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Autore: Roitare    15/12/2013    2 recensioni
Torniamo indietro nel tempo, dimenticatevi di Katniss e Peeta, di Gale, di Prim e della rivolta, loro ancora non esistono. Se siete pronti...
Signore e signori che i 53esimi Hunger Games abbiano inizio!
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caesar Flickerman, Haymitch Abernathy, Nuovo personaggio, Presidente Snow
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Ciao a tutti! Questa è la prima fan fiction  a più capitoli che scrivo quindi vi chiedo scusa in anticipo se la mia tecnica non è delle migliori. Sarei più che felice se mi lasciaste qualche critica, spero più positive, ma è da quelle meno piacevoli che si impara maggiormente XD Comunque mi farebbe davvero piacere sapere cosa pensate di questa mia creazione.
Spero vi piaccia leggerla come a me è piaciuto scriverla.
Grazie mille, S.


CAPITOLO 1



- I nostri stilisti sono degli idioti!- dico guardandomi allo specchio. Il mio compagno di distretto prova a sorridere, ma una lacrima gli scende lungo la guancia.
-No Lukas, non piangere. Andrà tutto bene, ci sono io con te- gli parlo dolcemente. Si asciuga quella lacrimuccia e mi da la mano. Saliamo sul carro. Almeno questo e i cavalli che lo trainano sono decenti, anzi, i due animali sono magnifici.
Iniziamo a muoverci, piano. Il distretto 1 fa il suo ingresso in pista. Seguono il 2, il 3 e così via.
L’11, davanti a noi, è partito. Ancora pochi secondi e…
Sugli spalti la gente di Capitol City è in estasi. Sono una massa di colori sgargianti che urla e si sbraccia emozionata.
Ci guardo nel megaschermo .
Siamo ridicoli: indossiamo una tutina nera aderente e un casco da minatore. Immancabile il carbone attaccato a collo e faccia.
Volgo l’attenzione al mio vicino.
È terrorizzato.
Povera creatura, ha solo 12 anni…
Gli metto una mano sulla spalla con fare protettivo, come una sorella maggiore.
Io ho 18 anni.
 Quella di quest’anno era stata la mia ultima mietitura. Se non fosse uscito il mio nome sarei stata libera… non avrei più vissuto quel giorno con terrore ma solo con orrore e puro odio… E invece…
Ci fermiamo davanti ad un imponente edificio. Lukas si stringe a me e io non lo allontano.
Parte l’inno della capitale. Il volume è talmente alto da assordarmi per qualche secondo, ma non faccio nessuna smorfia.
Sul balcone compare una figura che popola gli incubi di tutti i ragazzi dal distretto 3 in poi…
Il presidente Snow.
Quell’uomo di mezza età è a dir poco inquietante.
Non posso fare a meno di chiedermi come sarà da anziano, ancora più terrificante?
Poi penso che molto probabilmente io non lo scoprirò mai…
Termina il discorso, a cui non ho prestato la minima attenzione. Torniamo al punto di partenza e il nostro mentore ci raggiunge.
Si chiama Haymitch Abernathy, è un ragazzo giovanissimo, avrà al massimo un paio di anni più di me, ed è anche molto bello. Ma i suoi occhi…
i suoi occhi raccontano tutto l’orrore che ha visto nell’arena da cui è uscito vincitore solo tre anni fa…  
-Andiamo dolcezza- mi dice.
Lo seguiamo, prendiamo l’ascensore ed arriviamo al nostro piano, l’ultimo.
 Haymitch ci abbandona subito.
 Io accompagno Lukas davanti alla sua camera.
-Grazie- sussurra abbracciandomi.
Gli do un buffetto  prima di chiudermi anch’io nella mia stanza.
Abbiamo il resto della giornata libera, domani inizieremo l’addestramento.
Mi svesto e mi butto sotto la doccia.
Quasi mi scortico la pelle da quanto sfrego per togliermi tutta la robaccia che mi hanno messo addosso.
Esco dopo una buona ventina di minuti;infilo una canottiera nera e dei pantaloni larghi; intreccio i capelli senza asciugarli.
 Mi lancio su letto e rimango lì, immobile, a fissare il soffitto.
Dopo non so quanto tempo sento un lieve bussare alla porta.
Non è difficile indovinare chi sia.
-Entra pure Lukas-.
Lo fa e si avvicina timidamente. Io mi siedo a gambe incrociate e gli faccio segno di raggiungermi. Lui si posiziona accanto a me.
Stiamo in silenzio per un po’.
-Ebony, io ho paura… per domani…- mi dice.
-Anche io- mento. È vero,non ho paura dell’addestramento.
Silenzio di nuovo.
Una senza voce bussa alla porta. È ora di cena intuiamo.
A tavola troviamo già gli stilisti e la nostra “cercatrice-di-sponsor” Tea.
Haymitch arriva poco dopo di noi.
Guardo preoccupata Lukas, non tocca cibo. – Devi mangiare- lo rimprovero – Anche se non vuoi, devi mangiare. Hai bisogno di tenerti in forze e non lo fai vivendo di aria-.
Finito di cenare torno nella mia camera. Mi sento veramente a pezzi. Mi sdraio sul letto e inizio a piangere silenziosamente.
Dopo poco cado in un sonno profondo e , per fortuna, senza sogni.
  
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