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Autore: The Edge    15/12/2013    4 recensioni
«Smoker…»
L’interpellato grugnì.
Era lì per lì per addormentarsi, e quell’impiastro d’un pirata parlava.
«Cosa vuoi, Portgas?»
Ace si tirò su e si appoggiò sui gomiti «Volevo semplicemente avvisarti che andrò alla ricerca di un maledetto infame e che starò via per un bel po’.»
Smoker brontolò «Pensi che dovrebbe interessarmi quel che fai?»
Ace strinse le labbra «Mi mancherai Taisa.»
«Smettila di dire stronzate e dormi. Che domani mattina te ne devi andare.»
Genere: Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Portuguese D. Ace, Smoker | Coppie: Ace/Smoker
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Erano passati due anni dalla morte di Barbabianca.
Due anni dalla morte di quell’uragano con le lentiggini.


Il vice ammiraglio Smoker non era quel tipo di persona che amava crogiolarsi nel dolore.
Però doveva ammettere che sentiva la mancanza del pirata Portuguese D. Ace, figlio del temuto Gol D. Roger, nonché capitano della seconda flotta di Barbabianca.


Di tutte le persone possibili ed immaginabili, lui era andato ad innamorarsi proprio di un pirata, ma non di un pirata qualsiasi.
Il figlio del demonio, il figlio di Roger!


Smoker non aveva più avuto amanti dopo Ace.
Non gli sembrava corretto nei confronti del ragazzo, anche se non si erano mai promessi niente del genere.
Entrambi sapevano che non erano destinati a stare assieme a lungo, dopotutto erano pur sempre un pirata ed un marine.
 




«Taisa?»


«Che vuoi, moccioso?»


«Sono qui di passaggio, volevo vedere come stava il mio commodoro preferito.»


Smoker grugnì infastidito «Mi hai visto, sto bene. Levati, vattene, prima che si accorgano della tua presenza molesta.»


Ace ridacchiò divertito e si tolse il tanto amato cappello arancione «Vecchio, sei sempre il solito.»


«Tsk, vattene.»


Il sorriso divertito di Ace crebbe a dismisura e sogghignando esclamò «Sei proprio nervosetto, si vede che è da tanto che non scopi.»


«Moccioso impertinente.» berciò seccato il cacciatore bianco mentre afferrava Ace per i fianchi e si avventava sulla sua bocca.


Il pirata aveva sghignazzato e aveva ricambiato il bacio con altrettanto entusiasmo.
Aveva stretto tra le dita i soffici capelli grigi del Commodoro e si lasciò andare tra le braccia muscolose del marine.
Cosa c’era di meglio di fare una sana scopata con l’uomo che amava?

 




«Smoker…»


L’interpellato grugnì.
Era lì per lì per addormentarsi, e quell’impiastro d’un pirata parlava.



«Cosa vuoi, Portgas?»


Ace si tirò su e si appoggiò sui gomiti «Volevo semplicemente avvisarti che andrò alla ricerca di un maledetto infame e che starò via per un bel po’.»


Smoker brontolò «Pensi che dovrebbe interessarmi quel che fai?»


Ace strinse le labbra «Mi mancherai Taisa.»


«Smettila di dire stronzate e dormi. Che domani mattina te ne devi andare.»


«Sissignore.» biascicò deluso il pirata, si era aspettato un minimo di interesse da parte dell’amante.
Si era illuso ancora una volta.
Probabilmente per il maggiore quella “relazione” era solo una presa in giro, uno svago, un passatempo.



Ace affondò il viso nel cuscino e diede la schiena al marine, evitando accuratamente di far notare la sua delusione.
Nonostante tutto, quella manovra non passò inosservata dal Commodoro, il quale ebbe il fortissimo impulso di prendere a calci il ragazzo, ma alla fine non lo fece, non voleva infierire ulteriormente sull’animo del giovane.



«Moccioso.»


«Cosa vuoi, vecchio? Non eri tu quello che voleva dormire?»


«Vieni qui.»


«Non prendo ordini dai vecchi.» biascicò Ace con il viso premuto sul cuscino.


«Moccioso…»


«Smoker, stai zitto.» sussurrò il pirata.


Il Commodoro Smoker fece un profondo respiro e chiuse gli occhi, doveva trovare la forza necessaria per evitare di buttare in mare il ragazzo.
«Smettila con questo teatrino e vieni qui.» ordinò.



Ace alzò lentamente il viso dal guanciale e strisciò verso il marine.
Si fermò a pochi centimetri dal suo petto e con voce stanca borbottò «Sei contento?»



Smoker, per evitare ulteriori chiacchiere poco gradite, poggiò le labbra su quelle morbide e bollenti del ragazzo.
Succhiò leggermente il labbro inferiore e lo morse con delicatezza.
Ace sgranò gli occhi, non era abituato a simili attenzioni, normalmente i loro rapporti erano abbastanza frettolosi e simili romanticherie non erano proprio da Smoker.



«Perché?» biascicò il pirata mentre annaspava alla ricerca d’aria.


«Per dimostrarti che non è un’illusione. E ora, per cortesia, dormi.»


Ace sorrise e affondò il viso nel collo del maggiore «Buonanotte Taisa.»


 
«Stupido moccioso, non è mai stata un’illusione quel che c’era tra noi.» sputò tra i denti Smoker mentre osservava con astio la tomba di quel giovane pirata che aveva amato.
 

Angolo della matta:
Rispunto da questa parti, questa scuola mi sta uccidendo.
Ho impiegato tre settimane a scriverla, non avevo mai un briciolo di tempo.
Però devo dire che ne sono soddisfatta, mi piace. Anche se ho paura di aver fatto qualche danno sia con Smoker che con Ace.
Se notate qualcosa che non va, ditemelo per piacere.
Ci tengo alle cose fatte bene.
Grazie per essere arrivati fino a qui.
Alla prossima!
The Edge
  
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