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Autore: katiuz    11/05/2008    6 recensioni
Hermione Granger e Draco Malfoy hanno avuto una relazione durante il loro settimo anno ad Hogwarts. La guerra li ha separati ma adesso che fine hanno fatto? Dov'è finito Draco? E cosa si erano promessi alla fine della scuola?
Tra un Hermione che cerca di costruirsi un futuro, un Harry troppo intraprendente e un Ron alle prese con i suoi bambini, spero la storia sia apprezzabile ^_^
Genere: Romantico, Triste, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Nota d'autore: Primo capitolo della fic leggermente modificato, non nella trama ma solamente nell'ordine e in alcune strutture. Per chi avesse piacere a rileggerlo potrebbe trovare qualche miglioramento!
E mi raccomando, commentate ^_^

 

 

Pairing: Draco/Hermione
Rating: R
Genere: Romantico, Guerra
Note: Dedicata alla mia mogliettina Piè che mi ispira sempre con le sue idee deficienti e mia ama incondizionatamente *ç*
Disclaimers:Sfortunatamente Draco non è mio (e nemmeno Hermione) ma della zia Row! La storia non è scritta a scopo di lucro.

 

 

Il suo peccato

 

 

Immersa nella spiegazione, durante quell'ora di storia della magia, Hermione Granger era talmente concentrata sulle parole del professore da non fare minimamente caso ai rumori dei compagni annoiati e disattenti che la circondavano, gli occhi brillanti e bramosi di sapere.

Sotto il sole che a sprazzi faceva capolinea dalla finestra, i suoi boccoli, così ordinati e decisi, apparivano come dorati. Il suo colore era così strano e particolare che sembrava fosse stato creato appositamente per lei ed i suoi occhi erano come due pozzi color del cioccolato, all'interno dei quali era un piacere immergervisi e perdervicisi.

La sua camicietta bianca era pudicamente abbottonata fino al terz'ultimo bottone sopra il quale faceva mostra di sé una pelle pura e color dell'alabastro. Con un gesto della mano era solita riavviare dietro l'orecchio qualche ciocca ribelle che sfuggiva al suo controllo.
La Grifondoro si presentava al corpo insegnanti e agli altri studenti come una ragazza ordinata e computa.

Un peccato.

Forse quella era l'unica definizione adatta per una persona così radiosa nel sorriso e perfetta nelle forme. Un peccato poiché con i suoi gesti attenti e perfetti riusciva inconsciamente a risvegliare i sensi di chi le stava accanto e riusciva a rendere sensuali le parole o i movimenti legati alla quotidianeità di ogni giorno.

 

**

 

Le lezioni dell'ultimo anno ad Hogwarts si facevano sempre più estenuanti ed ogni studente aveva i suoi problemi nelle diverse materie. Trasfigurazioni, pozioni, incantesimi...mille formule ed ingredienti si accalcavano nella mente dei neo-diplomati nel mese di Aprile mentre essi già sentivano il profumo della libertà estiva.

Nonostante l'età fosse avanzata, gli studenti fossero maturati, gli amori fossero sbocciati, a scuola alcune cose non sarebbero mai e poi mai cambiate...

-Ehi Lenticchia, ti ostini a volere chiamare vestito quello straccetto?- chiese in tono petulante Draco Malfoy, avvicinandosi al gruppo degli inseparabili Grifondoro.

-Bada a come parli furetto o potrei toglierti in maniera molto poco piacevole quel ghigno dalla faccia- rispose a tono Harry Potter chiudendo le dita attorno alla sua bacchetta.

Malfoy ghignò divertito - San Potter ha tirato fuori le unghie?- chiese in tono di scherno -Non permetterai mai a feccia come te di avvicinarsi al mio viso- concluse con freddezza e spostando gli occhi in un'altra direzione, verso Hermione, ritta in piedi accanto i suoi migliori amici e con in viso un espressione di assoluta ira. Il principe sorrise.

Adorava farla arrabbiare, lo faceva stare bene con se stesso vedere almeno una volta al giorno le sue guancie farsi rosse, i suoi pugni serrarsi e le sue labbra assottigliarsi.

-Quest'espressione irosa non si adatta al tuo faccino, Mezzosangue- cominciò provocatorio facendo un passo avanti.

Hermione estrasse immediatamente la bacchetta e la puntò contro il ragazzo che le stava d'innanzi.

-Ti consiglio di tornare su i tuoi passi se non vuoi che ti faccia cadere le mani- disse la ragazza con un gesto eloquente.

Draco le alzò, mettendole sotto i suoi occhi. Erano bianche, delicate, lunghe...tutt'altro che perfette,di più.

-Vuoi dire queste,ragazzina?- sorrise sornione - Queste mani hanno fatto cose tali da far arricciare anche il tuo naso Mezzosangue-

-Lo immagino, furetto- commentò indifferente - Ma non vedo come tu possa vantartene!-

Poi con un occhiata eloquente invitò i suoi amici ad allontanarsi e fece altrettanto, lasciando il gruppo di Serpeverde sghiggnazzare alle loro spalle.

La sua camminata non era sconfitta, non era gongolante..semplicemente era il suo passo, deciso ma affrettato, il passo della Regina Gryffondor che aveva tutti in suo potere. Anche Draco Malfoy.

 

**

 

Credeva che se non avesse toccato al più presto quelle labbra sarebbe impazzito. Ancora una volta richiamo alla mente la sua immagine. I lineamenti dolci, la carnagione chiara, le labbra carnose.

Camminava velocemente su e giù in uno dei corridoi del settimo piano. Ma quando era cominciata la sua ossessione per la Mezzosangue? Da quando ogni altra ragazza sembrava banale in confronto a lei? E cosa più importante..Come averla tra le sue braccia, in quel momento?

In quello stesso istante Hermione stava effettuato la sua ronda serale nei corridoi e sarebbe senz'altro dovuta passare dal settimo piano. Poi l'idea.

 

**

 

-Non preoccuparti, ci penso io adesso!- disse con voce sicura Hermione rivolgendosi ad un ragazzo mingherlino del primo anno. -Grazie per avermi avvertita!- aggiuse in tono autoritario, e lo studente, dopo un gesto del capo, si allontanò.

"Accidenti a te,Pix" mormorò la Caposcuola tra se e se dirigendosi ai piani superiori dove l'avevano appunto avvertita Pix stesse facendo baccano. Arrivata al corridoio del settimo piano rimase immobile.

Regnava il silenzio più assoluto ed Hermione per un secondo fu attravesata da un brivido. Si riscosse, stringendo la presa attorno alla bacchetta e facendosi avanti. Aprì la prima porta.

-Lumos- sussurrò.

Ma dopo una rapida occhiata si rese conto che Pix non si trovava lì. La richiuse alle sue spalle silenziosamente e si avvicinò alla porta successiva. L'aprì con circospezione e si introdusse all'interno, la bacchetta ancora in alto.

"Non è nemmeno qui!" pensò scocciata, soppesando l'idea che quel primino avesse voluto tenderle uno scherzo. Abbassò per un secondo la bacchetta e l'attimo seguendo piombò il buio.

-Ma che accident..- sbottò ed un attimo dopo si ritrovò schiacciata al muro, una mano premuta sulla bocca, a fissarla due occhi gelidi e azzurri come il ghiaccio ed un ghigno che non prometteva nulla di buono.

-Ciao Mezzosangue- sussurrò Draco al suo orecchio languidamente. Hermione rimase a fissarlo senza divincolarsi, gli occhi spalancati.

Sembrava che il ragazzo la stessa aspettando da parecchio ormai. Si avvicinò lentamente al suo collo e cominciò a baciarlo, con calma e circospezione, la mano libera che s'insinuava nella camicia della Grifondoro salì su per la schiena. Cominciò a depositare dei baci dal mento fino all'ostacolo del primo bottone attaccato della camicia.

Risalì, la guardò negli occhi e poi lasciò scivolare la mano che prima teneva sulla sua bocca ai suoi fianchi, quindi la cinse con delicatezza e fece una piccola pressione con il suo corpo mascolino.

-Ciao Draco...- sussurrò Hermione con voce bassa, salendo una mano per passarla delicatamente sulla sua guancia.

-Mezzosangue..- replicò lui. Ancora una volta si avvicinò al suo viso e fece combaciare le proprie labbra sulle sue. Leccò i contorni della sua bocca e poi chiese l'accesso al suo antro caldo con la lingua. Hermione schiuse le labbra ubbidientemente e si lasciò andare ad un bacio diverso. Draco era dolce, la sfiorava con la lingua per poi ritirarsi e dargli il tempo di prendere fiato e di cercare un'altra volta il contatto. Le mani erano strette attorno alla sua schiena ma avevano il potere di farla sentire viva, i sensi all'erta mentre uno strano calore le si espandeva per tutto il corpo.

-Sei stato tu a mandare quel primino,vero?- chiese staccandosi da quel bacio. Malfoy ghignò soddisfatto ed annuì.

-Come riesci ad inventarne una nuova ogni giorno?- domandò ancora la ragazza tra lo stupito ed il divertito.

-Ha importanza?- biascicò sensuale Draco riprendendo a baciare il suo collo -Basta domande, adesso siamo solo tu ed io- concluse mentre slacciava i bottoni della sua camicetta.

Hermione rimase in silenzio, piegandosi al suo volere ed alle sue carezze e gettando la testa indietro.

Lasciò che il Serpeverde le sfilasse la camicia e la gettasse a terra con noncuranza, godè delle attenzioni che egli dedicava al suo corpo e ben presto iniziò a mugolare di piacere.

Quando la sua mente fu di nuovo lucida prese Draco per la cravatta e lo trascinò verso un banco, lo spinse e l'attimo dopo gli fu di nuovo addosso, le mani che vagavano per tutto il suo corpo, che slacciavano frebilmente la sua cravatta, la sua camicia, i suoi pantaloni, finchè egli non rimase nella sua nudità, così bello e orgoglioso nonostante addosso non avesse altro che la sua regale pelle.

Quando furono entrambi nudi rimasero a guardarsi.

Hermione aveva sempre pensato che se mai qualcuno l'avesse vista nuda lei non avrebbe resistito alla vergogna. Con Ron era sempre stato così, il suo sguardo l'aveva sempre messa in imbarazzo, infastidita quasi. Ma con Draco sarebbe potuta rimanere nuda per ore ed ore forse perché lui non guardava solamente la nudità del suo corpo, ma anche quella della sua anima.

Dal canto suo ella amava stare ad osservare la pella diafana del suo amante, i suoi addominali marcati ma non esagerati, i muscoli delle gambe così seducenti e quella leggera peluria bionda che ricopriva il suo petto ed il suo ventre.

Hermione si avvicinò ancora di più al corpo di Draco, trasmettendogli il suo calore e cullandosi nel suo profumo. Il ragazzo la cinse con le sue braccia, la strinse con forza e riprese a baciarla con rinnovato vigore. Qualche attimo dopo la sua eccitazione era al massimo e con un gesto deciso entrò nella sua compagna.

Le sue spinte erano decise, proprio come lui, erano forti, proprio come lui, ma riuscivano a trasmetterle qualcosa di speciale mentre raggiungeva l'apice del piacere e il ghiaccio dei suoi occhi sembrava fondersi.

Alla fine dell'amplesso Hermione rimase sdraiata sul suo petto che si alzava e abbassava irregolarmente, gli occhi chiusi ed il respiro affannoso.

-Sai che non riuscirei mai a fare a meno di te?- sussurrò retoricamente la ragazza,le mani poggiate sul petto della Serpe. Egli rimase in silenzio, continuando a fissare il soffitto.

-Mezzosangue questa storia non può andare avanti- esordì qualche minuto dopo con voce impenetrabile.

Hermione chiuse gli occhi immediatamente, poi fece un respiro profondo e si rivolse all'amante.

-E perché, di grazia?- chiese cercando di mantenere un tono neutro ed indifferente.

Draco stranamente si infervorò quasi all'istante.

-Non dirmi tu pensassi che questa situazione sarebbe potuta continuare! Non mentirmi!- aggiunse vedendo che ella stava per interromperlo.

La ragazza rimase in silenzio, alcune lacrime dispettose che minacciavano di scenderle dagli occhi. Draco continuò.

-E' stato bello finchè è durato. Adesso ognuno deve andare per la sua strada. Non cercarmi, non pensarmi, dimenticami- esordì duramente. Cominciò a raccogliere i suoi vestiti e ad infilarseli in quella stanza avvolta nel silenzio più totale dove gli ultimi strascichi di un'amore consumato si stavano via via disperdendo.

-Non avrei voluto che finisse così...- sussurrò la Grifondoro poco dopo, asciugandosi le lacrime -Tutto questo è ingiusto!- sbottò con rabbia, battendo un pugno sul tavolo.

Draco, ora vestito di tutto punto, si avvicinò alla ragazza e decise che la cosa migliore per entrambi sarebbe stata cercare di allontanarla, in ogni modo possibile. Ma come poteva trattare male una simile Dea?

-Vieni qui...- disse semplicemente avvicinandosi e chiudendola in un abbraccio protettivo, conscio che tutto ciò avrebbe solamente peggiorato le cose -Sappi una cosa Mezzosangue. Quando saremo lì fuori a combattere questa guerra che non ci appartiene, tu sarai l'unico pensiero che mi terrà attaccato alla vita- le prese il viso tra le mani, fissò gli occhi nei suoi per l'ultima volta e poi le diede un bagnato bacio a fior di labbra. Hermione si strinse al suo petto e chiuse gli occhi, assoporando il suo profumo per quella che sarebbe probabilmente stata l'ultima volta. Il suo peccato.

 

E' così semplice che due anime opposte vengano attratte l'una dall'altra, e non è una supposizione che noi scrittori amiamo fare, ma tale affermazione è sostenuta dalle leggi della fisica.
Due anime possono ritrovarsi ed amarsi nonostante tutto il mondo sia contro di loro. E con la stessa facilità, come due calamite tirate da due parti opposte, possono essere costrette ad allontanarsi. Per sempre..?

 

***

 

 

Grazie a tutti per aver letto, i commenti sono graditisssimi ^___^

  
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