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Autore: I m a witch    03/02/2014    5 recensioni
Ehilà!
Sono Pinkly, e tutti credono che io sia un cane. Cioè, no che non lo sia, ma non sono una cane cane, io; sono un Cane, con la C maiuscola, un Super Cane se vogliamo.
Avete presente quando si dice che "il cane è il miglior amico dell'uomo"? Beh, io sarei il "super migliore amico", la "spalla", insomma, il "compare" dell'uomo, in questo caso di cinque, folli uomini: Matt, Brian, Jimmy, Zacky e Johnny. Ebbene sì: nessuno lo sa, ma io sono il sesto Sevenfold. Quindi, folli fan che non siete altro, cominciate a prendere un po' in considerazione anche me!
Dalla storia:
Ad un certo punto, Brian mi prese in braccio, avvicinando il suo volto al mio muso e cominciando a fare versi strani con vocine altrettanto strane.
-Ma chi è il cane più bello del mondo, chi è?!-
-Wuaf!- ovvero "Ma chi è l'umano più demente del mondo, chi è?!"
-Oh, ti manca solo la parola!- sorrise, stringendomi teneramente a sé.
Sghignazzai. Oh sì, Bri, se solo avessi la parola...! Ti sputtanerei in giro, costringendoti a fuggire in Antartide tra i pinguini!
Genere: Comico, Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Synyster Gates, The Rev, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Chapter thirteen

 
 
 
Il Grande Giorno

 
 
Mi trovavo in un posto luminoso quanto sereno, immersa in una beatitudine che non avrei mai sperato di poter trovare. Mentre girovagavo in quello spazio immenso, fluttuando sulle mie zampette, vidi qualcosa in lontananza. Mi avvicinai, per poter osservare meglio cosa fossero quelle strane montagne marroni all’orizzonte. Quando fui abbastanza vicina, strabuzzai gli occhi: quelle montagne erano interamente fatte di crocchette! Annusai l’aria, per esserne certa. Non c’erano dubbi: crocchette di pollo! Mi precipitai verso quel Paradiso, col cuore colmo di gioia. Improvvisamente, però, sentii un vago rumore alle mie spalle. Mi guardai intorno, cercando la fonte di quel bip bip insistente. Non capendo cosa fosse la causa, decisi di ignorarlo, tornando alle mie golose montagne. Con orrore, però, mi accorsi che esse si stavano allontanando sempre più da me, trasformandosi in una vaga visione nel bianco sempre più fioco.
No, non andate via da me, vi prego!
Aprii di scatto gli occhi: era solo un sogno. Avrei dovuto immaginarmelo, maledizione!
Mi ritrovai sdraiata in un letto sconosciuto, ai piedi -abbastanza fetidi- di Zacky... aspetta un momento: Zacky?!
Dov’ero finita? Perché non ero a casa mia, nel mio letto, ai piedi -altrettanto fetidi- di Brian?
Certo, ora ricordo! Ieri, dopo aver recuperato gli strumenti dalla festa di Kevin, era così tardi che i ragazzi avevano deciso di dormire a casa di Matt, evitando così di dover fare il giro delle varie case.
Alzai la testa per osservare meglio la situazione e notai che, in quella stanza, c’erano un altro letto, una branda e un giaciglio di piumoni, per terra. Nel giaciglio dormiva Jimmy, intento a girarsi e rigirarsi come una trottola. Se non lo avessi mai visto dormire prima, lo avrei creduto preda delle convulsioni. Nel secondo letto c’erano Brian e… Dio, Michelle! Okay, non oso avvicinarmi a loro, mi basta già dovermeli sorbire mentre si sbaciucchiano, che schifo! Nella branda dormiva Johnny, russando talmente forte da far tremare i vetri. Mancavano due persone, all’appello: Matt e Valary. Anche in questo caso, non sarei mai andata a cercarli.
Continuavo a sentire quel vago rumore provenire da qualche parte della stanza. No, ma che dico, altro che vago rumore… era un vero e proprio putiferio! Fermatelo, dannazione, stavo dormendo!
«Che succede…?» biascicò Zacky, rigirandosi nel letto e, di conseguenza, facendo volare me per terra.
Che botta, cavoli! Davvero un dolce risveglio, non c’è che dire…!
Dato che il frastuono si ostinava a tentare di rompermi i timpani, mi voltai verso la sua fonte, quasi ringhiando. Come presumevo era la sveglia, impostata alle sette e un quarto.
Sveglia alle sette e un quarto? Dopo una mega festa con concerto come quella di ieri?!
Non c’era altra spiegazione se non… oh è vero, cazzo! Oggi è il giorno dell’incontro con la casa discografica, e la sveglia si è appena spenta da sola! Perché hai scelto di trapassare proprio ora, stupido vecchio rottame? Continua a fare il tuo dovere spaccando i timpani come poco fa, no?!
Niente da fare: sveglia andata e quei cinque poltrivano ancora, come se nulla fosse. Dopo quel piccolo accenno di vita, Zacky era ricaduto nel suo coma profondo. Balzai nuovamente sul letto.
«Wuaf! Wuaf!» Svegliati, Zacky! È tardi, dovete darvi una mossa!
Quello però si girò dall’altra parte, sorridendo, Era ancora beatamente immerso nel mondo dei sogni. Gli mordicchiai un orecchio.
Svegliati, su!
Niente da fare. Certo che dormiva per dormire, il ragazzo! Saltai subito giù dal letto. Svegliare Zacky era impossibile: era andato, caput!
Mi recai verso la branda: forse con Johnny avrei avuto più fortuna…!
Dopo un po’ mi accorsi che anche lui dormiva come un sasso.
«Wuaf!» E dai, Johnny, svegliati, dannazione!
Per tutta risposta, quello mugugnò qualcosa che somigliava tanto alla parola “birra”. C’era da aspettarselo!
Tentare di svegliare Brian e Michelle era fuori discussione, e nemmeno andare a cercare Matt e Valary.
Sospirai, cercando di inventarmi qualcosa. Improvvisamente, venni distratta da dei mugugni provenire dall’ammasso di piumoni per terra.
Oh, cavolo… Jimmy! Mi avvicinai al suo giaciglio, saltando sui piumoni. Ormai era la nostra unica speranza!
Lo osservai mentre parlava nel sonno. Ebbene sì, Jimmy, oltre che “ballare” nel sonno, parlava pure… come se non parlasse già a sufficienza da sveglio! Probabilmente la sua iperattività si manifestava anche durante la fase onirica! Comunque sia, dai discorsi che faceva non sembrava che i suoi sogni fossero esattamente “normali”. Beh, mi sarei stupita del contrario: dopotutto “normale” non era esattamente un termine che rientrava nel suo vocabolario!
«Anatre… dallo spazio… ci invadono!» biascicò, accigliandosi.
Oddio, quel ragazzo era davvero senza speranze!
Mi avvicinai al suo viso, infischiandomene di avergli appena schiacciato una mano. Mi misi a due centimetri dal suo orecchio e cominciai ad abbaiare più forte che potei.
«Wuaf! Wuaf wuaf!!» SVEGLIA!
Jimmy si sollevò di scatto, dandomi quasi una manata. E che cavolo, oggi non è proprio giornata!
«Oddio, arrivano! Salvate i procioni, le donne e i bambini!» gridò, come un forsennato.
«Wuaf!» Ti calmi, idiota?! Sono io, Pinkly, e tu e il tuo collega siete in ritardo!
«Pinkly? Sei solo tu, menomale!» sospirò, portandosi una mano al petto.
Ringhiai. E chi cavolo pensavi che fossi, un marziano-anatra che ha invaso la Terra per dare la caccia a procioni, donne e bambini?! Mi risposi da sola: molto probabilmente sì.
«Ok, posso tornare a dormire, adesso!» disse, sorridendo sereno e infilando la testa sotto le coperte.
«Wuaf!!» E no, caro mio, ho fatto tanto per svegliarti e tu a letto non ci torni!
«Ma che ti prende, Pinkly?! Sono solo le sette e un quarto del mattino e… cazzo, le sette e un quarto?! Oggi c’è l’incontro con la casa discografica, Cristo! Porca puttana!»
Saltò su in piedi come una molla, gettandosi letteralmente addosso a Zacky, ancora in coma profondo.
«Zacky? Cazzo, Zacky, svegliati!» gridava, scuotendolo per il colletto del pigiama.
«Che succede?» chiese quello, tramortito.
«Sono le sette e un quarto! È tardi, cazzo se è tardi! Tardi, tardissimo!»
«Ma che dici?- Zacky guardò la sveglia, con aria confusa -Siamo andati a letto appena tre ore fa, torna a dormire! E la prossima volta prendi della roba di qualità migliore… hai sognato di nuovo i marziani-anatre che invadono la Terra, vero?»
«Sì, e sono anche andati vicini a conquistarla, ti giuro! Meno male che… oh, non è questo il punto! Oggi c’è l’incontro con la casa discografica e alle otto e mezzo dobbiamo essere già lì!»
«Cosa?!»
«Abbiamo poco tempo! Siamo sette persone e, con due bagni, impiegheremo almeno mezz’ora per prepararci- iniziò a dire, sguardo fisso al tetto, tenendo la conta con le dita- Dobbiamo sistemare gli strumenti in macchina dato che, ieri, per la fretta li abbiamo caricati alla bell’è meglio! Senza contare il fatto che dobbiamo ancora scaricare le casse di birra e portarle in garage: e così se ne va un’altra mezz’ora buona! Calcolando che l’appuntamento con la Hopeless Records è alle otto e mezzo e che impiegheremo almeno un’ora per raggiungere Los Angeles con quel catorcio di monovolume di tuo padre…»
«Ehi! Quel catorcio ci sta salvando il culo, abbi un po’ di rispetto!» sbottò Zacky.
«Ok, scusa! Dicevo, considerato tutto questo, arriveremo a destinazione per le nove e un quarto circa, con tre quarti d’ora di ritardo… e intanto si son fatte già le sette e venti!»
Wow, che fredda e dettagliata analisi!
«Oh, porco cazzo!- urlò Zacky, spingendo di lato Jimmy e correndo verso la porta della stanza -Sveglia gli altri, io intanto mi vado a lavare!»
«Dannazione, Zacky! Sono stato io il primo a svegliarsi, il bagno era mio!- Jimmy sbuffò, grattandosi la chioma leonina con aria confusa -Beh, Pinkly, almeno tu dammi una mano a svegliarli»
Ringhiai. Col cavolo, ho già rischiato la vita due volte per svegliarvi, grazie a te e Zacky!
«Sempre la solita simpatica…! E va bene, mi arrangerò da solo!»
Detto questo, con un sorriso sghembo, recuperando dai piumoni le sue bacchette -sì, è così: dorme con le bacchette!-, cominciò a usare la testa di Johnny come se fosse stata un rullante.
«Sveglia, Bella Addormentata! Il giorno è appena iniziato e siamo già in mezzo alla merda!»
«Ma che cavolo… Jimmy!- urlò Johnny, piagnucolando -Jimmy, se non la smetti con quelle bacchette te le ficco…»
«Non essere sboccato, nano! Alzati, sono già… Cristo, sono già le sette e venticinque!»
«E allora, scusa?» chiese quello, confuso.
«E allora c’è che dobbiamo andare a Los Angeles per l’incontro con la casa discografica, lo hai dimenticato?»
«O porca…»
«Ti ho detto di non essere sboccato, cazzo!» urlò Jimmy, rimarcando il concetto con un poderoso colpo di bacchetta in testa.
Da che pulpito vien la predica!
«Ahia, che male! Perché voi potete dire le parolacce e io no?»
«Perché sei ancora minorenne, nanerottolo, e se Valary ti becca che dici le parolacce ci sbrana! Per non parlare del fatto che si metterà a ripetere che abbiamo “una cattiva influenza sui ragazzini”!» disse, scimmiottando Valary in falsetto.
Johnny fece per ribattere, offeso, ma venne interrotto da un sonoro sbadiglio proveniente dal letto di brian e Michelle.
«Cavolo, sai imitare davvero bene mia sorella!- biascicò Michelle, stiracchiandosi sotto le coperte -Comunque buongiorno, e grazie per la gentile sveglia! La tua soave vocina è davvero il massimo per iniziare al meglio la giornata, Jim…!»
Ok, ormai era chiaro che il secondo nome di Michelle fosse “lady sarcasmo”.
«Prego, Mich! Era anche l’ora di svegliarti, sai, visto che siamo in tremendo ritardo!»
«Oh, quanto sei tragico, Sullivan! Le rockstar si devono far attendere, no? Un po’ di ritardo non vi farà male!»
Peccato che non hai considerato un fattore fondamentale, Michelle… loro non sono ancora delle rockstar!
«Giusto! Però è meglio non tirare troppo la corda, dato che è solo il primo incontro! Ehi, Johnny, guarda che ti vedo, sai? Non rimetterti a dormire e fila subito in bagno!» urlò Jimmy, scaraventando Johnny giù dalla branda.
Cavolo, che botta!
«E smettila di rompere!- a quelle parole, Jimmy divaricò le narici, minaccioso come un toro allo stadio -Va bene, ho capito, vado a prepararmi!» sbuffò il nano, rassegnato, uscendo dalla stanza.
«Bravo bambino! Vai in bagno al piano inferiore, qua sopra c’è già Zacky! Hai cinque minuti per prepararti, chiaro?»
«Sissignore» il tono di voce con cui disse “sissignore” era lo stesso utilizzato per dire “stronzo”, ma Jimmy sembrò non notarlo.
«Ok, adesso non ci resta che svegliare Brian, Matt e Valary. Michelle, vai a cercare tua sorella con Matt, forza, a Brian ci penso io!»
«Ehm… certo, dammi solo un attimo…!» mormorò lei, muovendosi sotto le coperte.
Non mi piaceva quella situazione!
Jimmy la guardò, parecchio irritato.
«Dai, sbrigati, su!»
«Ho capito, fammi solo cercare una cosa!» rispose la ragazza, continuando a rovistare sotto le coperte, mentre Jimmy la fissava, sempre più spazientito.
«Beh, allora? Che aspetti ad alzarti?»
«Aspetto di trovare i miei vestiti, idiota!» sbraitò lei, parecchio arrabbiata.
Oh. Mio. Dio.
Mi voltai verso Jimmy e fui felice di notare che anche lui, come me, aveva la mascella per terra e un’espressione disgustata in viso.
«Vuoi dire che… avete fatto sesso mentre io, Zacky e Johnny eravamo nella vostra stessa stanza?!» urlò, isterico.
C’ero anche io qua dentro con voi, sai?!
Nel frattempo, Brian ronfava ancora, beatamente sdraiato accanto a Michelle, incurante delle maledizione silenziose che io -e sicuramente anche Jimmy- gli stavamo scagliando contro.
«No, ma che dici? Ci siamo tolti i vestiti solo perché erano sporchi e, così, abbiamo decisi di infilarli in lavatrice! Dio, Jimmy, sii serio! Secondo te?»
«Ok, basta, non dire più niente!- piagnucolò lui, tappandosi occhi e orecchie -Cambio di programma… sveglia Brian, vestitevi, poi andate a cercare Matt e Val. Probabilmente anche loro saranno nudi e, per oggi, ne ho già avuto abbastanza!»
«Ok, Jimmy!» sorrise Michelle, continuando a rovistare sotto le coperte.
«Ah, Mich?»
«Sì?»
«Guai a voi se perdete tempo… intesi?»
«Ok, va bene! Che palle!» sbuffò lei, sollevando platealmente gli occhi al soffitto.
Quanto cavolo era sfrontata quella ragazza?!
Ancora troppo shockata da quella situazione, nemmeno mi resi conto che ero stata presa in braccio da Jimmy.
«Andiamo a prepararci, Pinkly…- disse, accarezzandomi la testa -non vorrei che ti si bloccasse la crescita, restando qua dentro insieme a loro!»
«Wuaf!» Grazie, Jimmy, è un pensiero molto carino e accetto volentieri!
 
 
***


Mezz’ora dopo, come predetto da Jimmy, i ragazzi erano tutti puliti e vestiti.
«Bene, sbrighiamoci a sistemare gli strumenti in macchina e partiamo!» disse Matt, sistemandosi gli occhiali da sole sul naso.
«Io scarico la birra!» disse Johnny, con un gran sorriso.
«No!» gridarono tutti in coro, e avevano i loro buoni motivi per farlo, conoscendo quella spugna di un nanerottolo...!
«Bevi decisamente troppo, Johnny!» lo rimbeccò Valary.
«Per non parlare del fatto che berresti tutta la birra, strada facendo, e poi non resterebbe nulla per noi!» sottolineò Zacky, infastidito. Valary lo fulminò con lo sguardo.
«Che c’è?- sbottò il chitarrista -Preferisco guardare il lato pratico delle cose, io!»
Beh, Valary non aveva poi tutti i torti nel dire che…
«Zacky, smettila! Avete una brutta influenza sui ragazzini, sai?» disse, mentre Jimmy, dietro di lei, le faceva il verso, muovendo le labbra, muto.
Ecco, per l’appunto!
Tutti risero, così Valary, sospettosa, si girò di scatto; ciò che vide, però, fu solamente Jimmy impegnato a fischiettare, osservando attentamente le nuvole nel cielo.
«Ok, ragazzi, sbrighiamoci!» disse Brian, prendendo due casse di birra e portandole verso il garage. I ragazzi si unirono a lui, mentre io, con Valary e Michelle, li osservavamo sgobbare. Non appena terminarono le operazioni di carico e scarico, salimmo in macchina.
Un momento… e io?
Probabilmente anche Brian, finalmente, valutò quell’aspetto della situazione.
«E Pinkly?» chiese, prendendomi in braccio. Cercai di divincolarmi: non volevo certo stare a contatto con lui dopo che… beh, dopo quello che era successo stanotte! Tuttavia la sua presa era salda e, ben presto, mi rassegnai.
«Verrà con noi!- disse Jimmy, con un sorriso –È un po’ tardi per passare da casa tua, e poi lei è la nostra mascotte, ricordi?»
Ehi, non ho mai accettato quell’incarico, sai?!
«Tra l’altro, in questo modo, saremo costretti a incontrare tuo padre, e qualcosa mi dice che ci darà del filo da torcere dopo la buca che gli abbiamo dato ieri sera… senza offesa, tesoro!» disse Michelle, con un sorriso tirato.
«No, hai ragione! Ok, Pinkly, verrai con noi… ma resterai in macchina con Valary e Michelle!»
Sbuffai. E te pareva…! Non ti preoccupare, Brian: ormai sono abituata a restare in macchina, nemmeno fossi una ruota di scorta da lasciare sempre nel bagagliaio!


 
***
 
 
Il viaggio fu abbastanza rumoroso e movimentato. Zacky, alla guida, mise su un cd dei Misfits.
«Ragazzi, questi sono i veri Misfits- sottolineò con fare intellettuale, mentre infilava il cd nella radio –quelli della prima fase, per capirci! Ci sono molti elementi che potrebbero indurre a pensare che dopo lo scioglimento e la loro seconda riunione abbiano acquisito una marcia in più, tuttavia….»
«Sì, abbiamo capito, Vee! Risparmiaci la puntata di Super Quark!» sbottò Johnny, nel sedile del passeggero. Zacky lo fulminò con lo sguardo ma si stette zitto, per la gioia di noi passeggeri.
Nei sedili in fondo, Brian si riaddormentò, accasciandosi sulla spalla di Michelle la quale, a sua volta, si addormentò appoggiata al finestrino dell’auto. Matt, Jimmy e Valary, nei sedili posteriori, giocavano a “macchina gialla”*, uno di quei giochi stupidi da fare durante i lunghi viaggi, tanto per ammazzare il tempo.
«Macchina gialla!» urlò Jimmy, dando un pugno sul braccio di Valary.
«Cazzo, Jimmy, mi hai fatto male!» urlò lei, vendicandosi con un pugno. Jimmy rise.
«Guarda che non mi fai niente!»
«Quanto ci scommetti che, invece, io ti faccio qualcosa?» disse Matt, con fare minaccioso.
«Ok, la smetto… macchina gialla!» urlò di nuovo, stavolta dando un pugno a Matt.
«Non è vero, stavolta non c’era!» sbottò Matt, massaggiandosi il braccio dolorante.
«Sì invece, l’ho vista con i miei occhi! Solo che era troppo veloce e voi non l’avete vista!»
«Imbroglione!» dissero Matt e Valary contemporaneamente, toccandosi la punta del naso -altro gioco stupido-.*
Insomma, non fu un viaggio per nulla tranquillo. Da parte mia, mi accucciai ai piedi del sedile del passeggero, occupato da Johnny. Tutto sommato, senza birra in giro, era un tipo a posto.
Dopo un’ora di viaggio, arrivammo finalmente a destinazione: Los Angeles.
«Ragazzi, benvenuti nella Città degli Angeli» annunciò Zacky, con fare solenne.
Attraversi i finestrini, guardammo col naso all’insù gli alti grattacieli svettare contro il cielo azzurro.
«Cavolo…!» mormorarono i ragazzi, con fare ammaliato.
Già, cavolo era proprio la parola adatta: quella città era enorme e piena di vita!
«Paradise City!- mormorò Matt, incantato -Beh, tanto per parafrasare i Guns!»
«Ok, la Hopeless Records dovrebbe essere qui nei dintorni... forse è lì!» disse Zacky, aguzzando la vista e indicando una grossa insegna con su scritto “Hopeless Records”.
Ma non mi dire! E da cosa l’avresti dedotto?
Johnny sorrise, allegro.
«Sì, ci siamo! Non sto più nella pelle, cavolo, che agitazione! Speriamo di fare bella figura!» disse, aggiustandosi la cresta da galletto.
«Spaccheremo i culi, vedrai!» si infiammò Jimmy, dando il cinque a Matt.
«Pensate a svegliare Brian, intanto!» sbottò Zacky, cercando un posto libero per la macchina
«Agli ordini!- disse Jimmy -Ormai svegliare le persone è diventato il mio secondo mestiere!» ridacchiò, prendendo le bacchette. Non mi stupii affatto del rumore proveniente dalla testa di Brian quando anche lui venne “rullato”: il vuoto.
«Ahia, dannazione, Jimmy!» urlò, facendo svegliare anche Michelle.
«Ma cosa succede?» sbadigliò la ragazza.
«Succede che siamo arrivati, piccioncini!»
«Ho ancora sonno, lasciami stare!» piagnucolò Brian.
«Non se ne parla! Così imparate a dormire, la notte, anziché folleggiare a letto mentre i vostri compagni di stanza dormono, innocentemente inconsapevoli delle vostre porcate!»
«Cosa?!» urlarono in coro Zacky e Johnny, disgustati.
«Avete fatto sesso mentre noi dormivamo nella vostra stessa stanza?!» fece Johnny, orripilato.
Già… benvenuto nel club dei disgustati!
«Johnny! Non dire quella parola!» sbottò Valary.
«Non sono un ragazzino, mammina, quindi piantala!» sbuffò Johnny, incrociando le braccia al petto.
«E poi è una domanda più che giusta!- riprese Zacky -Insomma… è successo davvero?»
Michelle e Brian si guardarono, per poi fare spallucce.
«Beh, che volete farci!- buttò lì Brian, con nonchalance -Quando la natura chiama…!»
Brutto stronzo, io ti ammazzo…!
«Me la pagherai!» ringhiò Zacky, mentre Jimmy e Johnny annuivano.
«E dai, ragazzi, non prendetevela con lui!» disse Matt, cercando di sdrammatizzare.
Cosa? Non te la prendere con lui?!
«Tu non difenderlo!» urlò Johnny, ancora sconvolto.
«Aspetta… non mi dire che voi due. Al loro posto, avreste fatto la stessa cosa!» fece Jimmy, guardando con delusione Matt e Valary.
I due arrossirono fino alla punta dei capelli.
«Beh, ecco…»
«Oh mio Dio! Siamo in mezzo a dei depravati!» piagnucolò Jimmy con le mani ai capelli e, per una volta, mi trovai d’accordo con lui.
«Non fare il puritano, Jimmy!- ridacchiò Valary -Nemmeno tu faresti molto caso a chi è intorno a te, se trovassi una ragazza decente!»
Gran bel contrattacco!
«Beh, in effetti…!» convenne Jimmy, accarezzandosi il pizzetto. Fortunatamente, tenne per sé le sue fantasie, anche se, dopo un po’, crollo in uno stato catatonico, divenne pallido e prese a dondolarsi sul sedile.
«Nosferatu… Nosferatu!» mormorò, tremando.
«Ecco, siamo alle solite!- sbuffò Brian -Quante volte vi ho detto di non prendere l’argomento ragazze, con lui, almeno per un po’ di tempo?!»
«Già, è vero… scusa!- disse Valary, imbarazzata -Oh, guarda Jimmy, macchina gialla!» urlò, dandogli uno schiaffo dietro la nuca.
«Dove? Dove?!» urlò quello, cercando fuori dai finestrini.
Sospirammo. Eccolo tornato alla normalità –relativamente!-.
«Ok, bando alle ciance, siamo arrivati» disse Zacky, serio, spegnendo l’auto.
Il clima nell’abitacolo cambiò drasticamente: da scherzoso divenne teso e agitato. Riuscivo quasi a fiutare la paura dei ragazzi, nonostante stessero facendo di tutto pur di mascherarla dietro un velo di finta strafottenza.
«E così… ci siamo- sospirò Matt -o la va, o la spacca»
«Certo che, se la metti in questi termini, è un po’ brutale da immaginare!» intervenne Brian, con una spavalderia che, in quel momento, non gli apparteneva. Conoscevo abbastanza i miei polli da sapere che se la stava facendo sotto, in realtà.
«E se non ce la facessimo?- mormorò Brian –Sì, insomma, e se ci spedissero a casa con un bel “No, grazie”?»
«Oh, ma insomma!- sbottò Michelle, stringendo la mano di Brian -Dov’è finita la vostra sicurezza? La vostra voglia di sfondare? Dove sono finiti i ragazzi forti e determinati che conosco io, quelli che credono ciecamente nel proprio lavoro?»
Rimasi ammaliata da quelle parole. È vero, cavolo! Tornate in voi e fate vedere loro chi siete!
Vidi lo sguardo dei ragazzi riaccendersi, la scintilla della follia era tornata a splendere nei loro occhi.
«Hai ragione, cazzo!» urlò Johnny, guardando poi Valary, timoroso. Lei, però, sorrise indulgente.
«Quando ci vuole, ci vuole!» disse, sotto lo sguardo stupito di tutti.
Ok, era la giornata dei miracoli, quella: i ragazzi ce l’avrebbero fatta, non avevo dubbi!
«Wuaf!» Forza, ragazzi!
Risero di cuore.
«Anche Pinkly si sta gasando, eh? Vecchia pulce!» rise Jimmy.
Ehi, vecchia a chi?!
«Ok, noi andiamo… aspettate e vedrete, vi renderemo fiere di noi!» sorrise Matt, baciando Valary.
Dopo vari saluti, scesero dalla macchina. Attraverso il vetro del finestrino, potevo osservarli mentre camminavano verso l’ingresso della Hopeless, con sguardo spavaldo e passo sicuro.
«Non ci resta che sperare nella buona sorte!» sospirò Michelle, accasciandosi sul sedile.
«Ma come?- sbottò Valary –Non eri tu quella che, fino a poco fa, spargeva parole di speranza?»
«Vero… ma un po’ di fortuna non fa mai male a nessuno!»
Come darle torto!
Le gemelle si misero a parlare del più e del meno, con gli Slayer in sottofondo –il cd dei Misfits era già finito da un bel po’-.
Io, in braccio a Valary, pregai, non so nemmeno chi o cosa.
Ti prego, per favore, fa che abbiano successo e che il loro sogno si possa realizzare!
Mi sentii un po’ sdolcinata, in quel momento. Insomma, dopo tutto quello che mi avevano fatto passare, quei ragazzi non meritavano proprio la mia compassione, né tantomeno le mie preghiere! Eppure non ne potei fare a meno.
Dopotutto, pensai, se non avessero successo sono sicura che resterebbero dei mammoni per tutta la vita… e chi riuscirebbe a resistere con Brian e Jimmy cinquantenni, nella stessa casa con Brian Sr ultra-ottantenne?!
Rabbrividii al solo pensiero, tornando a pregare con più convinzione di prima.


 
***
 
 
«Eccoli, stanno uscendo!» urlò Valary, catapultandosi fuori dalla macchina. Michele e io la seguimmo a ruota, col sorriso sulle labbra. Sorriso che si spense subito dopo, non appena vedemmo i volti tetri dei ragazzi.
«Oh, no… non ditemi che…» mormorò Michelle, portandosi le mani alla bocca.
Brian annuì, sconsolato, mentre Jimmy, triste come non mai, gli posò una mano sulla spalla. Gli altri non erano da meno: Johnny continuava ad asciugarsi gli occhi, Matt calciava furioso le lattine vuote sul marciapiede e Zacky aveva lo sguardo fisso a terra, come se gli avessero appena installato una tv sulla punta delle scarpe.
Cavolo… mi preparai al peggio. Quella giornata faceva schifo!
Improvvisamente, sentii qualcuno ridacchiare prima sommessamente, poi sempre più forte. Io, Valary e Michelle guardammo Johnny, confuse. Il ragazzo si era messo a ridere fino alle lacrime, piegandosi in due.
«Johnny, ma che ti prende?» chiese Valary, preoccupata.
Povero! Probabilmente era talmente sopraffatto dal dolore da essere uscito fuori di testa!
«Cazzo, Johnny, hai rovinato tutto!» sbottò Matt, non riuscendo però a trattenere un ampio sorriso. Dopodiché, anche Brian, Jimmy e Zacky si unirono alle sue risate.
Ok, qualcosa non quadrava, decisamente! A meno che…
«Spiegatemi che succede, ora!» sibilò Michelle, incorciando le btraccia al petto.
Zacky tese le braccia al cielo.
«Abbiamo un contratto!» urlò euforico, dandosi il cinque con gli altri.
Brutti… stronzi!
«Siete proprio dei grandissimi bastardi, lo sapete?!» urlò Valary, saltando però in braccio a Matt e ricoprendolo di baci. Brian si preparò a ricevere lo stesso trattamento da Michelle, offrendosi in un abbraccio.
«Eh no, caro mio, non te la caverai così a buon mercato! Non sono mica mia sorella, io!» sbottò lei, furiosa, mentre lo tempestava di pugni.
Ben detto, Michelle! Fagliela pagare!
«Ahia, ok, ho capito, scusa! Volevamo solo farvi una sorpresa!»
«Stupidi!- disse infine lei, abbracciandolo -Come se questa non fosse già di per sé una bellissima sorpresa!»
«Ehi!- protestò Jimmy -Se è stata una sorpresa, vuol dire che non te l’aspettavi nemmeno tu!»
Michelle fece spallucce.
«Nella vita l’unica cosa certa è la morte, no?»
Tutti risero, abbracciandosi e urlando.
«Wuaf, wuaf!» Non vi azzardate mai più a fare una cosa del genere!
Johnny mi prese in braccio, ridendo, per poi sollevarmi in cielo. Fortuna che era basso, anche se mi infastidì lo stesso.
«Wuaf! Wuaf!» Che cavolo, mi hai presa per Simba del Re Leone, forse?!
Ancora fermi nel bel mezzo del marciapiede, urlammo, ridemmo -a abbaiammo- per lunghi minuti, sotto lo sguardo attonito dei passanti.
«Oggi, forse, non ci conoscete- urlò Zacky, puntando un indice verso un gruppo di ragazzini che, per loro sfortuna, stavano passando proprio in quel momento -ma un giorno ci conoscerete, anzi, ci amerete alla follia!»
 

[...] 


Sì, Zacky ebbe proprio ragione, devo ammetterlo. Da quel giorno, miei cari amici, le cose cambiarono radicalmente. Anche quei brevi momenti di apparente pace quotidiana erano ormai spariti, nella nostra vita. Già, perché, da quel giorno, non vi furono più un mio o un tuo, ma solo un nostro: eravamo una famiglia, dopotutto, come ebbi modo di comprendere nel tempo.
Passammo dei bei momenti, sì, ma anche momenti brutti e difficili. Molto difficili.
Non ero per niente sicura del fatto che quei ragazzi, quei cinque, folli ragazzi fossero in grado di poterli affrontare… e superare; ma ci riuscirono, crescendo e diventando sempre un po’ più adulti. Sempre un po’ più stronzi, anche; eppure, fondamentalmente, restando sempre gli stessi ragazzini intenti a fare razzie in giro per Huntington Beach, in sella alle proprie biciclette.
Sì, è così: fu in quella giornata a Los Angeles che iniziò l’avventura degli Avenged Sevenfold.





*Ecco, ero indecisa se inserire o meno questo giochi, abbastanza stupidi... eccoli qua, infine! Credo che un po' tutti li conoscerete, o almeno spero! ;)






Nda
BuonSalve a tutti voi! Mi siete mancati, sapete? Nooo, non è un tentativo per accattevarmi la vostra benevolenza... forse!
Ok, eviterò le solite scuse, anche se, stavolta, devo ammettere che sono davvero necessarie... ma sapete come vanno queste cose! Ho cancellato e riscritto il capitolo non so nemmeno io quante volte e, anche adesso, non mi convince granché. Solo che stamattina mi sono svegliata con una strana smania, ho acceso il computer, aperto Word e mi son detta "Non mi alzerò da questa sedia fin quando non avrò pubblicato questo capitolo!". Erano le nove del mattino, ora sono le otto di sera... fate un po' voi! E dire che giorno 14 ho anche un importante esame da affrontare...! Pazienza, l'importante è che abbia finalmente svolto il mio compito! Quindi ecco qui il capitolo, a voi il giudizio! :)
Fatemi sapere come sempre, mi raccomando! Mi mancano tanto le vostre recensioni, e non vedo l'ora di poter rileggere le vostre dolci paroline -ovvero: via con gli insulti contro la megera!!-. xD
Alla prossima :*
Witch ^-^

 
  
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