AVVICINAMENTO
PERICOLOSO
- Capitolo 12 -
Eve si era appena alzata ed era andata a fare
colazione nel gazebo. Era l’alba e tutto era calmo e tranquillo. Le piaceva quell’atmosfera. Ad un tratto sentì delle mani appoggiarsi
alle sue spalle e qualcuno le diede un bacio sulla guancia. Si girò e vide suo
marito Kade sorridente.
- Non dovresti dormire così poco… - le disse.
- Mi piace vedere l’alba.
Lui sorrise e la prese in braccio. Kade era sempre
freddo e scostante con tutti, ma con lei non poteva esserlo. Era tanto
semplice, spontanea, una vera rarità. Lo ascoltava sempre e nonostante la
giovane età era matura. Stava bene accanto a lei, era
una moglie eccezionale. Nonostante fossero sposati da più di un anno non le aveva mai dato un vero bacio. Questo perché nel suo
cuore c’era Lilith e nel cuore di
lei Bryan. Non aveva mai provato desiderio
verso Eve, però a mano a mano che il tempo passava si
affezionava sempre di più. Gli piaceva stare in sua compagnia, coccolarla,
prendersi cura di lei. Doveva ammetterlo: le voleva davvero bene. Era diventata
una delle persone più importanti per lui.
Intanto alla reggia dei Soma c’era Abel
ancora infuriato per l’arrivo di Liam mentre lui non
c’era e aveva portato con sé Fleur. Lei oltretutto l’aveva
difeso. Da giorni era di umore nero e tutto il
palazzo era in agitazione. Quando il capofamiglia era
di quell’umore era meglio fare il triplo del solito
lavoro se non si voleva essere rinchiusi nelle segrete.
- Spiegami perché sei andata via con Liam! – urlò Abel.
- Te l’ho già detto. Sono andata a trovare Eve…
- rispose il topo.
- Perché lui si trovava qui?! Me lo spieghi?!
- Aveva bisogno di parlarmi…
- Parlarti?! Parlarti?! Da quando ti ho portata a vivere con
me lui ha promesso che sarebbe venuto alla reggia solo per i banchetti! Non
voleva più vederti! Non voleva più saperne niente né di te né di me e
improvvisamente aveva bisogno di te?!
- E’ così!
- Fleur come puoi farti ingannare così facilmente?! Lui era innamorato di te!
- Hai usato il tempo giusto: era!
- Ma fammi il piacere!
- Pensa quello che vuoi Abel! Se
hai così poca fiducia in me continua pure ad urlare! – e
detto ciò uscì dalla loro stanza e andò nella stanza dove amava stare da sola.
- Fleur torna qui! Fleur!
Ma lei non gli diede retta.
- Accidenti a lei!
Fleur intanto nella sua stanza iniziò a piangere. Che
vita era la sua? Costretta a vivere senza poter avere a che fare con le persone
che amava? Da quando viveva con Abel non aveva potuto più stare in compagnia di Liam,
Eve poteva venire a trovarla ma da quando si era
scoperto che aveva una relazione con Bryan l’aveva
segregata a casa di Kade facendoli sposare. Anche gli altri animali non potevano venire a trovarla tanto
facilmente. Era prigioniera in quella reggia. Si sentiva incredibilmente sola.
Amava Abel
anche se sembrava impossibile… ma non era sempre stato così. Fin da
quando era nata il suo destino era stare di fianco a
Dio, lei del resto era il topo, ma aveva avuto una vita abbastanza libera.
Poteva stare insieme agli altri animali e si era innamorata di uno di loro: Liam. E lui la ricambiava. Era
così. Nel tempo in cui nel cuore di Liam non c’era
più stata Lilith loro due
stavano insieme. Le piaceva tanto trascorrere il tempo con lui. Il cavallo
andava a trovarla tutti i giorni. Le piaceva tanto quel ragazzo estroverso,
ribelle e coraggioso, sempre disponibile. Stavano benissimo
insieme, lui la riempiva d’attenzioni. Le aveva confessato
di essere sempre stato innamorato di lei. Ma lei aveva
sempre saputo che non era così. Certo lui le voleva bene, provava qualcosa per
lei, ma la persona che aveva sempre amato senza rendersene conto era Lilith. Avrebbe dovuto respingerlo il giorno che lui le
aveva confessato i suoi sentimenti, ma non lo aveva
fatto. Non lo aveva fatto per egoismo, perché sentiva il bisogno di sentirsi amata. Liam non era
libero di essere quello che era davvero. Ribelle,
sfrontato, coraggioso, con lei non era così, era gentile. Mostrava solo un lato di lui. Fleur questo lo sapeva, sapeva
che solo a Lilith aveva mostrato tutto di sé. Ma non le importava. Voleva quel ragazzo così bello tutto
per sé. Sembrava incredibile ma era invidiosa di Lilith. Il topo invidioso del gatto. Era invidiosa che il
ragazzo che le era piaciuto tanto tenesse a quella
ragazza dai capelli arancio con cui non aveva mai avuto niente a che fare. Quel pomeriggio probabilmente prese la decisione più
impulsiva della sua vita.
FLASH BACK
Era pomeriggio inoltrato. Erano sotto un albero e Liam
le aveva preso una mano.
- Fleur… tu… mi piaci! – le aveva detto lui un po’
titubante e rosso in viso.
Lei aveva spalancato gli occhi e gli aveva sorriso – Anche tu mi piaci.
Da quel momento trascorrevano tutto il tempo insieme. Per paura di Abel comunque si erano dati
solo una volta un bacio. Non erano mai andati oltre.
FINE FLASH BACK
Poi era arrivato il giorno in cui le doveva essere al fianco di
Abel. Liam l’aveva
sostenuta fino all’ultimo. Ricordavano ancora che erano seduti in salotto,
quando lui era entrato. Era così bello, così forte, così sfrontato. Nonostante il suo carattere burbero con lei era sempre stato
gentile. Si avvicinò a lei e le baciò una mano
portandola con sé. Da quel giorno era iniziata la sua vita da prigioniera, ma
non se ne era mai lamentata perché si rendeva sempre
più conto che amava il capofamiglia. Liam cercava
sempre di andarla a trovare, di portarla via senza riuscirci.
Un giorno lei prese il coraggio a due mani e gli disse la verità.
FLASH BACK
-Liam… io amo Abel…
FINE FLASH BACK
Lui era rimasto impietrito. Poi era andato da Abel e
aveva urlato come non mai. Si era ribellato decisamente
al capofamiglia. Gli aveva urlato contro, aveva
sbraitato. Il primo e unico animale che avesse detto ad Abel cosa pensava. E poi se ne era
andato senza tornare fino a quel giorno.
Sapeva, tramite Ethan, che in quegli anni Liam si era un po’ calmato. Probabilmente era perché aveva
poco a che fare con Abel e perché ci teneva che a Lilith non accadesse niente.
Ogni volta che sentiva parlare del cavallo le veniva
malinconia di lui.
Era stata contentissima che fosse tornato. L’aveva perdonata. Le voleva ancora
bene. Aveva sentito una grande gioia dentro.
Invece Abel non riusciva a capire
ciò che provava. Non riusciva a capire che la persona che amava era solo
lui, non si fidava di lei.
Era ancora a terra in lacrime quando dal passaggio
segreto entrò Scarlett che abbracciò la padrona.
Fleur senza dire niente ricambiò l’abbraccio e pianse come non mai fra le
braccia della ragazza. Aveva bisogno di quello: di un abbraccio. Di sentirsi al sicuro, di sentire che qualcuno le era accanto.
Quando si sentì meglio Scarlett
l’aiutò ad alzarsi e la fece sedere. Le teneva le mani.
- Le serve qualcosa signora?
- No, niente… ti ringrazio Scarlett… hai già fatto
abbastanza.
- Il signore è stato molto duro ma non dovete
preoccuparvi… verrà a chiedervi scusa.
- Non credo proprio… orgoglioso come è…
- Invece credo che verrà… tiene così tanto a voi.
- Delle volte non lo credo proprio…
- Io invece credo che non sia bravo a dimostrarlo… colpa del carattere… ma
anche dalle reazione estreme si vede quanto ha paura di perdervi.
Fleur spalancò gli occhi. Abel paura? Sembrava una
cosa surreale, ma Scarlett
aveva ragione. Teneva davvero a lei allora?
- Ora è meglio se vi riposate…
In quel momento la porta si aprì ed entrò Abel.
- Devo parlarti Fleur!
Scarlett uscì dalla stanza facendo l’occhiolino alla
sua padrona.
Il capofamiglia s’inginocchiò ai piedi del topo e disse – Lo ammetto sono stato
un po’ esagerato e non ti ho dato abbastanza fiducia ma
tu sei mia e di nessun altro! Non sopporterei che qualcuno ti portasse via da
me!
Fleur iniziò a piangere.
- Oh no! Cos’ho detto adesso di sbagliato?!
- Niente! – rispose lei fra le lacrime sorridendo – Sono tanto felice che tu
tenga così tanto a me – e gli buttò le braccia al
collo.
Lui arrossì un poco. Era rarissimo vedere il capofamiglia così. Lei lo aveva decisamente sorpreso. Non si aspettava quella reazione.
Le prese il viso tra le mani e la baciò appassionatamente.
Intanto in un’altra parte del castello Scarlett
gironzolava sperando che i padroni avessero fatto pace. Quei giorni erano stati
terribili, non era neanche riuscita a stare un po’ con Michael
anche se lui era venuto a trovarla. La seguiva dappertutto senza fiatare
sapendo che lei era indaffarata. Era rimasto con lei per darle sostegno senza
disturbarla. Il giorno prima si era anche addormentato.
Erano in salotto e erano seduti l’uno di fronte
all’altra. Lei stava lavorando a maglia e lui la osservava finché si era
addormentato. Anche lui doveva essere molto stanco.
Con l’addestramento che faceva tutti i giorni si
chiedeva dove prendesse l’energia per passare il tempo con lei. Era tanto carino mentre dormiva che non aveva resistito a dargli un
bacio vicino alle labbra. Le faceva tenerezza quel ragazzo allo stesso tempo
estroverso e riservato. Quel ragazzo dolce e burlone.
Mentre era persa nei suoi pensieri qualcuno le tappò
la bocca e la trascinò dentro nello sgabuzzino. Guardò il suo “rapinatore” e
vide Michael.
- Ma sei impazzito?
- Non resisto ancora un altro giorno a seguirti senza avere un attimo di tregua
per noi due!
Lei lo guardò perplessa e gli chiese – Cosa devi dirmi?
Lui rimase zitto senza saper cosa dire. Quella domanda l’aveva lasciato
spiazzato.
- Non è che devo dirti una cosa e che volevo passare un po’ di tempo insieme!
- Beh quando mi segui stiamo insieme…
Lo stava mettendo in crisi, poi guardò l’espressione di lei. Aveva un mezzo
sorrisino di scherno.
- La pianti di prendermi in giro?! – sbottò lui.
Lei si mise a ridere – Così impari a prendermi in giro tutte
le volte! – disse lei facendogli la linguaccia.
- Ah sì?!
Lui stava per prenderla e lei tentò di uscire ma la porta era chiusa e si
appoggiò alla porta.
Improvvisamente qualcuno spalancò la porta e la rossa cadde e Michael quasi
sopra di lei. Per fortuna era riuscito in una posa un po’ strana a non finirle
addosso.
Chi aveva aperto la porta era Zack sbalordito più che
mai di trovare Michael e Scarlett nello sgabuzzino.
- Ehm… scusate non volevo interrompere niente!
- Non è come pensi Zack! –
disse di botto Scarlett.
- Ok, ok… io vado lo
stesso… - e il ragazzo corse via.
I due rimasero lì da soli in silenzio. Era raro che quella parte della reggia
fosse frequentata. C’era un profondo imbarazzo tra i due. Scarlett
non sapeva cosa dire. Era rimasta parecchie volte da
sola con Michael, ma mai si era sentita così agitata. Erano ancora entrambi
sdraiati. Lui era di fianco a lei ma aveva il volto
rivolto dall’altra parte.
- Se qualcuno pensasse che ci piacciamo ti darebbe fastidio? – chiese il
ragazzo.
Scarlett rimase spiazzata. Perché
le faceva una domanda del genere? Non riusciva a rispondergli.
Lui si alzò e disse – Credo che sia meglio che vada…
La rossa si alzò di scatto e lo fermò – Non voglio che te ne vai…
Si guardarono un attimo negli occhi.
- Io non resisto più… ogni volta che le sto accanto
vorrei baciarla… stringerla a me… ma non posso… - pensò Michael.
Lei gli prese una mano – Visto che a quanto pare i padroni hanno fatto pace
direi che posso prendermi un po’ di libertà! Che ne
dici? – chiese sorridente.
Lui sorrise a sua volta – Di la verità… non riesci a
starmi staccata un minuto!
Scarlett si mise a ridere divertita insieme a lui e
poi si fece un po’ maliziosa – Hai indovinato… - e si avvicinò spaventosamente
al suo volto per poi bloccarsi – Se continuerai a dirmi così potrei non
controllare più le mie azioni…
Poi si allontanò da lui sorridente e disse – Tempo scaduto! È ora di tornare al
lavoro!
Ma prima che potesse fare un altro passo Michael la
prese a la baciò. Era il secondo bacio. Questa volta un po’ più passionale del
primo.
Si staccarono rossi, decisamente rossi.
- D-devo andare! – disse la rossa correndo via.
Non capiva più niente. Lei scherzava quando gli diceva
quelle cose… o forse no? Perché Michael la baciava?
Era la seconda volta… Perché era interessato a lei? Quel ragazzo si stava
insinuando sempre più nei suoi pensieri. Ogni giorno sempre di più. Non
riusciva a farne a meno. Come spinta da qualcosa tornò
indietro da lui.
Era ancora lì. Appoggiato ad una finestra. Bello come non mai. Si avvicinò e
questa volta fu lei a dargli un bacio.
- Non mi accontento più di un semplice bacio sulle labbra… - ammise lei.
- Ci sono cose di me che non sai…
- Anche tu non sai cose di me… però in questo momento
ho solo voglia di baciarti anche se non so il perché…
Michael la guardò. Era bellissima. Gli piacevano tanto i capelli rossi di lei.
Mise una mano dietro la sua testa e la baciò. Non più come prima. Il bacio
diventava sempre più intenso.
Poi si fermarono.
- Scarlett no… io… io… se ti accadesse qualcosa…
- Come?
- Ascolta… ci sono cose che non sai… cose molto grandi… non voglio che tu
soffra a causa mia… - disse ciò e intanto le teneva il viso tra le mani.
- Cosa non so?
- Non posso dirtelo… non è il momento… io… ti voglio molto bene… mi sto
avvicinando a te… mi sto pericolosamente avvicinando a te… dobbiamo rallentare…
frenarci… io ti voglio davvero bene… davvero tanto… credimi… ma non voglio che
ti accada nulla… quindi ti prego… torniamo come prima… anche essendo
consapevoli di tutto…
- Io-io non capisco…
- Capirai credimi… - la baciò in fronte – ma ti prego… continua a starmi vicina
come hai fatto fino ad adesso senza sbilanciarci così tanto… i Soma non sono
una famiglia semplice…
- Mi fido di te…
- Grazie… Ora devo andare per l’addestramento…
Stava per andarsene, ma lei lo fermò – Michael… io ti voglio bene e ti starò
accanto… ma tu non tenermi nascosto troppo… io voglio aiutarti!
Quella ragazza era così speciale. Perché doveva tenere così
tanto ad uno come lui? L’avrebbe resa solo infelice.
La baciò nuovamente sulle labbra – Ti voglio bene Scarlett
e te ne vorrò sempre qualsiasi cosa accada… - e se ne
andò.
- Cosa mi dice la testa? Cosa? Non dovevo baciarla…
ora è più dentro di prima… se Abel
lo scoprisse sarebbe la fine… non posso starla così vicino… soffrirà… e ci
manco solo io a farla soffrire… - pensò la scimmia.
E’ possibile aver paura di amare una persona? Non riuscire ad amare liberamente
per paura di farla soffrire? Sì è possibile, soprattutto per le persone
maledette. Un attimo di felicità si sbriciola in un attimo e le cose a te più
care rischi di perderle senza rendertene conto. Per
quanto ancora andrà avanti tutto questo? Per quanto
ancora si soffrirà e basta? Quanto può durare la felicità? Perché questo è solo
l’inizio di una serie di problemi… perché non si finiscono mai…
quando si è maledetti non si può far altro che soffrire… una maledizione
è un peso grandissimo da sostenere… è qualcosa che non ti lascia… che si sente…
forse per sempre…