"Ti amo". Furono le sue ultime parole prima che uscisse di casa per fare un po' di compere. 
Da quel giorno non l'ebbi più vista, neanche al centro di New York dove noi abitavamo... Non l'ebbi più vista fisicamente, con il suo sorriso splendente, corpo che poteva far anche imbizzarrire un vecchio con il genitale fuori uso e quei suoi capelli vellutati.
Adesso la vedo solo in un modo. Tramite lacrime e fiori. Già, è morta. Sapete di chi sto parlando? 
Della mia ragazza London con cui convivevo da ben 10 anni... Maledico quel giorno che non la trattenei a casa per fare un po' di cose sconce o magari, anche solo per un po' di coccole.
Ricordo bene la ricostruzione che mi fecero gli agenti della polizia di New York quel giorno, mi dissero precisamente queste parole: "Signor. James Warlock, mi dispiace comunicarle questo dispiacere ma, London è venuta a mancare qualche ora fa. Pare che sia stata colpita da un'infarto mortale mentre era dentro il discount a due isolati da qui."
Voi vi starete chiedendo come mai la polizia ha collegato la morte della mia amata a me dato che non eravamo sposati. Beh, quando ero all'ultimo anno di liceo (ero già fidanzato con London da circa 2 anni), mi piaceva molto praticare il vandalismo e rubare nei centro commerciali.
Un giorno mi trovavo nel music shop del centro commerciale a circa 6 km da casa mia, in quel momento non ricordo cosa stavo fregando, se bacchette o addirittura uno splash (un piatto della batteria, più piccolo degli altri. Sì sono un batterista e di questo ne parlerò più avanti). Fatto sta comunque, venni beccato, mentre cercavo di infilare uno dei due oggetti elencati prima nel mio zaino, dal proprietario del negozio (pensa te che sfiga).
"Cosa cavolo stai facendo?" Mi disse con aria molto furiosa.
Balbettai e cercai di trovare una scusa, "Ehm...Ehm...Guardi non è come sembra, volevo solo vedere se entrava nello zaino". Cercavo di essere spiritoso, in modo da poter far sparire i sospetti al proprietario, ma niente, non se l'era bevuta.
"Chiamo la polizia! Chiamo la polizia! Chiamo la polizia!" disse continuamente senza mai fiatare una volta mentre si dirigeva al telefono. Preso dal panico cercai di scappare ma ovviamente essendo cari amici io e la sfiga, appena arrivai davanti alla porta chi mi ritrovo davanti?
Il capo della polizia di New York Wallas, lui oltre ad essere un bravo poliziotto (si lo devo ammettere, ero io il "cattivone" di turno) era anche un bravo trombettista. Non so cosa volesse comprare so solo per certo che quel cazzone di un proprietario gli raccontò tutto e indovinate un po'?
Eh già, due bei mesi al fresco, dietro le sbarre, bella vacanza no? 
Fortunatamente London, dopo averla chiamata, non ci pensò due volte e pagò per me la cauzione di 250 dollari. Spiegò che era la mia ragazza e che ero un coglione (aveva ragione). Che amore che era...
Ecco il motivo per cui dopo la sua morte, la polizia venne subito da me.
Mi manca, mi manca da morire. Perché dio non ha preso me? Perché proprio quella ragazza? La vita a volte è ingiusta.
Ebbi e continuo ad avere crisi di pianto, uno che mi ricordo bene è stata circa due mesi fa, quando guardai l'album fotografico della nostra vacanza a Malta, l'ebbi ritrovato dentro uno scaffale della mia libreria e neanche avessi sfogliato due pagine cominciai a piangere come un bambino, piansi talmente tanto che vomitai anche.
Sto cercando di andare avanti sia per me che per lei, continuerò la mia carriera da musicista (a lei piaceva il fatto che volevo continuare con questo tipo di carriera), andrò ogni fine settimana davanti la sua tomba e mi farò una bella chiacchierata. Tutto questo mentre aspetto di rincontrarla, in futuro, in paradiso.