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Autore: Mala Mela    13/05/2008    13 recensioni
[Alternate Universe]
Nonostante non fosse uno studente brillante -anzi, la definizione adatta sarebbe “pessimo soggetto”- era arrivato alla conclusione che la distanza da quell’innominabile edificio era inversamente proporzionale al terrore che suscitava in lui.
Tutto ciò naturalmente voleva dire che più lontano da lì si trovava, meglio era.
Ovviamente questo ragionamento tralasciava qualche piccolo particolare, come ad esempio che lui era iscritto alla suddetta scuola e che, in quanto studente, aveva l’obbligo di frequentarla.
[AUGURI SILVIA <3]
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Auguri Silvia, piccola ed orgogliosa usuratonkaichi

Auguri Silvia, piccola ed orgogliosa usuratonkachi!

 

 

 

> U s u r a t o n k a c h i <

 

 

 

 

 

Per Naruto era diventata quasi un’abitudine, un classico. Ormai quella fastidiosa sensazione di angoscia che gli contorceva lo stomaco ogni volta che varcava quei cancelli era entrata nella sua routine quotidiana.

 

Preciso e matematico, tutto si svolgeva uguale ogni santo e dannato giorno, senza eccezioni.

 

Si alzava maledicendo la sveglia, cadeva rovinosamente dal letto mentre cercava invano di trovare le sue comode e calde pantofole, raggiungeva a tentoni la cucina e, troppo inebetito per scaldarsi il ramen avanzato la sera precedente, afferrava il caffè freddo che si trovava accanto ai fornelli e lo trangugiava tappandosi il naso, senza nemmeno zuccherarlo. Successivamente si dirigeva in bagno, si lavava faccia e denti (e dietro le orecchie), poi si vestiva, prendeva cartella e libri ed usciva di casa.

 

Fin qui era tutto pressoché accettabile, a parte l’acuto trillo che l’aveva strappato ai suoi sogni. Nulla di strano e nulla di così fastidiosamente angosciante.

 

Il peggio cominciava man mano che si avvicina a scuola. Nonostante non fosse uno studente brillante -anzi, la definizione adatta sarebbe “pessimo soggetto”- era arrivato alla conclusione che la distanza da quell’innominabile edificio era inversamente proporzionale al terrore che suscitava in lui.

 

Tutto ciò naturalmente voleva dire che più lontano da lì si trovava, meglio era per lui.

 

Ovviamente questo ragionamento tralasciava qualche particolare, come ad esempio che lui era iscritto alla suddetta scuola e che, in quanto studente, aveva l’obbligo di frequenza.

 

Ed ora era lì, lui che fissava lei e lei, con il suo sprezzante orologio e quelle strafottenti bacheche studentesche, lo fissava a sua volta.

Questa aveva proprio l’aria di essere una battaglia all’ultimo sangue.

 

Lei lo sfidava ad entrare. Era come se dicesse “Forza Naruto, sappiamo entrambi che non hai studiato. Sappiamo che non hai fatto i compiti, né toccato libro… Hai il coraggio di entrare? Secondo me no”.

 

A questo punto lui assottigliava gli occhi azzurri, passava una mano tra i capelli e poi se le portava entrambe sui fianchi.

 

“Io ho sempre il coraggio. Ma non cederò a questa tua bieca provocazione, no. Io rimarrò qui, non mi faccio raggirare così facilmente, tsk!”.

 

“Codardo. Fingi di sfidare me, in realtà non vuoi entrare perché ti sei scordato di scrivere la relazione di biologia, quella che vi è stata assegnata ben due settimane fa. Ammettilo moccioso, e ti sentirai meglio”.

 

Naruto digrignava i denti, sentendo le viscere contorcersi ancora di più. Ecco cosa si era dimenticato, la relazione di biologia!

 

Perdere quel duello contro di lei avrebbe significato la morte, la fine immediata e piuttosto dolorosa della sua esistenza. E non avrebbe nemmeno fatto a tempo a scrivere un testamento decente.

 

…ecco. La sua routine.

 

Arrivare a scuola e scoprire, suo malgrado, che c’era sempre qualcosa che non andava. Qualcosa che andava fatto e che lui si era scordato di fare. Qualcosa che era certo non andasse fatto e invece era da fare. Insomma, qualcosa che comprometteva giorno dopo giorno la sua già triste carriera scolastica. Non che lo facesse apposta.

 

Semplicemente gli capitava.

 

Anche quella mattina Naruto si era trovato immobile davanti alla sua nemica di sempre, in un duello degno di un film western. Era più che certo di aver terminato tutto, anche l’esercizio 189b che si trovava sull’ultima pagina del libro di matematica, anche la risposta all’ultima disgraziata domanda sugli effetti della rivoluzione russa nelle steppe siberiane. Tutto.

 

Sicuro come non mai si tolse lo zaino, lasciandolo cadere a terra, per poi sedersi accanto ad esso.

 

Era libero da ogni preoccupazione, ma nonostante questo non poteva perdere.

N-Naruto-kun” lo chiamò timidamente Hinata, vedendolo seduto proprio di fronte alla scuola “c-cosa stai facendo? Ti stanno guardando tutti”.

 

Hinata ammirava Naruto, però certe volte si comportava in modo davvero bizzarro. Proprio come quando fissava ostinatamente l’istituto con sguardo deciso, probabilmente facendosi dei profondissimi e interessantissimi discorsi mentali.

 

“Sto cercando di vincere una sfida!” affermò lui orgoglioso, senza distogliere gli occhi dal grande orologio della scuola “scusa, ma non mi posso distrarre”.

 

La ragazza aveva balbettato delle scuse alquanto impacciate ed era corsa in classe, attendendo l’inizio delle lezioni. Naruto sospirò, avrebbe dovuto farlo anche lui.

Improvvisamente una figura di frappose tra lui e l’oggetto delle sue attenzioni, con aria piuttosto seccata.

 

Che diavolo stai facendo?” chiese, richiamando la sua attenzione “Hai intenzione di rimanere qui e saltare le lezioni? Non è un comportamento molto maturo da parte tua”.

 

Sakura. Ancora non riusciva a capire come tanta integrità morale potesse essere concentrata in una sola persona. Però doveva ammetterlo, i lunghi capelli chiari della ragazza e suoi brillanti occhi verdi rendevano sempre molto piacevoli le sue ramanzine da studentessa modello. Purtroppo in quell’occasione Sakura gli era di ben poco aiuto: nemmeno lei poteva capire a pieno cosa stesse succedendo.

 

“È una sfida” rispose telegrafico, allungando il collo per tornare ad osservare l’edificio.

“Non dirmi che ti stai di nuovo battendo con Sasuke?” domandò lei nuovamente, piuttosto divertita “Ah uomini, non vi capirò mai. Ci vediamo in classe, vedi di non mancare, intesi?”.

“Si, certo Sakura-chan”.

 

Quando la figura della ragazza su confuse nella moltitudine degli studenti in divisa, Naruto tirò un sospiro di sollievo: ora poteva ricominciare con la sua sfida, sperano di non essere nuovamente interrotto.

 

Battersi con Sasuke? Certo, ci mancava solo che quel dobe si intromettesse nei suoi problemi scolastici per completare il quadro in…

 

“Ehi, Usuratonkachi

 

…bellezza.

 

Sasuke Uchiha, si disse, arrivava sempre nei momenti meno opportuni. Meno opportuni tipo quello.

 

“Non chiamarmi usuratonkachi, teme”.

 

E tu non chiamarmi teme, baka”.

 

“Hai intenzione di andare avanti per molto? Io avrei altro da fare”.

 

“Tipo?”.

 

“Tipo fatti miei”.

 

Durante il silenzio che seguì questo scambio di frasi Naruto non staccò gli occhi dalla scuola, nemmeno per guardare il suo nuovo interlocutore. Ovviamente nemmeno lui poteva capire.

 

“Dai, Usuratonkachi, alzati” disse di nuovo Sasuke “…te lo faccio copiare io il riassunto di letteratura”.

 

Ah.

Riassunto.

Di.

Letteratura.

 

Naruto si congelò.

Non poteva essere… Aveva perso.

 

“Sbrigati Baka. O preferisci rimanere qui a litigare mentalmente con un edificio? Guarda che il posto per quelli come te si chiama ospedale psichiatrico!”.

 

Purtroppo per lui, Sasuke Uchiha aveva capito tutto.

 

Perfettamente.

 

 

 

 

 

 

 

___________________________________

Ok, lo ammetto: questa FF è delirante.

Ho iniziato a scriverla senza nemmeno sapere dove andare a parare. Però sono fiera di me, fate caso ad un po’ di cose:

- nessuno muore

- nessuno si lascia

- non accadono cose tristi e angosciose

- nessuno si dispera ed entra in emo-mode

XD

Sto migliorando, vero? <3

 

 

 

Clà malvagia e caotica

   
 
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