Serie TV > Hélène e i suoi amici
Segui la storia  |       
Autore: Magica Emy    13/12/2013    1 recensioni
Già, il mio Cri Cri adorato odia i cambiamenti, lo hanno sempre spaventato un po’, e poi…si, devo ammetterlo, adoro quella sua aria da cucciolo smarrito mentre si aggira per casa chiedendosi cosa abbia fatto di male per meritarsi tutto questo…il solito esagerato. Ma che posso farci? È fatto così, ed è anche per questo che sono pazza di lui...
Seguito di "Une nouvelle vie"
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

- Mi dispiace, mi dispiace così tanto…

Continua a ripetermi con voce rotta mentre lo abbraccio stretto, cercando di ignorare l’improvviso magone salito a bloccarmi il respiro all’idea di dovermi separare da lui. Ma è necessario, è meglio così e lo sappiamo entrambi. Ho sbagliato a credere di poterlo tirare fuori da tutto questo con le mie sole forze, solo ora riesco a rendermene davvero conto. Sfioro il suo viso, pallido e stanco in una tenera carezza mentre asciugo le lacrime dai suoi occhi cerchiati di rosso che, ancora una volta, sembrano supplicarmi di perdonarlo per tutto ciò che è successo nelle ultime ore. Per ciò che ha provato a fare, e a cui non riesco a smettere di pensare nemmeno per un istante. Ma so che non stava ragionando, che non era in sé e non ha mai voluto veramente farmi del male, e lo dimostra il fatto che in questo momento sembri molto più tranquillo e padrone di sé stesso e delle sue azioni. Anche se sono sicura che non durerà a lungo, perché questa è solo una delle varie fasi che sta continuando ad attraversare, e presto…no, non voglio nemmeno pensarci. Non voglio pensare a quello che potrebbe accadere ancora, perché desidero solo lasciarmi tutta questa brutta storia alle spalle. Cancellarla per sempre, come se non fosse mai esistita. Lui starà bene e riuscirà presto a superare questo orribile periodo. Ne sono certa. Vedo Nicolas caricare l’ultima valigia nel bagagliaio dell’auto e poi abbracciare Hèlene, che a pochi passi da me non smette di seguire ogni suo movimento e sembra avere un’aria così tesa e preoccupata che, ancora una volta, non posso fare a meno di sentirmi colpevole per tutte le preoccupazioni che le ho causato con tutti i miei stupidi e inutili misteri, spingendola così a raccontare al marito di tutte le sue angosce prima che lui si precipitasse qui come una furia, forse intuendo subito la verità e appena in tempo per evitare il peggio. E io non smetterò mai di ringraziarli abbastanza per questo. Già, cosa sarebbe successo se Nicolas non lo avesse fermato? Probabilmente non sarebbe mai più tornato a casa, e io lo avrei perso per sempre. Dio, non riesco nemmeno a pensare a un’eventualità del genere, e mentre le lacrime premono di nuovo per uscire lo stringo ancora più forte, facendolo sussultare quando il mio ginocchio sfiora accidentalmente la piccola fasciatura che ricopre la sua gamba ferita, e ancora una volta il suo viso si contrae per il dolore.

- Ti fa tanto male?

Chiedo con cautela, scostandomi da lui quanto basta per poter tornare a guardarlo negli occhi. Quegli occhi scuri e inquieti che amo tanto, e che ora sembrano improvvisamente rifiutarsi di incontrare i miei, quasi avesse paura di farlo.

- Sto bene, non preoccuparti.

Mi sussurra prima di stringermi di nuovo e le sue mani tornano ad accarezzarmi lentamente i fianchi, come in una tenera carezza mentre lo sento riprendere a singhiozzare, disperato, nascondendo il viso tra i miei capelli.

- Perdonami – ripete – ti prego, perdonami per tutto quello che ti ho fatto passare. Io…io non volevo farti male, te lo giuro, non so cosa mi sia preso… E Laly, come sta Laly? Ho bisogno di parlarle, ho bisogno di sapere se sta bene…

- Shh…calmati adesso – cerco di rassicurarlo, accarezzandogli dolcemente la schiena in un debole tentativo di infondergli almeno un po’ della tranquillità di cui ha bisogno – è tutto a posto, va tutto bene. Laly è in ospedale in questo momento, ma stai tranquillo, sta solo facendo dei controlli di routine e presto sarà di ritorno. Non preoccuparti per lei, non preoccuparti di niente. Pensa solo a rimetterti in sesto.

Provo con tutte le mie forze a imprimere convinzione alla mia voce, ma mi accorgo che la prova è davvero difficile. In realtà anch’io sono molto preoccupata per Laly e per il bambino, era così spaventata da non riuscire quasi a reggersi in piedi. Per fortuna Roy era così in ansia per lei quando è arrivato da non badare nemmeno a cosa stesse accadendo intorno a lui, anche se so che è solo questione di tempo e lo scoprirà presto. E allora dovrò cercare di farlo ragionare, anche se non sarà affatto semplice. Ma non voglio pensarci adesso, perché desidero solo concentrarmi su Christian e sul fatto che tra poco lascerà quest’isola per tornare nella comunità di recupero di Parigi che lo ha accolto la prima volta, dove sarà finalmente al sicuro e lontano da ogni pericolo. Dove avrà la possibilità di riprendere in mano la sua vita, per tornare a essere quello che era. Quello che è sempre stato.

- Sarò qui ad aspettarti Christian, io e i bambini saremo qui ad attendere il tuo ritorno, ricordatelo sempre. Vedrai che tornerai presto, devi solo crederci e tutto andrà bene. E poi non sarai da solo perché Nicolas rimarrà con te per un po’, lo sai questo.

Sospira e annuisce lentamente nella mia direzione, ma proprio in quel momento la sua espressione si contrae in una smorfia addolorata mentre mi accorgo che qualcosa alle mie spalle ha improvvisamente catturato la sua attenzione.

- Grace…

Mormora con un filo di voce, e io mi volto giusto in tempo per vedere la mia bambina affacciarsi timidamente all’uscio di casa con aria confusa e smarrita, rabbuiandosi in volto e fuggendo subito via non appena realizza che il padre si è accorto della sua presenza.

- Grace, ti prego, non andare via…

Lo sento dire, turbato, e devo trattenerlo per evitargli di tornare dentro e andare a cercarla.

- Christian, non credo che questo sia il momento migliore per affrontare tua figlia. Le parlerò io, cercherò di spiegarle ogni cosa senza spaventarla, te lo prometto, ma ora no, è meglio così.

Dico e lo vedo annuire di nuovo, rassegnato a quella prospettiva che gli ho appena offerto e che di certo non condivide, ma so che questa è sicuramente la cosa migliore che io possa fare. Grace è ancora molto turbata dallo strano comportamento di suo padre e ha sicuramente capito che qualcosa non va in lui, per questo vederlo adesso peggiorerebbe solo le cose, soprattutto perché Christian è molto instabile ed emotivamente fragile in questo momento e io voglio proteggere entrambi da altre inutili sofferenze. Immersa in quei tristi pensieri mi accorgo della presenza di Logan solo quando lo sento tirare piano la manica della mia maglietta, per attirare la mia attenzione.

- Ehy, giovanotto…

Gli sussurra Christian che notandolo a sua volta si china su di lui, cercando disperatamente di incontrare il suo sguardo che adesso si fa via via più sfuggente mentre indietreggia con aria timorosa, finendo per nascondersi dietro di me. Christian scuote lentamente la testa poi abbassa lo sguardo, affranto.

- Tesoro mio, mi dispiace davvero tanto di averti spaventato l’altra volta, e ti prometto che non succederà mai più.

Dice, e a quelle parole il visetto paffuto del mio bambino si illumina di un dolce sorriso che mi rassicura prima che corra a gettarsi su di lui, scoccandogli un bacio sulla guancia mentre suo padre lo stringe forte a sé, sollevandolo da terra per prenderlo in braccio.

- Il mio ometto – mormora, e mi accorgo che la sua voce trema per l’emozione – ascoltami, in mia assenza sarai tu l’uomo di casa, va bene? Ciò significa che dovrai tenere d’occhio tua madre e tua sorella ed evitare che si caccino nei guai, mi sono spiegato?

Mi strizza l’occhio impercettibilmente e io gli sorrido, scuotendo la testa divertita.

- Dai un bacio grande a Grace da parte mia – continua – e dille che le voglio bene e che tornerò prima di quanto pensiate. Mi mancherai, piccolo.

- Anche tu mi mancherai.

Risponde Logan e lui lo abbraccia di nuovo, accarezzandogli i capelli con dolcezza prima di posargli un piccolo bacio sulla fronte e metterlo giù, permettendogli così di rientrare in casa per continuare a giocare con Roger.

- Sarà meglio che ci muoviamo se non vogliamo perdere l’aereo.

La voce improvvisa di Nicolas mi riporta bruscamente alla realtà, e a quella fastidiosa sensazione di gelo che mi attanaglia il petto in una morsa dolorosa ma che cerco ancora una volta di mascherare con un timido sorriso, mentre mi avvicino al mio amico per abbracciarlo con slancio.

- Grazie.

Gli sussurro, lasciando le sue mani per stringere forte quelle di Christian, intrecciando le mie dita alle sue e mordendomi le labbra per resistere alla tentazione di scoppiare a piangere, che adesso è così prepotente da farmi quasi mancare il respiro. Gli prendo il viso fra le mani, baciandolo a lungo e lasciando che le nostre lacrime si fondano insieme, suggellando una tenera, seppur tacita promessa, che ha il sapore di un nuovo e sereno inizio.

- Ti amo.

Mormoro sulle sue labbra socchiuse, sfiorandole con un ultimo bacio prima di vederlo salire in macchina, e mentre Nicolas mette in moto mi avvicino al finestrino e cerco di nuovo le sue mani, stringendole per l’ultima volta prima di lasciarlo andare definitivamente, seguendolo allontanarsi via via con lo sguardo fino a trasformarsi ben presto in un minuscolo puntino lontano che ormai faccio fatica a distinguere, e mi accorgo che sto singhiozzando solo quando sento che Hèlene mi cinge le spalle con un braccio, cercando di confortarmi.

- Su Johanna, entriamo in casa adesso.

Dice, pilotandomi dolcemente verso la cucina e affrettandosi poi a mettere il bollitore sul fuoco e a tirare fuori due bustine di thè dalla dispensa.

- Scusami – dico dopo un po’, tamponandomi gli occhi con un fazzoletto e sospirando un paio di volte, cercando di riprendere il controllo di me stessa – per essermi comportata come una stupida, per averti nascosto la verità e…

- No, non dire così, ti prego – mi interrompe, scuotendo la testa con decisione – non colpevolizzarti, hai solo  cercato di agire in buona fede.

La guardo, affranta.

- Già, e ho sbagliato tutto – replico – mettendo così in pericolo la mia vita e quella di Laly, che era solo passata per chiedermi se potevo sostituirla al lavoro visto che non si sentiva molto bene, e io…non avrei dovuto nemmeno lasciarla entrare. Ma aveva un’aria così pallida e stanca che mi sono preoccupata, e…

Mi interrompo bruscamente, tirando su col naso e sentendomi ancora una volta terribilmente stupida per tutto quello che è successo. Avrei dovuto immaginare che aprire quella porta sarebbe stato troppo pericoloso per lei, che l’avrei inevitabilmente esposta a dei seri rischi, come infatti è accaduto. Se solo non avessi deciso di tenere il telefono spento, isolandomi da tutto il resto avrebbe potuto rintracciarmi con molta più facilità, invece è stata costretta a venire fin qui, rischiando così di…essere uccisa.

- Johanna – Hèlene si china su di me, spostandomi una ciocca di capelli dietro l’orecchio e guardandomi con aria preoccupata – sei ancora molto scossa per ciò che hai passato ed è perfettamente comprensibile, ora però è finita e tu non devi più pensare a tutto questo, perché Christian starà bene, vedrai. E anche Laly.

Annuisco debolmente, stringendo la mano che mi offre e a quel punto il suo telefono cellulare comincia a squillare insistentemente, facendoci trasalire entrambe finchè Hèlene non si decide finalmente a rispondere, e quando chiude la comunicazione il suo volto è pallido e teso, le labbra serrate in una linea dura, come se si stesse sforzando il più possibile di tenere a freno le emozioni. Ma è troppo tardi, perché quando riprende a parlare i suoi occhi si riempiono di lacrime.

- Si tratta di Laly – dice con un filo di voce – ha perso il bambino…

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Hélène e i suoi amici / Vai alla pagina dell'autore: Magica Emy