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Autore: Matt94Black    15/12/2013    0 recensioni
Jake Taylor è un ragazzo di 17 anni con un grave problema: da ben 11 anni, è costretto a muoversi su una sedia a rotelle a causa di un tumore alla base del midollo spinale. Nel giorno della sua operazione, la madre lo portò nell'ospedale più efficiente della sua città, un piccolo paese situato nel Michigan, dove conobbero il dottor Cramad, che si sarebbe dovuto occupare di persona del problema di Jake. Ma non fu una normale operazione, perchè, da quel giorno, la vita di Jake cambiò drasticamente.
Genere: Fantasy, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il maestro disse: -Prima di iniziare ho bisogno di chiederti una cosa...-. Jake rispose: -Chieda pure-. Con aria seria, il suo maestro gli chiese: -Sai già creare delle forme intermedie tra due o più demoni?-. Jake, come risposta, si trasformò nella forma bilanciata dei tre demoni e aggiunse: -Ieri sono anche riuscito a trasformarmi in una intermedia tra il demone con le bende e quello veloce-. Il maestro annuì e disse: -Prova a trasformarti in una forma attaccante unita a quella veloce-. Jake ci provò e ci riuscì perfettamente: il risultato fu molto simile al demone veloce, con la differenza che aveva i lunghi artigli, nelle mani e nei piedi, e le forti zanne del demone attaccante, con una folta criniera nera attorno al collo. Il maestro disse: -Perfetto! Quindi penso che non avrai problemi nemmeno se ti chiedessi di creare una forma attaccante e difensiva...-. Jake si trasformò in ciò che aveva implicitamente chiesto il maestro, diventando una forma difensiva dotata di zanne e artigli e tutta la faccia libera dalle bende. Il maestro disse: -Ottimo! Adesso lascia che faccia un'ultima cosa...-. Detto questo, si avvicinò all'allievo e gli fece cenno di abbassarsi, per poi mettergli la mano sinistra sulla testa. Chiudendo gli occhi, iniziò a concentrarsi, tendendo il braccio destro verso l'alto, con il palmo verso il cielo. In quella mano, il maestro creò tre sfere nere disposte a triangolo. Ciascuna si divise il altre due sfere, un più grande e una più piccola: alla fine, ottenne tre sfere più grandi e tre più piccole, le prime sotto le seconde. Quelle grandi vennero riassorbite dal palmo del maestro, mentre quelle piccole si disposero dietro di lui in orizzontale. Di conseguenza, le tre sfere cambiarono forma e divennero qualcosa di molto familiare a Jake: i suoi tre demoni. Alla sua sinistra vi era quello veloce, al centro quello difensivo e a destra vi era quello attaccante. Tutti e tre erano perfettamente immobili, come se fossero delle statue. Jake disse: -Ma due diavolo...-. Il maestro gli spiegò: -Questi ragazzotti, come tu ben sai, sono i demoni dei quali possiedi le abilità: Kuma, quello alla tua destra, Farao, il demone al centro, e Cheetah, quello alla tua sinistra-. Jake, perplesso disse: -Non sapevo che ogni demone avesse un suo nome-. Senza dire nulla riguardo a ciò che aveva detto il suo allievo, il maestro continuò, dicendo: -Ebbene, per mettere alla prova te stesso, dovrai batterti con loro-. Jake, perplesso, chiese: -Ma io pensavo che per "allenamento" intendesse un modo per migliorare le mie abilità, non per farmi pestare da tre avversari contemporaneamente!-. Il maestro, scuotendo la testa, controbatté: -Numero uno, questo è un modo per migliorare le tua abilità. Numero due, questi demoni non hanno neanche la metà della loro forza reale, quindi non penso che tu possa avere particolari problemi-. Jake, rassegnato, disse: -Ok, mi fido. Allora cominciamo-.
Dopo essersi trasformato nella forma bilanciata, il suo maestro scomparve e i tre demoni iniziarono a muoversi a scatti. Kuma, il demone attaccante, emise un verso, che sembrava essere composto dall’ululato di un lupo e il ruggito di un leone. Jake si precipitò all'attacco, ma Cheetah, il demone veloce, scattò verso di lui e, alzando la gamba destra, lo respinse con un forte calcio sulla gola. Mentre si stava rialzando, il suo maestro, usando la telepatia, gli disse: -Jake! Non devi essere così avventato!-.
In quel momento, gli sembrò di sentire una cupa risata. Si guardò velocemente intorno, ma non vi era nessun'altro oltre a lui e ai suoi tre avversari. Ritornò con la testa sulle spalle quando Cheetah corse velocemente verso di lui e tentò di colpirlo con i corti artigli. Jake, trasformatosi nella dorma intermedia tra il demone veloce e quello difensivo, afferrò il braccio del demone ed emise una scossa elettrica, che si liberò dalla presa e indietreggiò. Mentre lui stava combattendo con Cheetah, Kuma si era avvicinato a lui e, con il braccio destro teso verso il cielo, tentò di colpirlo con un'unghiata dall'alto. Jake lo evitò prontamente, rotolando. Dopo aver fatto crescere gli artigli delle mani, tentò di trafiggerlo a sua volta, ma Cheetah, in una frazione si secondo, apparve davanti a lui e lo colpì usando la coda come se fosse una frusta, sbalzandolo via per un paio di metri. La voce del maestro gli disse: -Avanti, Jake! Rialzati!-. Lui si rialzò velocemente e si trasformò in un essere simile a demone veloce, iniziando poi a correre a quattro zampe per il giardino della casa. Cheetah lo seguì a ruota libera, ma Jake si fermò appena il demone si allontanò dagli altri due avversari: sarebbe stato meglio sconfiggerli separatamente, trovando il modo di combatterne uno alla volta, senza interventi da parte degli altri. Quindi, intraprese un combattimento con l’avversario che l’aveva seguito: una serie di unghiate, calci, colpi di coda, parate e schivate a velocità elevatissima. Mentre stava combattendo contro Cheetah, Jake si sentì attrarre verso destra da una strana forza. Di conseguenza, guardò da quella parte e vide Farao, il demone difensivo, che tentava di attirarlo verso di sé come un magnete. Jake riflesse e si ricordò che quel demone poteva controllare gli elementi che lo circondano: molto probabilmente, quell’attrazione era una specie di vento, che lo avrebbe portato verso Farao. La forza attrattiva aumentò e Jake venne sbalzato verso il demone. Si trasformò nella forma completamente difensiva, preparandosi a ricevere un attacco, ma si sbagliò: Farao non cercò di colpirlo, ma, dopo averlo portato vicino a sé, lo mandò verso Kuma, usando una forza repulsiva. L’altro demone colpì Jake con gli artigli affilati del braccio destro, teso in avanti, ma lui, resistendo grazie alle bende nere, subì solo un leggero danno per l’impatto. Dopo aver afferrato il braccio dell’avversario, emise una scossa elettrica, accompagnata da un forte gancio sinistro sul muso del nemico, che indietreggiò barcollando e cadde di schiena con un tonfo sordo.
Jake sentì una voce che gli disse: -Jake, ricordati…-. Era la stessa voce che aveva sentito prima, quella che rideva, della quale non aveva trovato il proprietario. Ma dovette riprendere a concentrarsi sul combattimento, dato che una nebbia nera si stava avvicinando a lui: era Farao, che, come lui, poteva diventare una nube e spostarsi ovunque. La nube lo oltrepassò e Jake, per una frazione di secondo, vide una figura umanoide nera, con due abbaglianti occhi rossi. Quando quell’immagine lo lasciò, si ritrovò Cheetah davanti che, tentò di colpire Jake con un colpo di coda, ma lui lo evitò, balzando all’indietro. Farao, che si era materializzato dietro di lui, lo avvolse completamente col le bende nere e orientò il suo prigioniero verso Kuma, che si stava rialzando molto lentamente. A qual punto, Jake vide di nuovo quella figura scura, mentre la stessa voce gli disse: -Jake, tu hai bisogno di me-.
In quel momento, Jake si ritrovò il un luogo completamente bianco, in cui vi erano dei cubi dello stesso colore che fluttuavano a mezz’aria. Lui era in piedi su uno di questi, notando che ogni faccia era grande due metri quadri circa. La voce di prima, che sembrava provenire dal basso, gli disse: -Jake, scendi-. Jake si sporse e notò che, sotto di sé, vi erano altri cubi bianchi fluttuanti. Iniziò a scendere verso il basso, saltando da un blocco all’altro. Andando verso il basso, iniziò a vedere un punto nero, che si trovava molti metri al di sotto di lui. La voce macabra disse: -Jake, sbrigati! O ti uccideranno!-. Jake continuò a scendere, fino ad arrivare su un cubo, grande il quadruplo degli altri, sul quale si trovava una figura antropomorfa, simile ad un licantropo con una criniera che arrivava fino a metà schiena, circondata da un’aura densa e nera. Era alta quanto lui e aveva braccia, gambe e collo incatenati, con catene che si attaccavano al centro della faccia superiore del cubo. La voce, che sembrava provenire da lui, disse: -Jake, per favore, liberami!-. Jake chiese: -Chi sei? E che posto è questo?-. La figura umanoide rispose: -Siamo all’interno di te e io sono la tua forza demoniaca. Posso aiutarti a sconfiggere quei tre, ma sono bloccato. Per favore, liberami!-. Jake chiese: -E come diavolo faccio?-. L’essere rispose: -Siamo dentro di te, basta che tu lo desideri, che tu lo voglia-. Jake fissò le catene, con il desiderio di volerle rompere; e così fu: le catene iniziarono a smaterializzarsi. La figura antropomorfa gli disse: -Grazie…-. Ma, ad un certo punto, i suoi occhi diventarono color rosso scarlatto e continuò: -…idiota!-. In quel momento, gli piantò la mano sinistra nel torace, proprio in posizione del cuore. Dalla ferita iniziò a sgorgare del sangue nero e Jake si sentì pervadere da un dolore immenso e da un’altra strana sensazione che non riusciva a descrivere. L’essere gli disse: -Cedimi il tuo corpo!-.
Ritornando nella realtà, Jake, imprigionato da Farao, stava per essere colpito da un’unghiata di Kuma, quando una forza primordiale gli permise di liberarsi, strappando le bende nere. Vedendo il colpo in arrivo, afferrò il braccio del demone attaccante e lo lanciò verso l’altro, facendo schiantare entrambi contro un muro. Jake si era trasformato di nuovo: sembrava che fosse nella forma bilanciata, con la differenza che era più alto di circa venti centimetri; i suoi occhi erano rossi e i suoi capelli erano all’indietro e lunghi fino alle spalle, mentre le orecchie divennero appuntite. Aveva la stessa postura di un licantropo, circondato da un’aura oscura. Gli artigli sulle mani e sui piedi erano intrisi di una sostanza rossa, che sembrava sangue, anche se non avevano lacerato nessuno, mentre la sua coda era diventata più spessa e lunga. Jake si strinse la testa con le mani, ringhiando e indietreggiando di alcuni passi, per poi ruggire al cielo. Il suo ruggito era stridente ed agghiacciante, esprimeva rabbia e sofferenza e non poteva essere paragonato a quello di nessun’altro animale; era talmente forte da aver frantumato i vetri rimasti delle finestre nella villa e da aver creato un piccolo magnitudo. I tre demoni si dissolsero in una polvere nera e il suo maestro apparve davanti a lui. Sollevandosi da terra di qualche centimetro, disse: -No no, Jake. Così non vale-. Jake non era cosciente delle sue azioni. Sembrava che il suo corpo fosse controllato da qualcun altro, ma quel qualcuno non era il sommo sovrano dei demoni. Non questa volta. Jake, a quattro zampe, corse velocemente verso il maestro e tentò di colpirlo con un’unghiata dal lato, usando il braccio destro.  Dalla scapola sinistra del vecchietto spuntò un’ala piumata e dorata, con la quale parò l’attacco. Di conseguenza, disse: -Non osare neanche pensare che sarà facile-. Così dicendo, distese l’ala e colpì il petto di Jake con il palmo destro: la sua mano sembrava  brillare di una luce aurea propria. Il colpo spedì Jake verso uno dei muri della casa, facendolo crollare. Dopo pochi secondi, si rialzò e vide il suo maestro che fluttuava a mezz’aria, con un paio di grandi ali e un elmo dorato, da quale spuntavano dei tentacoli rossi, che sembravano dei capelli. Tutto il suo corpo brillava di luce propria, un bagliore dorato, che lo faceva apparire come un angelo.
Jake, dopo aver emesso un ruggito rabbioso che fece tremare il terreno, si mise a quattro zampe e puntò il suo maestro, che gli disse: -Fatti avanti-. Sentendo queste parole, Jake corse verso di lui a gran velocità, ma uno dei tentacoli rossi che spuntavano dall’elmo del maestro si avvolse attorno al suo collo. Iniziò ad emettere una forte scossa elettrica, ma il suo avversario, mantenendo la presa, gli diede un manrovescio in pieno petto, usando la mano destra, spedendo Jake verso l’alto. Di conseguenza, il maestro lo ritirò a sé , grazie al tentacolo che gli aveva avvolto attorno al collo e lo colpì sulla guancia destra con un gancio sinistro, facendolo cadere a terra con un forte impatto. Non riuscendo più a resistere dalla scossa, liberò Jake dalla stretta e, dopo aver barcollato, si inginocchiò, ansimando: il voltaggio di quell’elettricità era stato davvero intenso e la sua resistenza era molto forzata. Jake, molto lentamente, si rialzò e tentò di trafiggere il suo maestro con gli artigli del braccio sinistro. Il vecchietto, vedendo l’attacco in tempo, afferrò il braccio con entrambe le mani e lanciò l’avversario in aria. Tendendo il palmo destro verso Jake, lo imprigionò in un cubo, fatto di un materiale dorato e trasparente. Jake, rannicchiato a causa del piccolo spazio in cui era limitato, iniziò a tirare calci, pugni e unghiate a quella prigione, che non si scalfiva minimamente. Il suo maestro toccò il cubo e si teletrasportò nella dimensione astrale del sommo sovrano dei demoni. Quest’ultimo era in compagnia di due individui: un uomo e una donna. L’uomo aveva la carnagione mulatta, i capelli neri crespi e una barba trascurata dello stesso colore. L’occhio destro era nero, mentre quello sinistro era coperto da una benda. Vestiva con un’uniforme militare e degli anfibi neri. La donna, invece, aveva la carnagione bianchissima, gli occhi azzurri e i capelli biondi e lisci, lunghi fino ai fianchi. Indossava un candido vestito bianco, con delle polsiere in tessuto dello stesso colore e degli stivali neri dal tacco basso. Il sommo sovrano dei demoni, che di trovava dietro questi due individui, disse: -So già tutto. Procedete con la sigillatura del Core-.
Nello stesso momento, nell’ospedale dove Jake aveva subito “l’operazione”, il dottor Cramad era seduto nel suo studio: una stanza piuttosto spoglia, in cui vi erano solo una scrivania, due cassettiere in metallo con dei fascicoli, ai lati della scrivania, e, alle sue spalle, una finestra. Stava fissando un cumulo di fogli sparsi che aveva di fronte a sé, tormentato dal pensiero che un ragazzino lo abbia preso in giro per ben tre volte. Premendo un pulsante del telefono che si trovava sulla sua scrivania, disse: -Ho bisogno di otto uomini come scorta. Ho deciso di affidarmi a lui-. Detto questo, si alzò di scatto e uscì dal suo studio. Scese le scale fino ad arrivare davanti ad una porta nel terzo piano sotterraneo. Tirò fuori una chiave dalla tasca del camice e la aprì, per poi richiuderla alle sue spalle: quella porta lo portò nei corridoi dei sotterranei, nei quali Jake gli era sfuggito per la prima volta. Percorrendo una serie di corridoi, arrivo ad un vicolo cieco, che terminava con una porte blindata in metallo, con una grossa leva circolare e quattro chiavistelli sul lato destro. Davanti ad essa, vi erano otto dei suoi uomini. Arrivato tra loro, uno di questi gli chiese: -Dottor Cramad, è proprio sicuro di volerlo fare?-. il dottor Cramad gli rispose: -Devo. Non posso più farmi prendere per il culo da quel ragazzino-. Fece un cenno con il capo, indicando la grossa porta, e due uomini liberarono i chiavistelli, mentre un terzo girava la leva in senso antiorario. Cramad spalancò la porta e guardò all’interno, assumendo un sorriso maligno. Di conseguenza, disse: -Ho bisogno del tuo aiuto, adesso-.
Nella dimensione astrale del sommo sovrano dei demoni, il maestro, il tizio in divisa militare e la donna si erano disposti a triangolo, in piedi e con le braccia tese in avanti. Al centro di questo triangolo, sempre all’interno del cubo dorato, vi era Jake. O meglio, la bestia in cui Jake si era trasformato. Il vecchietto chiese agli altri due: -Avete raccolto abbastanza energia?-. I due annuirono e, in quel momento, si formarono un cuneo argentato e una sfera bianca. Entrambi i solidi erano simili al materiale del cubo dorato e racchiudevano Jake al proprio interno. La donna, con una voce melliflua, disse: -Bene, possiamo cominciare-.

Salve a tutti.
Pensavo di tardare di più l'uscita del nuovo capitolo, però pochi giorni fa è arrivata l'ispirazione che mi ha motivato (Y)
Riguardo al nuovo capitolo di TKB, spero di poterlo finire il più presto possibile, anche perché sto pensando a un brano che abbia il Natale come tema, che vedrò di pubblicare proprio il 25 dicembre, giusto per sollazzarvi un po' xD
Detto questo, spero che il nuovo capitolo vi piaccia :)
Buona giornata a tutti.
  
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