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Autore: Giuls_4292    16/12/2013    2 recensioni
*Dal testo*
- Non essere timida con me, Elizabeth. Sei senza accompagnatore? Beh, qual è il problema? Lo sono anch’io!
- Cosa? Oh, no! - la ragazza abbassò nuovamente lo sguardo, cominciando a balbettare - Non è per quello che mi sento così… il fatto è che… Hermione… è bellissima e… io… sono…
- Incantevole. – terminò Fred.
Nuovo personaggio. Potrebbe definirsi una "Frelizabeth". Piuttosto sdolcinata. Non giudicatela dal rating. Aprite e leggete.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fred Weasley, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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Can I have this dance?
 
 
Quella sera nella Sala Grande regnava un intenso brusio, proveniente dagli eccitati studenti che ingannavano l’attesa chiacchierando ansiosamente e con entusiasmo.
In occasione del Ballo del Ceppo, la Sala Grande era stata decorata bizzarramente con una moltitudine di fiori differenti: ghirlande di rose, margherite e lavande ornavano le pareti. Composizioni di ninfee e camelie erano adagiate accanto all’ampia scalinata, la quale rivestita da un lungo tappeto di un luminoso color glicine. Radici di Valeriana, che solitamente erano considerate ingredienti per le pozioni, erano attorcigliate al corrimano e insieme al resto delle composizioni floreali creavano una dolce e delicata scia di profumo che aleggiava in tutta la Sala. I quattro tavoli che a colazione, pranzo e cena avevano lo scopo di dividere i Grifondoro, i Corvonero, i Tassorosso e i Serpeverde, le quattro case di Hogwarts, erano stati addossati alle pareti e coperti da larghe tovaglie di tessuti pregiati, e sui quali a breve sarebbero apparse le pietanze più buffe e deliziose, preparate con cura dagli elfi domestici nelle ampie cucine di Hogwarts.
Tutti gli studenti si erano tirati a lucido: i ragazzi indossavano i classici abiti da cerimonia comprendenti giacca e papillon; le ragazze, invece, erano splendide ognuna in maniera differente: i loro lunghi abiti ondeggiavano morbidamente sul pavimento, i capelli erano raccolti in ordinate pettinature, talvolta ornati da fiori o gioielli.
E persino i professori erano elegantissimi, seppur bizzarri nei loro peculiari abiti da cerimonia.
Ciò che principalmente occupava la vita di Fred e George Weasley era beffarsi dei Serpeverde e guadagnarsi qualche galeone vendendo agli studenti gli scherzi più stupidi, molti dei quali erano i celebri Tiri Vispi Weasley.
Quella sera, i gemelli avevano scelto – o meglio “erano stati costretti dalla professoressa Mcgonagall” – di mettere in pausa le attività di commercio e di limitarsi a prendere in giro i Serpeverde per i loro “costumi da pinguino”. Non si erano azzardati nemmeno a vendere una singola Merendina Marinara.
- Signorino Fred, sta davvero bene questa sera! – disse George.
- Ma mai quanto lei, signorino George! – replicò Fred, stringendo leggermente il farfallino del fratello.
- L’atmosfera è inebriante, Fred. Ma credo che sia assolutamente inconcepibile che due baldi giovani come noi siano al Ballo Del Ceppo senza accompagnatrici… guarda lì inoltre quante ragazze sole! – George indicò le ragazze che chiacchieravano allegramente in un lato della sala, notando per prime le tre Cacciatrici della squadra di Quidditch di Grifondoro, Alicia Spinnet, Angelina Johnson e Katie Bell, sedute tranquillamente accanto ad un tavolo, troppo occupate a sussurrarsi frasi incomprensibili all’orecchio per poterli notare per prime.
- Beh, non possiamo di certo far finta di nulla, George! – affermò Fred – Hanno bisogno urgentemente di due prodi cavalieri come noi!
- Puoi dirlo forte, Fred! – il gemello ammiccò, ed entrambi, con veemenza, si precipitarono verso il terzetto delle Cacciatrici.
I gemelli conoscevano già Angelina, Katie e Alicia, dato che loro stessi facevano parte della squadra di Quidditch di Grifondoro, giocando come Battitori. Per cui non dovettero nemmeno presentarsi e sfruttare la frase “Scusa, sai l’ora?” che tiravano fuori ad ogni occasione.
- Buonasera, signore! – intonò George rivolgendo loro un breve inchino, seguito subito da Fred. Le tre ragazze risposero con sguardo incuriosito.
Fred continuò a ruota: - Siamo qui per proporvi…
- … un offerta…
- … che di sicuro…
- … non potrete rifiutare.
Katie e Alicia li fissarono ancor maggiormente confuse, mentre Angelina ascoltava, seppur contro voglia. Tutte e tre si lanciarono ad ogni due frasi dei gemelli un’occhiata fugace.
- Io e Sir Fred… - George gesticolò con una mano in direzione del fratello.
- … vi consigliamo esplicitamente…
- … di approfittare di questa occasione unica…
- … e accettare il nostro umile invito di farvi nostre accompagnatrici.
Terminarono il discorso con un ampio sorriso stampato sulle labbra.
Katie e Alicia sorrisero, e Katie disse: - Che fortuna avercelo chiesto! Ci preoccupavamo di lasciare sola Angelina. Io e Alicia siamo con Oliver Wood e Ryan Rose, ma Angelina è libera!
Angelina Johnson si alzò dalla sedia e accettò il braccio che George le porgeva, anche se non estremamente entusiasta. Il ragazzo le sorrise e le fece qualche stupido complimento, ai quali Angelina rispose con un espressione puramente sarcastica e un “Grazie” molto annoiato.
Fred parve deluso, non dal fatto che fosse rimasto senza dama, ma perché George lo avrebbe probabilmente lasciato solo (una prospettiva del tutto anomala, dato che i gemelli non si separavano spesso).
Angelina era sfavillante nel suo ampio abito color magenta, perfettamente in contrasto con la sua carnagione scura come la pece.
George fissò per un momento il fratello, poi, rammaricato, ma comunque felice di aver trovato una ragazza all’ultimo minuto, sussurrò: - Ci vediamo dopo, Fred. Non ci metterò molto: sai che non mi piace ballare.
Fred sorrise e diede una pacca sulla spalla al gemello, che si avviò accanto alla pista da ballo con Angelina sottobraccio.
Si guardò attorno, alla ricerca di una ragazza sola. Si sedette accanto ad un gruppo di ragazzi e ragazze del primo e secondo anno e attese, come tutti gli altri, che i quattro campioni del Torneo Tremaghi facessero il loro ingresso nella Sala Grande e dessero il via alle danze.
Diverse ragazze, tra le quali alcune anche accompagnate da un cavaliere, sorrisero e salutarono Fred scioccamente. Il ragazzo rispose con un cenno del capo, senza dar loro assai peso.
Gli pareva strano comportarsi in quel modo: non aveva mai avuto problemi con le ragazze, perché non dava loro molta corda. Inoltre, come era ben noto, era il classico ragazzo sfacciato e sempre allegro. Eppure quella sera il broncio aveva preso possesso del suo viso e tutto pareva torcersi contro di lui. Ma cosa c’era di tanto errato in quella serata?
In quel momento tutta l’attenzione della Sala Grande si rivolse alla scalinata, perché una ragazza la stava scendendo lentamente, bellissima nel suo lungo abito blu pervinca e i capelli lunghi e lucenti legati in un elegante nodo dietro la testa. Hermione Granger si guadagnò parecchie occhiate lusinghiere sia da parte delle ragazze che dei ragazzi, i quali sarebbero stati capaci di divorarla con lo sguardo.
Fred non le prestò molta attenzione, perché non ne aveva voglia, ma soprattutto perché nello stesso momento in cui la Granger discese le scale, fu come se una luce si fosse improvvisamente accesa dinnanzi al suo cammino.
La scorgeva in tutto il suo splendore, come se fosse stata una semplice illusione, ma lei non lo sapeva: la ragazza che entrò silenziosamente nella Sala Grande non fu degnata di uno sguardo, e stesso lei credeva di non averne bisogno, perché anche lei aveva rivolto lo sguardo verso l’irriconoscibile compagna di Viktor Krum, trovandola meravigliosa, elegantissima e sorprendente.
Fred, invece, pensò che Elizabeth Scrudge fosse incantevole: indossava uno splendido e regale abito di seta color pesca, quasi incontrastabile con il colore della sua pelle, che le stringeva il busto ed era legato sotto al seno da un cinturino argentato rivestito di margherite. I lunghi capelli dorati le ricadevano morbidamente fino alla vita, semi-raccolti da una minuscola composizione di margherite tese a formare un unico fiore. Ma il sorriso non era radioso come il resto… aveva occhi cupi ed espressione triste.
Fred non parlava spesso con Elizabeth, anche per il fatto che era una Corvonero ed era di due anni più piccola e che era una di quelle streghe fissate con lo studio e i bei voti (elementi di cui lui non si preoccupava granché) e sempre col viso coperto da una lunga pila di libri (lei e la Granger erano spesso in competizione, ma Hermione batteva tutti) fu per questo che nel vedere la sua già peculiare bellezza accentuata da quell’elegante abito rimase folgorato.
I campioni del Tremaghi diedero il via alle danze, e pian piano furono imitati dal resto degli studenti, di cui alcuni danzarono goffamente, e altri con eleganza.
Fred rimase solo, con lo sguardo ancora rivolto ad Elizabeth, così distratto che impiegò almeno un minuto a realizzare che la ragazza era senza accompagnatore.
Non poteva farsi sfuggire l’occasione di danzare con la ragazza più bella del ballo, così non indugiò sul precipitarsi accanto a lei.
- Ehi, Elizabeth! Come stai? – chiese Fred vispo.
La ragazza alzò lo sguardo: il colore dei suoi grandi occhi che di solito era di un limpido azzurro, quella sera era cupo come il mare in tempesta, e sorrideva debolmente ingoiando le lacrime e tentando di mutare la sua espressione malinconica.
Il radioso sorriso stampato sul viso di Fred si spense di scatto. Batté le palpebre.
- B-bene. – mentì Elizabeth trattenendo il fiato.
Il ragazzo scosse lentamente la testa. Si sedette accanto a lei. Fred non era stupido, anzi, nessuno le avrebbe creduto vendendola in quello stato.
- Che succede? – le chiese in un sussurro – Ehi! – le alzò il mento delicatamente con il pollice e l’indice.
Elizabeth scosse la testa. Non le piaceva l’idea di farsi vedere da Fred Weasley, un Grifondoro del penultimo anno, in quello stato pietoso. D’altronde, non credeva nemmeno di essere bella…
- Non essere timida con me, Elizabeth. Sei senza accompagnatore? Beh, qual è il problema? Lo sono anch’io!
- Cosa? Oh, no! - la ragazza abbassò nuovamente lo sguardo, cominciando a balbettare   - Non è per quello che sto così… il fatto è che… Hermione… è bellissima e… io… sono…
- Incantevole. – terminò Fred.
Elizabeth si decise finalmente a guardarlo negli occhi. Vide che le sorrideva e che i corti capelli rossi gli ricadevano disordinatamente sulla fronte.
L’azzurro ritornò pian piano ad impossessarsi delle sue iridi, un accenno di sorriso comparve sul suo volto dai lineamenti delicati. Fred le asciugò una lacrima solitaria che scorreva sulle sue guance e si alzò.
Era partito un valzer dall’orchestra magica del professor Flitwick, Fred porse una mano ad Elizabeth e le chiese, pur sapendo che sarebbe sembrato goffo rispetto a tutti gli altri:          - Afferra la mia mano.
Elizabeth gli sorrise calorosamente e la accettò.
Fred la condusse alla pista da ballo e le poggiò una mano in vita. La ragazza socchiuse  per un momento gli occhi. Nel momento in cui entrarono in pista, tutti si voltarono ad osservare la bellissima Corvonero che era giunta mano nella mano con Fred Weasley. Lei non ci fece caso: aveva impiantato i suoi occhi in quelli di Fred.
Il ragazzo la strinse forte, nonostante avesse il terrore di essere indiscreto… non sapeva ballare, era questo il problema!
- Fred – lo richiamò Elizabeth – è tutto ok?
Scosse la testa: - Non so ballare – confessò.
La ragazza rise, divertita dal fatto che Fred avesse tentato di far colpo invitandola a ballare, pur non essendo in grado di farlo.
- Non è difficile. Tieni gli occhi fissi su di me. – Fred lo stava già facendo. Era ipnotizzato da quei profondi laghi che brillavano nonostante la forte luce della Sala Grande.
- Stringimi forte.
Il ragazzo obbedì, nonostante avesse il terrore di sembrare indiscreto.
- E lascia che la musica diventi la tua guida.
Mossero un passo. E poi un altro. E un altro ancora. Fred non era così terribile come pensava... e fu lieto di scoprire che Elizabeth non era esperta.
La fece volteggiare un paio di volte, si muovevano a ritmo della musica, e, cosa più importante, Fred non le pestò i piedi, come fecero molti altri studenti con i loro partner.
La sollevò, la fece volteggiare ancora… lei gli sorrise dolcemente. L’abito di Elizabeth ondeggiava morbidamente ad ogni passo e volteggio, così come i suoi lunghi capelli color del grano. Come era notorio che il sorriso stampato sul suo viso era autentico…
George, che si era seduto perché Angelina era stanca di ballare e stufa del fatto che il suo partner continuava a pestarle i piedi, osservava il fratello con espressione compiaciuta.
Anche l’altro suo fratello, Ron Weasley, pareva non divertirsi: Padma Patil era accanto a lui e lo tartassava purché la invitasse a ballare, ma lui era decisamente contrariato. Situazione medesima per Harry Potter e Parvati Patil.
Eccezion posta per loro, tutti si divertivano, persino i professori: Neville Longbottom danzava assieme a Ginny Weasley, l’ennesima sorella dei gemelli; Draco Malfoy, l’antipatico Serpeverde che spesso Fred e George si divertivano a stuzzicare, nonché cercatore della squadra di Quidditch di Serpeverde, ballava molto scompostamente con Pansy Parkinson; Hermione Granger con Viktor Krum, il campione di Durmstrang; Fleur De La Coeur, il campione di Beauxbatons, era accompagnata dal capitano della squadra di Quidditch di Corvonero, Roger Davies; Cedric Diggory, cercatore della squadra di Quidditch di Tassorosso, con Cho Chang, cercatrice della squadra di Quidditch di Corvonero; e persino il professor Silente, il preside della scuola, ballava con la professoressa Mcgonagall; Hagrid, il Guarda-Caccia di Hogwarts, con Madame Maxime, la preside della scuola di Beauxbatons.
George poteva essere certo del fatto che quelli che più si stavano divertendo erano Fred ed Elizabeth, ed erano anche piuttosto bravi!
Ad un certo punto furono stanchi anche loro, e su richiesta di Elizabeth uscirono fuori dalla scuola a fare una passeggiata.
Il cielo scuro era tempestato di stelle, il sottofondo della musica proveniente dalla Sala Grande ghermiva anche il sentiero che stavano percorrendo.
- Hai visto che sai ballare? – disse retoricamente Elizabeth a Fred.
- Sì, se non fosse stato che all’ultimo passo ti ho pestato un piede. – replicò Fred, facendo ridere Elizabeth, che gli diede un colpo sulla spalla.
- Ehi! Almeno tu lo hai fatto una sola volta… pensa alla povera Parvati che tornerà a casa con le vesciche ai piedi per le innumerevoli volte in cui Harry glieli ha pestati.
Anche Fred sorrise. Gli piaceva stare con lei… finalmente comprese che George non era necessariamente indispensabile.
Il vestito di Elizabeth si incastrò per un momento in un ramoscello, e sarebbe inciampata se non fosse stato per Fred che fu in grado di afferrarla in tempo.
I loro occhi si incontrarono nuovamente, ma ad una distanza minore, e si chiusero del momento in cui Fred sfiorò le labbra di Elizabeth.
Il cuore di Elizabeth sussultò impazzito, perdendo qualche battito. Filtrò le dita nei capelli di Fred, e ad ogni rintocco dell’orologio della scuola che segnava ormai la mezzanotte il bacio si fece più intenso.
Fred le stringeva la vita, desideroso che quel momento perdurasse.
Quando i rintocchi cessarono, Elizabeth si staccò da Fred e gli accarezzò dolcemente una guancia.
- Grazie. – sussurrò appena Elizabeth.
Fred sbatté le palpebre e chiese: - Di cosa?
La ragazza lo guardava sorridendo, ma sul suo viso non trapelava altro che affetto.
Gli circondò il collo con le braccia e lo strinse a sé.
- Grazie e basta. – rispose.




*Spazio autrice*
Ebbene sì, Giulia non si arrende, signori! Torno riproponendovi una Potter Fanfic e con la speranza di ricevere delle recensioni.
Non è una Romione, non è una Harmony, non è una Drarry né una Fremione... è una Frelizabeth, un personaggio che ho inventato e che credo possa essere in sintonia con il vispo Fred Weasley.
Spero con tutto il cuore che vi sia piaciuta e mi rendereste felicissima se lasciaste una recensione! Per piacere!!
Grazie ancora!
Un bacio, Giuls.
  
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