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Autore: xingchan    14/12/2013    3 recensioni
Quattro stagioni per descrivere Roy e Riza, nel corso degli anni.
Dal primo capitolo:
“Da ragazzo, Roy aveva soltanto una vaga idea di com’erano le donne.
Sapeva soltanto che erano spesso incomprensibili e che non ce n'erano due che fossero uguali.
Ma per quanto si ostinasse a dare una definizione che le accomunasse tutte, difficilmente ci riusciva. Specie se l’oggetto delle sue indagini era Riza Hawkeye, la figlia del suo insegnante di Alchimia.”
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Riza Hawkeye, Roy Mustang | Coppie: Roy/Riza
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
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Summer
 



 
Non credeva che sarebbe andata a finire così.
Roy Mustang era un ragazzo pieno di sogni in testa; primo fra tutti c’era quello di rendere Amestris un luogo vivibile e pacifico, dove la cosiddetta utopia finalmente avrebbe trovato un suo degno rappresentante sulla faccia del mondo reale.
Ed invece, ciò che si ritrovava davanti era uno scenario completamente opposto.
Sangue, cadaveri, brandelli di abiti e di corpi umani schiacciati sotto il peso rovente dei raggi solari estivi gli si presentavano davanti come un immenso lago infernale, da cui nulla poteva sfuggire. Neanche la sua anima.
Stranamente rimpiangeva il tempo in cui non poteva ancora disporre della sua tanto sospirata Alchimia di Fuoco. Se non si fosse guadagnato il suo titolo di Alchimista, non gli avrebbero incaricato di uccidere così facilmente con un solo, singolo schiocco di dita.
Ma non voleva arrendersi alla brutalità umana, sebbene ne facesse parte.
Prima o poi, quel mondo bellissimo e pacifico che esisteva solo nel mito non sarebbe più stato un obiettivo irraggiungibile.
Preso il treno che avrebbe condotto tutti i soldati alle loro case, il suo amico Maes gli si era affiancato continuando a parlare della sua fidanzata lanciando innumerevoli baci in aria, ignaro del fatto che Roy stesse fissando, al di là di una decina di posti a sedere occupati, la testa chinata di una Riza sofferente e contrita. O almeno, così sembrava.
“Ti stai chiedendo se riuscirà a superare tutto questo, non è vero?” disse Maes abbozzando un sorriso carico di comprensione, in un impeto di curiosità gratuita.
“Mi spaventa l’idea che lo dimentichi, ma allo stesso tempo che le resti addosso senza mai riuscire ad andare avanti.”
Roy non poteva sopportare di vederla straziata dal dolore a vita per aver commesso dei veri e propri crimini, indipendentemente dalla loro natura. Ma d’altro canto, rimuovere tutto ciò che aveva fatto laggiù, ad Ishval, l’avrebbe fatta ricadere nell’oscurità del peccato e l’avrebbe resa inconsapevole del fatto che certe questioni, come la guerra, vanno evitate con tutte le forze, come la storia dovrebbe insegnarci.
Era lì, immobile, come se si fosse creata attorno un guscio dal quale non lasciava trasparire la minima emozione. Se fosse stata un’altra persona avrebbe pianto a dirotto, magari incolpando chi le capitava a tiro.
Forse vedere Riza piangere sarebbe stato meglio. O peggio. Neanche una mente sopraffina come la sua riusciva a comprenderlo.
Non passò molto tempo che arrivarono ad East City, dove si fermarono la maggior parte dei militari. Roy era sul punto di scendere insieme a Maes, ma vedendo che la giovane donna era ancora ferma al suo posto, lo congedò con uno sguardo, che Hughes ricambiò con uno compassionevole.
Le si avvicinò poi con cautela, accovacciandosi davanti a lei, in modo che potesse vederlo, occhi negli occhi.
“Non troveremo mai le risposte che cerchiamo,” sospirò il Maggiore “ma proviamo a ricominciare daccapo, in una maniera del tutto diversa da questa. Che ne dici, Riza?”
“Come posso ricominciare, dopo tutto quello che ho fatto?” chiese con voce incrinata.
“Provando a credere in un mondo migliore.”
Finalmente, i suoi occhi velati di lacrime incrociarono esterrefatti quelli neri e profondi del suo interlocutore.
Sollevato dalla sua reazione, il giovane Mustang continuò, prendendole entrambe le mani e raccogliendole nelle sue.
“Provando a sognarlo e desiderarlo, mia cara Riza”.
 
 
 
 
 
 
 
 
NDA
In verità, la risposta a quella guerra arriva eccome, ma subito dopo lo sterminio non potevano di certo saperlo.
Inizialmente non sapevo proprio dove andare a parare per descrivere l’estate, ma poi no ho potuto fare a meno di dar corpo a questa scena, che avevo già in mente da molto. Perché i miei film mentali, di qualunque natura siano, non hanno limiti! xD
Ringrazio tutti i lettori ed in particolare Laylath e Hypnotic Poison per aver recensito! :3
 
 
   
 
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