Mira lo amava dell’amore migliore: quello che non chiede niente, ma basta per due e per due nutre.
Amava i suoi occhi pieni di passato e i sorrisi rari; le mani forti e l’onestà di un vero eroe. Amava persino il suo non-amore, perché somigliava comunque al rispetto.
Mira non sognava, prima d’incontrarlo, non pregava, né parlava di futuro.
Poi ha sfiorato un amore di macerie e tra le rovine ha piantato i suoi fiori.
Nasir raccoglie le mani in grembo, poi solleva lo sguardo al cielo. “Onore a Mira e al suo cuore generoso. Che gli spiriti dell’inverno ci donino la sua grandezza.”