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Autore: Pucci_    16/12/2013    2 recensioni
Troppo vicini per lasciarsi andare ma troppo lontani per stare insieme davvero...
Dalla storia
"Sarei dovuta andare di sotto, salutarlo e andare a casa. La nonna mi diceva sempre "Lontano dagli occhi, lontano dal cuore". Se fossi andata via ora e avessi smesso di vederlo anche prima della partenza sarebbe stato più facile farmene una ragione.
Mi asciugai gli occhi e aprii la porta del bagno.
Quasi non mi venne un infarto quando me lo ritrovai la davanti poggiato al muro con le braccia conserte. Da quanto era li? Mi aveva sentita piangere?.."
"Stare da parte e guardarlo mentre abbracciava forte la mamma che gli riempiva il viso di baci era doloroso. Doveva essere difficilissimo per Karen. Il suo unico figlio maschio che va in guerra, il suo piccolo...."
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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             GOODNIGHT AND GOODBYE!


-Quindi cosa pensi di fare del tuo futuro?-
-Mamma smettila di urlarmi contro...ho 17 anni non 30, ho tempo ancora di pensarci-
-Non poi decidere a 30 anni cosa vuoi fare nella vita, devi farlo ora!-
-Ma se non lo so cosa vuoi che faccia?-
-Studia Cristo Santo...impara a studiare!-
-Io ODIO studiare mamma e lo sai, non lo faccio nemmeno bene, non è quella la mia strada!-
-E allora quale? Eh?-
-Non lo so....è inutile che me lo chiedi ogni due minuti mamma! IO NON LO SO!-
-Sotto i ponti ecco dove finirai!- ora stava davvero esagerando.
-Scusami se non sono la figlia che vorresti, scusami se non sono ambiziosa e se per me la scuola e l'ulimo dei miei pensieri-
-Ma non hai degli obbiettivi? Cosa farai quando tutti andranno per la loro strada? Dove andrai tu?-
-Ci penserò quando ci arriverò!-
-Sei un IGNORANTE ecco cosa sei!-
-Ma vaffanculo Mamma!- mi girai dalla parte opposta a quella di mia madre e mi avviai verso la porta.
Perchè doveva sempre dirmi che non ero buona a nulla? Perchè non poteva vedere le parti positive di me...Ammesso che ce ne fossero.
Doveva sempre farmi sentire una merda...come se i miei complessi non me lo facessero già credere abbastanza.
Avevo le lacrime. Odiavo litigare con mia mamma...odiavo litigare in generale.
Non le avrei dato la soddisfazione di vedermi debole, per poi potermi rinfacciare anche quello.
Presi il cappotto e la borsa e feci per uscire di casa.
-Esci da quella porta e non disturbarti a rientrare sta notte-
Mi bloccai con la mano sul pomello della porta. Mi stava dicendo di passare la notte fuori casa? Non lo aveva mai fatto.
Mai. Nemmeno quando mi ero tinta i capelli di blu, nemmeno quando mi ero fatta il tatuaggio senza il suo permesso.
La guardai con astio e aprii la porta prima di sbatterla con forza dietro di me. 
Scesi rapida i tre scalini bianchi e attraversai velocemnete il piccolo sentiero che conduceva al cancelletto.
Appena feci per aprirlo il mio adorato cagnolino mi corse incontro
-Non ora Brigo, non è il momento!- mi chiusi il cancelletto alle spalle. Le lacime iniziarono a scendere velocissime.
Non potevo andare da mio padre, avrebbe dato ragione a mia mdre come sempre, e poi non volevo rischiare di incontrare quella pazza della mia "matrigna".
Dove andare? La vista inziava ad appannarsi. Singhiozzai e mi asciugai le guance e il naso con la manica del cappotto.
Mi incamminai verso la fermata degli autobus. Sarei andata a casa sua.
Arrivai giusto mentre un autobus chiudeva le porte. Corsi ma quello non si fermò.
Guardai l'orologio, fatanstico le 23.30
Il prossimo bus c'era tra 45 minuti. Guardai il cielo. Le lacrime mi facevano male e mi pungevano le guance come spini.
Iniziai a correre, ero consapevole che non ce l'avrei mai fatta a piedi. Era troppo lontano, ma non potevo aspettare.
Dovevo vedere qualcuno che mi capisse, che mi ascoltasse e soprattutto che non mi giudicasse.
Correre con gli anfibi era la cosa più scomoda che avessi mai fatto.
Il cielo quella sera non era dalla mia parte perchè inziarono a cadere anche delle gocce di pioggia. 
Mi fermai a riprendere fiato. Tra poco avrebbe iniziato a piovere seriamente e io mi sarei inzuppata. Avevo solo una camicia che mi faceva da vestito, delle calze a rete e gli anfibi e un gibbino che non era ne pensate ne impermeabile.
Quello era il mio look. Trasgressivo lo definivano alcuni. Diverso lo definivo io.
La pioggia ora era più decisa. Gli angeli piangevano con me quella sera. Ripresi la mia corsa. Ero decisa ad arrivare.

Quando la forza delle mie gambe cominciava a venire meno la vidi. La villetta bianca in fondo alla strada. Sorrisi tra le lacrime e accellerai per quanto mi era possibile.
Mi fiondai alla porta e iniziai a suonare il campanello. Doveva aprirmi. 
Avevo bisogno che lo facesse.
Ero bagnata come un pulcino e le lacrime non erano d'aiuto.
La porta si aprì dopo diversi minuti e lui era la.
Con gli occhi semi chiusi e arrossati di chi aveva guardato troppa TV, la barba un pò troppo lunga che incorniciava i linemaneti decisi.
La cresta un pò storta, la t-shirt a maniche corte nel pieno di Novembre e il disotto della tuta grigio un pò troppo largo.
Era li, era lui, era Liam, era il mio migliore amico.
-Ehy che ci fai qui?- mi chiese sorpreso di vedermi.
Volevo rispondergli, lo giuro, ma riuscii solo a emanare un singhiozzo. Liam aggrottò le sopracciglia e mi tirò a se.
-Ehy, ehy ehy... ci sono io. E' tutto ok!- lo strinsi a me e piansi sul suo petto caldo. Sul petto del mio migliore amico, della persona che c'era sempre stata e che non mi avrebbe mai lasciata.
Mi accarezzò i capelli e non si spostò nemmeno di un millimetro dalla sua posizione. Continuava a tenermi strestta e a darmi piccoli baci sui capelli.
Nonostante facesse freddo, nonostante io fossi bagnata, nonostante fosse quasi l'una di notte, nonostante lui fosse in t-shirt a Novembre.
Non si mosse. Rimase li con me, per me.
Alzai lo sguardo dal suo petto non so quanto tempo dopo e lo puntai nei suoi occhi nocciola che mi scrutavano comprensivi.
Mi sorrise e mi spostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
-Entra!- mi ordinò dolcemente. Si scansò e mi fece passare. 
Era come pensavo. La casa era completamente al buio, illuminata solo dal televisore che trasmetteva un film. 
Liam viveva da solo da quando aveva 17 anni e da quello che ricordo non era mai stato adolescente.
Ora aveva 20 anni ed era più uomo di mio padre che ne aveva 50 di anni.
Mi sedetti sul divano come se fosse casa mia, in fondo un pò lo era. Le maniche corte erano obbligatorie lì...Liam aveva sempre i riscladamenti al massimo.
Lui scomparve al piano di sopra per riapparire due minuti dopo con alcuni suoi vestiti asciutti e un phon.
Mentre mi cambiavo lui si sedette al mio posto sul divano.
-Che è successo?-
-Mia madre...- risposi mentre abbassavo la sua maglietta di Batman che mi stava decisamente troppo corta.
Liam alzò un sopracciglio.
-..abbiamo discusso- Liam alzò ancora di più il sopracciglio.
-Ti conosco da 7 anni e non mi sembra che tu abbia mai pianto perchè litighi con tua mamma!- lo guardai male.
-Mi ha detto che posso anche non rientrare questa notte...- risposi ancora mentre mi infilavo i pantaloni della tuta. Per poi riabbassarli subito. Le mie gambe erano PERENNEMENTE scoperte.
Erano lunghe e magre, odiavo mettere pantaloni, a meno che non fossero super aderenti. Look diverso.
Mi sedetti vicino a Liam con le gambe al petto. Lui aveva già visto le mie gambe, le conosceva bene, le aveva anche toccate. Aveva toccato tanto di me.
-Bene, vuol dire che passerai la notte qui!- Ecco Liam. Sbrigativo e senza troppi fronzoli. Un uomo. Si alzò
-Mi attrezzo il divano così puoi dormire nel mio letto- diventai rossa. Lo bloccai prima che potesse inziare a smontare la casa come faceva quando io restavo a dormire da lui.
-Potrei dormire con te!- gli dissi mentre gli tenevo il polso per impedire che si muovesse. Roteò gli occhi e poi dolcemente si piegò alla mia altezza sorridendomi.
-Piccola e dolce Lottie cosa avevamo detto su questo punto?- mi sollevai un pò per poterlo fronteggiare e ribadire.
-Cosa c'è che non va Liam? L'ultima volta non è andata male!- sorrise sarcastico.
-L'ultima volta abbiamo fatto sesso Lottie!-
-Appunto, non è andata male- Si, io facevo sesso con il mio migliore amico. Ma non per i motivi giusti, almeno non da parte sua.
Si passò una mano tra i capelli cosa che mi fece mordere il labbro inferiore.
-Avevamo chiarito che non è la cosa giusta Lottie, l'avevamo chiarito ricordi?-
-Non trattarmi come una ragazzina Liam, non lo sono...-
-Ma è così che ti stai comportando!- mi riprese lui. Rimasi con la bocca semi aperta. Volevo ribattere....ma cosa?
Cosa avrei dovuto dire? Con cosa potevo convincerlo che non ero una ragazzina che voleva solo fare sesso con lui? Come potevo dirgli che io... Ero innamorata di lui.
-Se non mi vuoi allora potresti anche evitare di comportarti da migliore amico- gli sputai addosso con tono freddo. Si alzò in piedi.
Stupida Lottie lo hai offeso.
-E' questo che vuoi? Che tagli tutti i ponti con te..-
-Liam.. io non..-
-No Lottie, devi solo dirlo...una parola e non mi vedrai più-
Era serio , troppo serio. Cosa avrei fatto se lo avessi perso. Lui la mia ancora di salvezza, il mio rifugio. No Lottie. Non lasciarlo andare.
Liam continuava a sbraitare nel mezzo del corridoio e come se non bastasse sentivo di nuovo le lacrime picchiare sugli occhi per uscire.
Mi alzai di scatto e lo abbracciai da dietro. Smise di parlare all'istante. Strinsi il mio viso tra le sue scapole e agganciai per bene le mie mani sui suoi addominali.
-Scusa scusa scusa!- gli sussurai. Sospirò per poi rimanere in silenzio.
Per un momento pensai che mi scansasse. Alla fine posò le sue mani sulle mie e le accarezzò.
-Mi dispiace Liam, la situazione è così difficile e tu..insomma tu mi piaci così tanto lo sai..io...- si girò verso di me di scatto, prese il mio viso tra le sue mani e fece combaciare le nostre fronti.
-Lo sai che sei troppo importante per mandare tutto a puttane con una storia d'amore Lottie, te l'ho già spiegato- annuii.
Me lo aveva detto. 
"Una storia d'amore può finire piccola Lottie, potremmo inziare a odiarci e non parlarci più.
Non voglio questo. Voglio sapere che qualunque cosa farò tu ci sarai.
E l'unico modo che ho per farlo e non...innamorarmi di te.
Perchè lo sai che se mi innamoro poi sono troppo impulsivo e il bel Liam Payne tranquillo e pacato va a farsi fottere.
Sei troppo importante Lottie per rischiare di perdere tutto così.."
In un primo momento lo avevo odiato. Non mi voleva era chiaro. E gli avevo risposto che per me poteva anche andare al diavolo, che il suo ragionamento non aveva senso.
E lui, come sempre, mia aveva lasciato il mio spazio. Aveva detto che se ci avessi riflettuto avrei capito che aveva ragione...e così è stato.
Due giorni dopo ero tornata da lui, dicendogli che aveva ragione e che nemmeno io volevo rischiare di perderlo.
Certo che non volevo perderlo...io lo amavo.

Anche in quel momento, mentre lo guardavo che spostava tutti i cuscini per farsi spazio e preparava il divano per dormire mi sembrava che si muovesse a rallentatore.
Che ogni suo movimento fosse studiato per farmi morire: il modo in cui si piegava per raccogliere le cose che gli cadevano per terra, il modo in cui scacciava il suo cagnolino da sopra il divano per stendere i lenzuolo, il modo in cui guardava il suo lavoro mettendo le mani sui fimachi.
Proprio in quel momento si girò verso di me. 
-Che fai?- mi chiese innocente. Ah Liam! Se solo sapessi quello che provochi al mio sistema nervoso.
Perchè non puoi essere solo mio? Non me lo sto chiedendo come un'adolescente arrapata, ma come una giovane donna che vuole solo che l'uomo che ama possa starle accanto.
-Ti guardo- risposi seria. Sapeva cosa provavo e io non mi vergognavo a dimostrarglielo. Di nuovo la mano tra i capelli con quel mezzo sorriso selle labbra e gli occhi bassi.
-Perchè?-
-Perchè sei bellissimo- alzò la testa dal pavimento. La mano gli si era bloccata dietro al collo. Mi guardò e io gli accennai un sorriso.
Si riprese subito dopo.
-E ora di andare a nanna!-
-Si papà!- Rise e mi accompagnò in camera. Mi misi sotto le comperte metre lui recuperava le ultime cose per darsi una lavata prima di andare a letto.
Si avvicinò a me e mi diede un bacio sulla fronte, indugando forse un pò troppo. Mi beai di quel contatto chiudendo gli occhi. Immaginando che le sue labbra fossero sulle mie.
Si allontanò dopo pochi sencondi e a 10 centimentri dal mio viso mi sussurrò sulle labbra
-Notte dolce Lottie!-
-Notte Liam- risposi con quel filo di voce che mi era rimasto. Spense la luce e dopo una breve occhiata chiuse la porta.
Mi rigirai tra le lenzuola e affondai il viso nel cuscino. Il suo odore. Il suo profumo. Il suo corpo era stato steso li solo 24 ore prima.
Sorrisi al pensiero e strinsi il cuscino a me.
Immaginai che fosse li vicino a me...ricordai le sue mani sul mio corpo solo poche settimane prima.
Sognandolo mi addormentai.


Quella stessa mattina mi svegliai nel suo letto, appena mi mossi sentii che il cuscino a cui ero appoggiata era umido.. avevo pianto durante la notte.
In fondo perchè non avrei dovuto piangere? La mia vita in quel momento non era proprio un spasso: mia madre mi aveva sbattuto fuori di casa, il mio migliore amico, noncè ragazzo che amavo, non voleva niente da me se non ua sana amicizia ma continuava a confondermi con il suo comportamento.
Inoltre non avevo idea di cosa sarei voluta diventare una volta finite le superiori. Ma per il momento quello era il problema minore, dato che a scuola facevo schifo e la frequanza quell'anno non l'avevo per nulla rispettata, quindi probabilmente mi avrebbero bocciata.
La cosa peggiore in quel momento per me era pensare che a breve tempo anche l'unico mio punto di riferimento sarebbe andato via.
Ah si non ve l'ho detto. Liam aveva fatto domanda per essere arruolato nell'esercito.
Un pò me lo aspettavo... Aveva sempre avuto la stoffa del supereroe e non aveva nessuno a cui badare se non se stesso, inoltre era fortemente legato all' Inghilterra, era la sua "dama" come amava definirla.
Quando aveva preso questa decisione io non ero convinta che ce l'avrebbe fatta: era alto solo 1.70 m, magrolino e troppo mingherlino per poter passare i test fisici.
Questo era evidente e anche lui lo aveva notato.
In un anno e mezzo aveva raddoppiato l'attività fisica e l'allenamento quotidiano diventando un vero supereroe. 
Adesso era alto almeno 1.80 e aveva un petto sviluppato e braccia forti, riusciva a correre per interi isolati senza fare troppa fatica, saltava muretti e scale con estrema agilità e riusciva a sollevare pesi elevati.
Inoltre aumentando l'allenamento aveva auentato anche le sue capacità di concentrazione e la sua efficenza.
La settimana dopo avrebbe avuto il test fisico e io già sapevo che sarebbe andato alla grande!
Aveva fatto le prove scritte ed era andato benissimo prendendo il massimo in quasi tutti i test.
Liam era così... se si impuntava su qualcosa dava il massimo per raggiungerlo al meglio che poteva.
Era l'opposto di me, io mi accontentavo e non avevo nessuna ambizione, prendevo quello che passava al convento, come si dice.
Ricordo ancora il giorno in cui mi disse che voleva arruolarsi...Era un anno e mezzo prima e io ero, stranamente, a scuola.
Mentre mi annoiavo e sonnechiavo all'ultimo banco con cappuccio e cuffiette mi era arrivato un messaggio.
"Picccola Lottie devo parlarti, vengo a prenderti a scuola
Liamxx"
Non sapevo se essere felice o dubbiosa. Era raro che Liam venisse a prendermi a scuola, ma era anche vero che tutte le volte che lo aveva fatto non doveva mai dirmi niente di buono.
Aggrottai le sopracciglia e rimisi il cellulare nella tasca.
Ricordo ancora che quelle poche ore quel giorno mi sembravano non passare mai. 
Appena la campanella suonò mi catapultai fuori e il mio sorriso si allargò vedendo che lui era già li ad aspettarmi.
Mi avvicinai a lui che mi strinse senza però essere troppo affettuoso. Strano.
Mi fece salire in macchina e rimase in silenzio. 
Il cuore iniziò ad accellerare quando mi accorsi che stava guidando verso il parco dove avevamo una casetta sull'albero dove andavamo per parlare di cose alquanto serie.
Scendemmo dalla macchin e, sempre in silenzio, salimmo sull'albero.
-Che succede? Di cosa mi volevi parlare?-
-Ricordi quando non molto tempo fa siamo venuti qui e abbiamo parlato del nostro futuro? Di quello che vorremmo essere da grandi..- annuii un pò timorosa.
Cosa stava cercando di dirmi?
-Io ho preso una decisione Lottie...so cosa voglio fare!- li per li rimasi senza parole.
Solo poche settimane prima non ne aveva idea, ci eravamo fatti una bella risata pensando a quanto fossimo senza speranza, e ora?
Lui sapeva tutto con sicurezza e mi aveva lasciata sola. Sbattei le palpebre un paio di volte.
-E cosa vorresti fare?- sorrise e abbassò gli occhi.
-Sai è strano non ci avevo mai pensato prima, eppure non è così assurdo. Ce l'ho sempre avuto davanti... più o meno...-
-Cosa Liam?- gli chiesi un pò agitata. Fa che non sia niente di pericoloso, fa che non sia niente di pericoloso...
-Voglio arruolarmi nell'esercito!- Dannazione! Spalancai la bocca e gli occhi.
-Dimmi qualcosa Lottie, non mi piace quando rimani in silenzio!- Cosa si apettava che dicessi? 
In quel momento la mia mente viaggiava in situazioni diverse e disastrose: lui in guerra, a terra, ferito, fra gli spari...
-Che cosa vuoi che dica?-
-Qualsiasi cosa ma non guardarmi così!- il respiro era affannato e avevo un peso all'altezza del petto che non mi lasciava libera di ragionare bene.
-Lottie...- mi alzai e iniziai a uscire mentre Liam mi richiamava.
-Lottie ... aspetta- mi prese per il polso ma io mi scansai.
-Liam...lasciami...ti auguro che tu riesca in questo tuo...progetto-
-Non è nemmeno detto che mi prendano, non è detto che ce la farò..- mi bloccai, lo fissai
-Quanto lo vuoi Liam? Quanto vuoi riuscire a farcela?-
-Tanto- mi rispose dopo diversi secondi di silenzio. Sorrisi.
-Sappiamo entrambi che ce la farai, perchè quando ti metti in testa qualcosa ci riesci sempre a raggiungerla-
Ed ero ancora sicura che sarebbe stato così. Se qualcuno meritava di partire per difenedere il proprio paese quello era Liam.
Il mio Liam.

Scesi al piano di sotto e, come sospettavo, non trovai nessuno. 
Mi diressi in cucina e un sorriso si aprì sul mio volto.
Liam mi aveva lasciato la colazione pronta in tavola. Sembrava dovesse sfamare un gruppo di 10 persone quando ero solo io che mangiavo a malapena per me.
Mi sedetti al tavolo e girai la tazza, sotto la quale si trovava un biglietto.
" Dolce Lottie, buongiorno.
Come sai io sono dovuto andare a lavoro ma ti ho lasciato la colazione.
La casa la conosci ed è come se fosse la tua, fai ciò che vuoi.
Sarò di ritorno questa sera.
Un bacione.
Ps Parla con tua madre
Ti voglio troppo bene 
Liamxx"

Ti voglio bene....ti voglio bene...ti voglio...ti amo.
Questo era quello che pensavo in quel momento..perchè quel ti voglio bene non poteva diventare niente di più?
Finii la colazione e salii al piano di sopra.Mi sarei fatta una bella doccia.
Presi un asciugamano e mi infilai sotto il getto di acqua calda sperando che portasse con se tutta l'ansia e i pensieri brutti.
Appena uscita dalla doccia mi guardai allo specchio ,stentavo a riconoscermi: i miei occhi erano lucidi, il viso era rosso e accaldato.
Stavo pensando a Liam. Il sorriso che comparì sulle mie labbra solo a pensare il suo nome mi fece capire che per me non c'era piu niente da fare.
Liam James Payne mi aveva preso il cuore. Solo che non lo voleva per se.
In camera di Liam trovai una sua camicia che mi stava abbastamza lunga da potermi fare da gonna, misi sotto un paio dei suoi boxer e le mie calze del giorno prima.
Cosa avrei fatto tutto il giorno apettando Liam?
Presi la borsa e uscii di casa. Qualcosa mi sarebbe venuto in mente. 
La giornata era magnifica, anche se il giorno prima si era scatenato l'inferno, era una bella domenica di Novembre.
Decisi che avrei preparato qualcosa di buono per Liam quella sera. Pizza.
Comprai tutto l'occorrente e contenta tornai a casa.
Appena chiusi la porta mi ritornarono in mente le parole di Liam di quella mattina
"..parla con tua madre"
Avrei dovuto farlo? Dovevo prlare con mia madre?
Per fare cosa? Sentirmi dire un altra predica? Dopotutto era lei che mi aveva detto che quella notta potevo anche non rientrare e non si era nemmeno preoccupata di vedere dove avessi passato la notte.
Per la seconda volta quel giorno uscii di casa di Liam, questa volta diretta a casa mia.
Suonai piano il camapanello. Una parte di me sperva che mia madre non fosse in casa, ma l'atra bramava questo confronto.
La porta si aprì rivelando la figura di mia madre ancora in pigiama. Alzai piano lo sguardo che fino a quel momento era stato rivoto a terra.
-Ciao mamma!"-
-Ciao Charlotte-
-Posso entrare?- la mamma si spostò dalla porta senza proferire parola. Mi sedetti al tavolo della cucina mentre mia madre si versava una tazza di caffe bollente.
-Sei stata da Liam?-
-Si-
-Come farai quando se ne andrà?- già..come avrei fatto?
-Sopravviverò- Bugia. Mia madre annì anche lei poco convinta.
-Torni sta sera?-
-Pensavo di rimanere da Liam anche questa sera se per te non è un problema-
-Devi vedere se pe lui è un problema- mi disse alzando le spalle e prendendo un lungo sorso di quella orribile bevanda.
-Non credo lo sia..-
-Quella è una sua camicia?-
-Si-
-Dovresti cambiarti e restituirgliela!-
-Sono comoda così-
-Si, ma non è la tua-
-Non gli dispiacerà se la prendo in prestito- rimanemmo per diversi minuti in silenzio. Che conversazione orribile. Mi ritrovai a pensare da quanto io e mia madre non avessimo nulla da dirci.
Guardai l'orologio. Era ora di andare, più o meno.
-Devo andare mamma...-
-Fai la brava... e saluta Liam- annuì e uscii di casa, senza nemmeno essere accompagnata da mia madre alla porta.

Erano le 19.30 ed io ero soddisfatta del risultato che avevo ottenuto. Liam sarebbe rientrato a momenti e io avevo tutto pronto: la pizza era in forno, il tavolo apprecchiato, mancavo solo io.
Mi tolsi il grembiule e salii le scale velocemente per darmi una rinfrescata. Mi legai i capelli in una coda alta e mi misi un filo di trucco sulle guance.
Non avevo nemmeno finito di prepararmi che sentii la porta aprirsi. 
-Lottie?- Sorrisi e mi affacciai alla tromba delle scale.
-Ciao!- gli dissi guardandolo dall'alto. Liam posò il borsone e si passò una mano nei capelli scompiglaindoli per poi guardare verso di me e sorridermi.
-Ciao!- mi rispose. Scesi velocemente e lo abbracciai.
-Sono sudato..non so quanto ti convenga stringermi!- mi disse allacciando le braccia intorno alla mia vita mentre io ero arpionata al suo collo.
-Mmm... lo sai che mi piace il tuo odore!- gli dissi strofinando il naso sul suo collo. Rise, facendo sorridere anche me.
-Approposito di odori...qui ce n'è uno buonissimo...cosa mi hai preparato?- mi allontanai da lui e mi diressi in cucina per cacciare la pizza.
Liam appena la vide si aprì in un sorriso raggiante e annusò l'aria.
-Lottie....grazie mille...io...ti adoro sul serio!- mi bloccai e alzai lo sguardo verso di lui, che ricambiò. 
Forse si accorse che le parole dette per me avevano un senso più profondo che per lui, mi fece un occhiolino.

Durante tutta la cena io e Liam non avevamo fatto altro che ridere e scherzare. Con lui stavo immensamente bene e non mi sentivo inadeguata come quando ero a casa.
Passare del tempo con lui mi ricordava ogni giorno di più perchè provassi dei sentiementi così forti non per uno qualsiasi ma prorpio per lui.
Sarebbe stato impossibile per me vivere quando se ne sarebbe andato. Specialmente perchè non ero niente di quello che volevo per lui.
Il mio sguardo doveva essere assente e, come sempre Liam se ne accorse.
-Ehi Lottie cosa c'è?- scossi la testa, facendo un mezzo sorriso.
-Ti conosco troppo bene, non me la dai a bere...Dai dimmi che hai!- mi spronò Liam poggiando i gomiti sul tavolo.
-Pensavo...- risposi sul vago. Liam alzò un sopracciglio per invitarmi a continuare.
-..a come farò quando te ne andrai...ormai manca poco!- Liam sembrò capire e abbassò gli occhi.
-Sai mi sento stupida a passare del tempo con te. Sto qui con te perchè cerco di assimilare il più possibile prima che tu parta.
Non voglio dimenticarmi niente di te, anche se credo che sarebbe parecchio difficile farlo comunque...- sorrisi. Liam era di fronte a me e non proferiva parola.
Il suo sguardo era strano, come se non sapesse cosa dirmi. Non potevo lasciare che il silenzio portasse via tutto ciò che volevo sapesse. Non avevo niente da perdere..giusto?
-Credo che tu abbia capito cosa.. io...sento. Credo anzi che lo abbiano capito tutti..- la voce iniziava ad essere tremante - Non voglio che te ne vai Liam-
-Lottie...-
-No Liam, niente Lottie! Tu non capisci. Sei il mio migliore amico, l'unico che c'è sempre per me, l'unico a cui posso dire tutto. Sei...perfetto. Sei quello che voglio-
-Lottie...-
-Ma io lo so cosa provi Liam..non serve che me lo dici, perchè sei sempre stato chiaro. Ma da quella notte io... io ti penso sempre e faccio di tutto perchè tu pensi a me...-
-Lottie!- esclamò questa volta con voce più ferma. Attraverso il velo di lacrime che copriva i miei occhi riuscii però a vedere distintamente il suo capo scuotere in segno negativo.
Mi alzai e corsi al piano di sopra e mi chiusi nel bagno scivolado lungo la perete. Dirgli tutto..proprio una bella idea. Ma non potevo farlo andare via senza che avesse saputo quello che io provavo.
Sarei dovuta andare di sotto, salutarlo e andare a casa. La nonna mi diceva sempre "Lontano dagli occhi, lontano dal cuore". Se fossi andata via ora e avessi smesso di vederlo anche prima della partenza sarebbe stato più facile farmene una ragione.
Mi asciugai gli occhi e aprii la porta del bagno.
Quasi non mi venne un infarto quando me lo ritrovai la davanti poggiato al muro con le braccia conserte. Da quanto era li? Mi aveva sentita piangere?
-Liam senti io...-
-Basta parlare Lottie- senza che avessi il tempo di realizzare mi prese il viso tra le mani e mi baciò come non faceva da tempo. Anzi fose come non aveva mai fatto.
Quel bacio era vero. Lo sentivo che era vero. Lo sentivo che anche lui lo voleva, sentivo che lo bramava da come le sue mani calde scendevano sui miei fianchi fino a prenderli saldamente.
Lo sentivo da come mordeva il mio labbro inferiore cacciando piccoli sospiri, non saprei dire di cosa. Infilai una mano tra quei capelli tirandoli leggermente. 
Prese questo mio gesto come un invito e mi spinse contro il muro contiando ad attaccare famelico la mia bocca e muovendo le mani su tutto il mio corpo.
Il cervello era scollegato dal corpo. Non capivo più niente, ero come in estasi. I suoi baci erano così caldi e la nostra voglia era così calda che cresceva insieme.
Liam lasciò la mia bocca con uno sclocco prendendo a baciarmi il collo mentre io cercavo di prendere aria e un briciolo di razionalità per capire che l'uomo che amavo mi stava baciando come avevo sempre sognato.
-Liam..- gli sussurrai.
-Aggrappati..- mi sussurrò con la voce piena di eccitazione. Feci come aveva detto e mi avvinghiai a lui con le gambe attorno al suo bacino. Sorrisi involontariamente quando mi accorsi che a quel contatto si era eccitato più del dovuto.
Aprì la porta della camera e mi fece scendere a terra. Perchè non sul letto? Pensai in un momento di lucidità. Continuava a baciarmi senza quasi prendere fiato.
Cercai di alzargli la maglietta e lui mi facilitò il lavoro alzando le braccia. Quando la maglia fu sfilata indugiò un secondo prima di riniziare a baciarmi guardandomi negli occhi.
I suoi erano così belli. Di quel nocciola che amavo a cui si era unito uno strano luccichio. Mi avvicinai a lui con gli occhi aperti e gli diedi un leggero bacio sulle labbra mentre continuavamo a fissarci.
Un bacio ad occhi aperti. Liam rispose al bacio inzialmente tranquillo, facendolo diventare poi tutt'altro. Chiuse e gli occhi e lo feci anche io.
Mi aiutò a spogliarmi per poi farmi stendere sul letto sotto di lui. Continuammo a baciarci fino a quando arrivai al punto di non ritorno. Gli presi il viso tra le mani e puntai i miei occhi nei suoi.
-Liam ti prego..- tornò immediatamente sul mio collo percorrendo con la mano libera il mio fianco fino ad arrivare all'elastico dei suoi boxer che mi ero messa quella mattina. 
Ero completamente nuda sotto di lui e decisi che era arrivato anche il suo turno. Quando fummo entrambi nudi e il momento clou si avvicinava Liam si fermò e mi guardò forse troppo "lucidamente" per il momento in cui ci trovavamo.
-Lottie è questo...questo che volevo evitare. Ora sarà più difficile lo sai? Sarà impossibile lasciarci. Mi spieghi come faccio? Mi spieghi adesso come cazzo faccio?- la sua voce era incrinata.
Un sentimento di immensa tenerezza si fece largo in me. Per lui lasciarmi era difficile come per me. Non voleva che soffrissimo ancora di più. Ma quello che stavamo facendo, o per fare, non era sbagliato. 
-Liam ascoltami...Io ti voglio. E da quello che sta...accadendo credo che mi voglia anche tu..-
-Non sai quanto Lottie..- sorrisi e gli accarezzai la fronte.
-Allora non preoccuparti ok? Sarebbe stato comunque troppo difficile lasciarci andare. Adesso però so quello che provi e tu avrai sempre la certezza che io ti aspetterò qui Liam-
-Mi aspetterai?-
-Io non potrei fare diversamente..sei quello che voglio!- sospirò e si lasciò stringere. 
-Prendimi Liam..fammi sentire tua...fa che ti senta mio- Non se lo fece ripetere, sempre più dolcemente, come solo il mio Liam sapeva essere entrò in me.
Non c'era niente di meglio. Niente di più perfetto di noi due uniti così. Ad marci semplicemente così...

UN ANNO E MEZZO DOPO...
Il fatidico giorno era arrivato. L'aereoporto non mi era mai sembrato più triste e brutto. Vedevo gente che si stringeva appena tornata da un viaggio. Persone che correvano contro il tempo per non perdere il proprio volo.
Altre comodamete sedute al bar a bere un caffe. Chi si salutava e chi si sorrideva felice...Era solo uno sfondo in quel momento...
Da lontano lo vidi..l'imbarco di Liam. Quello per i militari. Quello che lo avrebbe portato lontano da me. 
Durante la gavetta non era stato troppo lontano da casa. Riusciva a tornare una volta al mese e riuscivamo a stare insieme. Scappava da me ogni volta che poteva e passavamo del tempo insieme.
Ridevamo e scherzavamo, parlavamo e facevamo l'amore. Era perfetto. Ma dopo un anno gli era arrivata la chiamata che aspettava tanto: Iraq. Per due anni e mezzo.
Ed ora io lo stavo accompgando verso l'aereo che lo avrebbe portato lontano da me per tutto quel tempo. Mi aveva fatto promettere di non piangere. Gli avevo promesso che ci avrei provato.
Ma non era facile, non era facile per niente. Stare da parte e guardarlo mentre abbracciava forte la mamma che gli riempiva il viso di baci. Doveva essere difficilissimo per Karen. 
Il suo unico figlio maschio che va in guerra, il suo piccolo. Liam le lasciò una delicata carezza sul viso prima di passare alle due sorelle che lo strinsero chi accarezzandogli i capelli e chi stringendolo fortissimo.
In entrambi i casi lui ricambiò l'abbraccio per poi lasciare ad entrambe un bacio sulla fronte. Anche Geoff era commosso, ma non voleva lasciarlo vedere al figlio per cui inzialmente gli strinse la mano. Ma poi lo tirò a se per strigerlo.
E fu li che vidi Liam cedere. Strinse il padre e strizzò gli occhi per cacciare dietro le lacrime. Nel frattempo i miei occhi erano ormai appannati e il mio cuore batteva frenetico.. era il mio turno.
Liam si girò verso' di me e lasciò cadere il borsone per poi posizionarsi davanti a me.
-Allora ci siamo..!- annuii. Mi prese il viso tra le mani.
-Mi avevi promesso di non piangere!- mi rimproverò sorridendo ma con gli occhi lucidi.
-Ti avevo promesso che ci avrei provato- lo ripresi cercando di sorridere. Mi strinse a se e io affondai il viso nel suo collo. 
-Non voglio dimenticare il tuo odore, il tuo sapore..non voglio- mi sussurrò con il viso tra i miei capelli. Chiusi gli occhi.
-Ieri notte ne hai avuto in abbondanza per un bel pò soldato!- lo sentii ridere. Mi sollevò il viso e mi guardò negli occhi.
-Non smettere di pensarmi ok?- gli chiesi guardandolo negli occhi. Mi accarezzò il viso con una tenerezza tale che mi commossi.
-Non potrei mai..- e gli credetti. Mi diede un bacio delicato e dolce che ricambiai più che volentieri. 
Continuammo a guardrci negli occhi. 
-Ti amo Lottie lo sai vero?- sorrisi. Avevo un tonfo al cuore ogni volta che me lo diceva. Annuii felice. Gli misi le braccia intorno al collo.
-Stai atteno a non inciampare in un cespuglio ok?- rise ancora non smettendo di guardami negli occhi e mi diede un altro bacio. Poi allacciò le braccia intorno a miei finachi.
-Lo sai cosa faremo io e te quando tornerò?- 
-Illuminami...-
-Ci sposeremo!- rimasi un attimo spiazzata e poi sorrisi.
-Me lo stai chiedendo?- mi baciò la punta del naso.
-Do già per scontato che tu lo voglia!- ridemmo insieme e poi fui io a far toccare le nostre fronti e a tornare seria.
-Sbrigati a tornare soldato! Già non ne posso più senza te!- annuì sulla mia fronte.
-Agli ordini Generale!- mi prese in braccio e mi fece voltaggiare mentre mi baciava. 
Chiamarono il suo volo e io mi strinsi ancora di più a lui...non farlo finire questo bacio Liam..ti prego. 
Mi posò a terra e recuperò il suo borsone. Si incamminò verso l'imbarco mentre io abbracciavo Karen che non smetteva di piangere.
Liam si girò poco prima di svoltare l'anogolo e in quel momento ebbi la certezza...la certezza che sarebbe tornato da me.


SPAZIO AUTRICE 
Ciao Ragazze....Era davvero un secolo che non scrivevo nulla e ad essere onesta la cosa un pò mi mancava!!
Questa volta l'OS è sul nostro bellissimo Liam e con lui è quasi completamente concluso il mio ciclo di Os su tutti i ragazzi...ma manca solo Haold!! Su cui però ho scritto una breve FF!! *.*
La storia...che dire...E' un pò il mio modo di immaginare Liam...Eroico, Protettivo, Altruista e...Sexy
Ma questo già o sapevamo ;)
Niente....spero che la storia non vi risulti banale!! 
Molte mi chiedono di cercare di far finire le storie in modo un pò più drammatico ma onestamente...non ne sono capace.
Sono un'inguarbile romantica e i lieto fine mi piacciono troppo...Ma a chi non piacciono?
Bene...spero che la storia vi sia piciuta e vi prego di lasciare un commento se così fosse!!
Grazie comunque di aver letto tutto e di aver speso un pò del vostro prezioso tempo qui con me!!
Un bacione a tutte e BUON NATALE!! :*
Vera 


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