” Andreea sbucò da dietro la porta “Allora, andiamo?”
I quattro si diressero verso l’ascensore e, una volta usciti dall’albergo, si diressero verso il ristorante.
“Ma avete per caso prenotato da qualche parte? No perché vorrei evitare di rimanere senza mangiare” puntualizzò Sophie, guardando Gates.
“Sì, tranquilla, ci ho pensato io!” Zacky alzò la mano.
“Menomale che ci sei tu, se avessimo aspettato Syn probabilmente saremmo morti tutti di fame” aggiunse la mora.
Tutti e quattro scoppiarono a ridere.
Dopo qualche minuto a piedi arrivarono ad un ristorante, entrarono e chiesero un tavolo per quattro.
Il cameriere li accompagnò al tavolo e i quattro si sedettero.
Dopo aver pranzato, i quattro si diressero alla cassa. Sophie e Gates pagarono onguno la propria parte e, quando anche Andreea fece per pagare, Zacky la bloccò.
“Oh no, tu non paghi nulla, offro io” affermò il chitarrista, sorridendo alla ragazza.
“Ma no dai, non ti preoccupare” Andreea cercò di fargli cambiare idea.
“No no, in un certo senso sei mia ospite, pago io” insistette Vee.
“Tu invece non offrire nulla Gates, tranquillo! Alla fine, non siamo stati a letto insieme...” Sophie mandò una frecciatina a Gates che, imbarazzato, abbassò lo sguardo, probabilmente si sentì parecchio in colpa.
I ragazzi uscirono dal ristorante e si diressero di nuovo verso l’hotel.
Mentre camminavano, Andreea si avvicinò a Zacky.
“E così sarei la tua ragazza, giusto?” chiese in fare scherzoso.
“Si beh… Dovevo inventarmi qualcosa… Voglio dire… Val si sarebbe insospettita…” il ragazzo iniziò a balbettare, era visibilmente nervoso.
“Ma sì, tranquillo! Anzi… Devo ammettere che mi ha fatto piacere, insomma, non mi ha dato fastidio” ammise Andreea.
“Questo mi fa sentire decisamente meglio, pensavo di aver fatto un casino… Senti, per farmi perdonare vi voglio al soundcheck prima del concerto di stasera, vi va?” propose Vee.
“Oddio certo che ci va, che domande!” rispose la ragazza, tutta eccitata.
“Bene, allora andiamo direttamente all’arena, così iniziamo prima un po’ da soli, poi con gli altri quando arrivano”.
Così i quattro cambiarono direzione e raggiunsero l’arena dove, dopo qualche ora, si sarebbe svolto il concerto.
Le ragazze guardavano entusiaste la strumentazione della band, sembrava tutto così irreale che non si accorsero che tutti si erano messi ai loro posti per provare qualche canzone.
Presto però si andarono a sedere, Sophie ovviamente dalla parte di Synyster e Andreea da quella di Zacky.
La mora osservava la mano sinistra di Brian, che si muoveva ad una velocità surreale. Le sembrava di sognare, i suoi assoli la inebriavano come se fosse alcol, la mandavano su di giri. Il chitarrista se ne accorse e si mise proprio a suonare di fronte a lei, con un ghigno sul viso che non prometteva nulla di buono.
Lei non voleva essere abbindolata nuovamente, ma non sarebbe mai riuscita ad andarsene da lì. Chiuse gli occhi e, sorridendo, continuò a ubriacarsi di quelle note.
Non che Andreea non fosse totalmente persa nelle mosse di Zacky, che continuava a farle l’occhiolino anche da lontano. Tra loro due c’era sicuramente qualcosa, si sentiva nell’aria, quasi si poteva toccare.
Durante il cambio di chitarra, lui si avvicinò a lei, lasciandole una carezza sulla guancia che le provocò un sorriso. La rossa era sempre più confusa, voleva sapere, capire, agire e sicuramente l’avrebbe fatto entro la fine della giornata.
Mentre i due si lanciavano sguardi d’intesa, anche tra Sophie e Syn stava succedendo qualcosa.
La ragazza si avvicinò alle chitarre di lui, prendendo quella che sarebbe servita per la canzone successiva della setlist del soundcheck. Ormai lei le sapeva a memoria, conosceva tutto della sua strumentazione.
Gates rimase alquanto sorpreso e, appoggiando la chitarra a terra, prese le mani della ragazza.
“Suoni anche tu” disse semplicemente, lasciandole andare dopo aver sentito i calli sulle mani di lei.
La mora riuscì solamente ad annuire.
“Non come te, però” aggiunse.
“Beh, ci vogliono anni”
“Lo so, Mr. Ego”
“Hey, non è colpa mia se suono una meraviglia”
“Come non detto”
“Prova a negarlo, con queste mani riesco a farti svenire...con o senza s.”
La ragazza colse il doppio senso non appena lui ghignò, arrossì leggermente ma ci fece una risata.
Presto il soundcheck fu finito e i ragazzi e le ragazze tornarono in albergo per riposarsi.
Dato che Sophie stanca non era, se ne andò nel cortile per fumarsi una sigaretta. Ma dopo pochi tiri, venne bloccata dalla voce di qualcuno: Zacky.
“Posso rubartene una?”
“Fai pure” sorrise lei, porgendogli una Malboro rossa e l’accendino.
Presto si ritrovarono insieme a fumare, così la ragazza chiese il motivo della sua presenza.
“Devo parlarti di Andreea”
La mora rimase sorpresa, così finì la sigaretta e la spense, ascoltandolo attentamente.
“Sai, potrà sembrarti patetico, strano, stupido e tutto quello che vuoi, ma sento qualcosa per lei”
“Vai avanti, non ti giudico”
“E’ difficile da spiegare, provo un certo interesse per lei da quando la vidi a Milano. Perché, sai, Syn non si è scontrato con te per caso, ma bensì per farmi conoscere la tua amica. E’ bella, dolce e simpatica, è da tanto che non mi sento così”
“Allora non c’è nessun problema, lei è persa di te”
“Invece un problema c’è. Quando ho scoperto che eravate entrambe nostre fan, ho iniziato ad avere timore che lei provasse solo del senso di ammirazione nei miei confronti. Intendo, quella cosa che si prova verso una persona che ti fa da idolo”
“Zacky, vi conoscete da poco, dovete passare del tempo insieme per capirlo. Ma almeno provaci, iniziate qualcosa e vedete come va! Non puoi rimanere così come un cretino!”
Il ragazzo fece un attimo di pausa, spengendo anche lui la sigaretta.
“Quindi...dici che non mi darà uno schiaffo se mi confesso?”
“Se mi fai un’altra domanda del genere, lo schiaffo lo ricevi da me!”
“Grazie” fece lui ridacchiando e tornando nell’edificio.
In contemporanea a quella conversazione, anche qualcun’altro ne stava avendo una simile: proprio Andreea e Brian.
Lei lo aveva raggiunto in stanza, cercando di non farsi vedere da nessuno. Nessuno doveva sapere che lei fosse lì, soprattutto Sophie.
“Gates, dobbiamo parlare” disse lei, con voce ferma.
“Di Sophie, vero?” anticipò lui, abbassando lo sguardo.
“Sì. A che gioco stai giocando? Non puoi prenderla e usarla a tuo piacimento. Non è una cazzo di bambola, ha dei sentimenti. In più prova qualcosa per te, quindi vedi di schiarirti bene le idee su quello che vuoi fare. O stai con lei, o non ci stai. Non giocare con i suoi sentimenti, o giocherò io con la tua faccia” disse Andreea. Aveva un tono cupo, non sopportava le prese in giro, soprattutto quando si trattava delle sue amiche.
“In realtà, Andreea, a me Sophie interessa e parecchio anche. Ed è proprio questo il problema. Sai che sono un uomo sposato, già quello che faccio ai concerti quando mia moglie non c’è è sbagliato. In più mi sono preso una cotta per lei. Il punto è che non posso permettermelo” gli occhi gli si fecero lucidi, si vede che alla fine ci teneva a Sophie e tutto quello che le stava facendo, faceva soffrire anche lui.
“Allora perché non glielo dici? State male in due così, e io non sopporto vederla triste, perché non se lo merita” continuò Andreea.
“Sono Synyster Gates. Ho una reputazione da mantenere. Che immagine darei ai miei fans, ai NOSTRI fans, se scoprissero che sono innamorato di una ventenne qualunque?”
“Me ne frego della tua reputazione. Vedi di prendere una decisione in fretta, prima che il tour sia finito.” Andreea si diresse verso la porta.
“Ti ha detto lei di venire qui a parlarmi?” chiese il ragazzo.
“No, lei non sa nulla. Sono venuta io a parlarti perché non sopporto vederla così… Promettimi che ci penserai e deciderai che fare”
“Te lo prometto” disse Syn, portandosi una mano al petto.
“Bravo Gates, così ci capiamo!” esclamò Andreea, facendo un occhiolino e uscendo dalla stanza.
Quella sera i ragazzi fecero un concerto fantastico e le ragazze erano entusiaste di averli visti dal vivo per la seconda volta: non si sarebbero mai stancate.
Ma un pensiero tormentava Sophie, che nel mentre aveva perso più tempo scavando nei suoi pensieri che godendosi il concerto.
Non riusciva a capire cosa le stesse succedendo, quello che in precedenza provava per Synyster era cambiato, si stava evolvendo e la cosa non le piaceva - anche perché non poteva essere ricambiata, continuava a pensare -.
Inoltre, tutte le frecciatine che lui le aveva mandato, la mandavano su di giri e voleva assolutamente fermare la cosa, così pensò di andare a parlarci.
Girò tutto il backstage, ma non riusciva a trovarlo, così incrociò Johnny e chiese a lui.
“Johnny, hai per caso visto Syn?”
“E’ entrato adesso nel suo camerino”
La ragazza si diede della stupida per non averci pensato, così si diresse verso la stanza.
Bussò alla porta e si ritrovò un Brian Haner Jr a petto nudo.
“Ti devo parlare” disse lei imbarazzata.
“Mi dispiace, sono occupato con lei” fece indicandole una bionda dietro a sé “Ti scoccia dirmi domani? Grazie”
Il ragazzo non le diede neanche il tempo di rispondere che chiuse la porta, lasciandola senza parole e con l’amaro in bocca.
Fece finta di nulla e tornò in albergo con gli altri, buttandosi nel letto ormai distrutta psicologicamente.
Nel pieno della notte, invece, Zachary non riusciva proprio a dormire. Pensava a lei, ai suoi capelli, al suo profumo, le sue labbra, i suoi occhi, la sua voce e la sua risata.
Da quanto non si sentiva così? Da mesi.
Ed era pronto a fare il primo passo, perché sentiva in qualche modo che quella ragazza dovesse essere sua, per quanto il rischio di delusione fosse grande.
Si alzò dal letto e prese un paio di pantaloni e una maglietta a caso, infilandosi poi le scarpe e uscendo dalla sua stanza.
Bussò a quella di Andreea che era a pochi passi dalla sua, ricevendo una risposta quasi immediata.
La ragazza si stropicciò gli occhi chiedendosi chi fosse a quell’ora e, non appena aprì la porta, quasi non le prese un colpo.
“Zacky, che ci fa-”
La frase della ragazza fu interrotta da un gesto a dir poco inaspettato: le labbra di Zacky si attaccarono a quelle della rossa, che schiuse le sue immediatamente per fare incontrare anche le loro lingue.
Lei lo attirò a sé facendo aderire i loro petti e presto finirono sdraiati l’uno sopra l’altra. Il tutto sarebbe continuato, se qualcuno non fosse entrato nella stanza.
Era Sophie, in lacrime con addosso solo una maglia lunga che le arrivava alle ginocchia.
“Scusate, avevo bisogno di parlare con Andre, ma non ha importanza” mormorò tirando su col naso.
Ovviamente l’amica si alzò e la prese per mano, facendola sedere.
“Zacky, puoi lasciarci sole?”
Il ragazzo capì e uscì, anche se un po’ deluso. Tuttavia, la conversazione tra le ragazze continuò.
“Ho un problema e anche bello grande”
“Non sei incinta, vero?” fece la rossa per sdrammatizzare, provocando un sorriso dell’altra.
“Per carità, ci mancherebbe”
“E’ colpa di Gates?”
“Non del tutto, in realtà è più colpa mia. Non c’è più quell’attrazione che c’era prima, è diversa. Ma dannazione, oggi ha continuato a provocarmi, non riesco a controllare la cosa. Volevo parlargliene, ma era impegnato a scoparsi un’altra”
“Sai com’è fatto…”
“Infatti, per questo sto così, lui non potrebbe mai ricambiare i miei sentimenti e fa male”
“Ma no, d’altronde siete andati a letto insieme, magari la pensa come te”
Un’ulteriore persona irruppe nella stanza: il diretto interessato.
“Invece Sophie ha ragione” fece deciso, per poi uscire e chiudere la porta, lasciando Andreea perplessa e l’altra in lacrime.
  
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