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Autore: AlexVause    13/12/2013    6 recensioni
For You (per Te)
Cosa non farei per te, Amore Mio...
Ogni giorno che passa sei nel mio cuore.
Ogni attimo in cui non ci sei, sento la tua mancanza.
Ogni mio passo lo farò verso te, ogni mia azione sarà per te.
Always (sempre)
Ogni cosa te la dedicherò, fosse anche solo un sorriso. Finchè vivrò e per sempre.
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Swan Queen
Seguito di Trust.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: David Nolan/Principe Azzurro, Emma Swan, Mary Margaret Blanchard/Biancaneve, Regina Mills, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Amarsi e perdersi per poi ritrovarsi. Destino.'
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Capitolo 12
 
- Non c’è tempo da perdere. Andate ad informare James della trappola che via hanno teso. Io vado da Gold.
Disse Regina, aiutando la compagna ad alzarsi da terra.
- Perché da Gold?
Chiese Emma ancora lievemente scombussolata per quanto accaduto in precedenza.
- Perché è l’unico, che può sapere dove possano aver portato Henry.
Detto ciò, la Evil Queen fischiò con le labbra.
In brevissimo tempo furono raggiunte da uno splendido cavallo nero.
- Salite. La radio è nella borsa alla vostra destra.
Spiegò il Sindaco, tenendo in mano le briglie in modo che le due donne potessero salire a cavallo.
Assicuratasi che madre e figlia fossero pronte per andare, cedette le briglie a Snow.
- Grazie Re…
Non riuscì nemmeno a terminare la frase. La sua matrigna era già svanita.
- …gina…
 
Il Sindaco vide Emma nel suo ufficio, in piedi vicino alla scrivania. Le dava le spalle.
- I tuoi mi hanno detto che ti avrei trovata qui.
Disse in tono gentile alla compagna che la ignorò.
La Evil Queen era arrivata alla Centrale di Polizia, dopo un’ora di estenuante chiacchierata con Gold a proposito di un piano attuabile e possibilmente non suicida, per il recupero di Henry.
Quel silenzio da parte della bionda era strano.
- Emma…
Chiamò il Sindaco con lieve preoccupazione.
- Era li. Lo sentivo urlare, chiamarmi.
Non ho potuto aiutarlo, non sono stata in grado.
Lo Sceriffo afferrò il vaso che si trovava sulla scrivania di James. Conteneva i fiori portati da Snow, per dare colore a quell’ufficio che a detta sua era da considerarsi spento.
Emma lanciò il vaso di vetro che si infranse contro l’archivio in acciaio.
La mora le si avvicinò, mentre lentamente la compagna singhiozzando, si lasciò scivolare a terra con la schiena a ridosso della scrivania.
Lacrime calde le bagnavano il viso.
Regina le si accucciò accanto, abbracciandola e stringendola a se.
Le si strinse un nodo in gola nel vederla così fragile. Si accorse di amarla ancor di più.
- Lo troveremo Emma. Ci sono io con te.
Le parlò dolcemente, baciandole la fronte che posava sulla sua spalla.
- Sono la salvatrice e non riesco nemmeno a salvare mio figlio.
Il Sindaco si scostò, mettendosi davanti a lei. Le mise le mani sulle spalle e la guardò negli occhi.
- Lo salverai. Insieme lo faremo.
L’abbracciò teneramente per poi asciugarle le lacrime accarezzandole le guance.
- Ora vieni Emma. Gli altri ci aspettano.
 
- In poche parole, vi sintetizzo il tutto. Come potete vedere, davanti a noi abbiamo una sfera bianca su di un asse in legno. È un mappamondo e sarà la via che ci svelerà l’ubicazione del piccolo Henry.
Gold stava informando i presenti, sul piano concordato in precedenza assieme a Regina.
- Come funziona?
Chiese Emma incuriosita.
- Sarà una goccia del sangue di uno dei genitori, lasciata cadere su questa candida sfera, a far si che codesto mappamondo localizzi il ragazzo.
Spiegò Rumple.
Neal e la ex compagna si scambiarono un’occhiata.
I Charming erano attorno al tavolo assieme alla figlia, Neal, Tremotino e Belle.
- Cosa devo fare?
Chiese Bae al padre.
- Devi solo pungere il tuo dito indice su di questa punta…
L’uomo indicò la cima acuminata, della sfera bianca situata al centro del tavolo, davanti ai presenti.
- …e lasciar cadere la goccia del tuo sangue sul bianco della sfera.
Neal eseguì.
Occorsero alcuni istanti e la terra dove si trovava il piccolo Henry si mostrò a loro.
- Dove si trova quel luogo?
Chiese Snow stringendosi a James.
- Neverland…
Disse Regina comparendo dietro a Rumple.
- …e con uno di questi lo raggiungeremo.
La Evil Queen mise sul tavolo un sacchetto in velluto nero, con all’interno gli ultimi fagioli magici rimasti.
- E’ il momento!
Esclamò Emma avvicinandosi alla compagna, che le sorrise fiduciosa.
 
Erano giunti vicino al cratere che, da quando rapirono Henry aprendo un altro portale, si era ingrandito.
James aveva sulle spalle uno zaino con alcune provviste, così come Neal.
Gold aveva a tracolla una piccola borsa contenente incantesimi ed oggetti magici, che potevano sempre tornare utili.
Emma, come suo padre e il suo ex compagno, erano provvisti di spada al loro fianco, mentre Snow White teneva stretto a se il suo arco con in spalla la faretra.
- Regina.
Gold si volse a guardare la donna al suo fianco.
- La magia sull’Isola che non C’è è diversa. Se vuoi salvare Henry e mantenere noi sani, presta attenzione a ciò che fai.
La Evil Queen lo guardò alzando un sopracciglio, ma accennò comunque un assenso con il capo.
L’uomo, dal canto suo, badò bene che l’ex allieva avesse compreso l’importanza delle sue parole, prima di dire addio a Belle.
Regina prese dalla tasca del suo cappotto un fagiolo magico, attese che tutti i presenti si prendessero per mano.
Sospirò e poi gettò l’oggetto magico nel cratere che, creando un portale in cui tutti saltarono contemporaneamente, li fece sparire chiudendosi.
 
Il viaggio fu molto breve. Questione di attimi.
Si ritrovarono seduti a terra, uno di fianco all’altro.
Emma alzò velocemente lo sguardo verso i genitori e la compagna.
Tutti sembravano stare bene, ma la sensazione unanime di non essere soli divenne realtà.
Con la coda dell’occhio lo Sceriffo intravide un arciere puntare l’arco in direzione della mora al suo fianco.
- Regina!
Urlò la bionda prima di tuffarsi sopra al Sindaco che si stava rialzando.
Caddero rovinosamente a terra, mentre la freccia si andò a conficcare nel terreno.
Emma sdraiata sulla Evil Queen per proteggerla.
In un breve lasso di tempo furono circondati.
- Neverland.
Ripeté Regina sprezzante.
- Ben venuti sull’Isola che non c’è.
Salutò sorridendo Re George.
- Vedo con piacere che sei sopravvissuta Snow.
Continuò l’uomo ghignando.
- Dov’è mio figlio?
Chiese Emma scostandosi da Regina e tendendole la mano per aiutarla ad alzarsi.
George fece spallucce
- Non con me.
Rispose non curante di quale fosse il problema che affliggeva il gruppo di visitatori.
Con un gesto veloce, il Sindaco aprì le braccia verso l’esterno, facendo cadere a terra tutti i soldati che li stavano accerchiando.
- Te lo chiedo nuovamente. Dov’è nostro figlio?
Sibilò Regina ferocemente.
Era ad un passo dal tiranno, che avanzò verso di lei sfidandola.
Azione che ella non accolse di buongrado.
Afferrò al collo l’uomo che rise.
- Sei così bella quando ti arrabbi.
L’adulò il Re, non curante di quanto ciò potesse infastidirla.
Lei doveva esser sua. Non gli importava il mezzo, ma solo il fine. Sbagliava.
- Ti strapperò il cuore se non parli.
L’uomo ampliò il suo sorriso. Lo eccitava la sua rabbia, la sua cattiveria. Era la vera Evil Queen a parlare.
- Mostrami tutto il tuo veleno, Regina.
Il Sindaco prestò attenzione ai rumori intorno a lei e al gruppo di viaggiatori che l’accompagnava.
Le guardie stavano tendendo gli archi, pronti a scoccare.
Gold si avvicinò ai Charming e a Neal, tirando Emma bruscamente verso di se.
- E’ tutto tuo Regina.
Disse Rumple, facendole  capire che la situazione era sotto il suo controllo.
Ciò indicava che Emma era al sicuro.
Regina tornò a fissare l’uomo davanti a se. Il suo sguardo sembrava fuoco liquido.
Poggiò le unghie sul petto di Re George. Tale gesto fece svanire il suo sorriso arrogante, sostituendosi ad esso un espressione di fastidio, facendosi via via sempre più marcata.
Il tiranno iniziò a gemere di dolore, afferrando il polso della Evil Queen che tanto ammirava.
La donna intensificava lentamente la pressione sul suo petto. Il dolore era più acuto, sino a divenire talmente forte da toglierli il respiro.
- L’ha preso Pan
Si era finalmente deciso a parlare?
- Dove l’ha portato?
Chiese Emma ancora accanto a Gold.
- Non lo so.
Il dolore crebbe e il tiranno si ridusse a boccheggiare come un pesce fuor d’acqua.
Non si sarebbe fermata finché lui non avesse parlato o alla peggio, finché non fosse morto.  
- Uccidetela, che aspettate!
Gridò l’uomo nel panico.
Gli archi si tesero e le frecce vennero scoccate in direzione del Sindaco.
Gold strinse il polso della bionda al suo fianco, pronta a scattare per salvare la compagna.
Con un gesto Rumple fermò le frecce a mezz’aria. Volse la mano verso gli arcieri e ciò che fu scagliato tornò ai vari mittenti.
Urla e gemiti di dolore si udirono sul limitare della foresta,.
Gli uomini di Re George, non erano più di alcun aiuto per lui.
Il Tiranno ormai pallido e quasi senza forze, afferrò Regina per il colletto del cappotto tirandola a se.
- Ho detto che non lo so.
A quelle parole così false, la Evil Queen spinse l’uomo contro il tronco di un albero dietro di lui.
Tolse la mano dal collo afferrandogli la mascella con forza e con le dita spinse ancor più sul petto sino a farlo sanguinare.
- Basta giocare!
Gridò con cattiveria Regina.
- Non sto giocando.
Re George biascicò ansimando pesantemente.
Il Sindaco era fuori di se.
- Basta Regina! Così non hai mai ottenuto nulla.
Intervenne Snow.
- Allontanati da lui. Per favore.
Si intromise James a supporto della moglie.
- No. Questo è l’unico metodo che funziona, con gente come lui.
Si giustificò la mora.
- Regina…ti…prego.
La supplicò l’uomo sofferente davanti a lei.
- Non accetto le tue suppliche. Non dopo che hai rapito mio figlio!
La Evil Queen gli parlò con tutto l’odio che aveva in corpo.
- Regina.
Emma le poggiò una mano sulla spalla.
- Anch’io lo voglio sapere, ma…questo non è il modo giusto per farlo.
Parlò con tono dolce la ragazza. Voleva solo calmare la compagna. Le faceva un effetto così strano sentire e vedere tutto quell’odio in lei.
Regina sorrise, con fare tutt’altro che amichevole.
Si scostò dal tiranno lasciando la presa alla mascella e al petto. Si sentì subito sollevato.
- Dove si trova mio figlio? Non lo ripeterò un’altra volta.
Re George alzò lo sguardo verso la figlia dei Charming.
- Con loro.
Scandì le parole pronunciate, seppur a fatica, alzando un braccio verso un punto situato alle spalle del gruppo di viaggiatori.
Tutti si volsero a guardare ciò che l’uomo aveva indicato loro.
Il tiranno approfittando della distrazione da parte di tutti, estrasse un coltello dal fodero allacciato alla propria cinta e lanciò un fendente verso Regina, per colpirla alle spalle. La donna si voltò accortasi dell’imminente pericolo.
Si udirono un gemito, seguito da un tonfo sordo.
Hook, comparso alle spalle dell’uomo, lo colpì a morte.
Re George giaceva senza vita al suolo.
I Lost Boys si voltarono iniziando poi a correre verso l’interno del bosco.
Gold li indicò, mostrando al resto del suo gruppo che stavano per scappare.
Neal, i Charming, Emma, Regina ed Hook si lanciarono al loro inseguimento.
Il vento gelido accarezzava i loro volti.
La notte a Neverland sembrava ancor più buia.
Le foglie e i rami delle piante che si stanziavano durante il percorso, venivano spostati con le mani per evitare che finissero sui loro volti.
L’unico rumore udibile in quel momento era quello di scarpe e stivali che calpestavano a passi veloci il terreno umido.
I loro respiri si facevano sempre più pesanti.
Iniziavano a sentirsi affaticati, ma non potevano mollare, non ora.
James si fermò bruscamente, imitato dagli altri al suo seguito.
- Dove sono andati!
Il Principe era furibondo. Li aveva perduti.
Erano arrivati sino al confine dell’isola, situato su di una parete rocciosa. Sotto di loro una distesa di acqua nera ed inquietante.
Lo strapiombo che dava sull’oceano avrebbe provocato vertigini a chiunque.
- Non possono essere spariti!
Esclamò Emma.
- Dici?
Chiese Gold ironico, apparendo accanto a loro.
- A me sembrano esserci riusciti benissimo, come d’altronde voi siete stati eccellenti nel perderli di vista.
I miei complimenti.
Li canzonò l’uomo attirando su di se sguardi contrariati.
- Invece siamo proprio qui.
Una voce provenne dalla vegetazione dinnanzi a loro.
Un ragazzo alto e incappucciato, lanciò ai piedi di Baelfire un oggetto.
Gold scostò il figlio prendendone il posto e, quando la fiala si infranse al suolo, venne investito da una violacea.
- No!
Esclamò Rumple, cosciente di ciò che era appena accaduto.
Si erano presi gioco di lui. Sapevano che in quel modo l’avrebbero colpito.
Neal, James ed Hook andarono velocemente verso il bosco, ma i Bimbi Sperduti erano spariti nuovamente.
Tornarono sui loro passi, raggiungendo Snow, Gold, Regina ed Emma.
- Papà…stai bene?
Gold si voltò verso il figlio preoccupato.
- Mi hanno privato dei poteri.
 
 
Note di Alex: Ed ecco a voi un caloroso benvenuto, ai nostri viaggiatori, in puro stile Neverland.
Cos’accadrà? Staremo a vedere.
Grazie ancora tantissimo per le vostre recensioni e alla prossima :)
  
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