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Autore: _Rainbowie    15/12/2013    2 recensioni
"Ce l’hai fatta piccolo Louis?
Dimmi di sì, almeno avrò un piccolo barlume di felicità negli occhi,
quando starò tra le nuvole in attesa di trovar sistemazione,
Sai gli stronzi sono così tanti, che la fila non viene smaltita in fretta,
l’inferno è pieno ormai.
Sdrammatizzare aiuta un po’ non credi?
E ehi, voglio che la tua risata perfori le nuvole,
così da poterla sentire ancora e ancora, rimbombare nell’immenso."
...
"Non sono un angelo custode, mi definirei più un demone,
che ha perso la strada per l’inferno, che studia le anime del purgatorio,
è riuscito a trovare anche le porte del paradiso
e che per un attimo infinito, ha osservato quell’angelo dai capelli caramello ridere,
Tu Louis. "
Una lettera piena di farneticazioni. Scritta prima di una decisione ardua. Harry sviscera se stesso, sputa tutte le sue considerazioni aiutato dall'alcool.
Louis si sta sposando. Ed Harry odia vederlo compiacere gli altri e non se stesso.
"Odio metterti davanti alla realtà dei fatti.
Mi sento un grillo parlante, ma allo stesso tempo un grande ipocrita"
/Puro Angst, chi non gradisce sparisca
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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"Potresti vivere un po' anche per me?"

La scia delle lacrime sulle tue gote,
mi ricorda la traccia di una chiocciola sul muro,
dopo la tempesta, in uno di quei giorni umidi,
dove ancora si riesce a percepire nell’aria il profumo di terra bagnata.
Una piccolezza che non si nota, degna della sola attenzione di bimbi innocenti,
o di artisti falliti.
A volte dovresti ascoltarmi, ascoltare una frana,
che ha disseminato solo disastri e che cerca ancora di vivere,
 attraverso altre persone, che hanno quel lume che arde e rischiara,
quello che in lui si è affievolito, se non addirittura spento.
Perché ti sei dovuto innamorare di quella ragazza?
Perché non sei rimasto semplicemente innamorato della vita?
Ti avevo avvertito,
L’amore non è come appare, non è cioccolatini e carezze,
è una maligna creatura che avvolge il cuore in una stretta,
dapprima dolce, ma che alla fine diventa mortale,
soffocante.
E’ come un enorme serpente,
ti ammalia, ti stringe, ti divora in un sol boccone.
 
Sei una colomba così bella,
Una rondine leggiadra, un pulcino speranzoso…
Quanto vorrei prendere io il tuo posto nella gabbia d’oro,
Provare a prendermi a carico le  tue responsabilità,
Tu meriti di gustare il sapore agrodolce della libertà,
infondo io sono solo un vecchio corvo,
la sciagura ha segnato il mio nome, la mia storia e la mia pelle.
 
Le sensazioni sono ovattate, mi sono ritrovato in un film,
senza colori, senza suoni, come quelli di una volta.
Ma con un’unica eccezione: una voce c’è,
soave e leggera, come quella di un narratore,
la tua Tomlinson.
 
Non ti chiedo di innamorarti di me,
non ti chiedo di pensare a me, pensa a te stesso.
Hai troppo bene dentro di te,
per soffrire del male degli altri.
Non sono un angelo custode, mi definirei più un demone,
che ha perso la strada per l’inferno, che studia le anime del purgatorio,
che è riuscito a trovare anche le porte del paradiso
e che per un attimo infinito, ha osservato quell’angelo dai capelli caramello ridere,
Tu Louis.
 
E scriverti queste righe nella più totale farneticazione,
è diventato una necessità.
Chissà se a quest’ora il prete ha pronunciato il fatidico “Vi dichiaro marito e moglie”
Chissà se tu hai alzato il velo di quella fanciulla e hai sigillato la promessa con un bacio.
Che bella la tua fiaba, un concentrato di apparenze e menzogne.
E io cosa sarei? Che ruolo avrei? L’antagonista? La fata turchina?
 
Odio vederti piangere,
Perché quelle gocce d’amarezza devono sgorgare dai tuoi occhi azzurri?
Perché rubare l’essenza al colore?  Perché il mio cielo deve diventar grigio e nuvoloso?

Odio vederti compiacere la gente,
Ridi, canta, vai a trovare la felicità e compiaci te stesso.
Odio metterti davanti alla realtà dei fatti.
Mi sento un grillo parlante, ma allo stesso tempo un grande ipocrita.
Cosa pretendo?  Chi sono io per sentenziare?  Quante volte hai pianto di fronte a me?
Per colpa mia e delle mie verità che ti ostinavi a non vedere.
 
Ti ho fatto tante prediche, ti ho donato tante carezze,
Ho provato a farti volare, ma hai preferito rimanere con i piedi per terra,
E forse un po’ ti comprendo, il cielo fa paura, l’incerto spaventa, il futuro terrorizza.
Sei andato sul sicuro, hai ricevuto l’approvazione dei tuoi genitori e ora hai tutto ciò che vuoi , no?
 
E io ho ciò che voglio?
E io ho lasciato un ricordo indelebile nella tua mente?
E io ho fatto il possibile per proteggerti dallo schifo che ho dentro?
E io ho fatto bene ad avvicinarmi a te quel giorno di metà marzo?
E io avrò il coraggio di lasciarti andare?
 
Forse hai ragione,
 
Sono il Bianconiglio, che continua a ripeterti che è tardi,
Si è tardi per me, hai fatto bene a non scegliermi,
Hai fatto bene a non seguirmi,
a non precipitare nella buca profonda,
a non vivere di fantasie, a non illuderti,
a svegliarti all’improvviso da quell’immaginazione delirante.
Si, eravamo solo un bellissimo sogno.
 
 
Non so neanche se mai leggerai questa lettera,
Non so neanche se ha senso,
Non so neanche se sia giusto lasciarti,
Neanche so se sei stato tu a lasciare me.
 
Il cielo fa paura, te lo ripeto,
Ma credo di volermi sentire una sua parte,
Ho bisogno di un altro azzurro ora, che tu non sei più parte di me.
Ho bisogno di cambiare aria, perché qui profuma tutto di te.
Avrei bisogno di un tuo sorriso, come al solito, per darmi la forza di finirla qui.

Sono sempre stato in balia del vento, ero riuscito a trovare il mio appiglio,
ero riuscito a trovarti, ma si vede che eri troppo debole per tenermi con te,
o forse non hai mai voluto farlo.
Io ti ringrazio, sei stata la mia ancora di salvezza, per un po’.
 
Sono ubriaco, forse lo potrai intuire dalla mia calligrafia tremante,
Sono ubriaco di ricordi, di speranze e sogni inconclusi.
Desideri lasciati a morire.
Ma va bene così, almeno uno di noi due ce l’ha fatta.
 
Ce l’hai fatta piccolo Louis?
Dimmi di sì, almeno avrò un piccolo barlume di felicità negli occhi,
quando starò tra le nuvole in attesa di trovar sistemazione,
Sai gli stronzi sono così tanti, che la fila non viene smaltita in fretta,
l’inferno è pieno ormai.
Sdrammatizzare aiuta un po’ non credi?
E ehi, voglio che la tua risata perfori le nuvole,
così da poterla sentire ancora e ancora, rimbombare nell’immenso.
 
Credo di dover concludere questa patetica lettera,
Anche perché il treno sta arrivando,
E ho sempre amato sdraiarmi per terra, per guardare le stelle
E il tempore dei binari mi chiama.
 
Non voglio essere triste, lo sono stato per tutta la vita,
Ora sorriderò alle stelle, dicendogli “Ehi forse diventerò una di voi”
E penserò a te, dannatamente bello con lo smoking e con il fiorellino nel taschino,
intonato al bouquet della tua principessa,
Spero tu impari ad amarla a questo punto, anche se sai come la penso.
 
Però dimmi che non ti ho mai ferito, dimmi che sono pur servito a qualcosa,
Dimmi che avrai sempre quel sorriso che andrà ad incresparti le labbra,
Dimmi che hai fatto la scelta giusta, Dimmi che non sei bloccato dalle costrizioni,
Dimmi che non sprecherai neanche una lacrima quando non ci sarò più,
E promettimi di trovare la felicità.
 
Credo che le mie parole le leggerai al ritorno dalla luna di miele,
Io le lascio a svolazzare nell’aria o meglio dire le lascio al nostro piccolo bar,
Semmai vorrai sapere che fine abbia fatto.
 
Fine, è una parola che lascia l’amaro in bocca di solito,
Ma non per me, che sto pensando alle tue labbra,
che sanno di burrocacao al melograno.
Perché mi sto dilungando? Perché il maledetto treno a un ritardo di tre minuti?
Tre minuti di te, mi basterebbero,
La parte più pazza di me spera ancora che tu venga a salvarla,
una seconda volta.
 
Visto che ci siamo, ho solo un’ultima cosa da chiederti,
e poi la smetterò per sempre di farti domande stupide,
 a cui non  sai come rispondere,
Potresti vivere un po’ anche per me?
 




 
Arrivederci,piccolo Louis.



 
Piccole note tristi.
Perdonate, l'angst. Non ho ben definito il suicidio, perché non volevo risultasse pesante, ma comunque sì gente, Harry si vuole far mettere sotto da un treno.
E sono depressa in questo periodo, perdonate anche questo.
Spero ci sia qualcosa di profondo in mezzo a questa farneticazione.
Lasciate un commento, se qualcosa ha suscitato in voi, almeno piangiamo insieme dai :c
Io me ne vado a ninne. So che ne avete lette tante di lettere come questa, ma forse chi è qualcosa che varia.
Vorrei appunto specificare, che Harry non si toglie la vita perché Louis si è sposato, non si strugge per amore. Ma lo fa, perché sa che Louis è infelice con quel matrimonio, non era la scelta che voleva veramente prendere, voleva solo compiacere gli altri ed il povero riccio viveva attraverso la felicità di Louis, senza essa che senso ha continuare a sopravvivere?
Spero di essermi spiegata. Sono stanca. Mi scuso per eventuali errori. 
Un bacio. 
Recensite, e beh mi fate felice -magari qualcuno potrebbe consigliarmi anche qualche storia da leggere visto che ho perso il ritmo su efp :c-
Aspetto paziente :c
gne.

 
  
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