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Autore: MileyCyrus    15/12/2013    4 recensioni
E’ il 19 Dicembre, ovvero il giorno del compleanno di Jorge. Martina è disperata perché non ha idea su cosa organizzare per il compleanno del suo fidanzato. Ma cosa succederebbe se Mercedes aiutasse di nuovo la sua migliore amica con uno dei suoi diabolici piani? E’ un capitolo speciale della mia fanfiction “Di que me quieres”. Buona lettura^^
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Leon, Ludmilla, Violetta
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Di que me quieres'
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Capitolo speciale:

Buon compleanno,Jorge!


 






19 Dicembre 2013, ovvero il giorno del compleanno di Jorge.
Erano giorni che lo sapevo ed eppure ancora non ero riuscita ad organizzare niente per il suo compleanno, né a fargli un regalo. Non potevo chiedere a Mechi di fargli venire un’idea anche sul suo compleanno visto che già mi aveva aiutata a conquistarlo quindi (purtroppo) dovevo farmi venire un’idea…e in fretta!
Sentii il cellulare vibrare sul comodino vicino al letto e quando controllai la causa di quella vibrazione vidi che era un messaggio di Jorge con scritto “Buongiorno amore”.
Che cosa dovevo fare? Rispondergli o ignorarlo finchè non mi sarebbe venuta un’idea? Un po’ di ispirazione Tini, cavolo!!
Mi sedetti sul bordo del letto con la fronte appoggiata sulle mani cercando un po’ di ispirazione ma il rumore della porta della mia camera che veniva spalancata aveva interrotto la mia seduta spirituale sul “cercasi qualche idea”.
Alzai lo sguardo sulla persona che in meno di un secondo era corsa di fronte a me e vidi che era la pazza , detta più semplicemente Mechi, ovvero colei a cui avevo mentalmente e involontariamente chiesto aiuto.
-Martina Stoessel, ora alzi il tuo culo dal letto e organizzi qualcosa per il tuo ragazzo!- mi urlò con tono d’ordine la mia migliore amica.
-E tu che ne sai che sto subendo una forte assenza di ispirazione?- le chiesi sorpresa. Stavo seriamente cominciando a pensare che Mechi avesse una sorta di poteri magici.
-Semplicemente perché me lo sentivo. Ho notato il tuo comportamento in questi giorni e te lo leggevo in faccia che eri preoccupata per qualcosa- mi spiegò.
-Parla.. cos’hai in mente?- le chiesi aggrappandomi all’ultima speranza di salvezza, sapendo benissimo che le sue idee erano sempre le più pazze (da questo il suo soprannome).
-Ecco il piano: dovrai ignorarlo per tutta la durata dell’organizzazione se vogliamo fargli una sorpresa. Con una scusa terrò lontano Jorge dal suo appartamento e tu, visto che ti ha dato una copia delle chiavi di casa sua, entrerai e farai il resto del piano……..
 
 

Feci l’ennesimo sbadiglio, la scorsa notte avevo veramente esagerato andando a dormire a l’una passata e ora ovviamente ne stavo pagando le conseguenze.
Mi ero appena lavato e vestito quando sentii il campanello suonare. Andai ad aprire la porta e dopo neanche un secondo sentii delle braccia avvolgermi e urlare facendomi quasi spaccare i timpani delle orecchie –Auguri Jorgeee!!- .
-Cavolo Mechi, mi hai distrutto le orecchie- le dissi ridendo per poi staccarci dall’abbraccio.
-Senti, che ne dici di uscire un po’ oggi pomeriggio? Tanto per festeggiare i tuoi 22 anni…- mi propose Mechi.
-Bhè, non so se io….- volevo dirle che forse mi sarei organizzata con Tini ma non mi diede il tempo di parlare che se ne andò dicendomi –Perfetto! Ci vediamo oggi pomeriggio. Mi raccomando, ti vengo a prendere io-.
A questo punto, finchè non mi sarei organizzato con la mia ragazza per qualcosa, avevo il pomeriggio libero per uscire.
 
 

Dovevo ammetterlo, ero agitata!  Ma i piani di Mercedes Lambre funzionavano sempre quindi perché preoccuparmi così tanto? Tanto se poi il piano non avrebbe funzionato la brutta figura davanti Jorge l’avrei fatta io quindi si, sarebbe andato tutto perfetto.
Sentii la suoneria del mio cellulare squillare e vidi che era Mechi. Che il piano stava veramente funzionando?
-Prima parte del piano completata- mi disse con tono felice.
-Dimmi la verità.. ha accettato subito di uscire con te?- le chiesi dubbiosa.
-Diciamo che non gli ho lasciato il tempo per accettare o rifiutare l’invito, ma sono solo dettagli- mi spiegò mentre rideva in modo sadico. Si può sapere dove l’avevo trovata una migliore amica così pazza?!
-Sempre la solita….quando comincia la seconda parte del piano?- le chiesi ridendo anch’io.
-Oggi pomeriggio. Ti invio un messaggio quando lo vengo a prendere a casa sua. A dopo- mi attaccò il cellulare in faccia.
Ma lei era così… quando si trattava dei suoi piani li prendeva sempre molto seriamente.
 
 

“Il piano stà funzionando perfettamente. Siamo appena usciti dal suo appartamento e lo terrò occupato circa fino alle 20.00. Lascio il resto del piano a te. Mi raccomando vestiti elegante e molto sexy ahahahah.”
Sapevate quei momenti in cui una vorrebbe uccidere la sua migliore amica? Ecco… questo era uno di quei momenti!
Ma tanto parlavamo di Mercedes Lambre: qualunque tipo di tortura avrebbe subito lei sarebbe sempre rimasta una pazza di prima categoria.
Andai ad aprire l’armadio e cercai il vestito che volevo mettere. Lo trovai. Era semplice, nero, un po’ scollato e mi arrivava fino a poco prima delle ginocchia, cioè un vestito che se i miei genitori mi avrebbero visto indossarlo mi avrebbero rinchiusa a chiave dentro casa per il resto della mia vita. Lo avevo comprato proprio per le occasioni come queste.
Lo misi insieme a un paio di scarpe nere con tacchi dentro ad una borsa visto che non potevo di certo farmi vedere vestita in quel modo. Inoltre era molto attillato quindi avrebbe evidenziato molto le mie forme. Aggiunsi anche dentro la borsa i miei trucchi e scesi al piano di sotto.
-Mamma, papà… oggi vado a casa di Mechi e rimango anche a dormire da lei. A domani-.
-Ok, tesoro. A domani- mi salutò mia madre mentre mio padre, visto che in quel momento stava dormendo, non si accorse che stavo andando via.
Ormai era inutile chiedere loro il permesso di andare a dormire da lei, lo facevamo così spesso (anche se molte volte era solo una scusa per rimanere da Jorge) che si erano abituati alle mie notti trascorse da Mechi.
Misi il mio solito paio di occhiali e il cappello per non farmi riconoscere per strada e uscii.
Per prima cosa decisi di fare un po’ di shopping: andai al primo supermercato che era di strada e presi un po’ di ingredienti che mi sarebbero serviti per il piano (non volevo usare le cose di Jorge inutilmente) e anche altre cose che avrei dovuto usare.
Prossima tappa: appartamento di Jorge. Mi diressi lì e aprii la porta di casa con la mia copia delle chiavi. Andavo così tante volte in quella casa che Jorge mi aveva regalato anche quel paio di chiavi.
Ed era proprio in quel momento che sarebbe cominciata la vera seconda parte del piano. Misi dei petali rossi sul letto che avevo trovato “casualmente” al supermercato, in caso avremmo dato il via a cose pervertite, preparai il tavolo con varie candele rosse, una tovaglia natalizia (tanto fra pochi giorni era anche Natale) e un piccolo vaso con una Stella di Natale al centro. Nonostante mancassero ancora tre ore alle 20.00, misi anche due tovaglioli, posate e due bicchieri.
Avevo comprato anche vari tappeti che misi in stile percorso dalla porta dell’appartamento al tavolo e da quest’ultimo alla camera da letto. Inoltre preparai dei palloncini con scritto “Auguri amore mio” che misi sul divano che si trovava al centro della camera da pranzo. Infine avevo messo il regalo impacchettato sotto l’albero di Natale che aveva preparato subito dopo che siamo tornati dalla Spagna.
Ora cosa mancava oltre alla cena che avrei preparato fra poco? Ovviamente io!
Presi la borsa che avevo portato con me e mi diressi nel bagno. Misi quel vestito “mezzo provocante” con i tacchi sotto. Diedi qualche sistematina anche ai miei capelli (che avevo lavato e arricciati un po’ la mattina) e mi truccai. Non esagerai con il trucco, ma avevo dato ai miei occhi solo quel piccolo tocco per farmi apparire un po’ sexy.
Uscii dal bagno e mi accorsi che erano già le 18:30. Ero assolutamente sicura che Mechi non ce l’avrebbe mai fatta a tenere occupato Jorge fino alle 20:00 quindi era meglio cominciare subito a preparare la cena.
Per prima cosa provai a fare un dolce, e dovevo ammettere che mi era venuto abbastanza bene. Poi decisi di preparare qualche suo piatto preferito e dopo aver finito di cucinare tutto, misi sul tavolo i piatti ormai pronti con una bottiglia di vino e una di acqua.
Diedi un ultimo sguardo all’orologio che ormai segnavano le 19:53 e mi diedi un ultimo ritocco ai capelli attraverso lo specchio di fronte alla porta di entrata. Accesi le candele e spensi la luce della camera da pranzo in modo da dare un’atmosfera molto più romantica.
Ero un po’ agitata però cavolo… se Violetta era riuscita a nascondere per un anno intero a suo padre che frequentava lo Studio 21 allora anch’io potevo fare questa sorpresa al mio ragazzo.
Mi arrivò un messaggio da Mechi:
“Tini, Jorge stà tornando a casa quindi tieniti pronta. Divertitevi e voglio tanti baci!”
Arrossii.
Jorge sarebbe arrivato a momenti!
 
 
 
 
Non sapevo se in quel momento potevo considerarmi più triste che stanco.
Tini non si era fatta per niente sentire, proprio il giorno del mio compleanno! E come se non bastasse Mechi mi aveva tenuto occupato fino a sera. Mi aveva anche costretto a comprare un abito elegante nero per motivi sconosciuti. Inizialmente pensavo che mi stessero organizzando una festa a sorpresa ma quando mi aveva (finalmente) lasciato andare avevo intuito che non era così, quindi ora mi ritrovavo a tornare a casa con uno smoking addosso per motivi sconosciuti.
Ricontrollai un’ultima volta il cellulare ma niente… la mia ragazza non voleva farsi viva, perfetto!
Ero talmente sovrappensiero che, mentre ero arrivato sotto il palazzo in cui abitavo, non mi accorsi che le finestre erano aperte e illuminate dal mio appartamento.
Ero arrivato di fronte alla porta del mio appartamento e non potevate immaginare cos’era successo dopo… Tini, in versione sexy e provocante, che mi aspettava a casa mia con il tavolo apparecchiato, palloncini sul divano e tappeti rossi che non avevo mai visto fare come da percorso!
Dio mio…ditemi che non era un sogno. Ora capivo tutto… lei che non si faceva viva, Mechi che mi aveva costretto a uscire con lei e a comprarmi uno smoking…. tutto aveva senso!
Sarebbe inutile dire che ero rimasto mezz’ora solo a fissarla sbiancato o meglio, a mangiarmela con gli occhi. Tini era sempre bellissima ma in quelle poche volte in cui era vestita così, come dire, “tagliente” mi faceva impazzire ancora di più per lei.  
-Finalmente sei arrivato- esclamò Martina abbracciandomi. La strinsi ancora di più a me. Non volevo lasciarla andare.
-Vestirti così per il mio compleanno. Che colpo basso tesoro- le sussurrai all’orecchio per poi baciarla. Assaporai le sue la labbra carnose più che potevo; era un privilegio che solo io potevo permettermi e questo mi fece diventare molto fiero di me.
Ma quel momento ovviamente non poteva durare per sempre.
-Eh no, amore. Non è ancora arrivato il momento della parte piccante della serata. Ora dovrai pregustarti altre cose- mi disse Tini con un dito sulle mie labbra proprio quando stavamo cominciando ad approfondire di più il bacio. Non sapevo se odiare o amare quel momento, ma quella voce mezza seducente della mia ragazza mi stava facendo quasi perdere il controllo.
Mi prese le mani e, seguendo il percorso fatto con i tappeti, mi portò verso il tavolo apparecchiato.
-Wow!- seppi dire solo.
-Beh…allora ti piace?- mi chiede con le nostre mani ancora intrecciate.
-Con tutti quei miei piatti preferiti se ti dicessi di no mentirei- le dissi per poi darle un bacio sulla guancia stringendola di più a me.
-Allora vogliamo mangiare? Ho una fame!- esclamò Tini mentre si mise a sedere seguita poi da me.
Iniziammo a mangiare e ancora una volta ero fiero di avere Martina Stoessel come fidanzata, cucinava veramente molto bene.
-Sei bravissima a cucinare, lo sai?- le chiesi facendola un po’ arrossire.
-Veramente? Grazie! E io che pensavo che queste cose non mi fossero venute buone- rispose Tini sorridendo.
-Comunque sei bellissima- le dissi sorridendo mentre la stavo ancora mangiando con gli occhi. Ormai era diventato più forte di me.
-Grazie, ma se continui con tutti questi complimenti poi divento rossa- disse lei ridendo.
-Lo so. E poi a me piaci un sacco quando arrossisci- le dissi ridendo mentre i suoi occhi mi imploravano di non farle altri complimenti se no sarebbe impazzita.
-Che cattivo. Alla fine anche tu giochi attraverso i colpi bassi!- Esclamò Martina mentre intanto avevamo finito l’ultimo piatto. Risi.
-Ok…ora che abbiamo finito possiamo anche….- dissi mentre mi alzavo velocemente ma Tini mi fermò.
-Non ancora. Sopprimi ancora per un po’ i tuoi desideri sessuali e aspettami qui- mi ordinò costringendomi a risedermi e se ne andò in cucina. Cos’altro c’era ancora?
-Con quel look provocante e pieno di scollature è difficile farlo, sai?- mi lamentai come un bambino di cinque anni. A quanto pare la ragazza piaceva farmi soffrire.
-Che compleanno sarebbe senza una torta o qualcosa di simile?- mi chiese ridendo mentre tornava con un piatto e un dolce con due candeline sopra dei 22 anni -…inoltre l’ho messo apposta questo vestito, se no che gusto ci sarebbe a provocarti?- mi chiese.
-Oggi hai superato te stessa. Visto che ti piace tanto farmi soffrire che ne dici di cantarmi almeno la canzoncina del buon compleanno?- le chiesi con occhi dolci.
-E va bene. Almeno questo te lo concedo. Però prima esprimi un desiderio- mi disse sorridendo.
-Non ho bisogno di esprimerlo perché il mio desiderio si è già avverato- risposi sorridendo.
-Vediamo… quale sarebbe?- mi chiese mentre si rimetteva a sedere.
-Tu con me in questo momento. Non potevo chiedere di meglio- le risposi perso nei suoi occhi.
-Oltre ad essere bellissimo sei anche dolce, lo sai?- mi chiese Tini.
-Lo so, ma ora cantami la canzoncina- le dissi con occhi supplichevoli.
Martina cominciò a intonare la canzoncina degli auguri e io non potei fare a meno di chiudere gli occhi per gustarmi la sua bellissima voce.
 
Finimmo di mangiare il dolce e finalmente poteva arrivare il momento che stavo aspettando… ma anche no!
Infatti Martina mi prese per mano e mi portò verso l’albero di Natale in cui sotto c’era un regalo.
-Per te!- esclamò per poi darmi quel pacchetto.
-Non ci posso credere…oltre a prepararmi una cenetta romantica a lume di candela, vuoi anche farmi un regalo?- le chiesi sorpreso.
-Ovvio. Non potevo limitarmi solo alla cena, ti pare?- mi chiese con tono scherzoso.
-Tu sei pazza- le dissi ridendo per poi scartare quel pacchetto rettangolare. Che cosa mi aveva regalato? Una cornice con dentro una nostra foto e di lato incisa la scritta “Per i tuoi 22 anni. Con amore dalla tua Tini”.
Lasciai il quadro sotto l’albero e l’abbracciai più forte che potevo.
-Grazie amore mio- le sussurrai per poi cominciare, finalmente, a baciarla.
Le mie mani finirono tra i suoi capelli ondulati mentre intanto mi gustavo ogni millimetro delle sue labbra e le sue braccia invece circondavano il mio collo facendomi stringere di più a lei. Le nostre lingue iniziarono una dolce danza e il bacio,  con il passare dei secondi, divenne sempre più appassionato.
Ad un certo punto la presi in braccio e senza staccarci dal bacio, e seguendo il percorso fatto con i tappeti, la portai verso la camera da letto. La appoggiai dolcemente sul letto con me sopra, ma mi ci vollero diversi secondi per capire che sopra il lenzuolo vi erano diversi petali.
Le mie labbra finirono poi sul suo collo e poi scesero sempre più giù mentre con le mani le avevo sfilato quel vestito che era, oltretutto, molto attillato, lasciandola con solo l’ intimo.
Anche le sue mani finirono sulla giacca del mio smoking che immediatamente venne buttata via insieme al suo vestito in un punto indefinito della stanza. Dopodichè mi tolse anche la cravatta, la camicia e i pantaloni mentre io mi toglievo da solo le scarpe con i calzini. Mi accorsi che anche le sue scarpe erano sparite ma quelli erano solo dettagli inutili… in quel momento contavamo solo io e lei.
Continuai ad assaporarmi con le labbra il suo corpo e anche lei fece lo stesso con me.
Poi ci togliemmo anche l’ultimo ostacolo che ci divideva, ovvero i nostri capi intimi, e a quel punto ci rimaneva solo una cosa da fare: con una spinta fiera e decisa entrai in lei e ancora una volta i nostri corpi divennero una cosa sola. La stanza si riempì dei nostri gemiti e quando arrivammo entrambi all’orgasmo, caddi esausto e il più delicatamente possibile su Tini, anche lei con il fiatone. Scivolai accanto a lei in modo da non darle fastidio con la testa appoggiata sul suo petto e le mie braccia ad avvolgerla.
-Buon compleanno, Jorge!- mi sussurrò Tini con il tono più dolce del mondo.
Adesso si che potevo addormentarmi felice. Questo era di sicuro il compleanno più bello di tutta la mia vita. 







ANGOLO AUTRICE:

Eccomi di nuovo qui xD
In realtà avevo in programma di pubblicare questa one-shot il giorno del compleanno di Jorge, ma visto le circostanze ho deciso di usarla anche per pubblicizzare un contest chiamato "Auguri Jorge!" che abbiamo indetto sul nostro forum dedicato al Leonetta e alla serie tv in generale io e Syontai in vista del compleanno del nostro attore preferito. Ecco il link per chi interessa http://leonettaitalianforum.forumcommunity.net/?t=55631788#lastpost .
Il contest consiste appunto nello scrivere una one-shot con tema il compleanno di Jorge e pubblicarla sul forum. Spero veramente che parteciperete in molti *W*
Coomunque....
Questa one-shot è un capitolo speciale di "Di que me quieres" (il link della fanfiction qui
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1797908&i=1 ), ambientato prima del sequel (che per chi interessa stò scrivendo ora), quindi spero vi piaccia ^^
Ringrazio in anticipo chi leggerà e/o commenterà questa storia in cui, lo ammetto, mi sono divertita molto a scrivere, specialmente la parte del sofferente Jorge xD
Baci Baci <3


 
  
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