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Autore: aryanns_    15/12/2013    2 recensioni
L'alba è ormai sorta e in questo momento riesco ad immaginare solo lei che sorride, perchè forse è così che la vorrei vedere in questo momento.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Affondai i piedi nella sabbia e quella sensazione di libertà mi riportò al liceo, quando ero ancora libero. 
Perchè, infondo, ero un po' libero a quei tempi e pensare che ora, dopo tredici lunghissimi anni, non lo sono più è un pensiero che mi rattrista particolarmente. 
 
Ero sdraiato sulla distesa di sabbia ad osservare l'ennesimo tramonto senza lei, perchè si, se ve lo state chiedendo, c'è una lei. Si chiama, o meglio, chiamava Sunrise. Lo so, è un nome strano, ma il punto è che significa 'alba' e se ero lì era appunto per ricordarla, ricordare tutto di lei, sin dal primo giorno in cui ci incontrammo. 
 
 
Camminavo nei corridoi della St. James Academy con minimo dieci libri in mano presi dalla biblioteca scolastica, cercando qualche buon'anima che mi aiutasse a portarli tutti nell'aula lettura della scuola.               
«Bisogno di aiuto?» alzai lo sguardo e incontrai gli occhi smeraldo della ragazza che tutti chiamavano 'stramba', ma io di strambo non ci vedevo niente in lei. Forse era il suo piercing ad avergli dato questa reputazione, o forse il tatuaggio che copriva tutto il braccio e si prolungava fino alla schiena, o forse le ciocche verde acqua che si accostavano perfettamente al suo colore naturale. «Aspettavo che qualcuno me lo chiedesse!» risi, cercando di avere il tono più dolce e amichevole possibile. «Possibile che nessuno aiuti un ragazzo così come te?» sorrise. «Così come?» chiesi, diventando curioso. «Carino, semplice.»
 
 
 
Ricordo quando mi feci il primo tatuaggio con lei.
 
 
«Quale vuoi fare?»  mi chiese il tatuatore mostrandomi un quaderno dove c'erano catalogati tutti i tatuaggi. «Questo qui.» indicai il disegno di un microfono, un semplicissimo microfono. «Mi piace!» esclamò esuberante Sunrise, guardando il tatuatore prendere tutto ciò di cui aveva bisogno per farmi quel dannatissimo tatuaggio. «Sunrise, tu che vuoi fare?» le chiese il tatuatore. «Ehm, penso che delle casse andranno bene.» ci completiamo, ecco il vero significato che voleva avere la frase di Sunrise, ci completiamo e io lo sapevo benissimo. 
 
 
 
Quando le dissi il mio primo 'ti amo'.
 
 
«Sun?» chiesi appoggiandomi con la testa sulle sue gambe. Eravamo distesi sull'erba del giardino della scuola, avevo saltato la lezione di biologia solo per vederla, e io amo la biologia. «Dimmi.», disse guardandomi attentamente. Osservai il cielo e incominciai a parlare, ancora con gli occhi fissati su quella distesa azzurra. «Ci conosciamo da molto tempo e so che tu sei la mia anima gemella, perchè lo sei, vero? Sin dal primo momento in cui ti vidi pensa che eri speciale, perchè lo sei. Non ho mai incontrato una persona più strana, stupida ed egocentrica come te.» sospirai. «Ma quanti bei complimenti!» mi bloccò ridendo. «Ed è per questo che ti amo.» la baciai di capofitto e giurai di sentirla sorridere sulle mie labbra. 
 
 
 
Quando conobbi i suoi genitori.
 
 
«Quindi tu saresti..?» mi chiese la madre. «Zayn Malik, il ragazzo di Sunrise, signora.» sorrisi istintivamente per cercargli di andargli giù, ma a quanto pare era tempo sprecato. «Oh, Sunrise! Quante volte ti abbiamo detto di non portare terroristi in casa nostra?» terroristi? ma stiamo scherzando? «Scusi signore, ma non sono un terrorista, tanto meno nessuno della mia famiglia lo è. Mi dispiace di avervi deluso.» dissi guardandogli in cagnesco. Nessuno mai mi ha preso per terrorista e non sopporto che proprio i genitori della mia ragazza lo pensino.  «Mamma, Papà, noi ce ne andiamo.» disse Sun riprendendo il cappotto e aprendo la porta di casa. «A mai più.» sussurrai sorridendo e uscì dalla porta. 
 
 
 
Il nostro primo litigio.
 
 
«Mi stai dicendo che non hai guardato il culo a quella sgualdrina? Oh, ma andiamo! Ti ho visto con i miei occhi, Zayn!» urlò furente dalla sua stanza. Ero dietro la porta del suo alloggio da più o meno due ore e sarei stato lì per ancora tanto tempo. «Sun, ti ho detto che non serve fare tutta questa scenata! Io amo solo te, è inutile!» sbuffai mettendomi una mano sulla fronte, ormai stanco di quella discussione. «Stai scherzando,vero? Zayn, anche io ti amo» aprì la porta. «ma non puoi comportarti ogni volta così quando vedi una ragazza con la gonna lunga più di quattro dita!» continuò. Vidi le sue profonde occhiaie e gli occhi visibilmente arrossati. «Mi dispiace Sun.» l'abbracciai.
 
 
 
Quando scoprimmo del suo tumore.
 
 
«Dalle analisi risulta un tumore al fegato, mi dispiace..» mi paralizzai, ecco cosa succedeva in quel periodo. Stava male, e solo in quel momento capi'. «non ti preoccupare, lo risolveremo insieme.» sussurrai baciandola.
 
 
 
Il suo funerale.
 
 
«Siamo qui riuniti per commemorare la defunta Sunrise Mary Jones.» una lacrima.
«Se qualcuno vuole dire qualcosa, e' pregato di parlare adesso.» andai verso l'altare.
«Sono il suo ragazzo, o meglio.. ero il suo ragazzo. Sapete perchè mi sono innamorato di lei? No, non perchè era diversa dalle altre, ma semplicemente perchè mi faceva star bene con me stesso, l'ho amata come non ho mai amato nessun'altra, ed è proprio grazie a lei che so cos'è l'amore.»
 
 
 
L'alba è ormai sorta e in questo momento riesco ad immaginare solo lei che sorride, perchè forse è così che la vorrei vedere in questo momento. 
  
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