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Autore: xingchan    12/12/2013    3 recensioni
Quattro stagioni per descrivere Roy e Riza, nel corso degli anni.
Dal primo capitolo:
“Da ragazzo, Roy aveva soltanto una vaga idea di com’erano le donne.
Sapeva soltanto che erano spesso incomprensibili e che non ce n'erano due che fossero uguali.
Ma per quanto si ostinasse a dare una definizione che le accomunasse tutte, difficilmente ci riusciva. Specie se l’oggetto delle sue indagini era Riza Hawkeye, la figlia del suo insegnante di Alchimia.”
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Riza Hawkeye, Roy Mustang | Coppie: Roy/Riza
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
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Spring

 
Da ragazzo, Roy aveva soltanto una vaga idea di com’erano le donne.
Sapeva soltanto che erano spesso incomprensibili e che non ce n'erano due che fossero uguali.
Ma per quanto si ostinasse a dare una definizione che le accomunasse tutte, difficilmente ci riusciva. Specie se l’oggetto delle sue indagini era Riza Hawkeye, la figlia del suo insegnante di Alchimia.
Ella era diversa, sotto tutti gli aspetti dello standard femminile. Taciturna, seria, quasi invisibile.
“Signor Mustang, la cena è pronta” sentenziò la ragazzina, all’epoca dodicenne, mentre lo chiamava dalla porta della cucina. La sua voce era quasi sempre atona, ma Roy a volte poteva scorgere una nota rasserenante e calda quando lo invocava per consumare i pasti o per avvisarlo che il suo bucato era pulito ed asciutto, pronto per essere indossato.
Sentendola, il giovane Mustang si stiracchiò ancora da seduto, sospirando.
Era stato tutto il giorno chino sui libri, senza prendere mai una boccata d’aria salubre. Anche se aveva lo stomaco che cominciava a protestare, non aveva assolutamente voglia di alzarsi dalla scrivania per andarsi a sedere al tavolo della cucina.
Si alzò per dirigersi all’ingresso della villetta, deciso più che mai a concedere ai propri polmoni un po’ di tregua.
“Signor Mustang!” ripeté lei, leggermente accigliata.
L’altro si voltò verso di lei, sorridendole, per poi proseguire verso la porta. Dapprima interdetta, Riza si costrinse a muovere le gambe per raggiungerlo, mossa da chissà quale strana forza che la calamitava verso di lui, in cerca della sua compagnia.
Vide che il ragazzo dai capelli corvini era uscito appena, addossandosi contro lo stipite. Con le mani in tasca, i suoi occhi neri si persero nella volta celeste solcata da alcune nuvole, segno che quell’anno la primavera si sarebbe presentata con un timido principio. Spostò poi il suo sguardo verso il giardino degli Hawkeye, o quello che ne restava, cercando di trovare almeno una pianta o un fiore che non fosse appassito o marcio.
Timorosa, la bambina gli si avvicinò piano, facendogli capire che non era il momento di stare fuori a prendere freddo, ma vedendolo così assorto, non aveva nessuna intenzione di squarciare il silenzio creatosi.
Si ritrovarono insieme ad ammirare i resti della vegetazione con velata malinconia, beandosi del tramonto appena in vista e della brezza tiepida che pian piano stava scomparendo per lasciare il posto ad un vento che rasentava il gelo.
Riza rabbrividì impercettibilmente, ma non disse nulla. Quel campo la rendeva triste oltre ogni immaginazione; non riusciva ad abituarsi a quella vera e propria desolazione.
“Non preoccuparti.” disse all’improvviso Roy, intercettando il suo umore sottotono. “Vedrai che prima o poi i fiori rinasceranno”.
Al che la piccola Hawkeye sorrise, perfettamente conscia che Mustang non si stava riferendo al giardino in sé, ma all’intera nazione.
E Roy finalmente ricevette il sorriso che tanto cercava. Non aveva ancora capito le donne nella loro complessità, ma aveva capito come far spuntare il sole sul viso della sua donna preferita, e questo valeva più di tutte le conquiste e la conoscenza del mondo.
Poco prima di allargare anch’egli le labbra, si sentì un gorgoglìo provenire dalla sua pancia. Ciò gli provocò un violento rossore sulle gote.
“Venga, signor Mustang…” rise lei. “È tardi. Venga a mangiare.”
 
 
 
 
 




 
NDA
L’idea delle stagioni non è nuova, ma volevo sperimentarla da me, accostando il susseguirsi delle normali stagioni dell’anno con quelle della vita. Cercando di essere più IC possibile.

 
 
 
   
 
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