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Autore: Boy_    13/12/2013    1 recensioni
I ricordi erano ancora lì.
Si poteva ricordare come se fosse stato ieri.
Zayn si sentiva a pezzi mentre la sua casa bruciava con dentro la sua futura sposa.
Il destino non li voleva uniti.
Incontrerà un’altra ragazza.
Ma sarà disposto a lottare per lei oppure i ricordi lo tormenteranno?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Replay.
 
Lo dico.. Sono fragile!
Ma non avrò paura!
 
11 Settembre 2009
Camminavo a testa bassa osservando la punta delle mie scarpe. La campanella era appena suonata e non vedevo l’ora di tornare a casa da Amber. Solitamente ti aspetti che un ragazzo di 18 anni finita la scuola vada a divertirsi alle feste, conosca ragazze. Io invece la mia ragazza l’avevo a casa. Stupenda come non mai.
Non mi sarei mai aspettato però, che il destino me la portasse via. Imboccata la strada vidi tutto il vicinato correre ed urlare, una massa di persone intorno a casa mia che bruciava. Improvvisamente non sentì più il peso della cartella ma un peso sullo stomaco. Cercai immediatamente Amber tra la folla e non riuscendo a trovare i suoi capelli biondi da nessuna parte mi avvicinai di corsa spintonando non so quante persone. Una lacrima cadde sull’asfalto quando vidi il corpo inerme di Amber coperta da un lenzuolo bianco. E in quel momento ero morto anche io.

16 Giugno 2012
-Mi stai ascoltando Zayn?- sbuffò spazientita Clare. Posai l’ultimo rullino sul tavolo e mi girai verso di lei incitandola a parlare. Lei sorrise soddisfatta.
-Stavo dicendo. L’anno prossimo arriveranno nuove modelle, e vorrei che tu fossi uno dei fotografi per loro. Poi, devo posare per un servizio fotografico e mi piacerebbe..- fermai la sua parlantina con un gesto secco della mano. Posai i rullini nella borsa nera e la richiusi.
-Ti hanno già assegnato il fotografo Clare. So cosa avverrà l’anno prossimo, terrei a ricordarti che anche io ci lavoro qui.- presi la giacca nera dalla sedia e la misi facendo attenzione a non far cadere il pacchetto di sigarette.
-Calma tigre. Un altro dei tuoi giorni no? Volevo chiedertelo perché con te ho un rapporto migliore degli altri.- prese la sua borsa e se ne andò.  Da quando Amber è.. mi ha lasciato il rapporto con le ragazze era caduto a picco. Persino con mia madre e le mie sorelle.
Passai la lingua sulle labbra screpolate sentendole leggermente pizzicare. Passai la mano destra tra i capelli per poi portarla di nuovo nella tasca del giubbino.
Emisi un grugnito quando la mia spalla venne a contatto con qualcuno in modo brusco. La borsa con la macchina fotografica cadde a terra insieme a quella persona. Mi girai in fretta e furia.
-Scusami, non volevo.- disse la ragazza seduta a terra. Con la mano destra presi la borsa e con la sinistra le porsi la mano, accettò il mio aiuto.
-No, scusa tu- risposi. I miei occhi incontrarono i suoi. Feci passare il mio sguardo su tutto il suo viso. Non seppi precisamente il perché. Ma rimasi ipnotizzato quando le sue guancia si tinsero leggermente di rosso.
-Di solito non sono così sbadata, spero non si sia rotto niente- tirò la sua mano e la portò dietro la nuca sorridendo. Annuì impercettibilmente per poi girarmi e andarmene.
Portai una mano sulla guancia ed un profumo di rose mi pervase, riportandomi alla mente Amber.

-Malik- una voce femminile mi richiamò. Sentì alcuni passi seguirmi. Mi girai e incontrai i suoi occhi azzurri. Si toccava insistentemente la treccia bionda e si mordeva le labbra rosee.
-Doson- risposi al suo saluto. Si avvicinò al mio orecchio, e il suo profumo di rose mi invase le narici. La sua mano fredda incontrò la mia mentre mi passava un bigliettino.
-Non fare tardi. Il numero penso te lo guadagnerai stasera- mi fece l’occhiolino e sparì tra la folla dei corridoi della nostra scuola.


20 Febbraio 2013
-Malik concentrati- mi scosse Cristian. Ultimo servizio fotografico della giornata e poi a casa. Non vedevo l’ora di stendermi sul mio letto.
-Stop! Ragazze potete andare e fate entrare le altre- disse gentilmente Cristian. Poi si girò verso di me e sospirò stanco.
-Prendi bene la luce, soprattutto sulla nuova arrivata. Non devo dirti come fare il tuo lavoro Zayn- mi sussurrò giocoso. Accennai un sorriso e aspettai si mettessero tutte dietro l’obbiettivo. La musica ripartì e rimbombò tra le pareti bianche della sala. Ero esausto e gli occhi mi facevano male.
-Quella Zayn- mi sussurrò Clare guardando le foto dal pc. Annuì.
-Cara, mettiti qui- Clare portò in primo piano una ragazza mora. L’avevo già vista da qualche parte.
-Sciolte ragazze, dovete far arrapare i ragazzi, mi raccomando- disse Clare tornando dietro al pc. Ci fu una risata generale mentre io mi sentivo sempre più fuori posto.

Per ogni nuovo arrivo nell’azienda c’era una festa. E quest’anno era toccata a casa mia. Non potei far altro che sperare che nessuno rompesse niente.
Urtai accidentalmente una ragazza nel salone.
-Spero solo che io e te, d’ora in poi non dobbiamo incontrarci sempre così- sussurrò sorridendo lei. Non la guardai neanche, diretto verso la cucina.
-Ti ho fatto qualcosa? Non fai che guardarmi storto da sta mattina. Scommetto che non ti ricordi neanche di me- disse lei seguendomi e posando la sua mano sulla mia spalla. Lì ricordai il suo profumo tanto  simile a quello di Amber.
Questa ragazza mi ricorda troppo Amber.
-Mi ricordo di te- dissi girandomi e mettendo le mani in tasca. Lei accennò un sorriso e portò una ciocca castana dietro l’orecchio. Amber.
-Scusa, non volevo darti fastidio- disse mordendosi il labbro. Amber
-Piacere Alex- disse lei porgendomi la mano e sorridendo. Istintivamente portai la mia nelle sue mani piccole e fredde. Amber.
-Zayn- con mia grande sorpresa la voce mi uscì più bassa del previsto.
-Bella casa- disse lei cercando un altro argomento. Mi stava rendendo le cose difficili. Tutto di lei mi ricordava in qualche modo Amber. Il suo nome, il suo sorriso, le sue mani. Tutto. Mi sorrise e le sue guancia si tinsero subito di rosso. Lì notai delle adorabili fossette. Amber.
-Grazie- sbuffò. Portò le braccia sotto il seno. Lì mi resi conto che la nostra conversazione la stava stancando e non poco. Perché? Era stata lei a iniziare.
-Quando avrai voglia di conversare e sarai in grado di spiccicare più di tre parole fai un fischio- sbottò girandosi. I suoi capelli mossi mi ricordarono per l’ennesima volta Amber. E questo non andava bene. Provai un senso di vuoto quando il suo odore e il suo corpo non erano più vicini a me.
-Zayn, hai conosciuto mia cugina? La mia sexy cugina?- la voce di Louis mi distrasse. Il suo braccio mi cinse le spalle. Feci qualche passo in avanti per riuscire a raggiungere quella ragazza, ma era come scomparsa.

-Abbiamo preparato questa festa per presentare a tutti voi le nuove modelle. Salite sul palco- Cristian, al centro del salotto incitò le ragazze a salire sul palchetto al centro. Uscì fuori, la voglia di festeggiare era sotto i piedi. Era in un’ occasione come questa che mi fidanzai con Amber. Improvvisamente la rabbia si impossessò del mio corpo, gli occhi si appannarono. Erano passati quasi cinque anni e ancora provavo gli stessi sentimenti per quella biondina che adesso mi aveva lasciato. Lei non vorrebbe vedermi così, ma mi manca disperatamente. Ogni  singola mattina mi sveglio credendo che lei sia di fianco a me, che i suoi capelli biondi siano sparsi sul cuscino e che si sia messa addosso a me. Ma l’unica cosa che trovo è un letto vuoto, svuotato dal suo profumo. Un cuscino tra le mie braccia e la parte del suo armadio ancora vuoto. La mattina invece della colazione trovo il tavolo vuoto. Quando torno a casa non sento più la musica ad alto volume, ma un silenzio assordante. Mi sento vuoto. Semplicemente e costantemente vuoto.

-Fantastica la festa di ieri Zayn- Claire mi circondò le spalle sorridendo. L’unica che mi capiva. Claire mi è sempre stata accanto, anche perché lei ha sofferto come me per la morte di sua sorella.
-Già, peccato che non sia riuscito a godermela a pieno- risposi sedendomi nel bar dell’azienda. Lei sospirò e mi porse la mano.
-Manca anche a me. Ogni singolo giorno- i suoi grandi occhi marroni si spensero e il suo labbro inferiore iniziò a tremare.
-E’ straziante non vederla a casa. Non le davo mai retta. Quella mattina me l’aveva detto che non dovevo andare a scuola, ma io come sempre ho pensato solo a me. Mi odio- deglutì e spostai in caffè da sotto il mio naso perché un senso di nausea si fece spazio.
 -Non è colpa tua Zayn! Non immagini quanto mi manca. Non immagini com’è non avere quella ficca naso per casa. Credi nel destino? Io si! Significa che da qualche parte c’è la ragazza giusta per te. Solo, lasciati andare, lei vorrebbe così.- prese un fazzoletto da sopra il tavolino bianco e si tolse il sottile velo di lacrime.-Su con la vita, il mondo è pieno di passere- mi urlò allontanandosi.

-Ah, no ragazze, così non va bene. Cinque minuti di pausa- urlò Cristian esausto. Quanto lo capivo. Presi alla svelta il portafogli e mi recai verso il bar.
-Un caffè macchiato grazie- dissi posando le banconote sul marmo freddo e aspettai che la mia ordinazione fosse pronta.
-Zayn.. Zayn- la voce calda di Claire mi fece girare.
-Raggiungimi al tavolo in fondo alla sala. Sto con Alex- disse per poi correre verso quel tavolino. Alex? Pregai tutti i santi che non fosse quella Alex. Solo rincontrare il suo sguardo mi riportava alla mente mille ricordi di Amber. E ciò era talmente doloroso che non so per quanto ancora potessi riuscire ad averla intorno.
-Zayn, non dovresti fare migliaia di foto a puttanelle in calore?- squittì Claire. Non le erano mai piaciute le altre modelle. Ghignai.
-Cristian stava impazzendo e non volevo più avere piume di struzzo in faccia- sibilai guardandola torvo. Buttai uno sguardo alla ragazza seduta di fianco a Claire. Era china sui libri. Non potei far altro che pensare a quanto fosse carina. Gli occhi che saettavano da una parte all’altra, le labbra unite in una retta e l’espressione corrucciata. La matita era ferma su una parte del foglio. Evidentemente non le tornava qualcosa.
-Alex se hai bisogno d’aiuto in matematica c’è Zayn che può aiutarti- Claire portò la sua mano bianca sul braccio ambrato di Alex. Lei alzò lo sguardo, ma non incrociò il mio. Annuì solamente lasciandomi davvero sorpreso. Claire capì che qualcosa non andava, così disse.
-Okkei, noi adesso dobbiamo andare. Ci vediamo dopo bella- prese il mio braccio e mi portò nel lungo corridoio. Mi spinse verso il muro e mi uccise con lo sguardo.
-Cosa le hai fatto?- sussurrò. Neanche il tempo di rispondere che subito riprese il suo fiume di parole.
-Amber- a quel nome sussultai.
-Alex somiglia in maniera sorprendente a lei. Qualsiasi cosa faccia. E porca puttana tranne per alcuni caratteri dell’aspetto fisico sono identiche. Quindi, qualsiasi cosa tu abbia fatto scusati immediatamente. Non voglio perdere Alex.-
-Ma ti rendi conto delle cazzate che stai dicendo? Vorresti avvicinarti a quella solo perché ha qualcosa somigliante ad Amber? Ma per favore. Amber era splendida. Quella ne è solo una brutta copia.- sfuriai io.
-Non ti permettere Zayn! So il tuo giochetto. Non ti permettere di allontanarla da te. Lei è l’unica che potrebbe farci stare meglio. E’ simpatica. A me piace. E non puoi dire che è brutta. L’hai vista? Dio Zayn. Ragiona, solo perché hai paura non puoi lasciarti andare una come Alex- continuò lei piangendo. A quanto pare anche Claire aveva notato ciò. La paura di potermi affezionare ad Alex, così simile ad Amber, mi stava fottendo. Ma non ci riesco.
-Più guardo nei suoi occhi e più rivedo Amber- dissi.
-Io ho bisogno di quella ragazza.- chiuse il discorso Claire andandosene. Mi girai e la vidi sorridere al cameriere che le stava servendo una cioccolata calda. Quelle fossette. Dio, erano la mia morte.

Sistemai il pantalone e mi diressi alla porta.
-Ciao- entrò tutta pimpante Claire seguita da Alex.
-Ripetimi perché mi sono lasciato convincere- sussurrai a Claire che mi diede uno schiaffo amichevole sulla guancia. Come un cretino mi ero fatto abbindolare dallo sguardo predatore di Claire e adesso si trovava qui. A casa mia. Con Alex
-Sembra ancora più grande- sussurrò in uno sbuffo Alex portandosi il riccio marrone dietro l’orecchio. Claire subito la fece accomodare in salotto.
-Già, è enorme questa casa. Troppo per una persona sola.- mi lanciò una frecciatina Claire alzando il tono di voce. Da bravo padrone di casa fui gentile ed educato fin quando..
-Sai Zayn, io e Alex abbiamo parlato a lungo. E abbiamo scoperto che entrambe cerchiamo un appartamentino. Tu vivi in questa reggia da solo, e quattro mani femminili potrebbero darti una mano.- si espresse Claire con un sorriso sghembo. Alex si torturava le mani aspettando una risposta. Per poco non mi strozzai con la mia stessa saliva.
-Affare fatto. Non ti preoccupare taccagno. Ti pagheremo l’affitto.- Claire uscì di casa lasciando la porta aperta. Alex mi venne in contro sussurrandomi un grazie. La fermai per un polso e i suoi occhi finalmente incontrarono i miei. Mi riscoprì felice di poter incontrare il marrone, anziché il blu degli occhi di Amber. Cercai di spiccicare parola ma nessun suono uscì dalle mie labbra. Lo sguardo deluso di Alex fu l’ultima cosa che vidi perché Claire stava cercando di trascinare due enormi valigie.
-Non rovinarmi il pavimento piccola Zulù- le corsi in contro cercando di alzare le valigie. Lei per ringraziarmi mi calpestò un piede.
-Verme solitario- urlò prima di spingermi e farmi cadere a terra. Claire scoppiò a ridere finché non cadde anche lei a terra facendo spargere per terra tutti i vestiti. Una risata sincera e dolce si espanse per tutta la casa. Mi girai e vidi Alex che cercava di tenersi in piedi con le braccia sulla pancia. Un sorrisino comparve sul mio viso. Poi realizzai.
Due ragazze in casa mia dopo la morte di Amber? Due? Stiamo scherzando spero. Il mio volto contrariato fece cessare la risata di Alex che si guardava le punte delle scarpe. Improvvisamente mi sentì in colpa. Guardare il suo viso spento era come un pugno all’occhio. Volevo abbracciarla, volevo dirle che non aveva fatto niente.
Volevo dirle che la sua risata faceva sorridere anche me.
Volevo dirle di continuare a ridere.


-E’ pronta la cena- Claire urlò. E mi diressi velocemente in cucina trovando Alex seduta. E Claire che le sorrideva. Tutta la serata la passai come una mummia. Loro ridevano e scherzavano mentre io sembravo sempre più grigio.
-Zayn domani a che ora inizi a lavoro?- domandò Claire.
-Devo andare verso le due per controllare alcune foto.-
-Mh, io e Alex invece abbiamo un servizio fotografico.- sorrise per l’ennesima volta Claire. Sentire che già parlava di loro al plurale mi dava alla testa. Era una fottuta estranea.
Oh, ma certo Zayn! Prima dici di volerla abbracciare e adesso che è una fottuta estranea?
Coerenza 0. Perché non ammetti che forse tra di voi potrebbe esserci qualcosa? E non perché somiglia ad Amber, ma perché è semplice..!


-Claire forse non è stata una buona idea. Non dovevo venire qua. Zayn mi odia- al sentire quelle parole mi avvicinai alla porta della stanza da letto e sbirciai. Claire aveva le braccia sotto il seno e la fissava in modo dolce. Alex invece sembrava un cucciolo abbandonato. Gli occhi lucidi erano fissi in quelli di Claire e il labbro tremolante la rendeva ancora più carina.
-No, è che non gli abbiamo dato tempo di pensare. Lui non ti odia- Claire si inginocchiò di fronte ad Alex e le asciugò l’unica lacrima che le cadde.
-Promettimi che non piangerai mai per Zayn. Qualsiasi cosa accada- pronunciò Claire scostandole i capelli proprio come faceva con Amber.

-Amber no, ti prego non piangere- Claire abbracciò istintivamente la bionda e la cullò brevemente.
-Non ci riesco. Mi manca da morire- sussurrò Amber tra i singhiozzi. Io ero lì, immobile, cercando qualche soluzione. Ma la perdita di suo padre l’aveva distrutta. Claire da brava sorella maggiore l’abbracciò e una volta separate si chinò su di lei e le scostò i capelli dal viso.
-Basta che noi siamo unite ok?- Claire prese il viso di Amber e fece congiungere le loro fronti. Amber sorrise impercettibilmente.
-Per Sempre- sussurrò lasciandosi coccolare. Mi lanciò uno sguardo per poi addormentarsi.


Scossi la testa e mi ritirai nella sua stanza. Possibile che quella ragazza gli suscitava così tante emozioni contrastanti?
Possibile che una ragazza tanto semplice riuscisse a farlo sentire così vulnerabile?
Perché poi cercava un appartamento?
La voglia di sapere se era fidanzata mi stava uccidendo.
  
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