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Autore: Helena99    12/12/2013    0 recensioni
Dimenticate tutto ciò che conoscete. Dimenticatevi del lieto fine perché qui tutto ciò che è lieto ha una fine. Dimenticatevi dell'amore vero perché niente può essere vero quando si tratta di affari. Ma soprattutto,dimenticatevi della felicità perché non si può essere felici nella vita se non facciamo una SCELTA.
-Justin Bieber,Selena Gomez,Jason McCann
Genere: Azione, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jason McCann, Justin Bieber, Nuovo personaggio, Selena Gomez
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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“Che vuol dire era? Avete litigato?” Mi chiese incuriosito. Abbassai la testa e fissandomi le mani deglutii.

“Non ne voglio parlare.” Presi un respiro profondo e mi alzai rimettendomi la borsa a tracollo, Jason si rimise anche lui in piedi e si leccò le labbra. Lo guardai bene, sotto quei capelli ad hair flip si nascondeva un viso rotondo, i suoi occhi color miele ti facevano innamorare da un chilometro, le sue labbra erano a forma di cuore e il suo nasino leggermente all’insù, era perfetto giuro. “Io vado..emh, per qualsiasi cosa io ci sono.” Gli feci un sorriso e poi abbassando lo sguardo sulle mie ballerine uscii il più lentamente possibile. Pur essendo estate c’era un fresco venticello che mi travolse non appena uscii da casa di Jason. Era un casa interessante, un po’ vintage, appena si entrava c’erano le scale per il piano superiore, a destra due scalini per scendere nel soggiorno e a sinistra il divano con davanti un tavolino dove c’erano un sacco di oggetti di valore. Più di tutti mi colpì un medaglione d’oro appoggiato al centro del tavolino, avrei giurato di averlo già visto da qualche altra parte. “Tanti, troppi segreti -Nobody” era il messaggio che mi si illuminò sul telefono, ma quali segreti? Se questo anonimo avesse continuato così probabilmente sarei impazzita. Cambiai strada e mi precipitai a casa di Jenna. Fu sua madre ad aprirmi, si chiamava Angelìn, a volte era un po’ acida ma per il resto era una bellissima donna e anche tanto simpatica.

“Ciao Alex!” mi fece spazio per entrare con un sorriso a trentadue denti sul volto, io mi limitai solo ad alzare gli angoli della bocca “Credo che tu sia qui per Jenna, è di sopra” cercai di sforzarmi un pochino e le sorrisi. Corsi su per le scale ed arrivata davanti camera di Jenna bussai e poi aprii la porta. Lei era seduta sul letto senza scarpe a leggere una rivista. Adoravo camera sua, era grandissima e fuxia! Alzò la testa dal giornalino per guardarmi e mi fece un cenno con la testa, andai vicino a lei e mi accomodai sul letto.

“Jenna..” le sussurrai. Si sporse per posare la rivista sul comodino e poi ritornò nella posizione di prima. “Ti devo chiedere una cosa.”

“Dimmi Alex” mi sorrise.

“Tu hai raccontato a qualcuno il mio segreto?”

“No! Lo sai che non farei mai una cosa del genere!” Annuii sapendo che aveva ragione. Il silenzio calò nella stanza, era così imbarazzante.

“Questa mattina Jason si è presentato a casa mia” affermai “ma chi è Jason McCann, Jenna?”

“E’ un ragazzo che viene da Los Angeles, Alex, ti giuro che non ha cattive intenzioni.” Mi disse un po’ insicura.

“Tu lo conoscevi prima di ieri sera?”

“..no” Esitò un po’ nel rispondermi ma poi lo fece.

“Adeso devo andare da Justin, ci sentiamo” Mi alzai e in un minuto dopo ero già in strada correndo verso casa di Justin. Suonai al campanello ripetutamente ma nessuno mi aprì. Iniziai a preoccuparmi, era passata più di un ora da quando l’avevo visto e se non si era ancora svegliato voleva dire che.. Mi affrettai a comporre il numero di Jason sul cellulare, squillava.

“Pronto?”

“Jason! Oh mio Dio” gli urlai “Corri a casa di Justin, ti prego, lui non mi apre. Ho paura Jason!” non ebbi niente come risposta, chiuse il telefono, ma sapevo che era già in macchina per venire lì. Il cuore mi batteva a mille, le gambe continuavano a tremarmi, il vento era diventato più freddo del solido sulla mia pelle ma nonostante questo io continuavo a sudare. Dopo circa 10 minuti vidi il SUV nero di Jason svoltare l’angolo. Scese dalla macchina e iniziò a correre verso di me.

“Jason..” gli sussurrai quando fu abbastanza vicino per sentirmi, intanto una lacrima mi solcò il viso.

“Hei” mi prese il viso tra le mani e con il pollice mi asciugò la guancia “andrà tutto bene” disse baciandomi la fronte. Scavalcò il basso cancelletto che dava l’ingresso sul giardinetto davanti alla casa e poi aiutò me a fare lo stesso, mi prese la mano e corremmo velocemente verso la porta.

“Stai indietro, ok?” Annuii con la testa ed mi allontanai un po’. Jason prese una rincorsa e con una spallata buttò giù la porta. Mi fece cenno di restare lì mentre lui entrò, io mi accoccolai vicino all’entrata. Mi sentii leggermente meglio quando sentii la voce di Justin.
“Ti stavo aspettando McCann”

“Justin stai bene?” chiese Jason.

“Vaffanculo, pensavi che confondendomi le idee io non mi sarei ricordato comunque?” rispose con tono duro. Sentivo la tensione salire fino a lì fuori. Avevo paura che qualcun altro rimanesse ferito, ma non sapevo se entrare o no. “Vuoi sentire cosa si prova?” a quelle parole mi alzai di scatto e corsi dentro attirando l’attenzione di entrambi.

“Alex ti avevo detto di rimanere fuori!” mi urlò Jason dal centro del salone “Questa è una cosa fra me e lui.”

“NON VOGLIO CHE VI FACCIATE DEL MALE JASON!” Gli urlai contro a squarciagola mentre ricominciavo a piangere tossendo per lo sforzo che avevo fatto per urlare.

“Alex..” disse Justin venendomi incontro con aria dispiaciuta.

“E TU!” gli puntai il dito sul petto “CHE CAZZO CI FACEVI A CASA MIA CON UNA FOTTUTA PISTOLA NEI PANTALONI?” continuai arrabbiata mentre il pianto mi rendeva difficile controllare la voce. “EH?” chiesi aspettando una risposta.

“E’ una cosa complicata Alex..” mormorò Justin.

“Oh certo! Per te è complicato, per lui è contorto” indicai Jason che mi guardava stupito “Qualcuno ha intenzione di dirmi cosa cazzo sta succedendo?”

“La verità, Alex, è troppo pericolosa.” Affermò Jason mentre si metteva le mani nelle tasche dei jeans “E’ meglio se ne resti all’oscuro. Lo dico per te” cominciò ad avanzare verso di noi “mica per me. Non voglio in alcun modo che tua sia coinvolta in tutto questo.”

“Ma tutto questo cosa?” Sbottai arrabbiata. Però Jason aveva ragione, la verità era pericolosa e a me faceva paura.
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"Say the truth, save the truth"

  
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