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Autore: aasil    13/12/2013    4 recensioni
Cosa succederebbe se Finnick non fosse morto, bensì rapito dai superstiti di Capitol City e completamente senza memoria?
Una società segreta, al cui vertice ci sono i figli del presidente Snow, cercherà di riconquistare il potere.
Dal testo:
«Cosa mi hanno fatto?» Chiese sconvolto, desideroso di avere risposte per tutte le domande che lo tormentavano.
Dopo un lungo sospiro Rosalie iniziò a raccontare.
«Eri in missione. Ti sei infiltrato fra i ribelli per scoprire i loro piani, tu volevi salvare Capitol City da una fine certa. Loro hanno capito chi eri, sono così crudeli Finnick, hanno lasciato che gli ibridi ti dilaniassero e poi ti hanno lanciato una bomba. Sei salvo per miracolo, i corpi degli ibridi ti hanno protetto.» Troppe informazione tutte insieme. Missione? Ribelli? Capitol City?
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Annie Cresta, Finnick Odair, Katniss Everdeen, Nuovo personaggio, Peeta Mellark
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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AMNESIA

 

 

Dream

 

 

 

 

 

 

Il mare brillava del luccichio del tramonto.

Si avvicinò lentamente al bagnasciuga, desideroso di toccare l'acqua cristallina; si immerse fino alle ginocchia e chiuse gli occhi. Inspirò a pieni polmoni, adorava quel profumo di salmastro.
Voleva rimanere in quel luogo, a cui era certo di appartenere, non voleva essere il simbolo di nessuno. Lì si sentiva a casa, felice.
Sentì un guizzo e degli schizzi, spalancò gli occhi ma non vide niente, solo qualche increspatura sul pelo dell'acqua. Si concentrò meglio, e poté notare una figura che nuotava in lontananza. Si avvicinò fino ad avere l'acqua all'altezza della vita.
All'improvviso la creatura saltò fuori e si mostrò in tutto il suo splendore. Aveva una coda di pesce che brillava dei colori del crepuscolo, i capelli lunghi e scuri erano attaccati al corpo snello, e quegli occhi così azzurri lo folgorarono.
Rimase a bocca aperta mentre rifletteva su ciò che stava vedendo, quella che aveva davanti non solo era una sirena, ma era anche la ragazza più bella che avesse mai visto.
Istintivamente si avvicinò a lei, cercando di raggiungerla, sentiva che erano suoi gli occhi che lo tormentavano giorno e notte.
«Finalmente sei tornato.» Disse lei, quando l'ebbe raggiunta. La voce cristallina come l'elemento che li avvolgeva, era musica per le sue orecchie.
Da vicino era ancora più bella, gocce d'acqua le scorrevano sul viso e sui capelli, risplendendo come pietre preziose.
Riconobbe quelle iridi del colore del mare e un nome si affacciò alla sua mente.
«Annie..» Sussurrò.
Quel nome era l'unica cosa che aveva portato con sé dalla sua vita precedente, tutto il resto lo aveva appreso dagli altri, era la sua unica certezza.
La bellissima figura davanti a lui scoppiò in lacrime. Finnick ne rimase sconvolto, non riusciva a vederla triste, doveva trovare un modo per calmarla, per farle sapere che andava tutto bene. La prese fra le braccia e appoggiò il mento sulla sua testa, cullandola.
I loro corpi aderirono perfettamente, come fossero due metà separate per troppo tempo, che finalmente si ricongiungevano.
«Perchè piangi?» Chiese respirando il profumo dei suoi capelli. La pelle di lei, sotto le sue mani era liscia come la seta; la sentì rabbrividire quando le accarezzò la schiena.
«Perchè so che presto andrai via e mi lascerai di nuovo sola.» La voce era rotta dai singhiozzi, mentre si avvinghiava sempre più stretta a lui.
Si scostò dalla ragazza quel tanto che bastava per guardarla negli occhi.
«Io non ti lascerò mai.» Suonava come una promessa, ma lui sarebbe stato in grado di mantenerla?
Lei allungò una mano e gli poggiò morbidi polpastrelli sulla guancia, accarezzò la barba corta e ispida che gli era spuntata sul viso, percorrendo i suoi lineamenti dolci.
«Annie..» Disse di nuovo lui, sull'orlo della commozione. Gli piaceva ripetere quel nome, gli dava un senso di sicurezza che non aveva mai provato.
Lei affondò la testa nel suo petto, reggendosi alle spalle forti di lui, poi formò degli schizzi con la bellissima coda da sirena che occupava metà del suo corpo.
Gocce fresche e salate ricaddero sui due ragazzi ancora abbracciati.
«Continua a ripetere il mio nome per favore, Finnick.» La voce attutita dal corpo di lui.
«Annie.. Annie.. Dolce Annie..» Sussurrava al suo orecchio. Si sentì completo e all'apice della felicità. Non sapeva perchè quella ragazza riuscisse a fargli provare sensazioni così intense, ma non gli importava. Sentiva che era la cosa giusta, nel profondo del suo cuore qualcosa gli diceva che era lì che doveva essere.

Al mare con la sua sirena.
«Cosa stai dicendo Finnick?» Una voce diversa, troppo squillante, ruppe l'idillio.
Il ragazzo si svegliò di soprassalto, vittima dell'ennesimo sogno, questa volta oltre agli occhi era riuscito a vederla tutta, a parlarci, ad abbracciarla.
Il panico prese posto sul suo viso, quando si accorse di aver vissuto solo una bellissima illusione e che la ragazza che ora aveva davanti aveva ben poco a che fare con la sirena dagli occhi azzurri.
Aveva pronunciato il suo nome a voce alta? Probabilmente si a giudicare dall'espressione adirata sul volto di Rosalie. Avevano dormito nello stesso letto, lei lo aveva addirittura abbracciato mentre dormiva ma continuava a percepirla come un'estranea.
«Credo che tu debba sapere qualcosa su Annie.» Continuò con voce troppo alta e stizzita.
La ragazza lo fissava con gli intensi occhi scuri carichi di risentimento, come poteva conoscere la sua sirena?
«Annie era tua sorella, è stata uccisa dai ribelli durante la rivoluzione.» Un ghigno apparve sul bel volto di Rosalie.
Il mondo si sbriciolò sotto i suoi piedi, mentre tentava di realizzare quella verità così inconcepibile.
Non poteva essere sua sorella, quello che aveva provato in sua compagnia non aveva niente a che fare con l'amore fraterno era qualcosa di molto più intenso e decisamente meno casto.
Inorridì al pensiero di aver fantasticato in quel modo su una persona che condivideva il suo stesso sangue. Com'era possibile che non lo avesse percepito? Non gli somigliava per niente, anche gli occhi erano di una tonalità di azzurro diversa.
Un peso gli si depositò sul cuore quando realizzò che quello non era il problema principale.

Annie era morta.
Non avrebbe mai saputo per certo se era sua sorella o no, non avrebbe mai potuto toccare la sua pelle se non in un sogno.
I ribelli gli avevano portato via tutto, la sua memoria, la sua casa e perfino sua sorella.
«Quando iniziamo le riprese per l'annuncio?» Chiese a Rosalie, che rilassò visibilmente i muscoli a quella domanda.
«Se ti senti pronto, possiamo iniziare anche questo pomeriggio..» Si avvicinò a lui e gli schioccò un sonoro bacio a stampo sulle labbra.
«Continuo a sognare il mare..» Disse lui sottovoce.
«E' ricorrente sognare le proprie paure. Fidati di me Finnick, non c'è niente che tu odi più del mare.» La sua fronte era di nuovo corrugata.
«Si, c'è una cosa che io odio più del mare. I ribelli.» Pronunciò l'ultima parola con astio.
«Bene allora andiamo, voglio mostrarti un po' di cose.» Scostò la coperta impreziosita da motivi dorati e lo prese per mano, portandolo vicino alla grande finestra della lussuosa camera in cui avevano dormito.
Per la prima volta vide l'esterno del palazzo in cui alloggiava e in cui si era svegliato una settimana prima.
Il cielo era scuro e sembrava in arrivo una tempesta, doveva essere mattina inoltrata, ma non vide nessuno nella zona.
Notò varie tende e un accampamento più grande a breve distanza da dove si trovavano loro.
«I superstiti abitano in quel tendone, la nostra gente non è abituata a questo tipo di vita. Il cibo scarseggia, non riusciamo a fare più di cinque pasti al giorno, l'acqua calda va usata a turno e l'elettricità non sempre funziona. Non ci sono negozi di vestiti e stilisti a creare nuove tendenze. Non vengono più organizzate feste e balli. Voglio tornare alla normalità Finnick.» Si lamentò la ragazza.
«Quante persone sono rimaste?» Chiese lui.
«Sono scappate circa un migliaio di persone. Se penso che eravamo infinitamente di più mi viene da piangere, questo mondo è così ingiusto.» Sussurrò dispiaciuta.
Scesero le scale per la colazione, si trovarono davanti una grande tavolata imbandita.
«Non avevi detto che ci manca il cibo?» Finnick era sconcertato non aveva mai visto così tanto cibo tutto insieme, o forse si. Avere incertezze anche sulle cose più piccole lo logorava.
«Questo è niente confronto a quello che avevamo a Capitol City.» La risposta gli giunse da Tiberius che sedeva come capotavola.
Si sedé alla sua destra e divorò tutto ciò che gli passava sotto mano; erano giorni che non mangiava decentemente, solo pasti d'ospedale.
«Abbiamo sistemato la scenografia per il tuo annuncio, non abbiamo più stilisti che possano truccarti e prepararti, quindi dovremo arrangiarci come possiamo.» Disse il giovane Snow.
«Non ha bisogno di essere truccato, è già perfetto così. Basterà un po' di colore alle guance, è un po' troppo bianco.» Constatò Rosalie, parlando di lui come se fosse un semplice oggetto d'arredamento.
«Questo è il tuo copione, imparalo a memoria per oggi pomeriggio.» Tiberius gli allungò un foglio, scritto a mano in grafia elegante.
«Come trasmetterete il mio discorso?» Chiese Finnick.
«Per fortuna si è salvato uno dei nostri migliori tecnici di telecomunicazione. Ci penserà lui a farlo arrivare nelle televisioni di tutto Panem»
Alla fine della colazione, Finnick si decise a leggere quello che gli era stato consegnato..

 

Sono Finnick Odair.
Mi trovo qui di fronte a tutto Panem come esempio, per mostrarvi che sono vivo, che le vostre bombe non sono state in grado di uccidermi.
Dovete abbandonare Capitol City e rimettervi sotto al potere dei legittimi eredi di quell'autorità che avete rubato.
Voi che difendete la libertà, siete stati i primi ad aver aggredito quel diritto fondamentale e dovuto a ciascun individuo. Avete ucciso i nostri bambini e reso schiavi i nostri concittadini, che per molti anni avevano guidato in modo pacifico e giusto tutto il paese.
Mi rivolgo a te Ragazza di Fuoco, a te che hai acceso la scintilla che ha distrutto migliaia di persone: non sei riuscita ad uccidermi come non sei riuscita ad uccidere i più tenaci di noi.
Stiamo per tornare a riprenderci ciò che è nostro, come difensori della pace vi stiamo dando la possibilità di arrendervi ed evitare un altro spargimento di sangue.
Avete tre giorni per comunicarci la vostra decisione.

 

 


 



Angolo Autrice:

 

Lo so, lo so. Apparentemente c'è una grande confusione, non so se qualcuno di voi ha già capito che piega sta per prendere la storia e quali siano i veri piani dei fratelli Snow.
In ogni caso tutto verrà spiegato nei prossimi capitoli. La storia è tutta nella mia testa anche se mano a mano che scrivo ho sempre nuove idee, quando ho iniziato a scrivere questa fan fiction non avevo minimamente pensato di arrivare a questo punto.
Mi scuso, per l'ultima parte che lascia un po' a desiderare, ma non sono molto brava in questo genere di discorsi..
Ringrazio le persone che hanno recensito lo scorso capitolo, i vostri consigli mi sono stati davvero utili, e anche tutti i lettori silenziosi.

Much love

 

-Lisa

   
 
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