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Autore: Julia of Elaja    13/12/2013    5 recensioni
Questa storia nasce da una splendida canzone di Kate Bush: "Babooshka".
Ogni frase di questa meravigliosa canzone sarà il titolo di ogni singolo capitolo.
"Perchè quando una donna vuole testare la fedeltà di suo marito, può diventare davvero pericolosa..."
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bulma, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Incompiuta
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He shouted out: “I'm yours, Babooshka!”.



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L'alba.
C'era forse qualcosa di più perfetto di quel nascere lento e tranquillo del sole, del suo spettacolo nel rischiarare le tenebre della notte in sfumature di infiniti colori?
E quel calore... impalpabile eppure presente, soprattutto in quella mattina di piena estate.
Vegeta alzò lo sguardo e fissò l'enorme astro senza alcun timore: lui non era un essere umano, era un Saiyan e poteva permettersi di guardare il sole senza il rischio di rimanere cieco dopo averlo fatto.
Una notte era passata, piena di dolore e di pensieri; ma finalmente aveva ripreso coscienza di se stesso. Ora sapeva ciò che voleva. Anzi, chi voleva con sé. 
Forse c'era ancora qualcosa che non lo convinceva, ma avrebbe appianato ogni dubbio di lì a poche ore.
Ora l'importante era tornare a casa, fare una doccia e riposare.
Sarebbe stato un giorno importante, quello. Si sentiva come se stesse per combattere la battaglia più pericolosa di tutta la sua vita, il cuore in gola e le pupille leggermente dilatate, il respiro affannoso. Vegeta aveva paura, forse davvero per la prima volta nella sua vita, come mai ne aveva avuta prima.
Ma era pronto; quel giorno avrebbe decretato il resto della sua vita; avrebbe potuto viverla da re o da fallito. Tutto dipendeva dalla sua scelta.
E alzatosi da terra, si ripulì le ginocchia sporche e si avviò con passo deciso verso casa sua, sotto la luce del sole che ormai splendeva nel cielo terso.


Bulma si girò e rigirò nel letto, fissando il sole che ormai era sorto; non era stata la sua luce a risvegliarla, perché non aveva dormito. Non era riuscita a chiudere occhio, per tutta la notte, nemmeno un istante.
Tornata a casa, si era spogliata degli abiti di Babooshka e, struccatasi e nascoste le robe, si era gettata sul letto con un solo pensiero in testa: chi avrebbe scelto Vegeta?
La bella e giovane, avvenente, Babooshka? O la vecchia e fredda Bulma?
Ma, d'altronde, cos'altro poteva fare? 
La voglia di abbracciarlo e baciarlo, appena sarebbe rientrato, era tanta; ma voleva trattenersi, lasciare che lui prendesse la sua decisione senza essere influenzato da quelle iniziative non richieste. E nel buio della notte Bulma aveva ripercorso la sua vita con lui, dai primi giorni assieme sino a quelli dell'ultimo periodo; i più bui e dolorosi.
Sospirando si alzò dal letto, e con passo svelto si diresse in cucina; lo stomaco le brontolava, un po' per la fame un po' per l'ansia che la attanagliava ormai da ore. Bulma aveva paura di perderlo, definitivamente.
Bevendo un bicchiere di latte fresco, si rilassò per qualche istante; se Vegeta l'avesse rifiutata, allora se ne sarebbe fatta una ragione. Lei aveva tentato di capire, con l'espediente di Babooshka, se lui l'amasse ancora; ma ancora una risposta non l'aveva avuta. Quella sarebbe arrivata di lì a poche ore.
Un rumore di porta sbattuta la fece sobbalzare; il bicchiere le cadde di mano, cadendo a terra in mille piccole schegge e riversando quel po' di latte rimasto dappertutto sul pavimento.
Un istante dopo Vegeta comparve sulla soglia della porta, l'aria allarmata e il respiro affaticato: “Bulma!”.
“Va tutto bene! Mi è solo scivolato un bicchiere!” la donna si trattenne dallo scoppiare a piangere; la tensione, in quel momento, era elevatissima. Lui però si era preoccupato per lei; si era precipitato nel sentire quel rumore e dal suo volto traspariva la sua ansietà. Solo quando lei prese un panno per poter asciugare il latte riverso a terra, lui si allontanò in silenzio. Diretto, stranamente, verso il piano superiore.
Quando mai di mattina Vegeta saliva al piano superiore? Era una cosa che non faceva da anni, ormai!
Generalmente andava in camera da letto per spalancare le finestre o per cambiarsi d'abito; Bulma finse indifferenza al fatto che lui fosse vestito come se dovesse uscire, sapendo bene che in realtà quelli erano gli abiti della sera precedente.
Forse era andato sopra proprio per cambiarsi, non c'era altra spiegazione; e con aria rassegnata, Bulma riprese a raccogliere i cocci e pulire ogni cosa lì in cucina.

Le orecchie tese per percepire ogni singolo rumore e l'aria sull'attenti, Vegeta fissava malinconico il letto matrimoniale dove sua moglie riposava sola da ormai molto tempo.
Alla ricerca di qualcosa, o forse di nulla, iniziò a muoversi lentamente, aprendo i cassetti e ispezionandone il contenuto, sempre attento all'avvertire eventuali passi di sua moglie in avvicinamento; ma tutto taceva, quindi riprese a cercare.
Cosa poi?
Non lo sapeva nemmeno lui, con certezza; cercava un segno, qualcosa che gli dicesse che tutto ciò che aveva immaginato fino a quel momento era vero, che dal primo momento aveva intuito tutto. 
Ma nulla, non trovava niente che potesse tranquillizzarlo; questo mandava in crisi la sua scelta. Non poteva rischiare di sbagliare, doveva essere tutto preciso ed esatto. Gli mancava solo quella maledetta conferma...
Sbuffando si rimise in piedi, dopo aver chiuso un ultimo cassetto facendo meno rumore possibile; scosse il capo spazientito. “Mi sono illuso” si rimproverò; e ora cosa avrebbe dovuto fare?
Uscendo dalla stanza, tuttavia, qualcosa attirò la sua attenzione; sul cuscino di Bulma c'era una piccola, quasi insignificante, macchiolina marrone. Curioso, Vegeta vi si avvicinò: era forse una macchia di sangue? O chissà cosa?
Quando fu a un soffio dal cuscino realizzò cosa fosse; un sorriso gli attraversò il volto, voleva quasi urlare per la gioia.
Ecco la prova che gli serviva.
Adesso era pronto per parlare.


Per il resto della giornata, Vegeta rimase chiuso nella Gravity Room; Bulma, nervosamente, camminava avanti e indietro nella sua stanza da letto, cercando di capire perché Vegeta fosse salito al piano superiore quella mattina.
Si era cambiato, certo, ma aveva impiegato troppo tempo per farlo; e la cosa aveva fatto insospettire Bulma.
Si era forse intrufolato in camera da letto? Improbabile, anche perché non c'era alcun segno del suo passaggio; forse si era limitato a fare un giro delle stanze per poi cambiarsi in un secondo momento, quella era un'ipotesi più plausibile.
Eppure qualcosa turbava Bulma; perché si era rinchiuso nella Gravity Room? Perché non le parlava, non le spiegava tutto? Che decisione aveva preso? E, soprattutto, l'aveva poi presa quella decisione?
Nell'attesa, scelse di ammazzare il tempo facendosi una doccia; sotto il getto d'acqua fresca, che le dava sollievo dal caldo afoso di quella giornata, Bulma pianse tutte le lacrime che insistentemente chiedevano di uscire da giorni ma che lei, caparbia, teneva rinchiuse in quella prigione di occhi.
Piangeva e le sue lacrime si confondevano con le gocce d'acqua, quel sapore salato sulle sue labbra che quasi le era mancato... quanto ancora avrebbe dovuto soffrire in quella maniera brutale? E, soprattutto, in silenzio?
Quella sera avrebbe forse dovuto presentarsi all'appuntamento con Vegeta, come Babooshka? Forse sì...
E se lui avesse scelto proprio l'avvenente donna, per rinunciare a sua moglie? Come avrebbe dovuto reagire Bulma?
“Dovrei continuare a reggere il gioco... o svelare il trucco?” si chiedeva. No, forse sarebbe stato meglio fingere ancora per un po' di tempo per poi far sparire Babooshka nel nulla. Sì, così anche lui avrebbe sofferto... avrebbe dovuto pagarla.
Avrebbe dovuto pagare per tutto il male che le aveva fatto.

La giornata trascorse forse anche troppo velocemente; Bulma in casa e Vegeta nella Gravity Room, nessun altro contatto tra loro se non quello sguardo quando la mattina si erano incontrati in cucina.
Erano quasi le dieci di sera e Bulma era ancora indecisa; avrebbe dovuto travestirsi e andare all'appuntamento?
Qualcosa nella sua testa le gridava di non farlo ma un'altra voce, meno insistente ma molto molto intrigante, le suggeriva di presentarsi come Babooshka e vedere se Vegeta l'avrebbe poi raggiunta o meno.
Venti minuti dopo dalla Capsule Corporation una donna bellissima con lunghi capelli rosei uscì con passo sicuro e deciso, nonostante i tacchi alti che indossava. Aveva l'aria agguerrita, stupenda; e non sapeva che un paio di occhi neri come la notte la stavano scrutando con malizia e interesse.
Ma poi, si sarebbe mai presentato lui? O forse sì? Bulma era curiosa; aspettava davanti al solito albero, come tutte le altre notti, mentre un leggero venticello caldo le scompigliava i finti capelli.
Guardava il cielo, aspettandosi di riconoscere la sagoma di lui stagliarsi contro la luna piena; non sapeva se temerlo o sperarci. Era combattuta, come al suo solito.
Sospirò rivolgendo lo sguardo all'orizzonte; c'era troppo silenzio, era così insolita quell'attesa carica di apprensione... sul suo cuore premeva qualcosa, un macigno. Era la paura. Era l'ignoto che la spaventava.
“Ehi, donna”.
Sussultò violentemente quando le sue orecchie udirono quella voce provenire da dietro di lei, mentre un paio di mani forti le avvinghiavano i fianchi prominenti.
“Vegeta” mormorò lei sorpresa “Io... credevo che...”.
“Non mi sarei presentato?” concluse lui per lei con un ghigno “Come avrei potuto?”.
Era il momento della verità allora; era arrivato, finalmente.
“Allora... chi hai scelto? Me o lei?”.
Calò il silenzio; Vegeta sorrise e, avvicinandosi provocatoriamente alle belle labbra di lei, le disse scandendo ogni singola sillaba: 
“Io sono tuo, Babooshka!”.




N.d.a.


Non mi uccidete, vi prego!! *W* ahah La storia non è ancora finita, ricordate?
Ebbene sì: Vegeta ha scelto la giovane bella e avvenente Babooshka! u.u
E ora cosa succederà? Come reagirà Bulma a questa cosa?
Siete curiosi eh? :3 Saprete tutto nel prossimo capitolo che, purtroppo, è anche l'ultimo! :'(
Tranquilli però che vi regalerò un finale con i fiocchi: garantito! U-u ;)
Baci allora e... ci si aggiorna (per l'ultima volta) al prossimo capitolo!
Julia :D
   
 
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