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Autore: manubibi    11/05/2008    3 recensioni
Matt e Chris da un pò nascondono un segreto, qualcosa che li lega ma che li rende pericolosi sia per sé stessi che per gli altri, e per evitare dei disastri devono "aiutarsi" a vicenda...matt/chris (sorry ma li amo troppo)
Genere: Generale, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Slash | Personaggi: Christopher Wolstenholme, Matthew Bellamy
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Eccomi con la mia seconda Chris/Matt! Questa a dire il vero l'avevo scritta prima dell'altra u.u Mi ha ispirato la lettura di "Twilight", il fatto che avevo fatto i prelievi del sangue la mattina stessa e un fotomontaggio di Meffiu (anche se il mio vampiro non ha le caratteristiche tradizionali O.o) ^^ Direte che sono troppo schierata per matt e chris...e invece ho scritto da un pò una belldom xD appena mi torna il "manoscritto" cartaceo la copio u.u intanto schifatevi pure con questa^^
ah si...no non è gnente vero e no, gnente eurini per sta sbobbina -.-


Matt stava seduto sul sofà di un anonimo hotel, e teneva la sua chitarra elettrica amorevolmente in braccio, cercando di suonare, per rilassarsi, uno dei suoi pezzi. Ma le mani gli tremavano e il sangue gli ribolliva nelle vene, procurandogli un senso soffocante di ansia. Non sapeva il perché e si spaventò, andò in bagno per lavarsi il viso e bevve acqua a lunghe sorsate, ma anche questo non calmò quella strana agitazione interiore. Eppure succedeva tutti i mesi, inspiegabilmente. Guardò fuori e c’era un bellissimo cielo, senza stelle a causa dell’inquinamento ma davvero bello. E soprattutto vide la luna, bianca, splendida, luminosa quasi quanto il Sole e...ed era piena, un cerchio perfetto. Matt rimase di stucco, ma poi scosse la testa ridendo: che ipotesi assurda.

Come aveva potuto pensarci subito, così su due piedi? Si sedette di nuovo con la chitarra, ma non riuscì nemmeno a muovere le articolazioni delle dita. Saltò in piedi, deglutendo terrorizzato, e cominciò a sudare freddo. Che diavolo gli stava succedendo? Si guardò le mani e vide che si contraevano contro la sua volontà, si guardò allo specchio: era pallido come quello stesso satellite, sudore freddo gli scendeva dalla fronte e cominciò a sentire anche gli occhi che tremavano fastidiosamente, per poi rovesciarsi. Cadde all’indietro digrignando i denti ed a terra cominciò a contorcersi dagli spasmi come in crisi epilettica. Intanto dalla porta veniva una voce allarmata:

-Matt! Matt, ci sei?-.

Lui guardò disperatamente in quella direzione, cercò di dire qualcosa, di chiedere aiuto, ma riuscì solo ad emettere un ringhio sommesso.

-Matt...stai bene? Ho...ho visto la luna...Matt, senti, cerca di rilassarti! E aprimi questa maledetta porta!-, fece spaventato Chris.

Eh, certo, rilassarsi...come faceva a rilassarsi quando nessuna parte del suo corpo rispondeva ai deboli comandi che provava a inviare? Per fortuna, le scosse stavano finendo, ma quando smise di tremare perse i sensi.

Si svegliò quasi subito, con una calma quasi invidiabile si alzò, si spolverò il vestito e guardò lo specchio: aveva un aspetto che chiunque avrebbe definito ‘malaticcio’: pallido, con gli occhi un po’ sporgenti, da allucinato. Fece un lungo respiro rilassante ed ascoltò i brontolii del suo stomaco. Si rilassò ed andò ad aprire la porta. Chris era abbastanza pallido, ma quando vide quanto lo era Matt, impallidì ulteriormente.

-Matt...stai bene?-, ripeté, -quei rumori...è finito tutto?!-.

Matt sorrise languido e rispose con voce stranamente vellutata e roca:

-Ma certo, tutto bene, Chris-. Pronunciando quel nome gli salì un fiotto di saliva in bocca, perciò deglutì.

Chris sapeva che, palesemente, non c’era nulla che andasse bene in quella situazione, e sentì un groppo di paura ingrossarsi nella gola.

-Senti...io voglio sapere se...ti sei ri-trasformato...-, fece Chris sommessamente.

Matt lo guardò sedersi sul sofà e si leccò le labbra, inavvertitamente. A Chris non sfuggì quella reazione e fu il suo turno di deglutire, solo che lui lo fece per paura. Matt aveva in pugno la situazione, come sempre, inclinò leggermente la testa guardandolo di sottecchi e sorrise ancora, solo che il suo più che un sorriso sembrava un ghigno, ma era comunque un sorriso ostentatamente sensuale che per un momento fece imbambolare il bassista.

-E...se arriva Dom? La...la porta è aperta-, balbettò Chris, sperando di fargli cambiare idea sul corso della serata, ma subito dopo si accorse del suo errore elementare.

-Bravo Chris-, annuì divertito Matt, -è proprio il caso di chiuderla-. Chris si maledisse in almeno mille modi per la sua stupidità e si morse una mano roteando gli occhi. Matt lo notò e disse:

-A proposito...ho fame, Chris...

Chris ormai era terrorizzato a morte, ma riuscì ancora a parlare:

-Non...non hai mangiato…prima? C’era...c’era dell’ottimo pollo e...-, balbettò, ma Matt lo interruppe:

-sei intelligente, Chris...non intendevo quello e tu lo sai fin troppo bene-. Inutile dire che si stava sadicamente divertendo a terrorizzarlo. Si leccò di nuovo le labbra, guardò l’uomo seduto con tutti i nervi tesi sul sofà e non riuscì a trattenere un risolino. Stava cominciando a sentire odore di paura, ed era un profumo inebriante ed invitante per lui. Si avvicinò fissandolo famelico, come fosse stato un cibo prelibato, un boccone croccante dopo un lungo digiuno e si fermò. Appoggiò un ginocchio sullo spazio lasciato vuoto fra le gambe di Chris, la mano sulla sua guancia, l’altra sullo schienale sporgendosi lentamente. Chris stranamente si rilassò, ma ormai era così pallido che sarebbe anche potuto essere morto se il suo sangue non avesse continuato a pulsare. Socchiuse gli occhi in attesa, ma Matt non fece ancora nulla.

-Muoviti...falla finita-, mormorò Chris con le lacrime agli occhi.

-No...-, fece Matt rigirandosi fra le mani il volto del bassista, -non ancora...succede una volta al mese e stavolta mi voglio godere tutto-. Chris deglutì di nuovo stringendo i pugni e si lasciò sfuggire una lacrima. Ormai ogni suo respiro era un lieve rantolo, perché tremava come un coniglio fra le grinfie di una lince.

-Ti...prego, Matt-, lo implorò di nuovo, -Se devi farlo...fallo in fretta, per favore, per favore-, implorò Chris, ma sapeva di non avere voce in capitolo in quella situazione. Infatti Matt lo ignorò e spostò la testa di lato, in modo da scoprire il collo del suo amico. Spalancò gli occhi, ma poi li chiuse e avvicinò il viso a quell’area scoperta di pelle. Si fermò a circa un centimetro e cominciò ad annusarlo, partendo dalla base del collo fino alla spalla. Chris rabbrividì di più, ma questo non fece che eccitare ulteriormente i sensi di Matt, che disse con la solita voce delicata e suadente:

-Non sai nemmeno quanto buono è il tuo profumo, Chris...è una cosa che non puoi capire-.

Aveva l’acquolina in bocca, ma si concesse ancora un po’ di degustazione: di fatto, stava trattando il bassista come se fosse stato un vino pregiato di qualche vecchia annata.

Chris non disse nulla, ma i suoi battiti accelerarono quando sentì la lingua ruvida del cantante che accarezzava la sua pelle. Chiuse gli occhi, sconvolto, e alzò la testa. Rimase in quella posizione, attendendo. Matt lo guardò, mentre tremava e deglutiva e decise che era arrivato il momento di farla finita. Annusò ancora la pelle e poi, con un gesto fulmineo, la azzannò spietatamente. Prima sentì l’urlo strozzato di Chris, e poi il sapore di un fiotto caldo di sangue gli riempì la bocca. Socchiuse gli occhi, sopraffatto dal piacere, e si aggrappò con la mano alla nuca di Chris, che ormai era già svenuto. Succhiò a lungo, emettendo brontolii, finché non vide impallidire a vista d’occhio la pelle del bassista e non sentì il profumo affievolirsi. A malincuore si staccò da quella pelle che lo invitava ancora e si asciugò la bocca. Gustò ancora il sapore del sangue e lanciò un’occhiata sadicamente divertita al corpo disteso scompostamente sul sofà. Andò a guardarsi allo specchio e, soddisfatto, vide che il suo viso si era colorato di una lieve e già più normale sfumatura di rosa. Al contrario, Chris era così pallido che anche le sue labbra erano quasi blu. Matt si sedette amorevolmente vicino a lui e stese una coperta calda e spessa sul suo corpo. Alzò la cornetta del telefono e disse:

-Buonasera. Vorrei tanto una tazza di tè caldo e una grossa bistecca, per favore...grazie-.

Anche se stupita, la risposta fu affermativa. Appoggiò la cornetta sulla forcella e si rivolse di nuovo a Chris. Sbatteva le palpebre debolmente e respirava a fatica.

-Adesso ti portiamo un po’ di cibo-, disse Matt con la sua voce maledettamente rassicurante, guardandolo come fosse stato un bambino malato e accarezzandogli i capelli. Poi si rese conto che il suo bassista non era solo buono da mangiare, ma anche inspiegabilmente attraente. Si morse languidamente il labbro inferiore e sfiorò la guancia di Chris, che aprì gli occhi e si ritrasse guardandolo malevolo.

-Andiamo, Chris...lo sai che se sto senza rischio di morire-, fece con una vocina flebile e pietosa.

-Cazzo, Matt-, fece furioso Chris, ma la sua voce rimase poco più di un rantolo,-almeno potevi farlo in fretta senza farmi morire di paura!-.

-Ma dai...scusa, tu un vino non lo odori, non ti bagni le labbra, prima di berlo?-, fece Matt sorridendo.

-IO non sono un vino. Sono una persona, cazzo, renditene conto!-.

-D’accordo...la prossima volta ti salterò addosso come un rozzo...lupo-, disse cantilenando Matt.

Chris aveva tanta voglia di tirargli un cazzotto, ma al momento non c’era nessuna parte del suo corpo che fosse in grado di muoversi. Matt ridacchiò divertito e gli stampò un bacio tiepido sulla fronte.

Aprì la porta e trovò la cameriera con il pugno alzato che stava per bussare. Questa arrossì e gli porse il vassoio con il tè e la bistecca. Matt le rivolse un mezzo sorriso che sapeva avere del fascino e la ringraziò, chiudendole la porta in faccia.

-Cheers, ecco lo spuntino-, fece Matt allegramente, e Chris fece una smorfia:

-Non voglio una bistecca. Voglio una trasfusione, cazzo-.

-Beh, una sacca di sangue non ce l’ho...e comunque la consumerei io prima di te-, replicò ancora baldanzoso Matt, spostando con facilità un tavolino che mise di fronte a Chris, e ci appoggiò il vassoio.

Chris lo guardò e sentì una fitta di fame. Lentamente, scostò la coperta e si sedette. Matt inclinò la testa guardandolo mentre si abbuffava e si sedette di nuovo vicino a lui. Gli circondò la vita con un braccio e lo baciò sul collo, sentendo uno strano calore nel ventre. Chris mugolò di protesta, ma senza smettere di mangiare, e cercò di scrollarselo di dosso, ma Matt continuò ad annusarlo e a baciarlo sempre più sensualmente, finché non costrinse l’amico a dargli una spallata irritata.

-Matt, posso cordialmente chiederti CHE CAZZO FAI?!-, si voltò Chris fulminandolo. In quella pausa Matt fece scivolare una mano fra le gambe di Chris, che si paralizzò.

-Mi piaci, Chris-, fece in tono ancora più languido di prima, -e volevo che lo sapessi-.

Chris, sebbene colpito dal tono seducente di Matt, scostò con uno scatto la mano del moro.

-Tu sei pazzo. Tu non sei te stesso. Vedi di svenire in fretta, così torni normale...voglio dire, umano-, rispose Chris sottolineando l’ultima frase.

Matt ridusse gli occhi a due fessure e, con la voce più velenosa e cattiva che poteva rispose:

-Senti chi parla. Proprio tu blateri di normalità! Eppure sono io quello che ti liscia il pelo, che ti tiene a bada, che ti canta le ninne-nanne per calmarti quando hai le crisi...sei un cazzo di ingrato, ecco cosa sei. Io invece ti chiedo di darmi un po’ del tuo sangue per sopravvivere e poi mi prendo anche cura di te!-. Chris si fermò e sussurrò:

-Non sono io quello che ha voluto curiosare a casa di quel tizio. Sei tu quello fissato col mistero, sei tu quello che ha voluto vedere se le leggende su licantropi e vampiri erano vere-.

Matt si rilassò e sorrise: -è vero, hai ragione. Non sono stato molto furbo...e mi dispiace di averti messo in mezzo-, concluse facendo diventare il suo sorriso una smorfia di amarezza.

-Ok, Matt. Ascolta, a me va pure bene offrirti il collo quando ti serve a mantenerti in vita, ma la prossima volta non prenderlo come un gioco. Mi fai male quando lo fai, e ogni volta mi metti in pericolo di vita, per me non è un divertimento. E soprattutto piantala di fare la voce sexy ogni volta che sei trasformato-, aggiunse con un pizzico di stizza. Matt strabuzzo gli occhi.

-Perché??-, fece ridacchiando.

-Perché sembri un maledetto attore porno, ecco perché-, fece Chris cominciando a sentirsi meglio e rilassandosi con la testa all’indietro sullo schienale.

-Beh, potrei anche farlo-, fece Matt tornando a leccarsi le labbra.

-Cosa?-, domandò Chris alzando la testa e sollevando un sopracciglio.

–L’attore porno-, rispose Matt sorridendo beffardo.

Chris lo fissò stupito e poi fece, lentamente: -sei-diventato-scemo?-.

La reazione divertì molto il cantante, che si avvicinò ancora di più a Chris e gli sussurrò all’orecchio: -tu potresti essere il mio primo partner-, e provò di nuovo a toccare l’interno coscia del bassista, provocando un sussulto.

-Dì un pò, Matt, ma il mio sangue te l’ha fatto diventare duro? Dio mio, dovrò inscatolarlo e venderlo ai vampiri, funziona meglio del Viagra-, fece arrabbiato e tremendamente imbarazzato il povero Chris.

-Beh-, soffiò Matt, -non ho mai provato il Viagra ma ne sono quasi certo. Sei sexy da impazzire, Chris-.

Come mezz’ora prima, il pronunciare quel nome gli fece venire l’acquolina, ma adesso la sensazione era ancora più forte. In quello stato, non l’aveva mai provata prima, ma sapeva che per il suo alter ego era una sensazione abituale. Tuttavia fu travolto da quell’insieme di istinti e si trovò scaraventato contro Chris, le labbra incollate alle sue e la lingua che già serpeggiava nella sua bocca. Quest’ultimo cercò di staccarlo da sé, mugolando irritato, ma dopo qualche secondo cominciò a sentire anche lui l’eccitazione che montava nel basso ventre e si lasciò andare. Si baciarono a lungo e in modo selvaggio, sembrarono perdere il controllo in un senso crescente di vertigine, come fossero ubriachi e Matt stava cominciando a sbottonarsi i pantaloni mentre Chris gli baciava il collo solleticandolo con la lingua, finché il momento non fu rotto da qualcuno che bussava alla porta. Furioso, Matt si alzò di scatto e marciò in quella direzione determinato a sfondare la faccia di chiunque avesse spezzato l’atmosfera, ma a poco meno di un metro dalla porta chiusa svenne di nuovo inciampando e crollando a terra come un castello di carte. Chris, che ancora ansimava per l’eccitazione, trattenne il respiro strabuzzando gli occhi e riconobbe la voce ovattata di Dom che li chiamava.

-Matt! Chris! Siete dentro? Vi devo lasciare soli?-. Il bassista deglutì, si alzò, scavalcò il corpo che cominciava a tremare di nuovo ed aprì la porta. Dom guardò prima lui, poi Matt e sbiancò.

-Si...si è trasformato?-, balbettò incerto. Non voleva avere a che fare con Matt, quando c’era la Luna piena.

-Sta tornando umano, se è questo che intendi...non ti preoccupare, non ti salterà al collo-, fece Chris spazientito.

Sentendo l’ultima parola, Dom fissò i due buchi su quello di Chris, che li coprì istintivamente col colletto della camicia, peggiorando peraltro la situazione perché era sporco di sangue.

-L’ha...l’ha fatto -, mormorò Dom.

-Sì, non so se lo sai, ma a me lo fa ogni mese-, sbuffò Chris, sapendo comunque molto bene quello che avevano concordato loro tre: che se fosse toccato a Dom probabilmente sarebbe stato troppo gracile per sopportare una tale perdita di sangue. Dom, ancora spaventato, mosse col piede il corpo di Matt, che si era rilassato e che rispose con una specie di muggito sordo. Poi aprì gli occhi e li trovò entrambi lì che lo fissavano, Dom con gli occhi fuori dalle orbite e Chris che si toccava il collo e che poi esaminava i polpastrelli accertandosi che il sangue aveva smesso di uscire dai due fori.

-Che...che?!-, riuscì a formulare Matt.

Chris gli porse la mano e lo aiutò ad alzarsi.

-Come va?-, fece poi, fissandolo in modo strano. Fu eloquente il fatto che lanciò un’occhiata in mezzo alle gambe del cantante, che seguì il suo sguardo, intuì e arrossì subito.

-Oh Dio...che ho fatto??-, domandò con la voce spezzata dalla vergogna.

-Qualcosa di cui ti farò pentire amaramente...soprattutto perché stavo per farlo anch’io-, aggiunse con una nota di disgusto.

-Cristo-, fece Matt con le lacrime agli occhi, -mi spiace, Cheers...è che...-. Lasciò sospesa la frase, ma Chris scosse la testa e disse: -non ti preoccupare...dopotutto, stava piacendo pure a me-. Stavolta fu lui e leccarsi le labbra, troppo lentamente per sembrare un tic involontario. Matt lo fissò, ma decise di non darci peso.

Poi Chris riprese sogghignando: -Magari ci sarebbe pure piaciuto, ma Dom ci ha interrotti proprio sul più bello...

Il batterista, che non aveva fiatato per tutto il tempo, si rivolse a lui con gli occhi che lampeggiavano ed esclamò: -Ah, scusate se ho interrotto il vostro momento di omosessualità, mi dispiace proprio tanto, magari riprendete adesso, io sto qua buono buono a guardare!-.

Chris e Matt scoppiarono a ridere. Ma non è detto che non ci avessero pensato.

[Allora, il mio è un esperimento, dovrebbe finire con questo primo capitolo ma ho un seguito scritto per metà, però prima di continuarlo voglio vedere se questo penosissimo primo capitolo è già troppo orrendo o se magari un secondo non ci sta malissimo, ecco...quindi delle recensioni mi servono proprio, ditemi se vale la pena finire il chappy
lo so che secondo me chris sta sempre a subire...a me attizza così, non ci posso fare niente, è troppo tatoloso per fare l'aggressivo...magari lo riscatto nel capitolo2 versione beta xD
^^ Ah, ne approfitto per ringraziare ancora chi ha letto i miei ultimi scleri, specialmente "and pushing us into self-destruction", sono particolarmente legata a quella storia e le vostre recensioni sono importanti per me =3 vi amo tutteeeeeeeeeeeee!!!!]

   
 
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