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Autore: xehilarry    15/12/2013    2 recensioni
Vorrei semplicemente raccontare quanto successo giovedì scorso, ad X Factor. Non è inventato, è la pura verità.
Genere: Fluff, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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12 dicembre 2013
Mediolanum Forum di Assago, Milano
 
 
Erano le ore 19, e la coda dietro di noi si stava pian piano formando. Tutte le persone tenevano ben stretto tra le loro mani quel benedetto biglietto di X Factor, sembrava fosse la loro unica ragione di vita. E forse, in realtà, lo era. Avanzavamo pian piano, con tanta ansia e con le gambe tremanti, sino ad arrivare all’ingresso del forum, dove, dopo aver timbrato il biglietto, ci fecero entrare. Salimmo le enormi gradinate. Dopo aver girato mezzo forum, arrivammo al nostro blocco: il B19. Appena entrammo, subito ci fiondammo verso la prima fila, tentando di occupare quel posto , nella speranza che non arrivasse nessuno. Tentativo nullo. Tentammo la seconda fila, nulla ancora. Rassegnate, ci avviamo alla nostra quinta fila. Appena iniziato lo spettacolo però ci intrufolammo negli scalini di fianco al nostro blocco, in primissima fila. Quanto bene si vedeva. Di fianco a me, un signore sulla trentina, pelato, con una reflex tra le mani. Non ci badai molto, e cominciai a godermi lo spettacolo. Dopo una manciata di minuti, il signore si rivolse a me e alle mie amiche:
“come mai qua?”, ci domandò.
La risposta fu un farfugliamento simile a “onedirectionafsgsg”. Sorrise alla nostra reazione, e cominciò a chiaccherare con noi, raccontandoci del perché lui era lì, del fatto che dovesse star negli studi fino all’after party delle 4 e così via. Dopo la prima eliminazione, la mia domanda fu spontanea:
“Non è che quando si esibiscono i ragazzi mi fai il filmato con il cellulare?”
La sua risposta fu affermativa. Appena annunciarono i ragazzi, mi prese di mano il telefono e filmò tutto, mentre io cantavo e mi agitavo. Non lo ringrazierò mai abbastanza, Andrea. Finita l’esibizione, mi porse il cellulare.
“Vuoi incontrarli? – mi domandò – tieni, ti do il mio pass! Ritornami viva però, che sennò non mi pagano!”
Con queste parole, si tolse il pass dal suo collo e lo infilò nel mio. Credo che il mio cuore in quell’istante perse qualche battito. Cominciai a lacrimare di gioia, e d’istinto abbracciai Andrea.
“Sul pass c’è scritto Andrea, ed è anche un nome da femmina, quindi nessun problema” concluse.
Io annuii, senza rendermi conto di quello che stessi facendo. Mi alzai, con non so quale forza, e percorsi gli scalini, avviandomi verso l’entrata del parterre che, tra parentesi, si trovava non so dove. Girai tutto il forum correndo e chiedendo indicazioni, finchè non trovai la fatidica entrata. Il bodyguard non mi fece entrare. Non so come, non so perché e neanche in base a quale principio riuscii a convincerlo, mi sussurrò un “solo pochi minuti” prima di lasciarmi passare. Corsi verso il backstage, che si trovava proprio di fianco al palco. Passai, senza preoccupazioni, e una volta arrivata infondo, salii la rampa che portava ai camerini. Fiatone, panico, paura. Girai lo sguardo attorno, e li vidi. Non si trovavano con i concorrenti, ma tutt’altra parte. Tirai fuori il cellulare, pronta per fare un video, ma mi chiesero di metterlo via.
“Niente foto o video agli artisti internazionali” spiegarono.
Non mi facevano neanche avvicinare. Cosa potevo fare? Un bodyguard che si trovava di fianco a me vide la mia agitazione e il mio sguardo fisso su di loro.
“Serve qualcosa, Andrea?” domandò.
Io, chiaramente, non risposi a quel nome. Dopo un po’, connettei.
“An si, Andrea sono io.. Perché non mi fanno andare di là? Ti prego aiutami” risposi. Almeno credo. O forse urlai, o sbraitai, o piansi.
Sta di fatto, che mi prese per mano e mi portò da loro, sussurrandomi un “se mi scoprono e mi licenziano è colpa tua”.
Entrai dalla parte degli artisti internazionali, che si trovavano dietro un telone nero che, a quanto ho capito, divideva il backstage dall’uscita. Mi bloccai. Il bodyguard mi spinse dolcemente avanti, ed io avanzai tentennando tra le mie stesse gambe. I ragazzi sentirono qualcuno arrivare e si voltarono. C’erano solo loro. Ed io. Ed il mio ormai amico bodyguard.
“Hi” dissi, credo.
“Hi”, “Hello”, “Ciao bella” mi risposero. Sinceramente, non mi ricordo chi disse cosa, già era un miracolo che mi reggessi ancora in piedi. Zayn teneva il suo sguardo fisso su di me, e mi ammiccò. Quanto cazzo eran belli. Io mi sentivo morire dentro, non riuscivo più a spiccicare parola. Notando la mia crisi emotiva, i ragazzi si avvicinarono a me , ed uno ad uno si presentarono.
“Jessica” fu l’unica cosa che riuscii a rispondere di rimando.
“Jessica?” si domandò il bodyguard. Mi resi conto solo dopo che il quel momento mi avrebbe potuto lanciare a calci in culo fuori dal backstage, ma non lo fece.
I ragazzi continuavano a sorridermi, come ad incitare una mia parola. Dissi una specie di “love you so much guys” chiaramente in un’inglese molto più maccheronico data la mia agitazione.
“Love you too Jessica” mi risposero. Ecco volare via circa dieci anni della mia vita. Zayn continuava a guardami sorridendo. Fidatevi, il suo sguardo è insostenibile. Per una volta nella mia vita poteva guardare soltanto me, e io non sapevo se morire o..morire. Liam cercò di mettermi a mio agio poggiandomi una mano sulla spalla, sussurrandomi un “are you ok?”. Che figura di merda, pensai. Accennai un si con il capo.
“Where are you from?” domandò Zayn.
“Italy – risposi, da deficiente, dopodichè mi resi conto che era chiaro fossi italiana, e mi corressi – Padova, near Venice”
“Oh, so nice Venice!” rispose Niall, scoppiando a ridere. Dio, la sua risata. Il bodyguard mi guardò esterrefatto, e mi fece un gesto con la mano, come imitando una macchinetta fotografica.
“Can I have a picture with you?” fu quello che avrei voluto domandare. Credo ne uscii un semplice “photo?” perché Louis mi sorrise amorevolmente prima di rispondere con un “Sure!”
Lanciai il telefono nelle mani del bodyguard, che per grazia divina lo prese al volo. Harry e Niall furono i primi a scattare verso di me. Mi aggrappai forte al braccio di Harry che mi cinse la vita, mentre Niall la spalla. Di fianco al biondo si avviò Liam, dall’altra parte Louis e Zayn. Eravamo quasi in posizione, mancava solo Zayn..ed arrivarono. Arrivarono loro. Non so se fossero manager, uomini di sky o cosa, so solo che mi guardarono trovi e mi fecero cenno di allontanarmi, chiamando i ragazzi a se. Ma non finisce qua, anzi, credo inizi la parte più bella. Niall indietreggiò, ed Harry mi circondò con le braccia la vita. Mi strinse forte. Fortissimo. Spinsi le mie braccia attorno al suo collo, e lo strinsi a mia volta forte a me. Credo di non essere mai stata così felice. Non so quanto durò quel meraviglioso abbraccio, ma fu per me infinito, ed il migliore di sempre, almeno credevo. Si allontanò da me, amareggiato. Da dietro mi cinse la vita Niall, che poi si spostò in avanti. Troppe emozioni nel giro di così poco tempo. Lacrimai. Finalmente, di gioia. Niall appena si staccò da me mi passò due dita sotto gli occhi colmi di lacrime, e nel suo labiale lessi un “sorry”. Si allontanarono, tutti e cinque. Con la mano continuavano a salutarmi, con lo sguardo a cercarmi, e con le labbra a dire “ciao Jessica”, con quel loro ‘italiano’ così strano. Li vidi andarsene dietro la tenda nera. Respirai a fondo, e cercai di calmarmi. Il bodyguard mi accompagnò verso dove eravamo prima, e cercò di tirarmi su il morale con parole dolci e rassicuranti. Dopo ebbe un’idea. Mi portò verso i camerini. Avevano appena chiamato la pubblicità. Mi fece conoscere tutti. Mika, Elio, Morgan, Simona, Michele, Violetta, gli Ape Escape, Marco Mengoni, Mario, Elisa, Giorgia, persino l’ex calciatore Gianluca Vialli. Aba, si avvicinò a me e mi riconobbe, è la mia vicina di casa: “Jessica che ci fai qua?”. Chiaccherai un po’ anche con lei. Ma come dimenticarsi il “Molta piacere conoscerti Jessica” di Mika? Che amore di uomo. Quel benedetto bodyguard mi fece passare la ‘depressione’, e in una serata mi fece conoscere  tutte le persone che stimo di più in assoluto, che mi hanno stretto la mano e parlato.
“Scusa ma tu non ti chiamavi Andrea? – concluse il bodyguard – Comunque, mia cara signorina, sappia che io non ho visto ne sentito niente, e che, soprattutto, non l’ho incitata a far una foto con gli One Direction.”
 
 
 
 
 
Se volete chiedermi qualcosa, qualsiasi cosa,
io in twitter sono @larrysarm, ciao belle mie.
  
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