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Autore: Marvy    13/12/2013    4 recensioni
Heather ,Courtney e Gwen vivono in una casa famiglia, ormai da molti anni.
Hanno avuto un infanzia molto difficile, non hanno una vera famiglia.
Possono contare solo l'una sull'altra.
E un giorno quando tutto sembrava andare per il verso giusto,
il loro passato tornerà a perseguitarle
e questa volta potrebbe averla vinta lui.
Coppie principali su cui più o meno si baserà la storia sono: AxH DxC TxG
mentre le secondarie sono: SxD MxZ CxS
Spero che la mia storia vi piaccia è la prima che pubblico su a tutto reality quindi spero vi piaccia =)
Buona Lettura
Genere: Drammatico, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alejandro, Courtney, Duncan, Heather | Coppie: Alejandro/Heather, Duncan/Courtney, Trent/Gwen
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza | Contesto: Contesto generale
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5. Io sono...
 
 Duncan, Courtney e gli altri erano tornati a casa, riuscendo a passarla liscia con Jack, dato che non era ancora tornato. Heather aveva portato la ragazza misteriosa in camera sua e l’aveva adagiata sul suo letto. Non si era ancora ripresa, chissà cosa le aveva fatto quel mostro.
“Courtney, puoi badare te a lei?” Le chiesa l’asiatica.
“Certo, ma tu dove vai?”
“Nel tetto, ci vediamo dopo”
Heather come aveva detto, si diresse verso il tetto, ma una volta arrivata vide che non era sola.
“Che fai mi segui?” Sbraitò lei attirando su di se l’attenzione dello spagnolo.
“Chica, questa volta sono arrivato prima io, semmai sei tu che segui me” Preciso Alejandro e mentre Heather stava per ribattere le vibrò il cellulare. Lei lo prese e andò subito nella casella dei messaggi. Chissà cosa voleva dirle ora.

Dì al tuo fidanzatino di stare attento
non è finita qui.
Baci xx
S-
 
“Non è il mio fidanzato” Urlò lei senza pensarci, tanto sapeva che lui era lì e che l’avrebbe sentita, ma si era completamente dimenticata che lì c’era Alejandro.
“Chi non sarebbe il tuo fidanzato?” Le chiese lui confuso.
“Nessuno” Disse lei mentre stava per rimettere il cellulare nella tasca, ma Alejandro velocemente lo prese e lesse il messaggio, capendo a cosa si riferiva la sua chica.
“Ridammi il telefono” Disse lei provando a prenderlo, ma lui non glielo permetteva.
“Sai chica, le bugie non andrebbero dette, lo sanno tutti che muori dalla voglia di baciarmi” Esclamò Alejandro ridendo.
“Ah ah, se io voglio baciarti, Sierra e Cody si sono sposati” Disse sarcastica l’asiatica.
“Non sapevo si fossero sposati, devo fargli gli auguri” Esclamò Alejandro ridendo, quanto amava farla arrabbiare. Ma poi si ricordo il resto del messaggio o meglio si ricordo il mittente e smise improvvisamente di ridere, tornando a leggerlo.
“Heather, non sarebbe meglio andare dalla polizia?” Chiese lui preoccupato.
“No, brutto deficiente non possiamo, tu non sai di cosa è capace, non dovrei nemmeno avertelo detto, ora sei in pericolo anche tu” Disse tutto d’un fiato Heather, senza rendersi conto dell’ultima frase.
“Allora ti preoccupi per me?” Domandò lui avvicinandosi all’asiatica.
“No questa è una cavolata a me non importa niente di te, ti ho solo voluto informare”
“Si certo, comunque non capisco perché non vuoi andare alla polizia” Heather sospirò come faceva ad essere così stupido.
“Senti te lo dirò una volta sola, quindi vedi di ascoltarmi bene” Disse in preda alla rabbia, per poi aggiungere “Allora, lui è capace di tutto, la prima volta che iniziò a perseguitarmi, lo dissi hai miei e prima che loro potessero avvertire la polizia, li uccise, quindi non farlo, non ti voglio sulla coscienza e poi non so che faccia abbia ha sempre portato quel passamontagna”
“Allora è vero che ti preoccupi per me” Disse Al facendo infuriare Heather ancor di più. Questa volta però non l’ha fatto per divertimento, ma aveva notato il suo sguardo triste mentre parlava, quindi pensò che punzecchiandola lei non ci avrebbe pensato, dato che era troppo occupata a pensare come ucciderlo.
 
Nel frattempo Courtney si era addormentata con il capo appoggiato sulla scrivania.
 
Due mani l’avevano tirata fuori dalla macchina dei suoi genitori prima che prendesse fuoco. Lei stava urlando e piangendo, ma le sue grida aumentarono quando vide chi l’aveva tirata fuori. Iniziò a scalciare nel tentativo di liberarsi da quella presa, ma fu inutile quell’uomo la mise per terra e si mise sopra di lei bloccandola.
“Ora non c’è tempo per farlo, ma non ti preoccupare, ritornerò” Disse l’uomo per poi poggiare le sue labbra su quelle della bambina.
Courtney si svegliò urlando, si era ricordata di lui, quel lurido verme che stava per violentarla e che aveva fatto uccidere i suoi. Una vagonata di lacrime iniziarono a rigarle il viso, quel ricordo aveva riaperto una ferita.
“Ehi Court sei qui?” Disse Duncan entrando nella stanza, ma appena la vide in quelle condizione, corse verso di lei.
“Ehi principessa cos’hai?” Le chiese lui con molta gentilezza
“Niente” Rispose secca lei
“Andiamo Court non fare così”
“Davvero, sto bene” Ripete lei, non voleva che il punk si preoccupasse per lei. Aspetta ma da quando a lei importava di Duncan. Courtney era appena entrata in confusione, che avesse ragione lui? Che lei davvero provasse qualcosa per lui? Stava impazzendo, così decise di uscire a prendere una boccata d’aria dicendo a Duncan di controllare quella ragazza.
Una volta fuori Courtney andò nel retro della casa, dirigendosi verso l’altalena, una volta arrivata ci si sedette sopra, iniziando a dondolare lentamente, per poi aumentare la veloce. In quel momento un altro ricordo affiorò nella sua mente.
Una bambina di sei anni era al parco con i suoi genitori, ed il padre le chiese se voleva andare sull’altalena, ma la bambina aveva paura di cadere, così il padre le disse che non doveva aver paura lui ci sarebbe stato sempre per proteggerla. Così la convinse e la portò sul l’altalena iniziando a spingerla sempre più forte.
A Court vennero le lacrime agli occhi, e si girò di scatto, come se ci dovesse essere qualcuno dietro di lei a spingerla. Si sentiva così vuota e sola. Ora si ricordava i volti dei suoi genitori, erano così belli e le mancavano infinitamente. I suoi pensieri però furono interrotti dalla vibrazione del suo telefono, le era arrivato un messaggio.

 
Attenta a stare troppo sull’altalena,
potresti cadere,
non c’è più lui a tenerti.
S-

 
S? penso Courtney, chi mai poteva essere, e come faceva a sapere di suo padre?
Poi all’ispanica venne in mente che il messaggio visto da Gwen era firmato con un S, che fosse lui?
La ragazza decise di andare a parlare con l’amica, si diede un ultima spinta sull’altalena prima di saltare, purtroppo nel atterraggio mise male il piede e cadde a terra, facendosi male alla caviglia. In quel momento le arrivò un altro messaggio.

Ti avevo avvisata, dovevi stare attenta,
lui non c’è più,
e sono fiero di ammettere che è merito mio.
Baci xx
S-

 
In quel momento Courtney si sentì mancare l’aria, qualcuno la stava spiando e aveva detto di essere l’assassino dei suoi genitori. Udì un rumore provenire da dietro dei cespugli, era in preda al panico, stava provando ad alzarsi ma non ci riusciva, allora iniziò a gridare, chiedendo aiuto, ma nessuno arrivava. E quando vide una figura incappucciata muoversi verso di lei capì che era la fine. Ma per sua fortuna qualcuno l’aveva sentita urlare e quel qualcuno era letteralmente apparso dal nulla davanti a lei.
“Ehi se non sbaglio io e te abbiamo un conto in sospeso” Disse Heather infuriata, mettendosi davanti a Courtney. Heather era furiosa, lui poteva ferire lei quanto voleva, ma non doveva azzardarsi a toccare la cosa più vicina ad una famiglia che aveva. L’uomo rise alimentando ancor di più la rabbia dell’asiatica, che prese un legno e disse: “Fatti avanti se hai coraggio” e L’uomo non se lo fece ripetere due volte, corse verso la ragazza cercando di colpirla, ma lei schivò il colpo e gli tirò il legno in testa facendolo cadere.
“Court vai in casa” Ordinò Heather all’amica, che non se lo fece ripetere due volte si aggrappò al muro ed entrò dalla porta sul retro e più veloce che poteva stava andando a chiamare la polizia.
Heather nel frattempo buttò il legno a terra e si avvicinò all’uomo, mise la mano sul passamontagna e disse: “Bene, ora vedrò finalmente chi sei” Ma l’uomo bloccò la mano di Heather e la spinse indietro, facendole battere la testa nell’altalena. Poi scrisse un biglietto e glielo lasciò accanto per poi andarsene.
Court era riuscita ad arrivare in soggiorno e si stava dirigendo verso il telefono, quando vide Alejandro ed iniziò a chiamarlo, lui andò svogliatamente verso di lei e le chiese cosa voleva
“Un uomo con un passamontagna mi ha aggredita devo chiamare la polizia aiutami” Disse lei velocemente.
“Con un passamontagna? Non devi chiamare assolutamente la polizia, ora dov’è?” Disse Alejandro ricordandosi cosa le aveva detto Heather.
“Heather lo ha colpito e lui è svenuto, penso sia ancora lì, nel retro della casa” Rispose lei,
Ad Alejandro gli manco l’aria per un secondo, come mai la sua chica non era rientrata se lo aveva messo KO e poi lei non era così forte, nemmeno lui era riuscito a farlo svenire.
“Senti io vado da Heather tu non chiamare la polizia dopo ti spiego il perché” Esclamò Alejandro correndo verso il retro della casa. Appena fu lì vide la sua Heather distesa a terra svenuta. Ne era certo quel pezzo di merda aveva finto di essere svenuto e lei ci era cascata. Si avvicinò a lei e notò un biglietto, lo prese ed iniziò a leggerlo.

 
Sei una ragazza bella e forte
e stai tranquilla tornerò a prenderti.
Baci xx
S-
 
Alejandro infuriato accartocciò il biglietto senza rendersene conto, aveva stretto così forte la mano, che le nocche erano diventate bianche, ma poi si ricordò della sua chica, così la prese in braccio e la portò in camera, adagiandola sul letto di Courtney, poi chiamò quest’ultima per spiegarle tutto, ma lei portò anche Gwen con se dicendo che anche lei aveva ricevuto quei messaggi.
 
La mattina dopo era domenica e Alejandro, Courtney e Gwen si erano addormentati per terra senza rendersene conto. La prima a svegliarsi fu Courtney che andò a controllare Heather e l’altra ragazza, non si erano ancora svegliate. Così decise di svegliare Gwen, anche se ci volle un po’ la gotica non aveva la minima idea di alzarsi.
“Court, sono le sei di mattina lasciami dormire” La supplico Gwen
“Gwen devi andare in camera tua a dormire” le spiegò, facendole capire di aver ragione, così la gotica si alzò e andò in camera sua per tornare a dormire. Successivamente Court svegliò Alejandro, facendo andare anche lui in camera sua. E poi lei dato che non poteva dormire lì si diresse verso la camera di Bridgette dato che lei era dal suo ragazzo e sarebbe tornata il giorno seguente.
 
Si erano fatte le dieci e la sveglia di Gwen suonò, svegliandola. La gotica ricordandosi dell’appuntamento con Trent corse subito a farsi una doccia e appena ebbe finito si vesti, ma proprio mentre stava per partire, si ricordò quello che Alejandro aveva raccontato a lei e a Courtney. Quell’uomo era la fuori, ed era pericoloso, ma soprattutto ce l’aveva con loro. Quindi decise di chiamare Trent per chiedergli se gli andava di passare la mattinata lì.
“Ehi Trent, sono Gwen, ti volevo chiedere, dato se è domenica, ti va di passare da me? Se vuoi puoi anche rimanere per pranzo” Le chiese lei con molto vergogna e paura.
“Uhm, va bene, sempre che non disturbi” Disse lui con molta calma.
“Certo, cioè certo che non disturbi, ti aspetto qui” Esclamò lei felice.
Era la prima volta che Gwen era davvero felice per qualcosa, quel ragazzo riusciva a metterla di buon umore, però le faceva anche perdere la testa, ogni volta che i suoi occhi incontrano quelli di lui, lei non capisce più niente. Che cosa strana però, pensò Gwen, proprio lei che non credeva nell’amore, si era innamorata a prima vista di un ragazzo, mentre Courtney che è una romantica per l’eccellenza si è innamorata di Duncan, anche se non vuole ammetterlo, invece Heather è cotta di Alejandro anche se aveva giurato che non si sarebbe mai innamorata in vita sua. Era davvero una cosa ironica, che fosse successo tutto al contrario di come pensavano. I pensieri della ragazza però furono interrotti dal suono del campanello e lei corse velocemente verso la porta. Appena l’aprì si trovo due grandi occhioni color smeraldo davanti.
“Ciao” Disse Trent con lieve imbarazzo, avvicinandosi a lei per posarle due piccoli baci sulle guance.
“Buongiorno” Lo salutò Gwen, con gli occhi che le brillavo e le guance ormai paonazze per poi aggiungere
“Vieni entra, ti porto in salotto”
Arrivati a destinazione si misero a sedere sul divano iniziando a parlare del più e del meno. I vedeva che loro due erano innamorati perdutamente l’uno dell’altro, nessuno dei due distaccava lo sguardo dall’altro erano come in trans.
 
Nel frattempo Heather si era svegliata con un forte mal di testa ed era fortemente arrabbiata. Aveva fallito, non era riuscita a vederlo in faccia, lui l’aveva fregata e lei aveva perso. Lei però cercando di non pensarci, si diresse verso il comodino di Courtney per prendere un aspirina ed una volta presa iniziò a leggere un libro. Non aveva voglia di uscire dalla camera, voleva aspettare che la rossa si svegliasse, quindi per non annoiarsi iniziò a leggere. Ma la sua attesa non durò molto, circa cinque minuti dopo una vocina delicata iniziò a chiamarla e l’asiatica capì che la ragazza si era finalmente svegliata.
“Ehi come stai?” Le chiese Heather cercando di essere il più cortese possibile, anche se non le riusciva molto bene. Già era poco gentile di suo figuriamoci quando le fa male la testa.
“Ehm bene, suppongo che tu non ti ricordi di me, giusto?” Affermò la rossa, in effetti l’asiatica non aveva la più pallida idea di chi fosse, e per questo face un cenno con la testa.
“Lo avevo capito, penso che se ti ricordassi ora non avresti quella faccia, saresti più preoccupata e felice” Heather era confusa, provava a capire chi fosse ma non ci riusciva, quindi spazientita disse: “Insomma vuoi dirmi chi sei?”
La rossa la guardò, come le mancava la sua asiatica scontrosa e arrabbiata costantemente con tutti.
“Sono Zoey” disse poi continuando a fissare Heather, che avevano completamente cambiato espressione, da una arrabbiata, spazientita e confusa, ora era diventata un’espressione sorpresa, felice, preoccupata e nervosa. La rossa non avrebbe mai pensato che una persona potesse provare tutte quelle emozioni, così diverse, nello steso momento.

 
Marvy’s corner

Ciao a tutti, sperio che questo capitolo vi sia piaciuto, sapete doveva essere più lungo,
ma ahimè, ho dovuto dividerlo in due parti perché senno ci metto troppo ad aggiornare
quindi il prossimo capitolo dovrebbe arrivare tra una settimana =)

Bene ora vado fatemi sapere cosa ne pensate *-*
Ps: I personaggi vi sembrano OOC? sapete per me è stato difficile cercarle di farli più OOC possibile 

 
  
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