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Autore: ilovejustindrewbieber    13/12/2013    5 recensioni
"che sono questi?"chiese lui con le lacrime agli occhi.
"tagli di guerra amico mio."risposi buttando fuori dalla bocca del fumo.
"io ti aiuterò a smettere,giuro, non me ne andrò. ti aiuterò." disse quasi piangendo.
"è una promessa?"chiesi.
"si."rispose deciso.
"peccato che nessuno le mentiene." dissi tutto a un fiato.
"io sono diverso." disse il biondo,guardandomi con quegli occhioni blu come il mare:mandandomi completamente in tilt.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Luke Hemmings
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti
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Mi girai e vidi Jack che,mettendo un braccio davanti al mio viso,mi fece sobbalzare. eravamo faccia a faccia. Io appoggiata all’armadietto,lui di fronte a me,con la mano puntata vicino al mio viso,poggiata all’armadietto.
 “piccola.”disse,sorridendo maliziosamente.
 “non chiamarmi in questo modo.” Dissi,liberandomi dalla sua ‘presa’,e chiudendo l’armadietto.
“oggi usciamo?” chiese lui.
Sinceramente non lo stavo ascoltando,piuttosto il mio sguardo rimaneva fisso in quei due ragazzi,i nuovi arrivati,che ben presto non furono più soli visto che ad abbracciarli c’èrano due ragazzi:Ashton e Micheal,dovrebbero essere.
“ehi,oh!”disse Jack,tentando di richiamare l’attenzione.
“cazzo Jack,quante volte devo ripeterti che non devi interrompermi quando sto pensando qualcosa?”risposi io,irritata.
“dio,ma almeno cagami,invece di guardare quell’idiota!” disse arrabbiato.
Ammetto che Jack arrabbiato mi aveva sempre fatto paura,ma sono sempre riuscita a tenergli testa.
 “come fai a dire che è un idiota?nemmeno lo conosci. Oh,ma andiamo!” dissi.
“okai,ti piace?allora,diamogli una bella lezione.” Dissi lui,incazzato.
Ma è idiota?pensai.
“tu sei mia!”urlò,provocando gli occhi di tutti addosso,compresi i nuovi arrivati.
Mi irritava,e non poco.
“Sei un coglione.” Esclamai,andandomene.
Giuro che Jack mi dava fastidio quando faceva così. Perchè non riusciva a capirlo?lui a me non piace,e non sarò mai sua. Ci vuole tanto a capirlo?non credo. E allora perchè continua a venirmi dietro,nonostante l’avessi respinto miliardi di volte?non era nell’orgoglio maschile andare dietro a una ragazza che ti ha respinto milioni di volte,o almeno credo. Molti mi hanno detto che,secondo loro,non ha ancora mollato con me perchè non è riuscito a portarmi a letto. Ma mi sa ,che allora,potrà venirmi dietro per sempre. Perchè non vado a letto,per la prima volta,con uno che odio,e che soprattutto non amo. La mia prima volta deve essere speciale,e con la persona che amo. Sono una stronza,ho un carattere di merda,ma in questo sono più che rigida. Odio le troiette che se la fanno con tutti,e non vorrei mai e poi mai diventare una di esse. Mentre mi soffermavo a pensare,seduta al mio banco,mi venne incontro una ragazza bionda. Non la conoscevo.
“hai sentito che è successo?”chiese lei con il fiatone,dopo una probabile corsa.
 “no,sto in classe da dieci minuti. Cosa dovrebbe essere successo in questi dieci minuti?”chiesi annoiata,visto che,essendo una delle ‘popolari’ sapevo qualunque cosa succedesse in questa scuola.
“J-jack.” Disse lei.
“Jack cosa?”chiesi,cominciando ad agitarmi ripensando a ciò che mi aveva detto prima. Visto che sarebbe stato capace a tutto. Faceva parte del suo carattere,purtroppo.
“si sono picchiati,Jack e quello nuovo,il biondo si sono picchiati!” eclamò lei,ancora con il fiatone,quasi urlando.
Ecco,appunto.
“cosa?” urlai.
In men che non si dica,senza nemmeno averla lasciata rispondere,corsi in cortile.
Per caso ero preoccupata?no,no. Non è da me essere preoccupata per qualcuno. Assolutamente no.  Avevo gli occhi di tutti addosso,ma proprio adesso non mi importava.
Diedi un’occhiata in giro,notando che di Jack e il biondo non c’èra traccia,così mi catapultai nell’ufficio del preside,dove sarebbero potuti essere. Infatti,non mi sbagliavo visto che vidi Jack,e il ragazzo nuovo seduti lì,ad attendere.
Mi diressi immediatamente verso Jack,lanciandogli uno schiaffo.
“ma cosa ti salta in mente?sei un coglione! Ti avevo detto di combinare casini,sei un coglione,ecco cosa sei.” Sputai tutte queste parole,incazzata più che mai.
Mentre l’altro ragazzo ci fissava,solamente. Notai che lui aveva il labbro spaccato e gonfio con del sangue ormai asciutto,mentre Jack aveva solo un occhio nero. Ero contenta che era riuscito a rispondergli,anche se nel modo sbagliato,perchè era stato l’unico fino ad adesso a rispondere a quello svitato di Jack.
 “tutti in questa scuola devono sapere che sei mia,cazzo!”urlò lui.
 Mentre stavo per rispondere uscii la segretaria del preside,che stava invitando Jack ad entrare nell’ufficio del preside,per stabilire cosa fare su di lui dopo questo litigio.
“Lee,nell’ufficio del preside,subito.” Disse la segretaria.
Jack si alzò irritato,io mi sedetti soltanto,non badando nemmeno al fatto che stavo saltando l’ora. Notai,però che il ragazzo seduto al mio fianco,era nervoso:visto che si stava distruggendo le mani. Così decisi di parlare.
“senti,vorrei scusarmi da parte sua. Io,personalmente lo odio,ma trovo giusto il fatto di scusarmi io al posto suo,visto che lui non lo farà mai...”dissi,sperando mi ascoltasse.
“non è un problema.” Rispose lui.
“davvero,scusami. Non volevi ti conciasse in questo modo. Non era nei tuoi piani,immaggino.”dissi io.
“ovvio che non era nei mie piani,picchiarmi con un tizio irritante,il mio secondo giorno di scuola.” Rise,provocando anche la mia risata.
“sono Luke.”disse,dopo essersi fermato dal ridere.
“io sono Grace.” Esclamai,ridendo.
“non dovresti essere a lezione?”chiese.
 “si,ma mi sembrava più importante venire a dirne quattro a quell’idiota.”dissi.
 Luke non riuscii nemmeno a parlare che uscii Jack,seguito dal preside .
“Lee verrà sospeso per una settimana. Mentre tu,Hemmings,visto che è solo il tuo secondo giorno starai in detenzione. E la signorina Wilson,lo accompagnerà visto che non è a lezione. Così  ne approfitterete anche per conocervi.”disse lui,forzando un sorriso.
Jack si irrigidii sul posto.
“lo stavamo già facendo.”risposi io,sperando che almeno stavolta me la facesse passare liscia,ma niente.
“allora finirete oggi pomeriggio. Ah, e tu,Hemmings,corri in infermieria a farti disinfettare quel labbro. Non ha un bell’aspetto.”rispose,infine,per andarsene.
Lui annuii,mentre io sbuffai.
“ehi luke! Come ti è andata?”chiese Micheal,mi sembra. “oh,ehi.”aggiunse sorridendomi.
Notai che c’èrano anche il suo amico,e Ashton.
“due ore di detenzione.”rispose lui,non entrando molto nei particolari.
“adesso andiamo in infermieria,ti accompagnamo!”esclamò il moro. Ribadisco ciò che avevo detto il primo giorno che l’avevo visto:Era tenero.
Loro cominciarono a fare strada,mentre Luke mi salutò con la mano. E io ricambiaii,dirigedomi in classe.
 
 
 
Stavo per uscire dal cancello,quando ricordai delle due ore di detenzione,così cercai di allontanare dalla mia testa l’idea di mandare a quel paese questa punizione e correre a casa,come se nulla fosse e tornai dentro quell’inferno:dirigendomi verso l’aula di detenzione.
“ehi.” Dissi,vedendo Luke già seduto. Non so perchè,ma mi misi vicino a lui.
 
“ehi.”esclamò lui,sorridendo.
Era un bellissimo ragazzo. aveva un sorriso bellissimo,con degli occhi azzurri,mozzafiato. Cosa voleva di più?
“posso sedermi qui?”chiesi,arrossendo.
Ma cosa sto facendo?da quando chiedo il permesso per sedermi da qualche parte,nella mia scuola?e da quando arrossisco?sono un idiota.
 Lui annuii,così mi accomodai.
 “ma tu,non eri con dei ragazzi stamattina?”chiesi io,non sapenso che chiedere.
 “si,uno è Calum. Veniamo da un altra scuola. Gli altri dovresti conoscerli,visto che vengono in questa scuola.” Disse lui,sorridendo.
Oh,si che li conosco. Micheal e Ashton. Ovvio che li conosco. Ma lui purtroppo non sapeva che cosa avevo fatto a loro due,o a tutti in questa scuola. Non sapeva che ero una stronza,un mostro. Eppure,non avevo intenzione di dirglielo o fare nulla delle cose che ho fatto a ognuno in questa scuola:umiliarlo.
“Micheal,e Ashton dicono che non sei un tipo molto socievole.” Disse.
Eccome se non lo sono. Sono un mostro,ecco cosa. Ma...perchè per la prima mi sentii così incolpa? Cioè...spesso mi sono sentita in colpa,ma non come adesso.
“mh,si,non sono un tipo che ama fare amicizie.” Mentii,io adoravo fare amicizia con nuove persone. Ma per il mio fottuto carattere,adesso,mi trovavo a mentire. Non sono alla gente,ma anche a me stessa.
 “in cortile,alcuni ragazzi dicevano che sei un tipo strano. Non ti conoscono nemmeno,andiamo,come fanno a dirlo?” penso lui.
“ti sei risposto da solo. perchè non mi conoscono,Luke.” Sospirai.
“si,ma tu non sei come loro ti descrivono..cioè,tu non sei come cerchi di far vedere alla gente. i-io lo vedo nei tuoi occhi.” Disse,deciso di ciò che aveva appena detto.
“non mi conosci,non sai che razza di mostro sono.” Esclamai,sospirando.
Speravo con tutto il cuore,che non venisse a scoprire mai quello che avevo fatto. Avevo deciso di smetterla. E lui non doveva assolutamente saperlo.
“no,non lo sei. Ne sono sicurissimo.”disse.
“non mi conosci,cazzo!” quasi urlai,facendo girare tutta l’aula.
 Odiavo quando qualcuno insisteva in qualcosa su di me,non conoscendomi. Solitamente vado su tutte le furie quando accade,ma stavolta no. Ero calma,anche molto.
“e allora lascia che ti conosca.” Sussurrò lui,guardandomi negli occhi. Quasi non svenii al contatto dei suo occhi,celesti come il mare,con i miei.
 Mi fissava,in attesa di una risposta che non diedi e che non dovetti dare,visto che venni salvata dal professore.
“ragazzi,scusatemi,devo scappare. Ho avuto un imprevisto. Credo che siate abbastanza maturi e responsabili da non combinare altri casini,o almeno se non volete tornare qui anche domani. Quindi,ci vediamo domani.” Uscii,finalmente.
Mi alzai di scatto,prendendo il mio zaino dirigendomi verso la porta.
“ehi,ehi. Dove vai?” chiese Luke,dirigendosi verso di me.
“me ne vado. Insomma,pensavi davvero che sarei rimasta due ore qui?”risposi con tutta tranquillità,fosse la cosa più normale del mondo.
“se ti scoprissero,saresti in un casino di guai.”disse lui,tentando di convincermi a rimanere.
“non mi scopriranno. Non l’hanno mai fatto.”sussurai io,facendogli un occhiolino e dandogli un bacio casto,in guancia,per poi correre via da questo inferno.
Mentre mi dirigevo verso casa accesi il cellulare,che era stato spento tutto la giornata,dove trovai venti chiamate perse da mamma,sette da George e tipo dieci messaggi da parte di mamma,tutti del tipo “dove sei?” non risposi,visto che ero appena arrivata.
Mentre chiusi la porta,guardandomi intorno per vedere se c’èra qualcuno in casa,mamma si fiondò addosso a me.
 “dove sei stata?perchè non hai risposto alle chiamate,e ai messaggi?perchè avevi il telefono spento?perchè......”bloccai mia madre,da quelle domande.
 “mamma, ho avuto il telefono spento perchè mi ero dimenticata di accenderlo. E sono stata a scuola,perchè mi sono beccata una detenzione,niente di che.” Dissi,non dando peso all’ultima frase.
“detenzione?perchè?”chiese lei.
 Non volevo parlarne,ma lei insisteva,ovvio. Ovviamente non le avrei detto la verità,non avrei mai potuto dirle che due giorni dopo quella promessa,saltavo le lezioni.
“perchè sono arrivata in ritardo.”mentii,ma lei sembrò crederci.
 “oh...solo per così poco?”chiese lei.
“si,mamma.” Dissi,sorridendo. “comunque,adesso vado a studiare,perchè poi esco.”
“oh...e non mangi?”chiese.
“no,non ho molta fame. Prendo una mela.” Dissi.
 Amavo le mele. Erano l’unica cosa che mangiavo continuamente.
“poi dove vai?” chiese lei,curiosa.
“vado a correre. Fa bene ogni tanto,quindi vado.” Dissi,dandole un bacio in guancia e salendo le scale.
 Presi un elastico dal mio polso e attaccai i capelli,pensando a quello che avrei dovuto studiare. Per fortuna però non avevo molti compiti,infatti finii in fretta.
 Era passata un ora da quando finii in compiti,e dopo esser stata per quasi un ora davanti il computer era l’ora di andare a correre. Così aprii l’armadio prendendo dei leggins neri,dove sopra misi una maglietta grigia, che mi stava a spalla caduta,visto l’esagerata larghezza. Scesi le sclale,prendendo il mio iPod,insieme alle cuffie.
“mamma,vado al parco,a correre. Ci vediamo stasera.” Urlai,per farmi sentire.
“okai,a dopo tesoro.” la sentii urlare dalla camera da letto,probabilmente.
Uscii,e cominciai a correre,lasciandomi trascinare dalle note di 4x4 di miley cyrus,che io amavo.
 
 
Dopo circa un ora e mezzo che correvo,ero stanca:così decidi di fermarmi mi andai a sedere in una panchina,dopo aver preso una bottiglia d’acqua in un bar.
Girandomi vidi Luke che mi salutava,avvicinandosi seguito da Micheal,Ashton e Calum.
“ehi.”disse lui.
“ehi.”sorrisi.
“lui è Calum,te ne ho parlato oggi. Mentre loro sono Ashton e Micheal.”disse lui,sorridendo.
“ciao,io sono Calum.” Sorrise.
“io sono Grace.”ricambiai il sorriso.
“che ci facevi qui,da sola?”chiese Ashton,con un sorriso così grande da mostrare le fossette. Aveva un sorriso perfetto,su questo non c’èra dubbio.
Non riuscivo a capire con quale coraggio avesse la forza di parlarmi,dopo tutto quello che gli avevo fatto. Li avevo umiliati,eppure stavano qui a parlarmi. Odiavo questa situazione. Non riuscivo a sopportarlo.
“sono venuta a correre,quindi ero da sola.”dissi io.
 Mi soffermai a pensare,non so cosa di preciso. Poi guardai l’orario,nell’iPod. Erano le sei e mezza,quindi decisi di salutare i ragazzi per andare a trovare il nonno:anche per mezz’ora,visto che alle sette dovrei ritornare a casa.
 “io devo andare,quindi...beh,ci vediamo domani.”sorrisi,per poi salutarli e scappare via.
 
 
 
“nonno!”urlai,per poi saltargli addosso,in teoria.
 “tesoro mio.”disse mio nonno,abbracciandomi.
Sorrisi a quell’abbraccio,poi gli chiesi come stava.
“tutto bene,tu?ti vedo meglio.”disse lui,sorridendo.
“si,diciamo che,nonostante sia passato un giorno,mi sento meglio. Perchè ho promesso a mamma di migliorare,a scuola,e anche perchè ho conosciuto un ragazzo,che mi ha fatto conoscere a sua volta il suo amico. Sono nuovi. Inoltre...due ragazzi,a cui ho fatto del bullismo...”-mi soffermai,ripensandoci. –“oggi mi hanno parlato. Cioè...io non l’avrei mai fatto. Non capisco come abbiano avuto il coraggio di parlarmi. Non dopo tutto ciò che gli ho fatto. Sono stati il mio punto di mira,per due anni,nonno.”dissi,tutto a un fiato.
“meglio così,no?”dice lui.
“Certo,ma..non me lo sarei mai aspettato. E credo,sinceramente,di dovergli delle scuse. Sia a Micheal,che ad Ashton.”dissi io,decisa.
“è la cosa migliore,amore mio. Inoltre ti farà bene,conoscere nuova gente,intendo.-”disse mio nonno,probabilmente fiero della mia decisione. “-invece,parlami di questo nuovo ragazzo.”
Sinceramente non lo conoscevo così bene da poterne parlare,ma nel contesto era un ragazzo abbastanza simpatico. Spero di conoscerlo,più avanti,per parlarne meglio con il nonno. Anche perchè Luke,non so,ma mi incuriosisce. Voglio conoscerlo a fondo.
“si chiama Luke,e...mh,sinceramente non ho molto da dire. Lo conosco,solo,da oggi. Ma nel contesto sembra davvero un bravo ragazzo.  È stato dolcissimo,nel continuare a parlarmi. E non sai cosa mi ha detto oggi. Lui diceva che in giro,di me,si diceva che ero strana-cosa che non mi importa- e lui chiedeva come fosse possibile e affermava che non poteva essere. Io risposi che non mi conosceva così lui se ne uscii con una frase ‘allora lascia che ti conosca.’ Mi ha lasciato senza parole,davvero.”
“è bellissimo ciò che ti ha detto,e dovresti fidarti. Almeno secondo me. Inoltre...perchè non avrebbe dovuto parlarti?”chiese lui,non capendo.
“lui e Jack e lui si siano picchiati...perchè ci fissavamo,allora lui diceva che fossi sua così ha pensato di dargli una ‘lezione’.” Risposi io,sottolineando l’ultima parole. Ero ancora irritata a quel pensiero.
 “non so tu,ma questo Jack lo odio.”esclamò mio nonno. E in momenti come questi,lo stimavo ancora di più.
Oh,nonno...non sai quanto lo odio io anch’io,pensai.
“comunque,parlando di quel Luke,descrivimelo...ti piace?”chiese mio nonno,ormai conoscendo i miei punti deboli.
“è alto,tanto alto. È biondo,e ha degli occhi celesti. Come il mare,ti ci puoi perdere dentro,se provi a guardarlo negli occhi per più tempo. Poi..ha un sorriso mozzafiato,davvero. Per non parlare del fisico. Porebbe fare invidia a chiunque.”dissi io,immaginandomi lui .
“sembra che ti abbia colpito,eh?”disse il nonno.
Io sorrisi solamente,pensando che effettivamente mi aveva colpito. Era troppo presto per dire che mi piaceva. Ma a me piaceva come bellezza. Non per altro. Magari in futuro potrebbe piacermi,ma meglio pensare al presente.
 
 
**
 
 Dopo essere stata mezz’ora dal nonno,tornai a casa,sfinita.
“mamma,vado a fare la doccia.”dissi,dirigendomi sulle scale.
 “ok,ma non fare tardi perchè è quasi pronta la cena.” Annuii,correndo a fare la doccia.
 Dovevo stare poco a fare la doccia,ma in realtà era da almeno mezz’ora che ero lì dentro. Mi rilassavo. Per poco non pensavo a niente, mi rilassavo e basta,lasciando scorrere l’acqua sul mio corpo. Dopo di che,uscii dalla doccia,avvolgendo una tovaglia intorno al mio corpo.
Arrivai in camera mia,prendendo una tuta che aveva lasciato Jamie,il mio amato cugino,l’ultima volta che venne qui. La indossai,ricordando quando lui era qui.
Mi manca davvero tanto.
“ti aiuto ad apparecchiare,mamma?”chiesi io.
“no,non preoccuparti. Va sul divano con George,ci penso io.” e pensare che poi va urlando per tutta casa ,incazzata,che non l’aiuta nessuno.
 Comunque,andai a sedermi nel divano vicino a George,che mi guardava e sorrideva.
“domani sera,ho una cena con tutti avvocati,e le loro moglie...verrà anche tua madre. Ti avrei chiesto di venire,ma ti annoieresti...non ci sono nemmeno i loro figli,che hanno la tua età. Così avevo pensato di proporti di andare a dormire a casa di tuo nonno..ti va?”chiese George,sperando non me la prendessi.
Ma in verità non mi importava,anzi,mi avebbe fatto piacere rimanere a dormire dal nonno. Ne avrei approfittato per passare più tempo,di quanto non ne passi già,con lui.
“si,non preoccuparti,per me non è un problema. Anzi,sono contenta.”sorrisi.
“quindi..per te non è un problema,giusto?”chiese,mortificato.
 “assolutamente.”sorrisi,rassicurandolo.
Lui sorrise solamente. Così corsii immediatamente a chiamare il nonno e ad avvisarlo per domani sera. Rispose che era molto felice,e non vedeva l’ora.
 
 
 
**
 
“buonanotte,piccola di mamma. Dormi bene,che domani ti aspetta una lunga giornata.” Sorrise lei,baciandomi la fronte.
 Mi stava rimboccando le coperte come quando ero piccola,la cosa più bella del mondo.
“buonanotte mamma.”dissi,ricambiando il bacio,e affondando la testa nel cuscino.
 
Non riuscii a dormire,per tutta la notte. Girandomi e rigirandomi nel letto.
Quei brutti pensieri mi invasero la testa,e non ne volevano sapere di uscire. Arrivata all’esasperazione,e avendo realizzato di non riuscire completamente a dormire decisi di scendere di sotto a guardare un pò di televisione. Almeno mi sarei distratta,non pensando a nulla. O almeno,così speravo. Controllai il cellulare,guardando che ore erano. Erano le quattro e mezza.
Oltre all’orario notai di aver ricevuto un messaggio.
 Lo aprii:

“mi manchi così tanto,piccola.
 So che non ti scrivo molto in questo periodo,ma sono impegnatissimo con la scuola. Tra l’altro faccio anche dei corsi extra,che mi serviranno per l’università...spero di tornare al più presto a Sidney,solo per te. Tu,invece?come va?a scuola?vedi di impegnarti che se quest’anno vieni bocciata non possiamo divertirci in estate.
 Cerca di fare meno la sfacciata e mettiti la testa apposto;) Mi manchi tantissimo.
 Un bacio,il tuo Jamie. Xx”
 
Sorrisi leggendo il messaggio.
Ma...che ci faceva sveglio a quest’ora?pensai.
Era l’unico cugino con cui andavo d’accordo. O meglio dire, era l’unico cugino con cui ero rimasto in contatto perchè mia madre ha solo una sorella,ovvero la mamma di Jamie. Mentre gli altri cugini,sono figli dei fratelli e delle sorelle di papà,che ormai non sento più da anni.
 Comunque,decisi di rispondere.

 “ehi Jamie,anche tu mi manchi tantissimo. Non preoccuparti,capisco. Spero davvero che tu riesca a passare e ad avere voti eccellenti.
Io sto bene,mentre a scuola diciamo bene,si. Sto cominciando a impegnarmi,per davvero stavolta.
Si,ma tu sbrigati a venire!
Ti voglio bene,Grace. Xx”
Mandaii il messaggio e poggiai il cellulare vicino alle mie gambe,continuando a scorrere tra i canali:dove non trasmettevano nulla di interessante apparte film horror,che non avrei di certo guardato. Ma non perchè mi facessero paura,bensì perchè mi scocciava.
Dopo ore a scorrere ancora canali,e a stare stesa sul divano si erano fatte le sei,ed era arrivato il momento di prepararsi per un altra giornata in quell’inferno.
Salii in camera a lavarmi,per poi sistemare i capelli e truccarmi.
 Adesso avrei dovuto scegliere i vestiti:andai comunque,come al solito,sul semplice. Indossando un jeans scuro,con una camicia quasi trasparente,bianca e una giacca in pelle sopra con un fasciacollo beige.
 Dopo aver finito di rifare il letto,controllai l’orario,ed era incredibile in quanto fosse passato il tempo.
Erano già le sette e mezza.
Mamma e George stavano già facendo colazione. Prima di farmi vedere,mi fermai a guardare dalle scale mia madre,che era felice per davvero.
Con George era davvero felice,lo amava davvero. Non che ne avessi mai dubitato,ma una parte di me ha sempre sperato che amasse ancora mio padre. Era sempre mio padre... però,sinceramente,non mi importa. L’importante per me era che lei fosse felice,con o senza mio padre. E visto che George,in questo momento, era l’unico a renderla felice non desideravo altro che farli stare insieme per sempre. Avrei fatto la qualunque per vedere mia madre sorridere,a differenza di altri che continuano a disprezzarle,le madri intendo.
Non mi vergogno di ammettere che la amo più della mia vita e che darei la vita per lei,assolutamente.
Piuttosto,sono felice quando lo ammetto sia a me stessa che agli altri.
 Sorrisi,ancora immersa nei miei pensieri quando mia madre si accorse di me.
 “amore mio,buongiorno! Hai fame?”chiese lei,sorridendo seguita da George che ,anch’esso,mi augurò il buongiorno.
“no,mamma,io comincio ad andare.”dissi io,ricambiando il sorriso. “ah,e buongiorno anche a te,George.”scoppiai a ridere.
“dieci minuti e vado a prepararmi,così ti accompagno.”disse lui,sorseggiando un altro goccio di caffè.
 “non preoccuparti,George. Oggi voglio andare a piedi. Infatti è ora di andare..quindi,ciao e vi voglio bene.” Dissi sorridendo e agitando la mano,in segno di saluto.
 
**
 
“ehi.” Aprii gli occhi,visto che stavo tentando di rilassarmi.
Aprendoli vidi due iridi celesti che mi fissavano:Luke,ovviamente.
 “ehi.”dissi io,sorridente.
“sei sola?”chiese lui.
Sono sola?ma che razza di domanda è?io sono sempre sola,apparte che con  Jack e i suoi stupidi amichetti,o per dei leccaculo che venivano da me per poter di dire di essere uno dei più fighi della scuola. E per fortuna,stavo cominciando ad allontanarmi da loro,rimanendo sola. Ma sinceramente,era meglio stare da sola che rimanere con quei quattro svitati. Poi adesso che Jack sarebbe mancato per una settimana stavo più tranquilla.
“io sono sempre sola.”dissi,fingendo un sorriso. “tu,invece?i tuoi amici?”aggiunsi.
“loro fanno altri corsi,e visto che la loro prof manca,entreranno alla seconda ora.”disse lui,girandosi intorno.
Non capivo perchè continuava a stare con me. Insomma,in questa scuola c’èrano ragazze migliori di me,e soprattutto normali. Perchè avrebbe dovuto? Avrebbe potuto stare con ragazze senza problemi,e belle..mentre invece stava con me.
 “perchè stai con me,invece di andare da una di queste galline di questa scuola?”
Mi guardò,non capendo.
Forse avevo pensato ad alta voce?ops.
“perchè sei diversa. Non sei come tutte queste galline,come hai detto tu. E poi,c’è qualcosa in te che mi attira. Che mi spinge a conoscerti di più.” Esclamò lui,fissandomi.
Oh,ma guarda un pò. Anche io voglio conoscerti di più,e si,anche tu mi attiri. È solo che non voglio fidarmi. Potresti essere come tutti gli altri.
Potresti essere uno stronzo,che finge di essermi amico,per poi pugnalarmi. Però c’è qualcosa in te,che mi spinge a fidarmi. Non so cosa,visto che ormai non fido più di nessuno. E poi,no,andiamo.
Sei troppo buono per poter fare una cosa del genere,o almeno...lo sembri.
No,no. Invece no. Io non lo so come sei. Non ti conosco nemmeno,non posso affermare che tu sia buono,non ti conosco. 
perfetto,potevo dire di essere diventata pazza. adesso mi trovavo anche a parlare con lui,diciamo,nella mia testa. 
Comunque,non mi azzardai a rispondere,piuttosto lo guardai sospirando,e notai che ancora mi fissava. La campana mi salvò per l’ennesima volta,così mi alzai salutando Luke con la mano e dirigendomi in classe:dove mi attendeva una noiosissima lezione di matematica.



Sssalve,come state? Tutto bene? Beh,io si,lol.
Mi scuso di nuovo per il mio ritardo L ma...che ci volete fare?sono fatta così lol
Anyway,parliamo del capitolo. Anche se non è bellissimo è il mio preferito,non so perchè.  È lungo,quindi spero non vi stancherete a leggerlo...inoltre,scusate se per adesso gli altri si vedono poco..ma intanto vorrei far conoscere a fondo Luke. Detto questo,vorrei ringraziarvi tantissimissimo(?) per le recensioni. Grazie,grazie,grazie!
Adesso però mi dileguo lol,vi amo!<3


 
  
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