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Autore: I m a witch    15/12/2013    5 recensioni
Ehilà!
Sono Pinkly, e tutti credono che io sia un cane. Cioè, no che non lo sia, ma non sono una cane cane, io; sono un Cane, con la C maiuscola, un Super Cane se vogliamo.
Avete presente quando si dice che "il cane è il miglior amico dell'uomo"? Beh, io sarei il "super migliore amico", la "spalla", insomma, il "compare" dell'uomo, in questo caso di cinque, folli uomini: Matt, Brian, Jimmy, Zacky e Johnny. Ebbene sì: nessuno lo sa, ma io sono il sesto Sevenfold. Quindi, folli fan che non siete altro, cominciate a prendere un po' in considerazione anche me!
Dalla storia:
Ad un certo punto, Brian mi prese in braccio, avvicinando il suo volto al mio muso e cominciando a fare versi strani con vocine altrettanto strane.
-Ma chi è il cane più bello del mondo, chi è?!-
-Wuaf!- ovvero "Ma chi è l'umano più demente del mondo, chi è?!"
-Oh, ti manca solo la parola!- sorrise, stringendomi teneramente a sé.
Sghignazzai. Oh sì, Bri, se solo avessi la parola...! Ti sputtanerei in giro, costringendoti a fuggire in Antartide tra i pinguini!
Genere: Comico, Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Synyster Gates, The Rev, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Chapter twelve


Feste folli, fiumi di birra, concerti e borseggiatori.

 
 
 

 
Quella settimana volò in fretta e, man mano che i giorni a disposizione diminuivano, l’ansia aumentava. Persino io mi sentivo parecchio ansiosa, pur non essendo la diretta interessata dell’incontro con la casa discografica.
Nell’arco di quella settimana, i ragazzi avevano iniziato a registrare alcune demo, con attrezzature di fortuna prestate loro da un amico proprietario di un negozio di articoli musicali.
Ed eccoci dunque al giorno prima del Grande Giorno, incredibilmente vicini alla fatidica ora x. Dovevano ancora registrare l’ultima canzone, per poi procedere con l’ascolto finale.
-Sssa sssa, prova prova… ok, ci siamo!- tuonò Matt, dal microfono –Let’s go!-
Ad un segnale, Valary premette alcuni pulsanti di un grosso mixer e i ragazzi partirono in quarta, suonando con una grinta tale da svegliare anche i morti del vicino cimitero di Huntington.
Continuarono per ore a suonare e riascoltare, finché, esausti ma soddisfatti, buttarono gli strumenti a terra, abbracciandosi, al settimo cielo.
-Sì, era l’ultima canzone… ce l’abbiamo fatta, cazzo!- esultò Johnny, balzando sulle spalle di Jimmy.
-Avevi forse dei dubbi?! Nano di poca fede!- sbottò Jimmy, ruotando su se stesso come una trottola.
-Aiuto!-
Tutti risero, visibilmente sollevati. Mi rilassai anche io. Era stata una settimana di tensione pura, quella. La paura di non farcela superava quasi le speranze di quei poveri pazzi. Alla fine, però, hanno saputo credere in loro fino in fondo, riuscendo così a raggiungere il loro obiettivo e incidere quel demo. Ero molto fiera di loro, per una volta si erano dimostrati davvero molto in gamba… e non lo ripeterò un’altra volta!
-Fermi, ragazzi, non è ancora finita!- disse Valary, riportandoli coi piedi per terra –Non avete sentito il parere della casa discografica…!-
I cinque sbuffarono.
-Grazie tante per avercelo ricordato, Val…! Sempre la solita guasta feste!- sbottò Brian, fulminandola con lo sguardo. Val, però, non si fece di certo intimidire.
-Cerca di rigare dritto con me, Gates… anche se sei il mio nuovo cognato questo non vuol dire che non ti possa gonfiare di botte!-
Brian deglutì, intimorito, mentre tutti cominciarono a prenderlo in giro.
-Che c’è, ti spaventi di una donna, Gates?- rise Johnny.
Perché, che avresti contro le donne, scusa?
-Sì, se di cognome fa DI Benedetto..!- mormorò Bri, cercando di buttarla sullo scherzo. In realtà vedevo benissimo che cercava di allontanarsi da un terreno pericoloso. Poveretto!
No, ma che dico? Forza, Val, attacca! Ha proprio bisogno di una bella lezione che gli smonti un po’ la testa!
-Comunque sia- disse Jimmy, sbadigliando –Sono già le sei del pomeriggio… direi di andare ognuno a casa propria, farci una doccia, cenare e poi andare dritti a letto, e non dimenticate di farvi la barba e lavarvi i denti! Domani è il grande giorno, dobbiamo essere lucidi e reattivi!-
Tutti lo guardammo, sbalorditi.
-Stai scherzando, vero?- chiese Zacky, preoccupato. Jimmy rise, dandogli una sonora pacca sulla schiena che, per poco, non lo stese dritto per terra.
-Ma certo che sto scherzando, Vee! Cristo, non mi avrete preso sul serio, spero! Non mi sono ancora rammollito, per cui… stasera festa, gente!- urlò, seguito in coro dagli altri.
Oddio… stavo quasi cominciando a sperare che il suo discorso iniziale fosse serio… avrei dovuto aspettarmelo!
-Io avrei un’idea migliore!- disse Val, con un sorriso furbo.
I ragazzi la fissarono, preoccupati. Che aveva in mente, adesso?
-Dimmi che hai solo pensato di trascorrere una folle sera a Las Vegas…!- pregò Zacky.
Valary rise.
-Ma certi che no! Non vi preoccupate, non è nulla di spiacevole! Ecco, un mio amico stasera sta organizzando il suo compleanno in un locale! È amante del metal e aveva chiesto ad una band di suonare per lui, ma i ragazzi hanno avuto degli impegni e hanno disdetto la serata. Si da il caso che io ancora non gli abbia ancora comprato uno straccio di regalo, e quindi…-
-E quindi?- chiesero, tra il preoccupati e lo speranzosi.
Ok, sapevo già dove sarebbe andata a parare…!
-E quindi sarebbe perfetto se suonaste voi alla sua festa, così avremo due piccioni con una fava! Lui avrà la sua band e io gli avrò fatto un regalo, senza contare il fatto che sarebbe un’ottima occasione per farvi conoscere!-
Come pensavo!
-Non credo proprio!- sbottò Johnny, incrociando le braccia al petto –Insomma, ce lo dici così di punto in bianco, senza preavviso! Sono le sei del pomeriggio e ancora dovremmo scegliere la track list, sistemare gli strumenti al locale, fare un check sound, riprenderci fisicamente da un mese di intense e massacranti prove e…-
-Ci sarà birra gratis a fiumi!-
-Non vedo l’ora di suonare in quel locale, anzi, sai che ti dico? Andiamo che è già tardi!- disse Johnny, con la stessa coerenza di una bandierina al vento. Così, con un grosso sorriso sulle labbra, prese armi e bagagli (ovvero basso e amplificatore) e si diresse verso la macchina dei genitori di Matt.
Quando si parlava di birra, Johnny era sempre il primo a correre… per poi tornare indietro, strisciando a causa dell’alcol!
-Ehi, Johnny, non puoi andartene così, senza aver prima ascoltato il nostro parere!- lo richiamò Zacky. Johnny si fermò, titubante –Siamo un gruppo e dobbiamo decidere in quanto tale! Allora, chi vuole suonare stasera a quel locale alzi la mano!- disse, tenendo saldamente le braccia incorciate al petto.
I quattro alzarono le mani. Sconfitta schiacciante.
-Andiamo ragazzi… non vi farete certo comprare per un po’ di birra!-
-Non è solo “un po’ di birra”, Zack, ma fiumi di birra, capisci? Fiumi!- sospirò Jimmy con aria sognante. Stava già smontando le varie componenti della batteria.
È incredibile quanto sia facile comprare quei ragazzi.
-Ho capito, ma….- provò a ribattere. Tutti gli fecero lo sguardo da cucciolo, compresa Valary (che mossa sleale!).
Zacky sospirò, scuotendo la testa.
-E va bene, ok! Ma l’amplificatore me lo portate voi!- disse infine.
-Nessun problema!- esultò Matt, sganciando violentemente i cavi della chitarra dall’amplificatore di Zacky e caricandoselo sulle spalle.
Vidi Zacky impallidire più di quanto non lo fosse normalmente.
-Non così! Si deve prima abbassare il volume dell’amplificatore, dei pedali e della chitarra, spegnere l’ampli, scollegare i cavi con cura… e poi non prenderlo così, lo farai cadere! Bah, lascia stare, faccio io!- sbottò, prendendo con cura l’amplificatore dalle braccia di Matt.
-Ok, basta che ti calmi, Vee…!- fece il cantante, portando le mani in avanti, come in segno di resa.
Non aveva poi tutti i torti, quel povero ragazzo: Matt ha sempre la solita grazia di un uomo del Paleolitico!
-Che ci vuoi fare, è in quel periodo del mese!- sghignazzò Brian, scrollando le spalle con noncuranza.
-E tu lo sai bene come ci si sente, vero Gates?- detto questo, il povero Zacky uscì dal garage, diretto in macchina –Che si fottano! Ma guarda te se dovevo capitare in mezzo a gente simile senza rispetto per le cose altrui…!- continuò a borbottare per strada, come una pentola a pressione, finché le parole divennero indistinguibili.
-Sempre il solito puntiglioso!- rise Jimmy –Matt, Val, visto che coi non avete niente da fare, che ne direste di aiutarmi a smontare questo gioiellino?- chiese, indicando l’imponente batteria.
-Arriviamo!- rise Valary, trascinando Matt per un braccio.
Nel mentre che loro smontavano la batteria e io stavo a guardarli senza far nulla (che bellezza!), Jimmy ridacchiò.
-Che ti prende?- chiese Valary, curiosa.
-Pensavo semplicemente che stasera anche tu dovrai cantare con noi, tesorino!-
Caspita, è vero! Alla fine avevano registrato quella parte con lei in The Art of Subconscious Illusion… erano solo poco meno di venti secondi, ma pur sempre parte integrante della canzone!
Valary sbiancò, mentre Matt si unì alla risata di Jimmy.
-E va bene, canterò! Non ho certo paura di un pubblico di quattro gatti in croce…!-
Jimmy e Matt fecero per ribattere, ma furono interrotti da Brian.
-Ragazzi, noi abbiamo finito di caricare i nostri strumenti in macchina!-
-Quale macchina, scusa?- chiese Matt, confuso.
-Beh, la monovolume dei tuoi! L’abbiamo chiesta in prestito a tua madre, a nome tuo ovviamente! Ha detto che se trova un graffio ti rompe le costole per giocarci a "Shangai"*, ma non è un problema, no?- chiese Brian, sorridendo.
Matt deglutì.
-No certo che no… okay, carichiamo la batteria e andiamo! Ah, guido io, eh… non vorrei che la mia vita dipendesse dalla poca lucidità mentale di qualcun altro!-
In effetti come dargli torto? Quasi quasi prenoto una partita con la signora Sanders. Anche se sono sprovvista del pollice opponibile, mi è sempre piaciuto quel gioco!
-Perfetto!- sorrise Valary, anche se leggermente tesa, probabilmente preoccupata per il destino di Matt –Prima, però, dovremmo passare da casa mia a prendere mia sorella!-
-Cioè… vuoi dire che… sì, insomma… cielo, non…- prese a balbettare Brian, rigirandosi i pollici, a sguardo basso.
È ufficiale: l’abbiamo perso!
Valary sollevò gli occhi al cielo, spazientita dai mugugni confusi di quell’individuo dal cervello ormai in pappa.
-Sì, Brian, verrà anche Michelle stasera!- rispose, intuendo dove il mio schiavetto volesse arrivare.. non che ci volesse Agatha Christie per capirlo, beninteso!
-Oh cielo! Ma allora non posso andare alla festa conciato così! Insomma, guardatemi! Ho i vestiti sudati per le prove, i capelli andati, la matita sbavata…!-
Qualcuno lo stordisca con un sonnifero, per favore!
-Su su, amico! Non è il momento di avere una crisi premestruale, siamo già in ritardo, dobbiamo fare milioni di cose e la birra ci aspetta!- intervenne Jimmy, trascinandolo in macchina.
-Ma non capisci, devo andare a casa! E poi… Pinkly!- gridò, indicandomi.
Cosa? Che c’entro io, adesso?!
Tutti mi fissarono, dubbiosi.
-Sì, non possiamo mica portarla con noi alla festa! Quindi dobbiamo passare da casa mia per forza di cose!-
Matt sbuffò.
-E va bene, dannazione! Ma se impieghi più di cinque minuti a prepararti giuro che ti lascio lì a casa e trovo a Mich un ragazzo meno vanitoso di te!-
Impresa facilissima, guarda!
Brian storse la bocca, indeciso.
-Facciamo dieci minuti…!-
Ma che fa, cerca di contrattare?!
-Facciamo trenta secondi, che dici?- intervenne Valary, braccia incrociate al petto.
-Ok, cinque minuti andranno benissimo! Andiamo, non perdiamo altro tempo!- disse, afferrando a caso la grancassa della batteria di Jimmy per caricarla in macchina.
-Ha un avvenire nel settore delle contrattazioni, davvero!- rise Jimmy.
 
 
 



-Okay, Brian, siamo vicini a casa tua… ricordi, no? Cinque minuti!- gli ricordò Matt, fulminandolo attraverso lo specchietto retrovisore.
Eravamo in macchina e, come al solito, con tutta la nostra ciurma non c’era nemmeno lo spazio vitale per poter respirare, contando anche il fatto che, in quella monovolume, erano anche riusciti a infilare due chitarre, un basso, quattro amplificatori e una batteria immensa. Per fortuna che a momenti sarei scesa, già mi sentivo soffocare!
-Chiaro, cristallino! Farò in tempo, vedrai!- sorrise, prendendomi in braccio, pronto a scendere.
Matt fece per accostare davanti casa Haner ma, improvvisamente, la porta d’ingresso s’aprì: quello che ne uscì mi sarebbe rimasto impresso a fuoco nella mente per il resto della mia umile e miserevole vita.
Brian Haner Senior aka Papa Gates si era precipitato fuori casa per poi fiondarsi dritto verso la nostra macchina.
Indossava un completo in stile anni ’60 (o ‘70/’80… non sono mai riuscita a distinguerli!), in piena sindrome da febbre del sabato sera: giacca bianca con colletto sollevato, pantaloni abbinati a zampa d’elefante con riga nera laterale, camicia nera sbottonata fino all’ombellico (che orrore!), scarpe nere lucide con la punta di un metro e mezzo e, per completare il tutto, capelli gelatinati con tanto di ciuffo alla Elvis Presley.
-Vengo anche io! Portatemi con voi alla festa, voglio fare baldoria come ai vecchi tempi!- urlava, sbracciandosi come un matto.
-Cazzo, Matt, parti, parti!- gridò Brian, terrorizzato.
Matt non se lo fece ripetere due volte e partì in quinta. Solo quando fummo tre chilometri lontani da quell’individuo, tutti e sette tirammo un profondo sospiro di sollievo.
-Brian ma… quello non era tuo padre?- chiese Valary, sconvolta.
-No, ma che dici! Non conosco assolutamente quel tipo, io, e…-
-Sì, era suo padre!- rise Jimmy, ormai con le lacrime agli occhi. Brian gli diede un pugno sulla spalla.
-Cazzo, tu sì che sei un amico…!-
Povero Brian: anche io, al suo posto, avrei cercato di nascondere un padre del genere…!
-Ma dai, è un grande! E poi quel completo gli donava proprio!- rise il batterista, ormai senza ritegno. Tutti si unirono a lui, tranne Brian e la sottoscritta. Come diavolo si faceva a ridere per una visione del genere?! Vi prego, sopprimetemi!
-A quanto pare Pinkly, dunque, verrà con noi!- osservò Johnny alla fine, asciugandosi gli occhi.
Oh cavoli… non lo avevo ancora considerato!
-Già! Ehi, palla di pelo, vedi di non immischiarti più nelle risse, sono cose da uomini duri come noi!- mi ammonì Zacky, con fare superiore.
Ringhiai. Certo, come no… infatti per poco non ti spappolavano la milza, vero?
-Non c’è bisogno di avvisare Pinkly, Zacky, dato che non ci saranno risse stasera… giusto, ragazzi?- li ammonì Valary. Il suo tono avrebbe fatto invidia al sergente Hatman.
I cinque si guardarono, perplessi.
Non mi piacevano quegli sguardi…!
-Ragazzi…- li richiamò Valary.
-Bello il nuovo cd dei Maiden…!-
-Sì sì, davvero fantastico Johnny!-
-Oh, ma guarda, un’anatra!-
-Dove? Dove?!-
-Sh, dicevo per finta, Jim!- sussurrò Brian.
-Ragazzi!- urlò Valary.
-Su tesoro, non è il caso…!-
-Sì che è il caso, Matt! Per poco non ci lasciavi la pelle!-
Già, anche la sottoscritta, mannaggia a voi!
-Ok, ne parliamo dopo. Siamo arrivati a casa tua!- sorrise Matt, suonando col clacson.
-Non è che adesso anche tuo padre correrà fuori dalla porta per venire con noi, vero?- rise Jimmy, con una strana luce negli occhi. Sembrava quasi che sperasse davvero che accadesse qualcosa del genere!
-No, cielo! Spero…!- mormorò Valary, osservando con timore la porta di casa.
-A proposito- disse Zacky –Brian, come faceva tuo padre a sapere della festa?-
Ci guardammo, perplessi. In effetti è vero… come è possibile?
Brian deglutì, timoroso.
-Papa Gates sa sempre tutto, ricordate. Tutto.-
Ok, adesso ho davvero paura…!
In quel momento si aprì il portone di casa Di Benedetto. Osservammo, terrorizzati, chi o cosa uscisse da quella soglia, Matt con già il piede sull’acceleratore. Fortunatamente, però, ad uscire fu solo Michelle, con un sorriso radioso stampato in viso, mentre ci salutava con la mano.
In un battibaleno, l’espressione di Brian da impaurita divenne… beh, sapete, “lessa”; non c’è altra maniera per poterla descrivere.
-Salve a tutti!- disse Michelle, salendo in macchina accanto a Brian.
-Ciao, Mich!- risposero, in coro, mentre Brian era ancora troppo intontito per poter rispondere con qualcosa di coerente.
Michelle gli stampò un bacio sulla bocca.
Oddio, che schifo, avvisate prima!
-Non sapevo che veniste anche voi alla festa!- disse, abbarbicandosi al braccio di Brian, sempre più fuso.
-Ho pensato che, visto che Kevin è senza band e che non gli avevamo ancora fatto un regalo, avremmo potuto portare lì i ragazzi e farli suonare alla festa, così con l’occasione potrebbero anche farsi conoscere in giro!-
-Ottima idea, sorella! Pronto a fare del tuo meglio, Bri?-
-Certo che sì!- disse lui, pavoneggiandosi. Quando si parlava di dover suonare la chitarra, riusciva a riemergere anche dal più catastrofico stato catatonico… non l’avrei mai capito, quel ragazzo!
-Sono sicura che sarai grandioso!- sorrise, dandogli un altro bacio.
Ero ancora in braccio a Brian, proprio in prima fila per poter osservare la scena. Purtroppo per voi, piccioncini, non ho voglia di morire di diabete, per cui scusate ma credo che mi sposterò in un altro posto!
Andai in braccio a Jimmy, seduto alla nostra destra.
-Oh, Pinkly! Hai deciso di farmi visita, eh? Piccola pulce!- rise, cominciando ad arruffarmi il pelo e a “giocare”. Ok, sapevo già come sarebbe andata a finire. Meglio tagliare la corda, prima di rischiare nuovamente la vita. Andai nei due sedili posteriori, da Johnny e Zacky, e li stetti un po’ più tranquilla, con i due che mi accarezzavano distrattamente mentre continuavano a parlare del più e del meno.
-Ragazzi, arrivati al capolinea!- annunciò Matt, arrestando la macchina di fronte a quello che sembrava un enorme capanno abbandonato in riva al mare.
Scendemmo dalla macchina, e Michelle mi prese in braccio dalle mani di Johnny.
-Pinkly, tesoro! Stasera starai con me, ti va?-
-Wuaf!- No che non mi va, sarei costretta ad osservare le tue smancerie con Brian per tutta la sera!
Come al solito, però, non riuscì a comprendere quello che volevo dire e, continuando a sorridere, mi infilò nuovamente dentro la borsa, fortunatamente un po’ più grande e comoda della precedente. Quasi quasi mi trasferisco, è così accogliente qui dentro!
-Okay, non ci resta che entrare!- disse Valary e, dopo aver annunciato i nostri nomi al ragazzo della security per controllare se eravamo in lista, entrammo nel capanno.
Davanti a noi, tra la nebbia impenetrabile di fumo di sigarette e qualcos’altro di meno legale, riuscivamo a distinguere più di ottanta tra ragazzi e ragazze.
-Come dicevi, prego? Quattro gatti in croce, eh?- chiese Jimmy a Valary, con un sorrisino da vecchia volpe.
Improvvisamente, si avvicinò a noi un ragazzo, sculettando e spedendo baci ai presenti. Sembrava conoscesse tutti.
-Oddio, e quello chi è?!- chiese Matt, cercando di fuggire. Valary lo prese per un braccio, tenendolo ben fermo.
-Sorridi, è il festeggiato!-
-Cosa?!- gridarono i cinque, in coro.
-Valary! Michelle! Ragazze, siete fa-vo-lo-se!- disse il tizio, gridando per poter sovrastare la musica a palla proveniente dalle varie casse sparse per il capannone.
-Kevin, auguri!- risposero in coro le due, abbracciandolo.
-Beh, almeno non dobbiamo essere gelosi…!- sentii Brian sussurrare a Matt, il quale gli diede il cinque ridendo.
-Ehi, e questi cinque maschioni chi sono?- chiese il festeggiato, con sguardo provocante.
I suddetti cinque maschioni cercarono di fuggire. Wow, che fegato ragazzi… non vi mangia mica! Forse.
-Loro- disse Valary, cercando di tenerli calmi –sono il nostro regalo di compleanno!-
Vidi chiaramente gli occhi di Kevin illuminarsi di gioia, mentre dentro di me ridevo senza ritegno, avendo già intuito il doppio senso venutosi a creare.
-Oh, ragazze, siete le numero uno! Come facevate a sapere che mi piacciono i metallari? Noi sei ci divertiremo un mondo, più tardi…!- disse, infatti, con fare parecchio allusivo.
I ragazzi, cercarono nuovamente di fuggire, anche se avrei giurato che Zacky fosse ormai sul punto di svenire talmente era pallido.
-No no, Kevin, hai capito male!- sorrise Michelle –Loro sono dei musicisti, sostituiranno la band che stasera ti ha dato buca!-
-Davvero? Ragazze, siete degli angeli! Non sapevo proprio come fare, ho improvvisato raccattando qualche amplificatore e mettendo su delle compilation datate di musica dance… uno strazio! Non vedo l’ora che cominciate a suonare, ragazzi! Anche se avrei volentieri passato il tempo con voi in maniera diversa… ma potremmo sempre organizzare qualcosa più tardi, no?-
-No!- urlarono i cinque, in coro.
Le gemelle risero.
-Fa’ come vuoi Kevin, ma loro sono nostri!- sorrisero, abbracciando Matt e Brian, i quali sospirarono di sollievo, mentre Zacky, Jimmy e Johnny si irrigidirono ancora di più.
-Avete davvero dei bei gusti, ragazze, i miei complimenti! Beh, mi accontenterò di questi tre manzi, allora!-
-No! Noi siamo… impegnati!- urlò Johnny, quasi piangendo.
Ma quando mai?!
-E con chi?-
-Ecco… con…-
-Con me! Lui è con me!- disse Zacky, abbracciando il bassista.
Scusa?
Johnny, dapprima, lo guardò storto, ma poi ricambiò l’abbraccio. Avevano due facce che dicevano “Se proprio dobbiamo essere gay, tanto vale restare tra amici”.
-Ok, potremmo fare qualcosa a coppie…-
-No no, siamo una coppia chiusa!-
-Molto chiusa, chiusissima!- ribadì Johnny.
-E va bene! Se cambiate idea, io e il biondo siamo sempre disponibili…!-
Tutti guardammo Rev, trattenendo a stento le risate. Quel povero ragazzo sembrava l’unico a non aver ancora capito nulla.
-Quale biondo, scusa?- chiese, infatti, con fare perplesso. Kevin ridacchiò con fare frivolo.
-Mi riferisco a te, sciocchino! Dai, andiamo!-
-No no no, aspetta, io sono etero!-
-Non ti preoccupare, cocco, vedrai che ben presto ti farò cambiare idea!-
-No, ti prego… aiuto, riportatemi da Nosferatu, piuttosto!- piagnucolò Jim, mentre veniva trascinato da Kevin.
Cavoli, doveva davvero essere disperato per avanzare una richiesta del genere!
-Ci conviene cercare un nuovo batterista!- disse Zacky, staccandosi da Johnny non appena Kevin (e con lui Jimmy) furono abbastanza lontani.
-Beh, intanto dovrete pensarci voi a montare la sua batteria e il resto dell’attrezzatura… noi andiamo un po’ in giro, ci vediamo!- disse Michelle, prendendo Valary a braccetto e andando via.
-Dannazione!- dissero i quattro in coro, dirigendosi verso la monovolume della mamma di Matt.
Venni sballottata da Michelle nella sua borsetta, mentre le gemelle, in giro per il locale, si fermavano a salutare centinaia di persone. Ma quante conoscenze avevano quelle due?!
-Guarda, Mich, Kevin e Jim… sembrano divertirsi!- rise Valary, dando di gomito alla sorella.
Seguii la direzione del suo sguardo. Kevin, rigorosamente a braccetto con Jimmy, andava in giro per il locale, sculettando e a testa alta e, ogni volta che il povero batterista tentava la fuga, lo teneva buono offrendogli una pinta di birra.
-Lo vedo già abbastanza alticcio… chissà quanto lo avrà fatto bere!- rise Michelle.
-Dovremmo stare attente o lo intontirà a tal punto da violentarlo in bagno…!-
Non potei fare a meno di immaginarmi la scena. Chiamate i Man in Black, voglio essere “sparafleshata”…!
Le gemelle risero per poi tornare dai ragazzi. Erano impegnati a sistemare centinaia di cavi e cavetti, amplificatori e quant’altro in un palchetto creato appositamente per loro.
-A che punto siete?- chiese Mich.
-Abbiamo quasi finito, ci serve solo il nostro batterista!- disse Johnny, avvitando l’ultimo piatto nell’apposita asta.
-Ve lo vado a chiamare!- disse Michelle, dunque facemmo dietro front verso Kevin.
-Kevin, caro, ti stai divertendo?- chiese Valary, una volta avvistato tra la folla.
-Oh sì dolcezza, il vostro amico qui è davvero un gran bel bocconcino… tieni, bevi un’altra birra, tesoro!-
-Shì… fiumi di birra, birra ovunque…!- biascicò Jimmy, caricando con enfasi sulle vocali.
-Beh, adesso però dovrebbe andare dai ragazzi, è arrivato il momento di iniziare lo show!-
Kevin si diede uno schiaffetto sulla fronte.
-Caspitina è vero, lo show! Ci dobbiamo lasciare, bocconcino, ma ci vediamo più tardi!- disse, schioccandogli un bacio sulla guancia.
-Ok, mamma, ci vediamo dopo la scuola!- biascicò Jimmy in risposta.
Non credo che sia del tutto consapevole di dove si trovi o con chi stia parlando… beh, meglio così per lui. Speriamo che abbia anche la fortuna di dimenticare questa serata!
-Ehm… ok, andiamo Jimmy, appoggiati a me e a Michelle, da bravo… così!-
Con non poca fatica, Valary e Michelle lo trascinarono presso il palchetto.
-Ragazze, ne avete messo di tempo… o porca puttana, Jimmy, fratello, che ti ha combinato quello squilibrato?- chiese Matt, andando subito a sorreggere l’amico.
-Ma chi, mia mamma?- chiese lui per tutta risposta.
-Tua mamma? Ma che…? Bah, non importa! Andiamo, ti aiuto a salire sul palco! Datemi una mano, voi tre!-
Johnny, Brian e Zacky si affrettarono ad aiutare Matt, facendo sedere Jimmy sullo sgabello della batteria. Non appena gli misero le bacchette in mano, sembrò farsi improvvisamente più lucido.
-Oh, la mia amata bambina… ehi, ma chi ha osato montarti in un modo tanto vergognoso?!- gridò, inorridito.
-Johnny!- dissero tutti, indicando il bassista.
Johnny li fulminò, risentito.
-Che volete? Non avevo mai toccato una batteria in vita mia!- si difese quello.
Ma che bravo musicista competente!
-Sarà meglio che questa sia la prima e ultima volta che ne tocchi una, allora, perché se ti azzardi di nuovo a sfiorarla ti appendo al posto del lampadario e con te ci faccio la pignatta!- lo minacciò Jimmy, alzandosi con fatica e sistemando con cura le varie componenti della batteria.
-Bel ringraziamento…!- borbottò Johnny, subito fulminato da Jim.
-Ok, noi scendiamo a goderci lo spettacolo… fate del vostro meglio, ragazzi!- disse Valary, baciando Matt, così come Michelle con Brian. Eccoci alle solite…! Mi rintanai nella borsa. Mi rifiuto di assistere ancora a queste scenette Armony!
Uscii dalla borsa solo fin quando fui sicura di essere ormai giù ai piedi del palco.
-Resta nelle vicinanze, Val, ricorda che devi salire a cantare!- gridò Matt dal palco, facendole l’occhiolino. Vidi Valary rabbrividire.
-Certamente…! Che rottura!-
-Andrà tutto bene, Val- la rassicurò Michelle.
-Già… prima inizia questa tortura, prima finisce!-
Intanto, intorno a noi si era radunata una folla abbastanza numerosa, con tanto di Kevin che, in un angolo, saltellava e mandava baci volanti a Jimmy, fortunatamente troppo distratto e ubriaco per potersene accorgere.
Li guardammo bisticciare sul palco ancora per qualche minuto, mentre Jimmy sistemava la batteria con una cura quasi maniacale. Si dissero qualcosa fra loro, annuendo e dandosi qualche pugnetto amichevole, per poi sistemarsi ognuno nella propria postazione.
-Ragazzi e ragazze, siamo gli Avenged Sevenfold!- urlò Matt nel suo microfono.
Sentii diversi mormorii confusi provenire dalla folla.
-Ave… savenged… fold cosa?-
-No, avenfold…?-
-Forse savenfold?-
-Si chiamano Avenged Sevenfold, idioti! Lavatevi le orecchie, la mattina!- urlò Valary, rivolgendosi al pubblico delle prime file che stava ancora cercando di comprendere che razza di nome avesse quella band. Tutti si zittirono, terrorizzati dalla ragazza. Beh, come dargli torto? Valary incazzata fa a tutti questo effetto…!
Matt si schiarì la voce.
-Dicevo, siamo gli Avenged Sevenfold- ripeté, scandendo per bene le parole –e stasera infiammeremo questa festa!-
Urla del pubblico giubilante. Oddio, già ho mal di testa.
-Innanzitutto vorrei fare gli auguri al festeggiato! Happy birthday, fuckin’ Kevin!-
-Vi amo, guys!- urlò quello in risposta, sbracciandosi come un forsennato.
Matt, Johnny, Zacky e Brian arrossirono, indietreggiando leggermente, mentre Jimmy lo salutò allegro con la mano.
-Ciao mamma!-
-Rev, concentrati… ehm, ok ragazzi, pronti per il Metal?!-
-Yeah!-
-Ok, allora… let’s go!- gridò a pieni polmoni, venendo subito coperto dal fracasso della batteria, delle chitarre e del basso. Matt prese a screammare come un forsennato mentre tutti cominciarono a saltare, urlare, spingersi e darsi pugni. Qualcuno aveva anche preso una sedia e la faceva girare furiosamente intorno a sé, colpendo chiunque fosse nel raggio di un metro e mezzo. Ma che diavolo di follia era mai quella?!
-Dai Mich, unisciti anche tu!- urlò Valary, saltando a ritmo.
-Certo!- rispose lei, cominciando a saltellare e, di conseguenza, facendo rimbalzare anche me a destra e sinistra, ancora all’interno della sua borsa.
Oddio, fermati, ti prego, fermati! Mi sento sul Titanic!
Ad un certo punto, Matt fece un gesto a Valary, facendola salire sul palco.
-Spaccali, sorella!- urlò Michelle, fermandosi un momento… sia ringraziato il cielo, non ne potevo più! Qualcuno ha dei sacchetti per il vomito?
Sentii qualcuno ridere alle spalle di Michelle.
-Guarda quella ragazzina!- disse un tizio a un suo amico -Che vuole fare lassù? Scendi, tesoro, prima che ti faccia del male!-
Michelle lo fulminò con lo sguardo.
-Ascolta bene, imbecille, quella “ragazzina” è in grado di dare del filo da torcere anche al più cazzuto dei cantanti metal!-
Molti risero alla sua affermazione, così Michelle si girò, osservando il palco, braccia incrociate al petto.
-State a vedere…!- sibilò.
Sbaglio o è piuttosto… nervosetta?
Valary afferrò un microfono e iniziò a cantare, o meglio, sgolarsi come un internata al manicomio, accompagnando il tutto con salti e calci banzai**.
Non appena concluse la sua parte, scese dal palco accompagnata da grida di incitamento ed esaltazione.
Michelle si girò verso i ragazzi che avevano parlato prima, con aria soddisfatta. Li guardai anche io: erano letteralmente shockati.
-Cazzo… chi è quella?! La voglio sposare!- disse uno.
Sempre così, gli uomini: prima criticano senza conoscerti e poi…! Trogloditi!
Michelle rise di gusto.
-Avete visto quella montagna tutta muscoli del cantante? È il suo ragazzo, e non vi conviene provocarlo…!-
Quelli deglutirono, indietreggiando a testa china.
Risi. Ben fatto, Mich, questa te la devo!
Valary ci raggiunse, raggiante.
-È stato fantastico, lo voglio rifare!- disse felice.
Ma come, fino a un attimo fa non ne voleva sapere per nessuna ragione al mondo…!
-Hai visto che non è così male come sembra?- rise Michelle.
I ragazzi passarono alla canzone successivo. Ormai il pubblico era in delirio.
Ad un certo punto, mi sentii strattonare. Sentii Michelle gridare e venni sballottata con furia, finendo a gambe all’aria ancora all’interno della borsa. O cavolo, che stava succedendo, ora? Ho le palpitazioni a mille!
-Aiuto! Qualcuno ha rubato la mia borsa!- gridò Michelle, da qualche parte alle mie spalle.
Cosa?! Aiuto, al ladro, mi hanno rapita! Chiamate la C.I.A, l’F.B.I, 007!
Affacciai leggermente il muso dalla borsa. Un tipo teneva me e la borsa strette al petto, correndo come un folle. Mi voltai. I ragazzi erano letteralmente saltati giù dal palco, abbandonando il concerto e i loro amati strumenti.
-Pinkly!- gridò Brian, bianco come un cadavere.
Lo vedevo correre e annaspare, seguito da Matt, Zacky, Johnny, Valary, Michelle e Jimmy (il quale barcollava ancora un pochino, ma cercava di restare lucido).
-Wuaf!- Salvatemi, vi prego! Sono troppo giovane, bella e preziosa per morire!
-Ma che cazzo…?!- disse il ladro, guardando la borsa e, di conseguenza me. Mi fissò con sguardo stralunato e confuso.
Ringhiai.
-Wuaf!- Brutto idiota, che c’è, non hai mai visto un cane in una borsa? Mollami subito!
Come se mi avesse letto nel pensiero, il ladro mi gettò a terra, quasi come se la borsa fosse diventata d’un tratto incandescente, per poi scappare via.
Mi schiantai sul pavimento, tramortita. Fortunatamente la borsa era abbastanza imbottita da poter attutire la caduta.
-Pinkly! Pinkly!- sentii gridare ancora, poi qualcuno mi sollevò da terra. Brian.
-Oddio, o mio Dio! Morta, è morta!- piagnucolava, stringendomi al petto.
-Wuaf!- Non ancora, ma lo sarò presto, così mi soffochi, babbeo!
-Pinkly, sei viva!- gioì, allentando la presa.
Respirai profondamente.
Ma và, che intuito!
-Mi dispiace così tanto, Brian! Fortuna che non si è fatta niente!- disse Michelle. Non l’avevo mai vista così stravolta.
-Non è stata colpa tua, è capitato- disse lui, dandole un bacio sulla fronte.
Ehm, scusate, non ero io la vittima fino a pochi secondi fa?
Ben presto ci raggiunsero anche gli altri.
-Dov’è andato quel farabutto? Se lo prendo…!- ringhiò Johnny, pronto all’attacco. Zacky e Matt annuirono, schioccando rumorosamente le dita delle mani.
-Pulce!- urlò Jimmy, strappandomi dalle braccia di Brian –Tu, palla di pelo, hai più vite di un fottuto gatto!-
Ovvio, Jimmy. Un gatto con dei tipi come voi sarebbe già morto da un pezzo! E ora lasciami, ti ho già detto che soffro di vertigini!
Improvvisamente, si levò un grosso applauso dal pubblico. Tutti, a quanto pare, avevano assistito alla scena.
-Grandi!-
-Bravi, ragazzi!-
-Tesorini!- urlò Kevin, correndo verso di noi. Abbracciò Jimmy con foga –Siete degli eroi! Oh, questo vi rende ancora più affascinanti!-
Jimmy, ormai, era abbastanza lucido da inorridire a quell’abbraccio.
-Oddio, chi è questo, che vuole da me?!-
Ridemmo tutti.
-Ma come, tesoro? Che smemorato che sei! Ti rinfrescherò dopo la memoria, adesso tornate sul palco e concludete lo show!-
-Ha ragione Kevin! Ragazzi, tornate sul palco!- ordinò Valary.
-Sissignora!- fecero i cinque, in coro, mettendosi sull’attenti. Che bravi soldatini!
Salirono sul palco e, dopo qualche scusa e urlo a caso, ricominciarono. Continuarono per un’altra mezz’ora, durante la quale venni nuovamente sballottata a destra e manca per colpa di Michelle che non faceva altro che saltare. Finalmente scesero dal palco, congedandosi con un “Siete stati fantastici, ragazzi!”, mentre il pubblico chiedeva bis, tris e tombole. Ma come cavolo si fa a voler ascoltare di nuovo una tortura del genere?! E poi ho già la nausea, tutti quei salti… manco un grillo, caspita!
-Siete stati fantastici!- esultarono le gemelle, stringendo i ragazzi in un abbraccio di gruppo. Che schifo, ma sono tutti sudati fradici!
-Ragazzi, concerto da favola! Vi amo!- disse Kevin con fare sognante, aggregandosi all’abbraccio.
-Sì, ok amico, ora basta!- piagnucolò Zacky, saltando quasi in braccio a Johnny.
-Ok, ho capito, voi due site una coppia chiusa e gli atri due già presi, quindi… vieni qui, mio bel maschione!- detto questo, si abbarbicò al collo di Jimmy.
-Ma perché capitano tutte a me?!- piagnucolò, con le mani ai capelli.
Ridemmo. Povero ragazzo, non aveva tutti i torti…! Prima Sandy (o Candy? Mandy?), poi Nosferatu e adesso questo Kevin!
-Kevin, risparmialo… per stasera dobbiamo andare a casa!- disse Valary, sorridendo.
Kevin si rattristò.
-Di già? Sono appena le due!-
Cosa? Le due?! Caspita, come vola il tempo tra feste folli, fiumi di birra, concerti e borseggiatori…!
-Sì, i ragazzi domani devono svegliarsi presto… hanno un incontro con una casa discografica.
-Oh, ma che bello! Andate allora, e buona fortuna! Comprerò sicuramente il vostro cd!-
-Ehm… grazie, Kevin!- disse Matt, sorridendo.
-Oh, figurati micione! Ah, e per stasera, ecco il vostro compenso…!- disse, mentre si sbracciava per richiamare l’attenzione di alcuni tizi del catering.
-Oh, non vogliamo alcun compenso, Kevin, era un regalo di…- Johnny si zittì subito dopo, vedendo due ragazzi trascinare una trentina di casse di birra.
-Bontà Divina e del Sacro Luppolo…!- biascicò Jimmy, con la bava alla bocca.
Zacky scosse la testa, imbarazzato.
-Troppo gentile, Kevin, non possiamo accettare…-
-Zitto, imbecille!- urlò Johnny, saltandogli addosso e tirandolo per gli Snake bites.
-Ahi, che dolore, smettila!-
-Già accettato, caro Kevin!- rispose Jimmy. Ormai aveva occhi solo per la birra. A quelle parole, Kevin andò in brodo di giuggiole. Il solito ruffiano!
-Vienimi a trovare quando vuoi, bello!-
-Certo, se mi fai trovare la birra quando vuoi!- rise Jimmy -Ragazzi, seguitemi, la nostra macchina è da questa parte!- disse felice, facendo strada ai portatori di birra.
-Grazie di tutto, Kevin, ci vediamo!- disse Michelle, abbracciandolo insieme a Valary.
-Grazie a voi, ragazze, è stato davvero un gran bel regalo!-
Dopo vari convenevoli e qualche pacca sul culo che Kevin riuscì a strappare ai ragazzi, tornammo in macchina.
-Questa sì che è stata una gran bella festa!- esultò Brian, abbracciando Michelle sul sedile. Rieccoli… bleah!
-E quanta birra!- fece Johnny, estasiato.
Tutti annuirono, persi nei loro pensieri. Avrei potuto giurare che stavano immaginando paradisi di birra, in quel momento.
-Ehi, aspettate!- proruppe Zacky, preoccupato -Non avete la sensazione che stiamo dimenticando qualcosa…?-
Tutti ci fissammo, stralunati.
Improvvisamente Matt inchiodò con la macchina, sconvolto, mentre un unico, orribile pensiero sembrò attraversare contemporaneamente i ragazzi.
-I nostri strumenti!- urlarono, in coro.
Valary, Michelle e io ci esibimmo in un plateale face palm.
Tipico: sono stati così presi dalla birra da dimenticare gli strumenti sul palco.
Non sarebbero cambiati mai, quei cinque!

 
 


*Battuta presa da una pagina fb sulla band… non dico il nome per non fare spam, ma mi sembrava giusto fare questa piccola deslaimer!
**Ecco il video che mi ha ispirata nella descrizione del concerto! :3
http://www.youtube.com/watch?v=xTaDXtGLBUw




Salve salvino! :D
Scusate il ritardo, ma ho avuto parecchio da fare e... sì, è nato il mio fratellino, Thomas! Festeggiamo insieme un nuovo metallaro venuto al mondo, yeah!! *-*
Comunque sia, capitolo lungherrimo, spero di non avervi ammorbato... è un mio modo per farmi perdonare dell'immane ritardo! ;)
Spero davvero che vi sia piaciuto! Avevo intenzione di dividerlo in due parti ma Amen, ho preferito sfornarvelo così per come è uscito, anche perché il prossimo capitolo dovrà essere interamente incentrato sul fatidico incontro *spoiler time*
Fatemi sapere tesori, spero di avervi soddisfatti anche questa volta! Personalmente sto ncora rotolando per l'alto livello di demenzialità del capitolo, lol!
Ci sentiamo presto cari!!
Bacioni, anche da parte di Pinkly :3
Witch ^-^


 
  
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