Saxa era una puledra selvaggia: beveva come un uomo e, come un uomo, parlava solo di fiche e di cazzi. Ma, quando amava, era insieme orsa e colomba: per te avrebbe ammazzato, bevuto e versato sangue, sacrificato il proprio.
Per Gannicus ha infine offerto il petto, anche se sapeva di averlo perduto.
Diomede il trace guarda Sibyl.
Eppure mai avrebbe contestato la sua scelta, perché, agli occhi di Saxa, Gannicus era un dio, l’unico di cui si fidasse al punto da immolargli la vita.
Che la Yule, dunque, sia lieve a una figlia del Nord, fredda in guerra e a letto calda come brace.