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Autore: fromthebottom    11/05/2008    27 recensioni
"Sono per me?" - Il bambino annuì, con espressione seria. - "Grazie Draco, sono davvero molto belle. Sai come si chiamano?" - Gli chiese prendendo i fiori e mettendogli in un vaso posto sul comodino.
"Margherite." - Rispose subito l'angioletto biondo, strappando un sorriso dalle labbra della donna.
***
Dedicata a mia mamma e a tutte le mamme del mondo. Auguri!
Genere: Generale, Romantico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Narcissa Malfoy | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: Nel pieno delle mie facoltà mentali affermo che questa fanfiction è scritta per hobby e non a scopo di lucro, e che tutti i personaggi, compreso quel gran figo di Malfoy, purtroppo non appartengono alla sottoscritta ma alla Rowling (anche perchè se fossero appartenuti a me adesso sarei a fare una bella vacanza in Costa Rica è_é)

Dedicata a mia mamma e a tutte le mamme del mondo. Auguri!




MARGHERITE



"Mamma..." - Un piccolo bambino dai morbidi capelli biondi fece il suo ingresso nella camera da letto della madre, stringendo in mano un mazzolino di margherite.

Si zittì immediatamente quando vide la madre piangere con il capo chinato verso il basso e una fotografia tra le mani. La donna, accortasi della sua presenza alzò il viso, asciugandosi in fretta le guance.

"Oh, ciao Draco." - Esclamò sorridendgli con dolcezza - "Sei già tornato dalla passeggiata? Ti sei divertito con lo zio Rodulphus?" - Domandò facendogli cenno di avvicinarsi.

Il bambino la osservò a lungo.
Un'espressione seria sul visetto angelico, meditabonda, come se cercasse di capire il perchè di quelle lacrime sul viso della madre.
Lentamente si avvicinò, misurando i passi con attenzione, fino a che giutno davanti alla donna, ella lo fece sedere sul letto al suo fianco, guardandolo con amore.
Lui le tese una manina paffutella, in cui erano stretti i fiori che aveva raccolto.
Il sorriso sul viso della donna si accentuò ancor di più, e gli occhi divennero lucidi più di quanto già non fossero.

"Sono per me?" - Il bambino annuì, con espressione seria. - "Grazie Draco, sono davvero molto belle. Sai come si chiamano?" - Gli chiese prendendo i fiori e mettendogli in un vaso posto sul comodino.
"Margherite." - Rispose subito l'angioletto biondo, strappando un sorriso dalle labbra della donna.
"Esatto, sai anche cosa significano nel linguaggio dei fiori?"
"No." - Rispose il bambino con espressione curiosa.
"Vuoi saperlo?" - Gli chiese lei.
"Si." - Disse sicuro il piccolo Draco.
"E’ il simbolo della semplicità, freschezza e purezza." - Iniziò la donna - "Nel Medioevo, le donne riconoscevano pubblicamente di essere amate e di riamare quando concedevano al loro cavaliere il permesso di ornare il proprio scudo con due margherite. E inoltre gli innamorati le sfogliano per sapere se il loro amore è ricambiato o meno."
"Oh..." - Fu l'unica esclamazione che lasciò le labbra del bambino.

La donna scoppiò a ridere, nel vedere l'espressione dipinta sul viso di suo figlio.

"Mamma, a te piacciono le Margherite?"
"Si, sono dei bellissimi fiori." - Fece una piccola pausa - "Sono comuni, e belli, sebbene molti li reputino poco interessanti. Secondo me, invece, sono più interessanti di molti altri. Certo, ce ne sono molti, e sta proprio qui la cosa importante. Anche se ne vedi 100, ognuno sarà diverso dall'altro, anche se una cosa li unisce. Sono più forti e resistenti di molti altri fiori, è per questo che ce ne sono dei campi interi. Ti va di promettermi una cosa?"
"Si." - Esclamò prontamente Draco.
"Qundo a Hogwarts o fuori, ti innamorerai di qualcuna, e la troverai talmente bella e dolce da credere che sia solo una tua invenzione, e che a dispetto di quello che pensano gli altri tu la vedrai come la persona migliore del mondo, regalale una margherita. Pensi di poterlo fare?"
"Ma mamma....io odio le ragazze! Sono noiose e non hanno mai voglia di giocare a Quidditch! Non mi innamorerò mai di loro!" - Ribattè il piccolo Malfoy con aria schifata.
"Fidati Draco, invece succederà." - Rispose Lady Narcissa con un sorriso sinceramente divertito - "E allora ti ricorderai delle parole della tua mamma e le regalerai una Marghertia. Promesso?" - Chiese tendendogli il mignolo.
"E va bene...promesso!" - Acconsentì Draco, intrecciando il suo al mignolo teso della madre.

Narcissa rimase in silenzio, osservando il suo unico tesoro, la sua unica ragione di vita in Casa Malfoy. Le sembrava ieri il giorno in cui lo avevano portato a casa dal San Mungo. Ricordava quando aveva aperto gli occhi, iniziato a parlare, a gattonare fino a camminare e correre, e anche la prima volta che l'aveva chiamata mamma.

"Mamma...perchè piangevi prima?" - Gli domandò in quell'istante il suo piccolo angelo - "Ti sei fatta male?" - Chiese con innocenza, preoccupato.
"No Draco, non mi sono fatta male." - Lanciò un'occhiata furtiva alla foto del suo matrimonio con Lucius, prima di continuare a rispondere - "Solo che mi manca papà."
"E dov'è papà?" - Chiese nuovamente il piccolo, con ingenuità.
"A Azkaban, Draco." - Rispose la donna, accarezzandogli la testolina bionda.
"E' via per lavoro?" - L'innocenza e la semlicità con cui il suo tesoro vedeva le cose non faceva altro che sorprendere la donna. Sapeva che presto non avrebbe più visto quella spensieratezza e quell'innocenza sul viso del suo bambino.
"Si, proprio così." - Asserì con un sorriso nostalgico.

***



Era il suo primo giorno di scuola quando la vide. Aveva gli occhi caldi dello stesso colore dell'ambra, e a lui sembrava la ragazza più bella che poteva esistere sulla faccia della terra.
In quel momento, gli ritornarono in mente le parole di sua madre, e un sorriso gli dipinse le labbra fredde. Un sorriso che puntualmente svanì quando vide che fù assegnata a Grifondoro, e quando venne a sapere che era solo una stupida Mezzosangue.
E in quel momento Draco Malfoy aveva ricevuto la sua prima delusione d'amore, sebbene il suo sentimento fosse rimasto per sempre custodito dentro di se.

Una mattina, poi, la vide intenta a studiare sulle rive del lago nero. I suoi sentimenti per lei non si erano mai estinti, sebbene la bersagliasse con ogni tipo di frecciatine, in una muta richiesta di attenzione, della sua attenzione che non poteva avere anche se la desiderava con tutto se stesso.
Era ormai maggio e quello era il suo settimo e ultimo anno a Hogwarts.
Sapeva che presto non l'avrebbe più rivista, e il solo pensiero gli era inconcepibile.
Ma forse....forse ora che suo padre era di nuovo a Azkaban avrebbe potuto fare un tentativo.

"Forza Draco, al massimo ti rifila un'altro pugno!" - Si disse ad alta voce per cercare di incoraggiarsi.

Iniziò a camminare nella sua direzione, sentendo il cuore aumentare la velocità dei battiti a ogni suo singolo passo.
Quando poi gli fù accanto lei alzò lo sguardo, avendo intuito la presenza di qualcuno, e il suo viso dapprima dolce mutò.
Gli occhi dorati si allargarono leggermente, a causa della sorpresa di essersi trovata davanti proprio lui, e poco dopo sul suo viso apparve un'espressione seria e guardinga.
Un'espressione che non mostrava mai con i suoi amici. Accortosene, Draco abbassò lo sguardo, sapendo che alla fine se l'era meritata l'espressione della Granger.
L'aveva sempre insulatata e era ovvio, ormai, che lo odiasse e non sopportasse nemmeno la sua vista.

"Malfoy, ti senti male?" - La voce di lei, per nulla ostile, lo riscosse.

Draco alzò lo sguardo, cercando di imprimersi nella mente i suoi lineamenti, per conoscere così ogni sua più piccola, particolare, buffa o strana espressione.

"Io..." - Le parole sembravano non voler abbandonare le sue labbra, e Draco si impose di calmarsi - "Non volevo disturbarti, scusa, volevo solo darti questo..."

Velocemente si chinò a terra, davanti a lei, fino a che non potè sentire distintamente il suo dolce profumo di fragola.
Hermione lo fissava, confusa, senza dire una parola, mentre probabilmente pensava che quello fosse il suo ennesimo scherzo per prenderla in giro.
La mano destra di Draco le accarezzò la guancia, scostandole una ciocca di capelli, e un'attimo dopo, in quella stessa mano era presente un meraviglioso mazzo di margherite profumate che le porse in modo molto elegante.

"Malfoy, che cosa...?" - Lui le fece segno di tacere, con le guance in fiamme.
"Vuoi sposarmi, Granger?"


***



Narcissa Malfoy venne a mancare tre anni dopo, a causa di una malattia che l'aveva consumata e che non aveva rivelato mai a nessuno di avere.
Lucius era stato rilasciato da Azkaban un paio di anni prima, tornando ad occuparsi dei suoi affari che lo avevano riportato in cella alla caduta del Signore Oscuro.
Draco Malfoy, ormai adulto, aveva moglie e una figlia, una bellissima bambina che era la gioia dei suoi occhi.

Un'uomo era fermo nel grande cimitero di Little Hangleton, in piedi davanti a una tomba in pregiato marmo bianco. La osservava con espressione indecifrabile, un misto tra indifferenza e serietà.
Lentamente si chinò a sfiorare con le dita pallide e affosuolate, l'iscrizione riguardante colei che vi giaceva.

Narcissa Black in Malfoy.

21/05/1955 - 12/03/2002


"Perchè l'amore troverà la via."

L'uomo si sentì tirare per la manica del mantello, e abbassando lo sguardo, incontrò quello dorato di sua figlia Julie.

"Papà, la mamma è lenta!" - Sbottò la bambina, guardandolo con aria imbronciata. Lui le sorrise, chinandosi su di lei e prendendola in braccio.
"Lo so Juju, ma non ci possiamo fare nulla, e poi vedrai che tra un pò ci raggiunge." - Le rispose accarezzandole la testolina bionda e sistemandole un boccolo dietro l'orecchio.

Non aveva nemmeno finito la frase che sua moglie, incinta di sette mesi, sbucò da poco lontano, sbuffando innervosita per il pancione che le impediva di compiere molte azioni di tutti i giorni.
Draco ridacchiò, vedendo la sua espressione, avvicinando le labbra all'orecchio della figlia.

"Allora hai le margherite?" - Le domandò divertito. La bimba annuì, sventolandogli la manina che ne racchiudeva un mazzetto davanti al viso. - "Ti ricordi cosa devi fare, vero?" - La bambina sorrise, e Draco la rimise a terra.

In meno che non si dica, quella iniziò a correre verso la madre, aggrappandosi poi alle gambe di lei e stringendole in una specie di abbraccio.
La donna si fermò e la guardò con un sorriso, mentre la piccola le tendeva la manina con i fiori.

"Buona festa della mamma!" - Le urlò allegra la piccola, porgendogliele.

La donna le riconobbe, e alzando lo sguardo dorato e limpido, incrociò quello di Draco, sorridendogli per poi scoppiare a ridere.
Un sorriso illuminava le labbra di lui, mentre vedeva le uniche donne più importanti della sua vita che gli erano rimaste, dirigersi verso di lui, mano nella mano.

"Buona festa della mamma, amore." - Gli sussurrò lui quando lei lo raggiunse, cingendogli la vita con un braccio e accarezzandole piano il ventre rigonfio. - "Speriamo che sia un maschio!" - Pensò sorridendole con tenerezza.
"Allora, sei pronto ad andare?" - Domandò lei con un sorriso allegro sul viso - "Avremmo dovuto essere a pranzo da Zabini mezz'ora fa. E' meglio che ci muoviamo prima che gli prenda una crisi di nervi, non vorrai mica lasciarlo solo con Harry e Ron, vero?" - Lo punzecchiò consapevolmente, strappandogli una risata.
"Hermione! Certo che non voglio lasciarlo solo! Come ti vengono certe idee!" - Ribattè lui facendole un lieve buffetto sul naso. Poi, spostò lo sguardo su sua figlia e sorrise. - "Avanti Julie, fai strada alla mamma e tornate alla macchina che poi io vi raggiungo. Quanto scommettete che arrivo per primo?"
"Certo, come no, Malferret!" - Lo schernì lei, ridacchiando e voltandosi con la piccola che le stringeva ancora la mano - "Ci vediamo dopo!" - Gli sussurrò avendo capito voleva stare solo un'attimo.

Draco rimase a fissare le loro sagome che si allontanavano, fino a che, voltando dietro la cappella del cimitero, scomparirono alla vista.

"Sai mamma, mi sono dichiarato!" - Draco aveva urlato quelle parole non appena era ritornato a Malfoy Manor, alla fine del suo settimo anno.
"Ah si?" - Gli occhi di sua madre avevano brillato di felicità - "E com'è andata?" - Gli aveva domandato interessata.
"Le ho chiesto di sposarmi!" - Aveva risposto arrossendo. Narcissa Malfoy era sobbalzata sul divano, fissandolo a bocca aperta.
"E che ti ha risposto?" - Gli aveva chiesto trepidante.

Draco aveva abbassato il capo, sospirando sconsolato.

"Che per ora possiamo provare ad uscire insieme, e che...." - Aveva fatto una pausa, fissando sua madre negli occhi - "Che l'idea delle Margherite le è piaciuta tantissimo."


A quel punto si voltò di nuovo verso la lapide, fissandola con un'ultimo sorriso.

"Buona festa della mamma, Madre." - Sussurrò chinandosi a depositarvi un bellissimo mazzo di fiori. Un bellissimo mazzo di Margherite.

***


Note autore: ok, non era nulla di che, un semplice omaggio a tutte le mamme del mondo. Ditemi che ne pensate ^-^ Mi farebbe piacere.
  
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