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Autore: Graecus    14/12/2013    0 recensioni
I tre giovani semidei, Kate, Paul e Nick, sono segnati da una profezia contorta che fà partire i mezzosangue per una pericolosa missione. Kate e Nick sono figli di Atena, che ha infranto il patto dando alla luce due semidei, per questo, i due dovranno intraprendere una dura missione per non far giustiziare Atena. Paul è figlio del Dio del Mare, Poseidone. A differenza degli altri, lui ha origini Romane che però rifiuta. Anche Poseidone ha infranto il patto dei tre pezzi grossi. Una profezia lega i loro destini, la storia ricomincia, una figlia di Atena e uno di Poseidone di nuovo insieme, un figlio di Ares da ritrovare e un figlio di Atena rinnegato da sua sorella.
Genere: Satirico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Quasi tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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-Fra... Fratellino?- Non era mio fratello! -Non ho fratelli, hai sbagliato persona amico!-
-Sei figlio di Poseidone, qui una volta, in questa capanna... Beh, ci vivevo io...- Il suo volto divenne malinconico. 
-Quindi...- Non riuscivo a crederci, avevo un fratello. Non so che faccia avessi in quel momento ma era sicuramente la più stupita che riuscissi a fare! Effettivamente avevamo qualcosa in comune: I capelli scuri, i lineamenti simili, le stesse fossette quando sorridiamo... Un'unica caratteristica però ci differenzia; il colore degli occhi. I suoi sono verdi, di un verde bellissimo, mentre i miei sono blu, blu OCEANO. Era un dettaglio irrilevante, ma al quanto strano. Notai che mi fissava gli occhi con un certo interesse e con faccia interrogativa; avevamo notato lo stesso particolare. 
Solo quando ci fu troppo silenzio nell'osservarci decise di dire qualcosa. -Andiamo a fare una passeggiata al lago?- 
-Ok... Ehm... Come ti chiami?- 
-Percy Jackson, ma chiamami Percy.-

Ci sedemmo su un albero caduto che divideva una sponda del lago in due. Sembrava tranquillo, eravamo entrambi a nostro agio vicini all'acqua
-Quanti anni hai?- mi chiese aggiustandosi i capelli un po' scompigliati. 
-Quattordici-
-Vieni da San Francisco?-
-Come...-
-Ahahah come faccio a saperlo? Ho avuto molto a che fare con i mostri di San Francisco, porti ancora il loro odore.-
In poche parole mi stava dicendo: 'Fratellino vai a fare subito una doccia perché puzzi di mostri!'
-Raccontami, cosa hai sognato sta notte?-
-Ma come...- Ero stupito e anche un po' impaurito; come faceva a sapere tutte quelle cose? Mi sorrise amichevolmente e mi mise una mano sulla spalla. 
-Sai, quando avevo la tua età, la notte i sogni non mi lasciavano mai in pace, avevo sempre paura di dormire, ma a volte mi addormentavo di proposito, perché nei sogni trovavo risposte.-
Sapevo di potermi fidare di lui, leggevo nei suoi occhi la lealtà e il coraggio di un'eroe che ne aveva passate di tutti i colori. Gli raccontai del sogno, io che lottavo contro Lupa, lei che mi diceva di tornare dalle mie origini...
-Non sei Greco- disse fermamente.
Per un momento credevo volesse uccidermi. 
-No... Cioè, si... ma...-
-L'hai detto a Chirone?-
-Non deve saperlo nessuno.-
-Perché?-
Fino a quel momento nessuno sapeva il mio segreto. Io... Non sono figlio di Poseidone. Cioè, in realtà lo sono, ma sono figlio della sua forma romana...
-Perché sei al Campo Mezzosangue? Dovresti essere al Campo Giove...-
Gli raccontai tutto e mi sento in dovere di raccontare tutto anche a voi. 
Di mia madre ho ricordi solo fino ai miei sei anni di vita. Dopo, Lupa mi ha portata con sé, mi ha addestrato, mi ha insegnato i sui metodi, la lotta romana, gli stili di vita romani...
Ma non mi sono mai sentito uno di loro; i romani non mi sono mai piaciuti. Quando arrivò il momento di andare al campo fui spedito a Sud, ma feci un cambio di rotta. Decisi di andare alla ricerca di un altro campo. Sapevo delle leggende sull'esistenza di alcuni greci in un Campo, così, iniziai le ricerche. Avevo dodici anni all'epoca, non avevo armi con me, né cibo, né acqua. Ho viaggiato per due lunghi anni alla ricerca del campo. Ho lottato contro centinaia di mostri, vincendo ogni volta. Li combattevo inconsciamente, mi bastava guardarli, concentrarmi sull'acqua per farli esplodere. Poi trovai quel satiro, Grover. Capì subito che ero un semidio, mi portò con se e finalmente mi portò alla mia meta. Più volte Lupa, cercò di intralciarmi il cammino. Ma non poteva impedire il mio destino, le mie scelte. 

Percy non sembrava stupito; aveva la faccia di uno che ne aveva sentite migliaia di queste storie. 
-Sei figlio di Nettuno, Poseidone, quello che è. Sai il giu...-
-Il giuramento dei tre pezzi grossi? Tranquillo puoi risparmiarti la lezione.-
-Sei speciale, se papà ha infranto il giuramento deve essere per qualcosa d'importante, un'impresa...-
Poi notai sul suo braccio un tatuaggio. 
C'era una scritta SPQR e tre linee che sembravano marchiate a fuoco. Sapevo di cosa si trattasse. 
-Tu vieni dal Campo Giove!-
-No, in realtà sono un Graecus, come mi chiamavano al tu... Al Campo Giove. E' una lunga storia.-

-Cosa hai intenzione di fare ora?-
-Mmmh... Solo una 'persona' può dirci cosa fare...-
Tra me e me speravo non stesse parlando dell'...
-... L'Oracolo di Delphy-

Ecco, come non detto. 

  
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