Sondare il terreno
Il
piano che le due ragazze concepirono era, invero, piuttosto elementare.
Puntava
a costringere i due ragazzi a guardare in faccia i propri (certi, a parer loro)
sentimenti, utilizzando un’arma di distruzione di massa perfettamente legale:
la gelosia.
E
qui le avrebbe aiutate proprio quel ragazzo che, del tutto inconsapevole, aveva
dato inizio ad ogni cosa, apparendo suo malgrado nei sogni di Karin: Gaara Sabaku.
Il
ragazzo bello e un po’ inquietante dai capelli rossi e gli occhi color
acquamarina, aveva infatti, provvidenzialmente, cominciato da un po’ a fare gli
occhi dolci a Naruto, evidentemente decidendosi a cercare
da lui qualcosa in più dell’amicizia. Il biondino, da parte sua, gli dava tutta
la corda del mondo, forte dell’affetto profondo che lo legava a quel ragazzo, e
della sua ingenuità imbarazzante, ai limiti del pirla.
La
reazione di Sasuke era come sempre insondabile, ma
che egli non si fosse accorto delle avances piuttosto esplicite di Sabaku nei confronti di Naruto o
che facesse semplicemente finta di non accorgersene, a Karin non importava
affatto. Il suo compito era proprio quello di metterlo al corrente della cosa.
La
prima fase del piano, comunque, era un’accurata ricognizione:
1.0
Conosci il tuo nemico e saprai come sconfiggerlo
Ok
non c’era nessun nemico, ma la frase era talmente figa che non avevano
resistito ad utilizzarla per il primo punto del loro piano…
Innanzitutto
bisognava analizzare i soggetti, e poi si sarebbero mosse di conseguenza.
°°°
Come
concordato con Tenten, quel pomeriggio, un venerdì di
metà Ottobre, Karin riuscì a convincere Sasuke ad
accompagnarla al cinema, consapevole del fatto che non avrebbe resistito a
vedere quel film (“Kill Your Darlings”)
amante com’era delle opere di Allen Ginsberg e degli autori della Beat Generation in generale. E poi beh, il fatto che la pellicola
fosse condita da una storia omosessuale e travagliata non poteva che fare al
caso suo.
«Ciao,
Sasuke-kun!»
«Karin»
«Ho
sentito che questo film ha avuto delle critiche molto positive, sono contenta
che tu mi abbia accompagnata!»
«Sì,
l’ho sentito anch’io. Figurati. Beh, andiamo, ho già preso i biglietti»
Una
volta usciti dal cinema, Karin non poté trattenersi dal commentare, e lei e Sasuke ingaggiarono una piacevole discussione circa le loro
opinioni sul film, rendendo l’atmosfera rilassata e confidenziale: perfetta.
Quando
Sasuke asserì che l’omosessualità del protagonista
era, secondo lui, più che altro una via di fuga dalle norme imposte dalla
società del suo tempo, tipica della sua generazione di poeti, Karin gettò
l’amo.
«Beh,
certamente i suoi sentimenti nei confronti di Lucien Carr erano più controversi
di quello di Sabaku Gaara
per mio cugino, che invece mi sembrano piuttosto chiari!» un innocente «Tsk» a condire il tutto (Sasuke
si sarebbe sentito come a casa).
«Non
capisco di cosa tu stia parlando»
L’Uchiha aveva risposto alla sua provocazione con il massimo
della nonchalance, ma a lei sembrava di aver scorto una lievissima esitazione
della sua voce. Ora si trattava solo di insistere un po’, facendo attenzione ad
ogni reazione del moro e a non esagerare.
«Sul
serio? Beh io pensavo fosse piuttosto evidente, ultimamente Sabaku
non fa che stare intorno a Naruto, oltretutto è
risaputo che è gay, e Naruto si è fatto proprio un
bel ragazzo. Anzi ti dirò di più, non mi stupirebbe affatto se finissero per
uscire insieme, sono sempre stati in grande sintonia, credo che sarebbero una
bella coppia…»
«Karin,
avanti smettila di dire certe scemenze! E poi Naruto
non è un finocchio!»
Oh, Sask’e,
come ci scaldiamo subito! Così mi rendi tutto troppo facile!
«Non ti facevo così, Sasuke. Avresti meno stima di lui
se fosse omossessuale, scusa?» chiese, serissima.
«Senti,
non me ne può fregar di meno se quel dobe è
omosessuale, si può scopare anche le capre per quanto mi riguarda! Ma quel…
quel Sabaku non mi piace, ok? Mi sta sul cazzo. Ci
deve solo provare a-»
Chi sei tu? E cosa ne hai fatto di
Sasuke-io-non-mi-pronuncio-perché-sono-al-di-sopra-di-tutto-e-tutti-Uchiha?!
E
qui il ragazzo si fermò, rosso in viso per la collera e l’imbarazzo. Cercò di
riprendere il suo solito contegno quanto prima, e probabilmente cercò un modo
per riparare alla situazione, visto che doveva essersi reso conto di aver
reagito in maniera decisamente eccessiva. Karin in effetti era stupita, non si
sarebbe mai aspettata una capitolazione così veloce!
Bingo.
«Senti
Karin, scusa, ho esagerato. Ma ho mal
di testa, me ne vado a casa»
«Certo,
Sasuke, non preoccuparti. Rimettiti mi raccomando.
Buonanotte»
«Buonanotte»
A
quanto pare le cosa erano più interessanti di quanto credesse. Non aveva mai, mai,
visto Sasuke Uchiha
perdere il controllo a quel modo! E per così poco poi! Non le sembrava di aver
calcato chissà quanto la mano… non si aspettava di certo una reazione simile ad
una provocazione così minima.
Adesso,
ovviamente, sarebbe stato difficile, se non impossibile riaprire l’argomento
con il moro, ma ne era valsa decisamente
la pena.
°°°
Qualche ora prima, appartamento di Naruto
«Tenten grazie di esserti offerta di darmi una mano,
davvero! Non so che dire, mi stai salvando la vita!»
«Avanti,
Naru, per così poco. Su su!
Prendi i libri che cominciamo»
Quel
pomeriggio Tenten si era offerta di dare una mano a Naruto con la matematica, visto che come sempre era rimasto
tragicamente indietro. In fondo, essendo una delle sue migliori amiche non
avrebbe destato alcun sospetto. Che poi… ma quale sospetto?! Naruto era così inadatto a scorgere i secondi fini
nell’atteggiamento delle persone che faceva quasi tenerezza.
Dopo
due ore buone di studio matto e
disperatissimo (quando Naruto prometteva di
impegnarsi in qualcosa, non mollava fino alla fine) Tenten
cominciò a sentire una certa puzza di bruciato proveniente, probabilmente, dal cervello del biondo prossimo
alla fusione, e decise quindi di interrompere lì con gli esercizi.
Era
ora di iniziare a fare sul serio.
«Sei
stato bravissimo Naruto! Per oggi basta così»
«Oh
Dio grazie»
«Ti
va se facciamo merenda?»
«Sì!
Sì, ti prego sì! Ramen!»
E ti pareva?
«D’accordo,
andiamo in cucina. Per me ci sarebbe, che so, una mela?!»
«Ahahahahahah sì, probabilmente. Ora chiedo a mamma»
La
mamma di Naruto era una persona meravigliosa,
simpatica, solare, lo stesso sorriso dolcissimo del figlio, la stessa
esuberanza. Ma più di tutti era il padre ad essere impressionante. Lui e Naruto erano praticamente
duo gocce d’acqua, gli stessi capelli biondo grano, gli stessi occhi di
quell’azzurro incredibile.
Quando
cominciarono a mangiare, Tenten aprì il discorso “Gaara”. Con Naruto si sarebbe
tranquillamente potuta sbilanciare.
«Allora,
Naru. Come vanno le cose con Gaara?»
esordì la ragazza ammiccando appena.
«Come
va cosa?» gli occhioni che Naruto aveva esibito erano
così limpidamente inconsapevoli che la castana capì di dover essere un po’ più specifica.
«Beh,
voglio dire… hai deciso se uscire con lui? In fondo è un così bel ragazzo!»
«Tenten ma che dici? Perché dovrei uscire con Gaacchan?»
«Sul
serio non ti sei accorto di nulla? È un mesetto che Gaara
non ti toglie gli occhi di dosso, è evidente che vorrebbe come minimo uscire
con te, e non intendo come amici Naru! Non so se mi spiego…»
Naruto strabuzzò gli occhi, neanche gli avesse detto che Gaara
veniva da Kripton e aveva bisogno di lui per salvare
il suo mondo.
Beata ingenuità…
«Ma
dici sul serio? Noi siamo solo amici, non credo proprio che voglia uscire con
me in quel senso!»
Che fatica, meglio essere
accondiscendenti.
«D’accordo,
ma ammettiamo per un attimo che sia così. Usciresti con lui? Penso che potreste
essere una bella coppia!»
«Oddio
non lo so… sinceramente non c’ho mai pensato…»
«Mmmm va beh! Ma che mi dici di Sasuke,
invece?»
«Cosa
c’entra ora Sask’e? Non stavamo parlando di Gaara?»
«Sì
certo, ma vedi, mi chiedevo, già che siamo in tema, non è che c’è qualcosa tra
voi che va oltre l’amicizia?» si cominciava a fare sul serio.
«Ma
no Tenten, che dici? Sasuke
è il mio migliore amico, e poi a lui non piacciono i ragazzi, quindi…»
Il
discorso cominciava a divertire seriamente Tenten,
visto che all’ultima domanda il viso del biondo aveva assunto tutte le
possibili gradazione di colore, dal rosso ciliegia al bordeaux.
Che
le cose fossero così semplici?
«E
a te, Naru? A te piacciono i ragazzi?»
Tenten era in trepidante attesa di una risposta, perché da Naruto
non ci si poteva aspettare nulla di meno di una sincerità così trasparente da
risultare addirittura sconcertante, alle volte.
Nonostante
la profonda amicizia che li legava non avevano mai affrontato l’argomento, la
ragazza se ne rendeva conto solo in quel momento. In effetti Naruto non aveva battuto ciglio quando lei gli aveva
proposto di uscire con Gaara perché era un ragazzo,
ma solo perché era, beh, Gaara.
«Io
beh, non lo so… però ho baciato solo Sas’ke quella
volta, finora, quindi non saprei… però non mi fa schifo l’idea di uscire con un
ragazzo, ecco…»
Già,
il bacio. Sasuke e Naruto
si erano baciati anni addietro perché il biondo gli si era accucciato di fronte
per squadrarlo con aria, a suo dire, truce,
ed era stato spinto cozzandogli in piana faccia.
La
ragazza non aveva pensato a quell’episodio, ritendendo che non fosse l’unica
esperienza nel campo dell’amico, e invece a quanto pareva, era proprio così.
Chissà, magari era lo stesso per Sasuke…
«Capisco,
capisco. Ma non è che ti piace Sasuke, eh Naru?» buttò lì Tenten come
niente fosse, con una risatina innocente,
cogliendo al volo il momento e fremendo per una risposta.
«Ma
certo che Sas’ke mi piace, Tenten.
Ma questo non vuol dire che dovremmo diventare una coppia o qualcosa del genere…»
Oh mio dio. Ma aveva sentito bene?
«E
perché no scusa? Naruto Uzumaki,
non è che per caso sei innamorato di Sasuke Uchiha?» chiese la ragazza, che ormai aveva abbandonato ogni
remora. Fanculo la scenetta della finta innocenza, le cose stavano prendendo
una piega meravigliosamente insperata!!!
«Oh
avanti, Tenten! Innamorato,
ma che ne so! Non mi interessa dare un nome a quello che provo per Sasuke, lui è la persona più importante della mia vita e mi
basta così. E poi te l’ho già detto, Sasuke non è quel genere
di persona. Non me lo immagino proprio che potremmo uscire insieme o che so
io…»
Tenten era assolutamente allibita.
Il
ragazzo davanti a lei era lo stesso che prima le aveva fatto una faccia
assolutamente stupita quando le aveva proposto di uscire con Gaara e che ora le rivelava come fosse la cosa più normale
del mondo di essere praticamente innamorato del proprio migliore amico? Una
continua scoperta, Naruto, non c’era che dire.
«Ma
non hai mai pensato che magari lui invece potrebbe ricambiare i tuoi
sentimenti, ma è solo troppo spocchioso per venirtelo a dire?»
«Dai
Tenten non dire così, Sas’ke
non è così male come some pensi! Comunque non credo proprio. E poi te l’ho detto,
io sto benissimo così»
Scemo,
ingenuo, dolcissimo Naruto.
«Ah
beh, se lo dici tu. Comunque si è fatto tardi! Devo andare. Ci vediamo domani, Naruto! Arrivederci Kushina-san! Minato-san!»
«A
domani Tenten, e grazie ancora!»
La
ragazza si congedò da lui dopo avergli scoccato un affettuoso bacio su una
guancia, e cominciò a trotterellare giù per le scale estraendo immediatamente
il telefono per chiamare la sua socia.
Chissà come era andata a lei.
Senz’altro
la cosa si faceva più interessante del previsto!
°°°
Dopo
un assai particolareggiato riepilogo delle esperienze di entrambe, un solo
pensiero emerse dalla complessa analisi
dei dati raccolti: quei due erano assolutamente, inequivocabilmente,
incredibilmente cotti l’uno dell’altro.
Era
arrivato il momento di aprire le danze.
Possibile
che fosse tutto così… semplice?!
ndHebi.
Salve a tutti!
Capitolino di
passaggio, sicuramente, ma importantissimissimo!
Capiamo che quei due
sono fatti l’uno per l’altro, ma che sono due dannate teste quadre (e no, non
mi sto riferendo solo alla mia umile fiction…), mentre le nostre fangirl si preparano ad attaccare!
Spero vi sia piaciuto!
In ogni caso sono, come sempre, pronta ad accogliere pareri e/o imprecazioni di
vario genere!
Aaaah beh, un grazie speciale alla mia sesshy94, e uno specialissimo a tutti
quei coraggiosi che hanno inserito questa storiella tra le
preferite/ricordate/seguite! Non so dirvi quanto mi abbia fatto piacere!
Vale!
Hebi