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Autore: vivereneilibri    15/12/2013    4 recensioni
“I mostri e i fantasmi esistono. Essi vivono dentro di noi, e a volte…loro vincono.”
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“I mostri e i fantasmi esistono. Essi vivono dentro di noi, e a volte…loro vincono.”




C

hi era Harry Styles? Un ragazzo goffo, timido e perennemente studioso. La gente pensava che quel suo interesse per lo studio fosse nato a causa di una curiosità, ma in realtà non era affatto così. Passava la maggior parte del suo tempo a leggere, leggere di storie di cui lui non avrebbe mai fatto parte, storie che lo lasciavano con il fiato sospeso e che, nei lunghi pomeriggi passati in solitudine, lo allontanavo dal mondo esterno e dalle delusioni che la vita gli riservava. Difficilmente parlava con qualcuno, perché se mai gli avessero proferito parola sarebbe scoppiato in un pianto disperato, un pianto che, secondo lui, nessuno avrebbe mai dovuto sentire. Si poteva definire come un ghepardo a cui era stata rubata la mobilità degli altri inferiori, mancava qualcosa di importante nella sua vita, qualcosa che poteva spingerlo a fare grandi cose, cose che lui non sapeva di poter fare.

Camminava a testa bassa, incapace di trattenere lo sguardo senza arrossire o diventare improvvisamente nervoso. Nessuno aveva mai provato a cercare qualche indizio dentro quelle pozze verde smeraldo, eppure bastavano semplicemente pochi minuti per capire cosa riservavano. Non sapeva odiare, lo considerava un sentimento demoniaco, destinato solamente a chi non possedeva un benché minimo di cuore. Proprio per questo riusciva a perdonare chiunque gli alzasse le mani. Era vittima, intrappolato nelle sue paure che lo spingevano a crearsi un muro di resistenza, che tante di quelle volte ha finito per crollare. Harry Styles era diverso da chiunque altro.

Portava i capelli buffamente scompigliati verso destra e degli occhiali che, molto spesso, gli scivolavano dal naso. Nessuno sapeva cosa nascondevano, forse perché non avevano ancora provato a capire cosa provava il moro. Sarebbe bastato così poco.

Quel ragazzo conosceva l’arte del silenzio, un silenzio che l’aveva accompagnato per troppi anni. Quanti urli aveva riversato? Tanti segnali che non avevano mai avuto un destinatario ben specifico. Sperava solamente che qualcuno se ne accorgesse, perché era evidente che gli serviva un aiuto.

Non aveva dato il primo bacio e ne era a conoscenza l’intera scuola, una delle cause per cui veniva deriso. Solamente una volta aveva provato a chiedere di uscire ad una ragazza, ci aveva messo due anni per riuscire a formulare una frase di senso compiuto e per incoraggiarsi a farle la proposta. La risposta gli spezzo il cuore in mille pezzi. Di certo, quel giorno, non si sarebbe aspettato un ‘si’ ma immaginò la scena diversamente.

 

“Scusa, potresti ripetere?” gli chiese la ragazza per poi scoppiare in una fragorosa risata che coinvolse i passanti e le sue compagne di classe. Fisicamente era molto bella, forse una delle più belle ragazze dell’istituto, ma, proprio in quel momento, Harry si accorse che in una scala di maturità sarebbe risultata certamente l’ultima.

“T-ti andrebbe di uscire con m-me uno di questi giorni?” ripeté il ragazzo ancora una volta. Brittany – così si chiamava  ̶  aggrottò le sopracciglia e rise di nuovo, questa volta mentre scuoteva il capo inconsciamente.

In quel momento, Harry, avrebbe voluto sprofondare o magari svanire nel nulla. Subiva ogni giorno le risate e i commenti inadeguati che parlavano di lui, commenti sconci e piuttosto volgari per i suoi confronti, ma le risate di quella ragazza lo ferirono più a fondo: nell’anima.

“Oh, scusami, dovrei risponderti?” sogghignò la ragazza.

Harry annuì lentamente chiudendo e, di conseguenza, aprendo lentamente gli occhi. Abbassò il capo in attesa di una sua risposta.

“Senti..” iniziò la ragazza. “Tu sei un ‘nerd’, sì, chiamiamolo così, ed io sono una ragazza popolare, capisci?” disse la ragazza con fare superiore. “Io esco con i giocatori di Basket, proprio perché sono una Cheerleader! Tu dovresti uscire con qualcuno del tuo stesso livello, perciò voltati e facciamo finta che questo non sia mai successo.” Brittany sospirò mentre si riavviava i capelli con una mano. “Ah, e se non l’avessi capito, la risposta è un NO pieno.” Detto questo si girò verso le sue compagne e tornò a chiacchierare senza dargli un minimo di attenzione.

 

Una delle tante delusioni che la vita riservava per un ragazzo inseguito dal dolore.

Chi sono io? Colei che gli chiederà di uscire. Riuscirò a trovare la risposta nel suo sguardo, uno degli sguardi più belli e intensi che abbia mai visto.

LEGGETEMI, VI PREGO cwc.

Salve a tutti, questa è la mia prima One-Shot. Purtroppo è venuta molto corta, ma è tutto ciò che mi è venuto in mente.

Spero che, a differenza mia, la One-shot vi piaccia, e se volete potete tranquillamente lasciarmi una recensione, non importa di che tipo (negativa o positiva) perché si impara dai propri errori, perciò... fatemi sapere! Grazie dell’attenzione.

Un abbraccio, Giulia.



  
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