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Autore: Zomi    15/12/2013    7 recensioni
-Babbo cosa?!?- si era grattato il capello di paglia Rufy.
-Babbo Natale- aveva sorriso Robin, osservando la gioia infantile dei due Nakama.
-E chi è?!? Un pirata?-
-No, non è un pirata- aveva gridacchiato il medico, stringendo al petto la busta bianca -È un nonnino tanto gentile che ogni anno, nella notte tra i 24 e il 25 Dicembre, porta a tutte le persone buone un regalo…-
-E come fa a sapere cosa vogliamo?- si era interessato, grattandosi il mento.
-Ma glielo scriviamo noi, con una lettera!!!- gliela aveva sventolata sotto il naso, urlando di gioia...
Genere: Commedia, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Chopper, Monkey D. Rufy, Mugiwara, Roronoa Zoro | Coppie: Nami/Zoro
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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LA LETTERINA DI BABBO NATALE
 
 

Era davvero bizzarro.
Nonostante fossero appena approdati su una nuova isola, sfolgorante per i suoi rumori di risate e cori angelici, e illuminata a festa per le immense luci natalizie e festoni in ogni dove, la ciurma di Cappello di Paglia era riunita silenziosamente nella sala comune.
Con ognuno una matita in mano, erano curvati sul tavolo e sui vari ripiani della sala, scarabocchiando fittamente su minuscoli pezzettini candidi di carta.
Un risolino ruppe il silenzio.
-Incredibile- rise sottovoce Nami, fissando i compagni.
-La magia del Natale- sorrise Robin al suo fianco, sorseggiando un the fumante.
-Ed è tutto merito dell’innocenza di Chopper…- rise ancora, versandosi una tazza calda dell’infuso.
Di fatti, la mattina stessa, il medico di bordo, accompagnato da capitano e archeologa, era andato a visitare la vivace cittadina, attraversandola nei suoi sgargianti colori e restando ammaliato dalla gioia spontanea dei paesani, coinvolti dallo spirito natalizio.
Ma il fattore scatenante era stato ben altro.
Un grosso e ridacchiante Babbo Natale, muovendosi nella sua possente e rossa mole, si era avvicinato al piccolo Chopper, porgendogli una busta e invitando a inviare anche lui la sua letterina di Natale al caro Babbo.
-Babbo cosa?!?- si era grattato il capello di paglia Rufy.
-Babbo Natale- aveva sorriso Robin, osservando la gioia infantile dei due Nakama.
-E chi è?!? Un pirata?-
-No, non è un pirata- aveva gridacchiato il medico, stringendo al petto la busta bianca -È un  nonnino tanto gentile che ogni anno, nella notte tra i 24 e il 25 Dicembre, porta a tutte le persone buone un regalo…-
-E come fa a sapere cosa vogliamo?- si era interessato, grattandosi il mento.
-Ma glielo scriviamo noi, con una lettera!!!- gliela aveva sventolata sotto il naso, urlando di gioia.
Senza voler sentir altre ragioni, il capitano aveva deciso di fare dietro front, tornando sulla Sunny per scrivere la sua letterina.
-… e la dovete scrivere anche voi, così riceverete un regalo- aveva pregato i compagni Chopper, coinvolgendoli.
Inutile spiegargli che il caro Babbo non esisteva, che era solo una innocente favola per i bambini: il piccolo cuore di peluche del dottore non avrebbe retto.
-Ma siamo pirati Chopper…- aveva sospirato Nami, intenerita -... non siamo le tipiche persone”buone”…-
-Ma siamo pirati buoni, questo varrà pur qualcosa…-
Tutto inutile.
Fiato sprecato.
E così eccoli lì, tutti chinati nella sala comune a scrivere ognuno la propria letterina a Babbo Natale.
-Genzo lo diceva che, più che in una ciurma di pirati, mi ero imbarcata in una silo infantile- sorseggiò il the Nami,  sogghignando.
-Per fortuna che per il bagno sono autonomi- rise Robin, contagiando la rossa in un’acuta risata divertita.
Risate che non sfuggirono all’attenzione del resto della ciurma.
-Che hanno da ridere?- domandò Rufy, allungando il collo verso le due donne.
-Robe da femmine- alzò le spalle Franky, fulminando Usopp che tentava di sbirciare la sua lettera.
-Yo ho ho ho, magari si stanno dicendo di che colore sono le loro mutandine oggi…-
-Si, certo, e anche di che marca è il coordinato del reggiseno- sbuffò il cecchino, scuotendo il capo.
-Ho sentito nominare le parole “coordinato”, “reggiseno” e “mutandine”… che razza di letterine a Babbo Natale state scrivendo, depravati?- sbuffò una nuvoletta di fumo Sanji, assottigliando gli occhi dall’altro lato del basso tavolino da the.
-Depravati noi?!? Parla quello che aziona le orecchie solo alle parole “reggiseno” e “mutandine”- borbottò Usopp, sbuffando.
-L’unico qui che vorrebbe delle mutande per Natale è Franky san…- lo indicò con un ossuto dito Brook -… ma dubito gli piacerebbe un bel tanga pizzato nero-
Tutti rabbrividirono all’immagine del carpentiere, in una delle sue Super pose, con indosso solo uno striminzito tanga nero, il cui pizzo si perdeva tra i folti peli neri delle gambe dell’uomo.
-Non dire certe cose davanti a Chopper- corse a chiudere le innocenti orecchie del medico Usopp -Gli si potrebbe bloccare la crescita-
-Scusa Chopper san, d’altro canto, per le mie parole, mi si è attorcigliato anche a me lo stomaco… anche se non ce l’ho più!!!! Yo ho ho ho ho!!!-
-Cretini- mugugnò Zoro, cercando di ignorare le scemenze del gruppo.
-Non ho ben capito che centrano le mutande delle ragazze con Babbo Natale e il regalo per Franky…- s’infilò un dito nel naso Rufy.
-Lascia stare- s’incurvò sulla sua lettera lo spadaccino.
Infossando gli occhi neri sui compagni ridacchianti, Rufy però continuò a pensare.
Forse stava sbagliando qualcosa nello scrivere la sua letterina al caro Babbo. Lui aveva chiesto cosce di pollo, bistecche, salsicce e carne varia, ma forse al vecchio si dovevano chiedere solo vestiti, in particolar modo l’intimo.
-Voi che avete chiesto al vecchio?- si stravaccò sul tappeto, posando il suo peso sui palmi aperti.
-Una cassetta del pronto intervento nuova…- esultò Chopper, saltando sulle zampette pelose -… oltre che a un autografo di Sogeking-
-Uh, caro Chopper, è un regalo pretenzioso il tuo- si puntò il mento nella mano Usopp.
-Forse Babbo Natale non ha li agganci giusti per ottenere una autografo del mitico Sogeking-
-Noooo…- piagnucolò il medico.
-Ma non disperare, il sottoscritto Usopp il Grande può correre in tuo aiuto…-
-Dici davvero?!?-
-Certo, d’altra parte ho salvato la vita innumerevoli volte al prode Re dei Cecchini… ti ho mai raccontato la volta in cui lo salvai da un branco di pesci rossi vegetariani?-
-Waaaaaaa!!! Racconta!!!!-
-Un credulone e un bugiardo: bell’accoppiata- fumò Sanji, aspirando una zaffata di tabacco dalla sigaretta.
-Tu che hai chiesto Sanji?- domandò ancora il capitano.
-Un set nuovo di coltelli… per affettare chiunque osi rubare il cibo alle mie Dee- fulminò con un’occhiata l’interlocutore.
-E tu, Brook?-
-Yo ho ho, sapere il colore delle mutandine di Nami e Robin…-
-Io una bazooka- alzò le braccia in aria Franky, schiacciandosi il naso e tramutando, il classico ciuffo ribelle, in un cannone da combattimento.
-Forte!!! E tu Zoro?- rise Rufy, voltandosi a guardare il verde.
Quello, estraneo del tutto alla discussione, grugnì qualcosa di indefinito, tornando a scarabocchiare sul suo foglio di carta.
-Ehi, fratello- lo chiamò il carpentiere –Su, dicci-
-Non sono affari vostri- sbuffò, stringendosi nelle spalle.
-Stupido Marimo- gli mollò uno scappellotto Sanji –Lo abbiamo detto tutti, dillo anche tu-
-Non sono affari vostri- ripeté in un ringhio, incurvandosi ancor di più.
-Yo ho ho, che nascondi Zoro san?- si appollaiò sulle sue spalle lo scheletro, cercando di sbirciare sul foglio –Hai chiesto anche tu di conoscere il colore dell’intimo delle ragazze?-
Zoro arrossì, digrignando i denti.
-Bah, un Marimo come lui può aver chiesto solo spade nuove o qualcosa per lucidarle…- sbuffò Sanji, sedendosi sul tavolo e allungando l’occhio sulla lettera del compagno.
-Ho detto che non sono affari che vi riguardano- strinse la lettera nelle mani, nascondendola.
-Su, Zoro, fa vedere- prese tra due dita la sua lettera Franky, strattonandola.
Ma la presa dello spadaccino non si attenuò, anzi, si oppose a quella del cyborg.
-Cosa nascondi Roronoa?- si aggiunse Usopp, seguito da Chopper che allungò gli occhi a sbirciare tra le righe fitte del Nakama.
-Piantatela- sbottò, inveendo contro i compagni –uello che ho scritto è affar mio, non vi riguarda-
-Per favore- lo pregò Chopper –Solo una sbirciatina-
-Ho detto no- strinse il foglio al petto.
-A e così eh?- sghignazzò Rufy –Allora lo vedremo con la forza-
Con un salto, si buttò contro Zoro, stendendolo a terra e strappandogli dalle mani la lettera per Babbo Natale, sventolandola in aria vittorioso, se non che lo spadaccino lo prese per la vita, atterrandolo e iniziando, travolgendo il resto dei compari, una zuffa polverosa e ingarbugliata.
Zoccoli, razzi, biglie di ferro, calci e lame s’intrecciavano nella sala, mancando di poco qualche gamba ossuta o una braccio allungato fino al soffitto.
Un pungo, un calcio, un morso, e rotolando per uno spintone, Rufy si trovò fuori dal polverone della lite, stringendo ancora in mano la lettera di Zoro.
-Ho vinto- la sventolò in aria –E ora la leggo- ridacchiò, frenando i Nakama che, chi sotto un braccio di un altro, chi a mordere il piede del compagno, si immobilizzarono a fissare il capitano.
-Allora…- aprì ben bene il foglio il moro, sotto lo sguardo sbiancato dei presenti –Zoro per Natale vuole…-
Un sonoro pugno lo zittì, mentre un’esperta mano di ladra gli sfilava dalle dita l’ambita lettera.
-Idioti- sbottò Nami, picchiando con forza il cranio moro del capitano.
-Non riuscite nemmeno a scrivere una lettera senza fare casino- fulminò i Nakama aggrovigliati sul tappeto –Cos’è? Non sapete come si scrive “Babbo Natale” e volevate copiarlo dalla lettera di Zoro?-
-Ma io…- provò a ribattere Rufy, ma un’occhiataccia della rossa lo zittì.
-Stupidi- gli ammonì ancora, mentre Robin ridacchiava divertita dalla cucina.
-Siete i soliti bambinoni che non si decideranno mai a crescere- spiegò per bene la lettera dello spadaccino, fulminando i Nakama.
-Baka, ecco che siete. Da Babbo Natale meritereste solo carbone… tranne tu, Chopper, ovviamente- li sgridò nuovamente, addolcendosi solo per il medico e i due grandi lacrimoni che dondolavano alato dei suoi occhi, nati alla parola “carbone”.
Stava per restituire la lettera a Zoro, quando vi buttò per caso un occhio.
Strinse le labbra, leggendo attentamente la scrittura asciutta e fitta dello spadaccino, annullando l’espressione collerica e severa dal volto, permettendo a un sorriso intenerito di solcarle le labbra, assieme a un leggero rossore sulle guance.
Il viso della cartografa si illuminò, rivolgendo la sua attenzione allo spadaccino fermo a terra.
-Mocciosa- deglutì quello, vedendola leggere –Che fa…?-
Con nonchalance, Nami si incurvò verso di lui, immobile a terra con il sedere di Franky sulle spalle e le corna di Chopper contro le gambe, e gli porse la sua lettera.
-La tua lettera…- gliela posò sotto il mento -… e il tuo regalo-
Lo baciò sulle labbra, mordicchiandogliele appena e bagnandole con un tocco di lingua.
-Quello completo lo avrai il girono di Natale- diede le spalle ai compagni ammutoliti.
–Fino ad allora…- si voltò a fargli l’occhiolino -… cerca di fare il bravo buzzurro, altrimenti il regalo non lo riceverai ne da Babbo Natale ne da… Mocciosa Natale-
Sculettando tornò in cucina, dove Robin l’aspettava con il suo solito enigmatico e ironico sorriso.
Zoro restò steso a terra, ancora incapace di capire bene che fosse accaduto.
Almeno finché la zuffa non ricominciò, ma con meno partecipanti se non lui e Sanji.
-Orrido Marimo!!! Che diamine hai scritto su quella tua letteraccia?!? Io ti ammazzo!!!-
La sala tornò ad impolverarsi e a riempirsi di imprecazioni e bestemmie, mentre un indaffarato Franky copriva le orecchie di Chopper e un Usopp sconsolato gli copriva gli occhi, onde evitare leggesse lo scurrile labiale dei due pirati.
L’unico che rimase nella sala ad osservare i due litiganti fu Rufy.
-Bah…- sbuffò non capendo, infilandosi un dito nel naso e osservando i due compari darsele di santa ragione -…quel vecchio Babbo dovrà mettercela tutta per accontentare Zoro. Chissà come farà a travestirsi da Nami e a passare tutta la vita con lui?-

 
   
 
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